domenica, giugno 30, 2013

Corleone, aspettando i volontari del nuovo campo antimafia

I coordinatori del nuovo campo antimafia
Siamo alla vigilia del 6° campo antimafie Liberarci dalle Spine 2013. Insieme ai 42 volontari si aggiungono i 2 rifugiati afgani e i 22 studenti statunitensi provenienti dall’Università fiorentina. Quota 66!! Record 2013... per ora. In questo campo abbiamo coordinatore il veterano fiorentino Roberto Belli e il ritorno del pistoiese Libero Galligani , uno dei primi coordinatori di questa avventura. Il gruppo Spi Cgil vede due compagne da Carrara, uno di Montemurlo e uno di Aosta. A loro si aggiungeranno i compagni siciliani. In questo momento tutti i volontari sono arrivati a Casa Caponnetto. Domani niente mare ma una bellissima sorpresa….

Inizia il nuovo campo antimafia a Corleone. Già sono arrivati i nuovi volontari

I nuovi volontari del campo antimafia
Siamo un gruppo di 40 persone circa, uno dei più numerosi. La maggior parte dei ragazzi sono fiorentini, ma anche una di Bari, tre di Lucca e un belga. Per arrivare a Corleone noi ragazzi ci siamo organizzati in modi differenti: chi in treno e chi in aereo. Il viaggio in treno è durato moltissimo (circa 16 ore –A CAUSA DEL RITARDO!-), ma è stato molto divertente e ci ha aiutati a integrarci al meglio tra i vari gruppetti partiti da Firenze; ovviamente dormire nelle cuccette è  stata un’esperienza nuova per molti, ma non proprio confortevole. Questo lungo viaggio in treno attraverso numerose regioni ci ha permesso di ammirare le innumerevoli ricchezze e diversità del nostro paese. La cosa più ganza del viaggio è stata attraversare lo stretto di Messina col traghetto, nonostante fossimo su un treno!!! Il viaggio in aereo invece è stato un tantino diverso.

Le iniziative a Palermo per ricordare Paolo Borsellino

PROGRAMMA 18-19-20 LUGLIO - GIOVEDI 18 LUGLIO 
Palermo 
ore 18.00 - Sit-in Palazzo di Giustizia (Piazza V.E. Orlando)
ore 19.00 - corteo Palazzo di Giustizia - Giurisprudenza
ore 20.30 - Convegno Antimafia2000 (Giurisprudenza): 'Paolo Borsellino: “La mafia mi ucciderà ma saranno altri a volerlo” '. Con interventi di: Salvatore Borsellino, Antonio Ingroia, Domenico Gozzo, Vittorio Teresi, Saverio Lodato
Giorgio Bongiovanni e Anna Petrozzi
VENERDI 19 LUGLIO
Palermo, via Mariano D'Amelio
ore 9.00/13.00 - Laboratorio ZEN Insieme: Animazione per bambini e percorsi di legalità
ore 15.30 - Interventi magistrati: Giovanni Conzo, Antonino Di Matteo, Domenico Gozzo, Gabriella Nuzzi, Piergiorgio Morosini
ore 16.58 - Minuto di silenzio / Inno di Mameli
ore 17.00 - Marilena Monti recita "Giudice Paolo"

I pm della "trattativa" ancora nel mirino, incursione a casa di Roberto Tartaglia

Il pm Roberto Tartaglia
di SALVO PALAZZOLO
Giovedì, mentre il magistrato era al processo, ignoti sono entrati nella sua abitazione, nella zona di piazza Castelnuovo. Non hanno portato via nulla, ma hanno lasciato un messaggio preoccupante: un improvvisato altarino. Riunione urgente del comitato per l'ordine e la sicurezza. Massimo livello di scorta per Di Matteo
 Ancora una volta, i magistrati che indagano sulla trattativa Stato-mafia sono nel mirino di inquietanti minacce. Prima le lettere anonime a Nino Di Matteo, adesso un raid a casa di Roberto Tartaglia, proprio mentre il sostituto procuratore era all’aula bunker dell’Ucciardone per l’ultima udienza del processo. Giovedì pomeriggio, tornando a casa, nella centralissima zona di piazza Castelnuovo, Tartaglia si è accorto che la serratura era stata forzata. Entrando nell’appartamento, si è poi trovato davanti alcuni oggetti che erano stati presi in camera da letto ed impilati su un mobile dell’ingresso.

Quel piatto di lenticchie per un'Italia affamata

Enrico Letta
DI EUGENIO SCALFARI
RITORNA vincitore? Molti sostengono di sì e fanno l'elenco delle vittorie ottenute da Letta al vertice di Bruxelles: un miliardo e mezzo per l'occupazione dei giovani, l'attivazione di prestiti per le piccole imprese da parte della Bei, l'approvazione definitiva dell'uscita dall'Italia dal procedimento d'infrazione del deficit, i complimenti della Merkel per i compiti a casa scrupolosamente portati a termine. Ma molti altri sostengono invece che si tratta d'un pugno di mosche o d'un piatto di lenticchie. Che il tesoretto sia quantitativamente modesto è certamente vero, ma che a Bruxelles sia avvenuta una svolta positiva nella politica economica europea (e tedesca) è incontestabile, soprattutto se si esaminano i progressi dell'Unione bancaria voluta da Francia, Italia e Spagna e soprattutto dalla Bce. C'è ancora molto da fare sul tema delle garanzie dei depositi, ma il principio è stato ribadito e questo è un fatto di grande importanza che mette i debiti sovrani al riparo da eventuali dissesti bancari. 

Denuncia del figlio del boss Provenzano: «Mio padre trattato senza umanità»

Bernardo Provenzano
PALERMO - Il figlio del capomafia Bernardo Provenzano, Angelo, ha presentato un esposto ai carabinieri di Parma, città in cui il boss è detenuto, denunciando «lo stato di degrado, di abbandono fisico, l'assenza di igiene» in cui versa il padre «trattato - scrive - in dispregio a tutti i criteri minimi di umanità».
L'ULTIMA VISITA IN CARCERE - La decisione di sporgere denuncia è stata presa dopo l'ultima visita al carcere - il boss è ricoverato da settimane per un'infezione - dove Angelo Provenzano è andato per avere notizie sulla salute del padre.

Corleone, recuperata refurtiva per circa 70 mila euro. Arrestati 2 riberesi

Carabinieri della Stazione di Giuliana all'alba hanno tratto in arresto, su ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal G.I.P. del Tribunale di Sciacca, con l'accusa di ricettazione i pregiudicati: DANGELO Roberto, 33enne nato a Ribera (Ag) ivi residente, e CAVALCANTE Giuseppe, 47enne nato a Ribera (Ag) ivi residente.
Gli ordini restrittivi emessi dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Sciacca, su richiesta della locale Procura, sono giunti al termine di una intensa attività investigativa della Stazione Carabinieri di Giuliana, coadiuvati dai colleghi della vicina Stazione di Chiusa Sclafani (entrambi dipendenti dalla Compagnia Carabinieri di Corleone) e coordinati dalla Procura di Sciacca.
Le indagini erano iniziate nello scorso mese di marzo, quando, erano stati messi a segno una serie di furti a Giuliana e Chiusa Sclafani.

Palermo, il comune aderisce a "No more" contro la violenza sulle donne

Sala delle lapidi, Palermo
La Giunta comunale ha approvato nel corso della seduta di ieri, l'adesione formale alla Convenzione "No more" contro la violenza maschile sulle donne e la violenza di genere. Il testo è stato proposto dall'Assessorato alla Cittadinanza sociale e segue le tante iniziative organizzate nel corso dell'anno a partire dalla prima nazionale dello spettacolo "Ferite a morte" fino alla costituzione di Parte Civile, nei giorni scorsi, nel procedimento per il femminicidio di Carmela Petrucci. Il testo approvato, parte dagli impietosi dati statistici forniti dall'ISTAT, secondo cui quasi un quarto delle donne di età compresa fra 16 a 70 anni ha subito una violenza fisica sessuale nel corso della vita, nella metà dei casi da parte del proprio partner. Gli stessi dati indicano che solo una piccola minoranza di tale violenze (circa il 2,5%) viene denunciato, per paura di ulteriori ritorsioni.

Crocetta e la diga sullo Jato

La diga sullo Jato
di GIUSEPPE CASARRUBEA
Sono un po’ refrattario alle cose astratte, specialmente quando diventano dottrine. Ma questa mattina mi sono imbattuto in qualcosa che mi ha fatto cambiare parere. E il parere è questo: che c’è uno spirito che le alimenta e dà loro un senso speciale, non concreto, ma, appunto, astratto.
Mi spiego meglio. Entro nel municipio di Trappeto (Palermo), il comune dove Danilo Dolci, sociologo triestino, fondò il ‘Borgo di Dio’, e trovo una situazione insolita per un luogo pubblico dove  – come accade a molti comuni italiani – il grigiore e le porte chiuse sono d’obbligo.

Sicilia. Crocetta : “Nasce il Megafono in Toscana”

Rosario Crocetta
Firenze, 29 giugno 2013. Il Megafono Lista Crocetta approda anche in Toscana. In una conferenza stampa, svoltasi a Palazzo Vecchio questo pomeriggio, il Presidente Crocetta ha annunciato la nascita del movimento che porta il suo nome anche in Toscana. Erano presenti molti giornalisti e diversi soggetti politici rappresentativi di diverse realtà della regione. Tra il pubblico, presente Elisabetta Caponnetto che ha incoraggiato il Presidente ricordandogli le parole del marito Nino "Se ci credi, vai fino in fondo". Il Movimento parte con un consigliere comunale, Susanna Agostini, due ex consiglieri regionali ed alcuni sindaci. Nel corso della conferenza, Crocetta ha ribadito che il suo non è un movimento di contrapposizione al Pd ma che vede il centro sinistra ed in particolare il partito Democratico, come principali interlocutori. “Il Megafono – ha detto Crocetta - non si propone di demolire il partito ma di rafforzarlo”. A tal proposito il Presidente ha lanciato l’idea di un patto federativo col PD. Nelle prossime settimane Crocetta ha annunciato l'apertura di circoli del Megafono in Lombardia, in Piemonte e nel Lazio.

sabato, giugno 29, 2013

Palermo, si apre al pubblico il parco della villa Malfitano

Villa Malfitano a Palermo
Il Sindaco Leoluca Orlando e l'Assessore alla vivibilità Giuseppe Barbera hanno sottoscritto ieri con il Presidente della Fondazione Whitaker prof. Angelo Falzea un protocollo di collaborazione che prevede l'apertura al pubblico del Parco della Villa Malfitano, in via Dante.
Il parco di Villa Malfitano che si estende per circa 7 ettari rappresenta un esempio di straordinaria bellezza. Definito “un’oasi” al centro della città: per la sua posizione, per la sua estensione e per le innumerevoli specie di piante che lo arricchiscono, il che permette di sentirsi immersi e calati in una natura al contempo esuberante e composta. Le prime piante furono ritirate direttamente da Giuseppe Whitaker dalla Tunisia, da Sumatra, dall'Australia e da vari altri paesi esotici e furono messe a dimora dal primo capo giardiniere, Emilio Kunzman.

Edilizia. Al via lo sportello telematico. "Migliaia di pratiche senza carta"

Palermo, panorama
L'Area della Pianificazione del Territorio e la SISPI hanno definito le modalità per la trasmissione on-line sul sito del Comune di Palermo - Edilizia Privata, delle istanze per la cosiddetta "Attività edilizia libera". Si tratta di tutte quelle pratiche che riguardano piccoli-medi interventi che non richiedono autorizzazioni preventive e concessioni. Si comincerà con quelle previste dall'ex articolo 9 della legge 47/85 (interventi di ristrutturazione) poiché si tratta di una tipologia di pratica che richiede poca documentazione. A partire da lunedì prossimo si procederà come segue:

Palermo, energia fotovoltaica per S. Benedetto il Moro

La statua di S. Benedetto il Moro a Palermo
Led ed energia fotovoltaica per la croce sull’eremo di San Benedetto il Moro . Domani sera sarà accesa al termine della processione
Si illuminerà domani sera la croce dell’eremo di San Benedetto il Moro, patrono assieme a Santa Rosalia, della diocesi di Palermo. La croce tornerà ad illuminarsi dopo undici anni, al termine della processione del simulacro del santo, che partirà alle 19 da piazza Santa Maria di Gesù e a cui parteciperà il sindaco Leoluca Orlando. Per riaccendere croce è stato realizzato da Amg Energia Spa un impianto innovativo e a basso impatto ambientale, grazie ad un intervento di  manutenzione straordinaria deciso e finanziato dal Comune di Palermo.  Il vecchio impianto, alimentato da una linea aerea realizzata negli anni Settanta, era stato disattivato nel 2002 per motivi di sicurezza.

venerdì, giugno 28, 2013

Corleone, campi di lavoro antimafia. Le riflessioni dei volontari sul pranzo in famiglia...

I volontari dell'ultimo campo di lavoro
Emozioni e pensieri sull’esperienza di domenica 23 giugno 2013 - "Pranzo domenicale nelle famiglie Corleonesi’.
 Alessia N.:
Un pranzo domenicale che mi aspettavo molto freddo e formale, eppure con grande stupore, lo spirito siciliano si è fatto riconoscere per l’ospitalità e la sincerità di famiglie che tutti i giorni hanno a che fare con la mafia. Sento che è stata un’esperienza formativa sia per me come volontaria, sia per la famiglia che ha accolto degli sconosciuti a pranzo, trattandoli come propri figli.
Sofia:

Il sindaco di Corleone Savona ha incontrato il presidente della Regione Crocetta

Leoluchina Savona
Pubblichiamo il comunicato-stampa invitatoci dal Comune di Corleone:
"In occasione della presentazione del progetto Fattoria Solidale “Missione di speranza e carità”, il Sindaco di Corleone, Dott.ssa Leoluchina Savona, ha incontrato, presso il Santuario della Madonna di Tagliavia, il presidente della Regione Siciliana, Dott. Rosario Crocetta, l'Arcivescovo di Monreale, S.E. Rev.ma Mons. Michele Pennisi e il Frate della missione speranza e carità Biagio Conte, per affrontare le problematiche relative alla SS. 118, al P.O. "Dei Bianchi" di Corleone, della sezione Distaccata del Tribunale di Corleone, e soprattutto per la situazione lavorativa di alcuni cittadini di Corleone, che hanno investito per la realizzazione di un Pastificio chiamato "Rinascita Corleonese" e che oggi in mancanza di vendita della pasta, rischia il fallimento.

MICCOLI: “SCUSATEMI”. E L’ALBERO FALCONE DIVENTA ROSA

Giovanni Falcone è il mio capitano!
In un noto hotel di Palermo Fabrizio Miccoli, capitano uscente del Palermo, ha raccontato la sua verità sulle intercettazioni e le vicende giudiziarie che lo hanno coinvolto. La sala stampa è affollata di giornalisti provenienti da tutta Italia. Ieri, intanto, il bomber rosanero è rimasto dal primo pomeriggio in Procura per rispondere alle domande dei pm.
Miccoli è accusato di concorso in estorsione ed accesso abusivo al sistema informatico. Secondo l’accusa avrebbe chiesto l’aiuto di Marco Lauricella, figlio del boss mafioso della Kalsa per recuperare delle somme di denaro da alcuni creditori. Il giocatore e’ finito, però, nell’occhio del ciclone anche per alcune dichiarazioni intercettate dai magistrati. Il calciatore, infatti, avrebbe utilizzato il termine ‘fango’ per riferirsi al giudice antimafia Falcone.

giovedì, giugno 27, 2013

Corleone, si conclude il primo campo antimafia

E’ l’ultimo giorno, ancora non ci rendiamo conto che domani ce ne dovremo andare. Stamattina, come d’abitudine, ci siamo alzati presto per fare colazione e siamo partiti per andare a lavoro nel campo di pomodori: lì abbiamo finito di zappare qualche filare e tolto le erbacce. Ciò che ci è piaciuto particolarmente di questo campo era il paesaggio circostante e, senza dubbio, il vento che ci ha allietato rispetto ai giorni precedenti, essendo situato il campo in alta collina.

Campofiorito, arriva il fotovoltaico!

Ecco cosa sanno fare gli amministratori non dell'Emilia, della Toscana o della Lombardia, ma del piccolissimo paese di Campofiorito, 1.500 abitanti scarsi, ad appena 12 km da Corleone. Mi chiedo: il sindaco e gli assessori di Corleone ci vanno mai a fare un giro negli altri comuni (non dico d'Italia, ma almeno della zona) per imparare qualcosa? Evidentemente, no. Altrimenti avrebbero imparato a fare almeno la raccolta differenziata e il fotovoltaico. Comunque, complimenti agli amministratori comunali di Campofiorito e al neo sindaco Giuseppe Oddo! (d.p.)

USTICA: LUMIA (PD), APRIRE I CASSETTI PER FARE PIENA VERITA' E GIUSTIZIA

Palermo, 27 giugno 2013 - "Lo Stato italiano apra i cassetti per fare piena verità e giustizia sulla strage di Ustica e sui tanti depistaggi e insabbiamenti che hanno subito le indagini". Lo dice il senatore Giuseppe Lumia, capogruppo del Pd in Commissione giustizia, nel giorno del 33° anniversario della strage di Ustica. "C'è già - aggiunge - una verità giudiziaria su cosa sia successo quel giorno nei cieli di Ustica, ma manca ancora l'accertamento delle responsabilità politico-istituzionali, nonchè l'accertamento delle responsabilità di chi ha ostacolato il lavoro della magistratura". "I familiari delle vittime e tutti i cittadini italiani - conclude Lumia - hanno il diritto di conoscere la verità e di avere giustizia".

Sicilia. Digiacomo: "Accorpare l'assessorato Salute con Famiglia e Politiche sociali"

L'on. Pippo Digiacomo
Il presidente della commissione Sanità dell’Ars Pippo Digiacomo (PD) ha presentato un disegno di legge per accorpare presso l’assessorato della Salute, le deleghe alla Famiglia e alle Politiche sociali (lasciando a quest’ultimo assessorato la delega al Lavoro). “La maggior parte dei servizi socio assistenziali – dice Digiacomo - coinvolgono i due assessorati (salute e politiche sociali) e questo ‘doppio passaggio’ crea più di una difficoltà nella suddivisione delle competenze, nell’erogazione dei fondi e delle prestazioni, per non parlare delle lungaggini nel rapporto con gli enti locali. Accorpare presso un unico assessorato le deleghe alla Salute, alla Famiglia e alle Politiche sociali servirebbe dunque a concentrare in un’unica struttura amministrativa le competenze relative allo stesso ‘pacchetto’ di misure e prestazioni, in particolare per migliorare l’integrazione e l’efficacia dei servizi socio-sanitari”.

Ustica… Stato disperso

Il DC9 scomparso nei pressi di Ustica
di Salvo Ognibene
27 giugno 1980, dopo due ore di ritardo il volo IH870 alle 20:08 decolla da Bologna, destinazione Palermo. Un aereo che non giungerà mai nel capoluogo siciliano. Uno squarcio nel cielo ed 81 innocenti che affonderanno insieme al DC9 nel mare di Ustica. Un’andata senza ritorno. Un disastro mai chiarito. Bologna e Palermo, due città unite dal destino di quell’aereo ed una verità che ancora oggi manca. Una storia tutta italiana questa, una storia fatta di servizi segreti di tutto il mondo, alti ufficiali, politici, morti improvvise. Un aereo “disperso” e troppi punti interrogativi, domande a cui mancano, ancora oggi, dopo trentatre anni, delle risposte. Le prime voci nei giorni successivi al disastro parlavano del DC9 come abbattuto da un missile francese o americano. Ipotesi, solo ipotesi.

Miccoli, lacrime e pentimento: "Chiedo scusa, non sono un mafioso"

Miccoli in macchina con i suoi legali
Conferenza stampa del bomber rosanero indagato per estorsione e accesso abusivo a sistema informatico: "Sono distrutto, non dormo da tre notti. Ho chiamato la famiglia Falcone, sono uscite cose che non penso. L'indagine? Ho voluto, sbagliando, essere amico di tutti. Ho risposto a ogni domanda dei magistrati, ora devo rinascere"
PALERMO - Miccoli in lacrime alla conferenza stampa che lui stesso ha convocato per chiarire la vicenda sull'indagine in cui è coinvolto. Il bomber rosanero è indagato per estorsione e accesso abusivo a sistema informatico: avrebbe commissionato al suo amico Mauro Lauricella - figlio di Antonio, boss del quartiere Kalsa, detto U Scintilluni, arrestato nel settembre 2011 dopo un periodo di latitanza - di riscuotere una somma di denaro dai gestori di una discoteca di Isola delle Femmine, nel Palermitano, e avrebbe inoltre convinto in titolare di un centro di telefonia a intestare alcune sim a ignari clienti per darle in uso a Lauricella proprio nel periodo in cui il padre di quest'ultimo era ricercato. 

mercoledì, giugno 26, 2013

Palermo, omicidio Massimo Pandolfo. Proseguono le indagini dei carabinieri

Le immagini estrapolate dai filmati acquisiti nell’immediatezza hanno finalmente trovato ulteriori riscontri alle acquisizioni investigative già in corso che hanno condotto alla iscrizione di tre persone nel registro degli indagati. Gli inquirenti stanno valutando se si tratta degli stessi complici che alcuni giorni dopo l’omicidio, fecero ritrovare l’automobile  Citroen C3 di colore grigio, appartenente alla vittima, parzialmente incendiata in via Salvatore Cappello. La stessa autovettura è stata vista entrare all’interno del parco del Teatro del Sole, la notte in cui sarebbe avvenuto l’omicidio.

martedì, giugno 25, 2013

Questa è una foto della Cascata delle due rocche di Corleone, fotografata sabato scorso da Roberto Taormina: cartacce, bicchieri di plastica, etc. Corleone non ha amministrazione comunale, d'accordo. Ma in quanto a mancanza di senso civico certi corleonesi nemmeno cugghiunianu... (d.p.)

Marineo, venerdì sarà presentata "Nuova Busambra"


Berlusconi condannato: ecco la sentenza. I nomi dei trenta testimoni 'sospettati' di falso

MILANO - Una sentenza letta in tre minuti dal presidente del collegio giudicante del processo Ruby, Giulia Turri, sancisce la condanna di Silvio Berlusconi a 7 anni di reclusione e all'interdizione perpetua dai pubblici uffici per concussione per costrizione e per prostituzione minorile. Ecco il testo integrale della sentenza.
"Visti gli articoli 521 comma 1 (sulla correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza, prevede che il giudice possa dare al fatto una definizione giuridica diversa da quella enunciata nell'imputazione, ndr), 533 (condanna dell'imputato, ndr) e 535 (condanna alle spese, ndr) del codice di procedura penale dichiaro Silvio Berlusconi colpevole dei reati a lui ascritti, qualificato il fatto di cui al 'capo a' (concussione, ndr) dell'imputazione come concussione per costrizione (..) e ritenuta la continuazione, lo condanna alla pena di sette anni di reclusione oltre al pagamento delle spese processuali".

lunedì, giugno 24, 2013

Sentenza Ruby, Berlusconi 7 anni e li dimostra

di  | 24 giugno 2013
Dunque, per il Tribunale di Milano, Silvio Berlusconi ha costretto la Questura di Milano a violare la legge per rilasciare Ruby prima che parlasse e ha avuto incontri ravvicinati di tipo sessuale a pagamento con una minorenne. E, per salvarsi dalla condanna, ha pagato decine di testimoni (fra cui due deputati) per giurare il falso dinanzi ai giudici. Chiunque conoscesse le carte lo sapeva anche prima che lo dicessero i giudici: restava solo da capire se i fatti, assolutamente certi, configurassero dei reati, e quali. Ora tutti domandano ai berluscones se, dopo la condanna a 7 anni in primo grado, il governo rischia di cadere. Ma la domanda è sbagliata, o meglio è giusta ma rivolta alle persone sbagliate: bisognerebbe chiedere a Enrico Letta e al Pd che cosa ci facciano al governo con un alleato così.
Il Fatto Quotidiano

Processo Ruby, Berlusconi condannato a sette anni. Interdizione per sempre dai pubblici uffici

Silvio Berlusconi
Il pm aveva chiesto 6 anni per concussione per costrizione e prostituzione minorile. Ghedini: sentenza fuori da ogni logica. La condanna è 'breaking news' nel mondo
24 giugno, 17:53
Silvio Berlusconi, imputato a Milano per il caso Ruby, è stato condannato a sette anni per entrambi i reati contestati: concussione per costrizione e prostituzione minorile. Il Cavaliere e' stato anche interdetto a vita dai pubblici uffici. Lo hanno deciso i giudici con la sentenza di oggi, stabilendo per lui anche l'interdizione legale per la durata della condanna. Il tribunale di Milano ha inflitto a Silvio Berlusconi una pena più alta di quella richiesta dal pubblico ministero Boccassini: sette anni, contro i sei richiesti dall'accusa.
I giudici del processo sul caso Ruby, con la sentenza per Silvio Berlusconi, hanno disposto la trasmissione degli atti alla Procura affinché valuti le presunte false testimonianze rese da alcuni testimoni nel corso del dibattimento.

Corleone, campi di lavoro antimafia. I volontari a pranzo nelle famiglie corleonesi

Due  giovani volontari a pranzo da Dino Paternostro
Oggi i nostri volontari saranno invitati a pranzo nelle famiglie corleonesi... Dopo nove anni di attività arriva questa bellissima novità! Ieri insieme a Calogero abbiamo presentato all'evento Energie Popolari dell'Arci Nazionale che si è tenuto a Viterbo i tre video prodotti nel 2012 ... In uno di questi proprio lui dice "a Corleone c'è un cambiamento in corso che non può più tornare indietro...". Dopodichè ieri mattina due bei riconoscimenti dell'intenso lavoro di questi anni: il primo da parte di Unicoop Tirreno che per voce di Paolo Bertini ha espresso valore per la cooperazione sociale e di consumo per questo bel movimento giovanile; l'altro da parte di tantissime ragazze e ragazzi under 18 che ci hanno permesso di portare all'assise nazionale il tutto esaurito con lista di attesa; segno tangibile di una grande fiducia ma anche dell'efficacia del "passaparola" dei volontari degli anni scorsi...

Corleone, campi di lavoro antimafia. A 'mpupari la vigna... poi l'incontro con Dino

La foto di gruppo con Dino Paternostro
“Lo Stato, per sconfiggere la mafia deve essere in grado di dare diritti che la mafia garantisce come favori” (Dalla Chiesa)
Corleone, Addì 19 giugno 2013
Ore 7:30 partiamo dalla sede della Cooperativa verso i terreni confiscati ai nipoti di Riina a ‘impupare le viti. Si sono aggiunti al gruppo tre ragazzi di Catania Marco, Marco e Danilo che oggi sostituiscono i ragazzi dell’Istituto Russell-Newton di Scandicci rimasti nella casa per il loro stage scuola-lavoro occupandosi di inventario e sito della cooperativa. Dopo una prima pausa si torna in vigna ma ci accorgiamo che non riusciremo a concludere tutto quel lavoro per il troppo caldo. Proviamo comunque a fare una ulteriore pausa sedendoci sulle zolle enormi di terra scura. Sicuramente se ci potessimo guardare dall’alto sembreremmo tante formichine dal cappellino rosso. 

domenica, giugno 23, 2013

Cervelli in fuga: la teoria dell’ex ragazzo di Corleone per combattere l’obesità

Leo Criscione
Certo nel ’65 forse non si parlava di cervelli in fuga, piuttosto di cittadini del mondo. Ma Leoluca Criscione quando salutò la Sicilia e soprattutto la sua Corleone, aveva in testa quel chiodo fisso, che è un misto di nostalgia ed adrenalina e che tutti noi poi avremmo provato nelle epoche successive a bordo di un treno, di un’auto o di un aereo. Un chiodo fisso che in musica oggi è traducibile con il meraviglioso arrangiamento di “Amara terra mia” interpretato da Nabil dei Radiodervisch e che vi invito ad ascoltare prima di leggere la storia di questo uomo di scienze figlio di quella terra.

Rally Caltanissetta: vincono Lombardo e Spiteri

L'equipaggio Lombardo-Spiteri
Conclusa l’undicesima edizione del Rally di Caltanissetta. Temperature africane hanno caratterizzato la gara, avvincente e ricca di colpi di scena, dove si sono imposti, su una Renault Clio Williams, i padroni di casa Roberto Lombardo e Alessio Spiteri. La manifestazione, seguita da un pubblico numeroso e ordinato, ha visto salire sulle restanti posizioni del podio gli equipaggi  Mirabile-Catalano e Runfola Pollicino.
Caltanissetta - Gara ricca di colpi di scena l’undicesima edizione del Rally di Caltanissetta. Dopo l’annullamento del tratto cronometrato iniziale, in seguito al cattivo funzionamento dell’apparecchiatura di rilevamento tempi, agli equipaggi è rimasta la possibilità di giocarsi le proprie chance di vittoria su nove prove speciali.

PUGNO DURO DEL VESCOVO DI ACIREALE: “NO ALLE ESEQUIE AI CONDANNATI PER MAFIA”

Monsignor Antonino Raspanti
Niente funerali religiosi per coloro che sono stati condannati per mafia. Lo ha stabilito il vescovo della diocesi di Acireale, monsignor Antonino Raspanti, che ha promulgato un decreto di privazione delle esequie ecclesiastiche per chi e’ stato condannato per reati di mafia in via definitiva ed in cui non ci sia stato pentimento. Il provvedimento e’ stato ufficializzato nel corso di un incontro sulla legalita’, presso la chiesa di San Rocco, ad Acireale, in provincia di Catania.
Nel decreto si legge che “la privazione delle esequie ecclesiastiche comporta anche la negazione di qualsiasi messa esequiale. Il rifiuto delle esequie ecclesiastiche, che si configura come una sanzione giuridica ecclesiastica, sia di stimolo al ravvedimento di coloro che perseverano in tali atteggiamenti ed invito ad abbandonare scelte di vita capaci di produrre l’effetto giuridico del diniego delle esequie”. “Inoltre – conclude – tale diniego e’ finalizzato alla restaurazione dell’ordine turbato, al fine di coesione di tutti i fedeli nella Chiesa e alla aspirazione a che nulla possa costituire uno scandalo per i credenti e motivo di allontanamento dalla retta via”.

SiciliaInformazioni.com, 22 giugno 2013

Palermo. Sigilli a "Porta Nuova", è pericolante

Porta Nuova a Palermo
Sigilli alla Porta Nuova. Lo storico varco d'accesso alla «città vecchia» è da tempo pericolante e per questo motivo, su disposizione della Procura della Repubblica, domani verrà posto sotto sequestro. A transennare il bene storico-monumentale sarà la polizia municipale, che ordinerà il divieto di transito per auto e pedoni sotto l'ingresso.
Il sequestro comporterà quindi una vera e propria rivoluzione della viabilità nella zona. A partire da domani mattina, i veicoli provenienti da corso Alberto Amedeo, per raggiungere corso Vittorio Emanuele, dovranno immettersi in piazza Indipendenza nel normale senso di marcia, percorrere corso Re Ruggerro, via Cadorna, piazza Vittoria, piazza del Parlamento, per poi svoltare in corso Vittorio Emanuele in direzione della cattedrale. Stesso tragitto per le auto provenienti da corso Calatafimi, corso Pisani e via Cappuccini.

"I promessi sposi" specchio dell'Italia di ieri e di oggi

Alessandro Manzoni
di Giorgio Petta
Nel suo capolavoro Alessandro Manzoni racconta il Paese nel Seicento e di oggi: mafia compresa. Il contesto. Violenza, consorterie, protezioni, complicità, impunità, silenzi, codardie sono simili
Ricordate "I promessi sposi", la storia di Renzo Tramaglino e Lucia Mondella, del loro matrimonio mancato e ritardato per colpa di un prepotente? Ricordate Don Abbondio, il sacerdote che doveva sposarli, bloccato, il 7 novembre 1628, mentre recita il breviario lungo un viottolo dai due bravi al servizio di Don Rodrigo? E la frase - che ha finito per entrare nel nostro eloquio quotidiano - «questo matrimonio non s'ha da fare»? Centosettantre anni dopo l'edizione del 1840, il romanzo di Alessandro Manzoni, seppure ambientato nel Seicento, resta lo specchio più fedele e inossidabile dell'Italia. Quella di ieri e quella, purtroppo, ancora di oggi.

La memoria reticente e cancellata della guerra coloniale italiana

Il soldato Francesco Monastero e il "suo" dromedario

Salvatore Scalia

Da bambino, rovistando nell'album di famiglia, mi ero imbattuto nella foto di uno sconosciuto in abbigliamento esotico. Somigliava ad un africano. Un libro e il catalogo di una mostra di foto di colonialisti siciliani rievocano l'avventura dei cosiddetti "civilizzatori" italiani del Nord Africa tra il 1935 e il 1941
Da bambino, rovistando nell'album di famiglia, mi ero imbattuto nella foto di uno sconosciuto in abbigliamento esotico. Somigliava ad un africano. Avvolto in un mantello bianco, con un profilo affilato e uno sguardo dimesso, stava fermo davanti ad una tenda, appoggiato a un fucile che sembrava conficcato nella sabbia. Pur avendolo osservato tante volte, mai avevo chiesto chi fosse né mi incuriosiva sapere come fosse capitato tra tanti volti familiari. In lui non c'era niente che denotasse l'aria di famiglia. Passarono molti anni prima che mia madre mi dicesse che era una foto di suo fratello, lo zio Santo. Era stata scattata in Etiopia durante la guerra tra il 1935 e il 1936.

sabato, giugno 22, 2013

Palermo, 100 mila in corteo per la sfilata finale del Gay-Pride

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando al corteo del Gay Pride
Decine di migliaia alla parata del Gay Pride di Palermo questo pomeriggio. Colori, soprattutto il rosa, musica, allegria, carri e flash mob. Con diversi politici in prima fila tra i quali Nichi Vendola, Paolo Ferrero e Leoluca Orlando. Maria Grazia Cucinotta, Eva Riccobono, Vladimir Luxuria e Barbara Tabita le madrine. «Palermo - ha detto Titti De Simone, presidente del coordinamento del Pride - ha dimostrato in questi giorni di essere una capitale europea e dei diritti». Tutti in corteo dal Foro Umberto I ai Cantieri culturali della Zisa, con il flash mob del «bacio libera tutti». Intanto, in un altro spazio della città, nel parco Ninni Cassarà, si svolge il 'family day', organizzato da un gruppo di associazioni cattoliche. 

La diga Garcia dedicata a cronista Mario Francese

L'intervento di Giulio Francese, figlio di Mario
(ANSA) - CONTESSA ENTELLINA (PALERMO), 22 GIU - "La diga di Garcia è stata una grande speranza ma anche un bagno di sangue: in questa grande incompiuta che finalmente sarà sbloccata, si é abbeverata la mafia corleonese, la stessa mafia che nel 1979, anno della morte di mio padre, prende il sopravvento e inaugura la stagione degli omicidi eccellenti". Cosi il giornalista Giulio Francese ha ricordato il sacrificio del padre, il cronista Mario Francese, ucciso da cosa nostra nel 1979 e al quale da oggi è stata intitolata la diga Garcia. All'iniziativa si è arrivati dopo una proposta portata avanti da Legambiente Sicilia, subito sposata dall' assessore regionale alle Risorse agricole, Dario Cartabellotta. Nel decreto emesso è stato sottolineato il sacrificio di Mario Francese, che con le sue inchieste ha denunciato le infiltrazioni della criminalità organizzata e le collusioni politiche ed amministrative nell'ambito dei lavori di realizzazione del serbatoio artificiale, in località Garcia.

Diga Garcia dedicata a Mario Francese: una cerimonia commovente!

La scopertura della targa
di NINO COLLETTI
Bella, commovente cerimonia sullo spiazzo della diga, oggi intitolata al giornalista "eroe civile" caduto per avere perseguito con tenacia e spirito libertario e con coscienza la sua "alta" professione di cronista del giornale di Sicilia. Peccato che per essere riconosciuti e magari avere intitolato una "diga"....qui da noi , si debba prima morire ! Gli interventi di tutti gli oratori hanno esaltato la figura del giornalista libero da condizionamenti ,puntuale cronista dei fatti personalmente accertati,...uomo ...giornalista da assumere a modello. Per la famiglia Francese presente al completo, Giulio il maggiore , giornalista anche lui, ha ringraziato il presidente di LEGAMBIENTE per avere proposto ed essersi speso per la intitolazione della diga al papà Mario e tutti gli intervenuti per le belle parole di stima espresse . Nel suo intervento l'assessore all'agricoltura ,dott. CARTABELLOTTA ha comunicato che finalmente i lavori della diga vedranno il loro completamento con la costruzione del bypass che collegherà la diga al Belice dx che aumenterà la dotazione idrica dell'invaso di 20 milioni di mc. , consentendo cosi di aumentare le superfici irrigate, con notevoli vantaggi per gli agricoltori. SPERO TANTO CHE QUESTA VOLTA ANCHE IL TERRITORIO DI CONTESSA ENTELLINA , fino ad ora rimasto fuori dal beneficio, POSSA ESSERE INSERITO TRA I TERRITORI DA IRRIGARE.

Dal latifondo la mafia cava oro

Mario Francese
Mario Francese scrisse per il Giornale di Sicilia una serie di articoli sui lavori per più di mille miliardi di lire nella zona del Belice che suscitarono gli appetiti della mafia. Ecco un pezzo pubblicato il 4 settembre del 1977
di MARIO FRANCESE
La diga di Garcia, interamente finanziata dalla Cassa per il Mezzogiorno su progetto del consorzio di bonifica dell'alto e medio Belice, a che cosa servirà? E perché attorno alla diga si è creato un deserto di mafia, in cui oscuri interessi hanno scatenato contrasti, appetiti e una corsa quasi piratesca per l'aggiudicazione degli appalti di opere che dovranno convogliare le acque del serbatoio di Garcia verso Trapani ed Agrigento? Il direttore del consorzio di Bonifica dell'alto e medio Belice dottor Mirto mi ha anticipato, pochi giorni prima della soppressione a Ficuzza del colonnello Giuseppe Russo, che i consorzi dell'alto e medio Belice, Delia - Nivolelli e basso Belice - Carboy hanno già presentato alla Cassa del Mezzogiorno il progetto di massima per l'irrigazione di 21 mila ettari di terreno, ricadente nei tre consorzi (trapanese e agrigentino).

"Quel fango di Falcone", Miccoli intercettato: l'ex capitano del Palermo indagato per estorsione

Fabrizio Miccoli
PALERMO. Guai giudiziari per l'ex capitano del Palermo, Fabrizio Miccoli. Il calciatore ha ricevuto un avviso di garanzia dalla Procura di Palermo: l'accusa è di estorsione. Miccoli avrebbe commissionato al figlio del boss mafioso Antonio Lauricella, suo amico, il recupero di alcune somme di denaro, come riporta "La Repubblica". Ma a impressionare sono alcuni dialoghi intercettati tra Miccoli e Lauricella junior. Mentre si trovavano in auto i due cantano: «Quel fango di Falcone». E non è l'unico riferimento al magistrato ucciso nella strage di Capaci, insieme alla moglie Francesca Morvillo e agli agenti della scorta.
(Sono stupito e addolorato per queste notizie che riguardano Fabrizio Miccoli. L'ho sempre apprezzato come calciatore e come uomo del sud spontaneo e tutto cuore. Per questo quattro anni fa, dopo che dedicò un suo gol ai bambini e alla città di Corleone,  proposi per lui la cittadinanza onoraria che gli fu conferita il 24 settembre 2009. Per me, per tutti noi, Miccoli era un esempio di sport pulito per le giovani generazioni. Adesso, la prova della frequentazione di personaggi contigui alla mafia e, ancora peggio, le sue frasi offensive nei confronti del giudice Falcone, ci fanno capire che l'ex capitano del Palermo non si è dimostrato degno della cittadinanza onoraria della città di Corleone, che sta portando avanti un percorso di rinascita nella legalità. Per questo, d'intesa con gli altri consiglieri comunali, proporrò al sindaco di revocargli la cittadinanza onoraria. d.p.)