lunedì, maggio 05, 2014

Corleone, si è concluso il primo campo antimafie

Il gruppo dei volontari nella sede della coop
Ieri si è concluso il 2° campo antimafie Liberarci dalle Spine, una esperienza straordinaria vissuta con alcuni veterani di  Corleone e altri nuovi, l'innovazione 2014 è evidente; apertura alla comunità corleonese... riflessione sulla filiera etica e economica sui prodotti alimentari provenienti dai terreni confiscati alle mafie... sostegno all'economia del territorio... Noi siamo convinti che sostenere lo sviluppo economico e sociale del Sud significa fare antimafia popolare... ci proveremo e cercheremo di condividerla con chi vive in quei territori.....
DIARIO DOMENICA 4 MAGGIO 2014 

Ultimo giorno in terra siciliana di uno dei due gruppi. Con la scusa dell'aereo prenotato per le 17.30, ci siamo avviati verso Palermo per incontrarci con i compagni dell'Arci regionale. 

Al circolo Arci di Palermo
Luciano e Chiara, due giovani molto intraprendenti, ci hanno gentilmente fatto da guida turistica per la bella città: passando dal caratteristico caos che è il mercato di Ballarò, abbiamo, poi, visitato la chiesa gesuita in stile barocco Santa Maria Gesù, la Chiesa Madre, piazza Martorana, il Comune... fino ad arrivare a fare sosta pranzo presso una delle sedi Arci che ci sono nella città, vicino all'Antica Focacceria S.Francesco, della quale non potevamo perderci gli squisiti arancini e panini con la milza!  Il circolo che ci ha ospitati per pranzo (che era una vecchia stalla) è oggi adibito a locale per piccoli concerti di gruppi locali, promuove l'arte in tutte le sue forme, la politica e la cultura. Luciano ci ha spiegato, timidamente, che in tutta la provincia di Palermo esistono pochi circoli Arci, anche se tutti funzionanti: il paragone con i nostri circoli è nato spontaneo e la riflessione è che in Toscana ne esistono molti ma per la maggior parte non agibili, non attrezzati, molti sono sede di slot machine e poco più... Nei nostri luoghi non è più usanza entrare nei circoli Arci per fare cultura, per fare politica, per fare attività sociali; sono luoghi,oggi, frequentati da chi una volta ci credeva, ma che oggi è troppo anziano per poter credere in un progetto di recupero di questi. 
Il luogo dell'omicidio di Pio La Torre e Rosario Di Salvo
Con Luciano e Chiara abbiamo anche discusso riguardo l'approccio del turista verso questi posti, verso la loro storia: è necessario metter su una rete tra compagni del posto per creare ed insinuare nella mente delle persone l'idea di un "turismo intelligente", l'idea che questa terra possa dare più frutti e più benefici di quanto si riesca ad immaginare, ma per prima cosa è necessario convincere chi in questi posti ci vive, creando alternative a quello che è stato fino ad adesso, creando possibilità di miglioramento, miglioramento anche della società. 
Il nostro breve giro per Palermo è proseguito verso il memoriale "Pio La Torre e Rosario Di Salvo", uccisi dal terrorismo mafioso e verso via D'Amelio, dove si trova la pianta di ulivo in ricordo di Paolo Borsellino.  Queste ultime tappe sono state quasi come poter rivivere quegli attimi: la piccola via in cui una moto ha affiancato la macchina di La Torre e Di Salvo e li ha brutalmente uccisi, e l'albergo che da via D'Amelio, alzando lo sguardo, si nota, da dove è stato ucciso Borsellino.  Il nostro tempo è scaduto, l'ora del nostro aereo si avvicina ma di pensieri e ragionamenti ce ne sono ancora troppi per andarsene. 
E' stata una mattinata intensa di nuovi spunti su cui riflettere.  Il piacere di scoprire una così grande passione, da parte di giovani, verso la partecipazione, il piacere nell'osservare la dedizione con la quale affrontano l'impegno sociale e la cura nel portare avanti progetti, mi rende energia e certezza che serve solo tanto "olio di gomiti"! 
Bianca Bartoli da Colle Val d' Elsa (SI)

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