giovedì, dicembre 12, 2019

Mezzojuso, il governo scioglie il Comune per mafia: "C'è il concreto rischio di infiltrazioni"

Il municipio di Mezzojuso
di SALVO PALAZZOLO
Dopo il caso delle sorelle Napoli, a giugno il Viminale aveva inviato gli ispettori. Scoperti atti illegittimi
Alcuni atti illegittimi e diverse parentele imbarazzanti, c’è il concreto rischio di infiltrazioni mafiose. Il consiglio dei ministri ha sciolto il consiglio comunale di Mezzojuso e di conseguenza anche il sindaco Salvatore Giardina decadrà: da mesi ormai il palazzo del Municipio è al centro delle polemiche dopo il caso della sorelle Napoli, che si battono contro la mafia dei pascoli.

Il primo cittadino ha sempre detto di aver saputo della storia delle tre donne solo dopo l’articolo di Repubblica che nel settembre 2017 raccontò i raid nelle terre di Ina, Anna e Irene. Le tre donne lo hanno contestato pubblicamente, denunciando di essere rimaste “isolate” in paese. Davanti alle telecamere della trasmissione di Massimo Giletti, il sindaco Giardina aveva poi ammesso candidamente di avere partecipato al funerale del capomafia del paese, Cola La Barbera. Il figlio del vecchio padrino legato a Bernardo Provenzano è accusato di essere il regista delle incursioni nelle proprietà delle sorelle.  “Sono religioso – disse in Tv il primo cittadino – vado a tutti i funerali”. Il giorno dopo, invece, smentì. Ma il prefetto di Palermo Antonella De Miro aveva già chiesto al ministero dell’Interno di mandare gli ispettori in Municipio. E sono arrivati presto, nel giugno scorso. Un ufficiale dei carabinieri, un ufficiale della Guardia di finanza, un dirigente di polizia e uno della prefettura. La loro relazione è finita all’esame del ministro dell’Interno, che ha proposto lo scioglimento. Oggi, la decisione del governo.
Mentre continuano i raid nelle terre delle sorelle Napoli. E, incredibilmente, anche le polemiche contro di loro. Uno dei principali registi di quella che è ormai diventata una campagna di delegittimazione contro tutti coloro che sostengono le tre donne coraggiose è l’ex assessore della giunta Giardina, il generale dei carabinieri in pensione Nicolò Gebbia. Sembra una storia scritta da Leonardo Sciascia. Ma questa non è finzione, è una drammatica realtà. In gioco, attorno alle terre della provincia, ci sono i finanziamenti milionari dell’Unione Europea. Ecco perché qualcuno vuole prendersi l’azienda delle sorelle Napoli. “Ma non ci riusciranno”, dicono Ina, Irene e Anna. “Non riusciranno a mandarci via”. Resta da capire chi sta gestendo questi affari. E perchè le sorelle Napoli sono state isolate e attaccate a Mezzojuso
La Repubblica Palermo, 12 dicembre 2019

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