venerdì, dicembre 13, 2019

CORLEONE, colpo alla mafia: sequestrati beni dal valore di 500 mila euro a Mario Grizzaffi, nipote di Totó Riina

Nella giornata del 10 dicembre 2019, i Carabinieri del R.O.S. coadiuvati da quelli del Comando Compagnia Carabinieri di Corleone, hanno dato esecuzione ad un Decreto di Sequestro beni emesso dal Tribunale di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione su proposta della Procura della Repubblica di Palermo nei confronti di GRIZZAFFI Mario Salvatore e del suo nucleo familiare, per un valore complessivo di circa 500.000,00 euro.
Il proposto fa parte di una delle famiglie più influenti all’interno del panorama mafioso della provincia palermitana, ovvero quella dei GRIZZAFFI. Questo dato non è ricavabile esclusivamente dalla mera parentela con il suo principale esponente, nonché capo indiscusso dell’organizzazione mafiosa siciliana, il defunto RIINA Salvatore, ma piuttosto trova autonomo e ben più grave fondamento dall’analisi delle vicende storico – giudiziarie che hanno riguardato ciascuno dei suoi componenti e, segnatamente, l’odierno proposto.
Le indagini patrimoniali condotte dal ROS con il supporto della Compagnia Carabinieri di Corleone costituiscono il completamento della più generale attività di contrasto condotta dai Carabinieri nei confronti del potente mandamento mafioso di Corleone, uscito depotenziato negli ultimi 5 anni dagli esiti delle indagini PatriaAll Stars e Grande Passo, e dai sequestri beni a carico del defunto capo mafia RIINA Salvatore e del fratello RIINA Gaetano, attualmente detenuto per mafia e dei fratelli LO BUE Rosario, al vertice del mandamento di Corleone e LO BUE Calogero.
L’odierna attività ha consentito di individuare e colpire il patrimonio riconducibile a GRIZZAFFI Mario Salvatore e al nucleo familiare.
I beni sequestrati sono localizzati nella provincia di Palermo, e sono costituiti da un’abitazione, un magazzino, un’autovettura, 8 rapporti bancari e 6 polizze assicurative.
Punto cruciale dell’indagine patrimoniale è rappresentato dalla evidente sperequazione tra i redditi dichiarati negli anni da GRIZZAFFI e dai propri congiunti, da cui è stato possibile ipotizzare l’utilizzo di mezzi e di risorse finanziarie illecite.

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