mercoledì, giugno 26, 2019

Palermo, niente visite mediche: 300 forestali dell'anti-incendio sospesi


di GIUSI SPICA
La Regione non ha bandito in tempo la gara per individuare i medici competenti. Squadre fuori servizio a Cefalù e Partinico. All'appello mancano altri 700 forestali. Legambiente: "Rimuovere capo della Forestale"
Nella Sicilia già da giorni nella morsa del fuoco, ci sono fra 300 e 400 forestali dell'anti-incendio che potrebbero mettersi al lavoro subito per domare i roghi in provincia di Palermo ma non possono farlo perché non hanno eseguito in tempo le visite mediche necessarie per entrare in servizio. Accade anche questo nell'Isola dove quest'anno centinaia hanno già disertato la chiamata della Regione: all'appello hanno risposto 4.900 stagionali, ne servirebbero 5.600 per coprire tutto il territorio siciliano.
Quella delle visite mediche in ritardo è solo l'ultima grana: "La Regione - spiega Alfio Mannino, segretario regionale di Flai Cgil - ha bandito in ritardo la gara per individuare i medici competenti in provincia di Palermo. L'ennesima dimostrazione dell'inadeguatezza della macchina amministrativa regionale". Le procedure sono state ultimate e le visite mediche cominceranno a partire dal 28 giugno. Fino ad allora i forestali senza il certificato non potranno indossare tuta ed elmetto: si tratta di 300-400 uomini tra Cefalù e Partinico su un contingente complessivo di 1300 forestali impiegati in provincia di Palermo.
A lanciare l'allarme anche Legambiente Sicilia: "In queste ore, peraltro di caldo torrido, interi territori sono sguarniti ed esposti alla minaccia degli incendio. Chiediamo che vengano rese immediatamente operative tutte le squadre antincendio, richiamando subito in servizio il personale. E' inaccettabile che per un ritardo burocratico si interrompa un'attività così importante per la tutela dell'ambiente e la sicurezza dei nostri territori e delle comunità che vivono in quelle aree", dice il presidente Gianfranco Zanna che chiede anche la rimozione del capo della Forestale.

Intanto anche ieri i roghi che nei giorni scorsi hanno devastato soprattutto il Catanese, il Siracusano e l'Ennese sono continuati. In provincia di Palermo interventi sono stati eseguiti in contrada Garrasia ad Alimena e sul monte di Capo Gallo, dove è intervenuto un Canadair. A fuoco anche contrada Caliato a Porto Empedocle, in provincia di Agrigento. Roghi a catena alimentati dal caldo africano che nei prossimi giorni si intensificherà, fino a sfiorare temperature superiori a 40 gradi.

Ma più delle alte temperature, a preoccupare è la carenza di uomini: in campo ci sono 700 forestali in meno di quelli necessari. Una beffa, considerando che i mezzi non mancano: 11 elicotteri disponibili, 400 tra furgoni e autobotti. A difendere i boschi e le aree urbane dal fuoco, ogni giorno, ci sono 200 squadre di forestali per turno: "Ognuna – spiega Mannino – dovrebbe essere composta da 8-10 persone, e invece spesso sono 4-5". E ci sono province come Agrigento dove non è possibile garantire il servizio 24 ore su 24. Ai forestali si aggiungono i vigili del fuoco, un centinaio solo in provincia di Palermo, costretti a fare i conti con mezzi vetusti e difficoltà a trovare l’acqua per le autobotti.

Quest’anno alla chiamata dell’anti-incendio del Corpo forestale regionale hanno risposto 4.900 uomini anziché i 5.600 necessari. Il problema più grosso a Palermo, dove mancano all’appello oltre 200 uomini. Segue Messina con un centinaio di posti vacanti. Mancano anche divise e materiali: la gara per la manutenzione è ancora in corso, così come quella per la fornitura di materiale anti-infortunistico come tute, scarponcini ed elmetti.

La Repubblica Palermo, 26 giugno 2019

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