martedì, luglio 12, 2011

Palermo, sgominata la rete del pizzo: 39 arrestati. "Coprivano il boss Nicchi"

Alessandro Costa, uno degli arrestati
E' in corso dalle prime luci dell'alba una vasta operazione antimafia condotta dai Carabinieri del Reparto operativo di Palermo e coordinata dalla Dda che ha portato al fermo di 39 persone accusate mafia ed estorsioni. Si tratta di boss e gregarti appartenenti ai mandamenti mafiosi di Pagliarelli e di Porta Nuova. I provvedimenti di fermo sono stati eseguiti dai magistrati dela Procura antimafia con carattere di urgenza per interrompere attivita' estorsive a danno di commercianti e imprenditori, e prevenire attentati incendiari o ritorsioni fisiche contro le vittime. Sono almeno trenta i casi di pizzo scoperti dagli investigatori, grazie anche alla collaborazione di alcune delle vittime delle estorsioni. Gli indagati sono accusati, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alle estorsioni, alle rapine, e al traffico di stupefacenti, e di aver favorito, a vario titolo, le latitanze dei boss Gianni Nicchi e Filippo Annatelli. I destinatari del provvedimento sono vertici e affiliati del mandamento di Pagliarelli e della famiglia di Borgo Vecchio. Il provvedimento restrittivo prende il via dalle indagini denominate 'Hybris' condotte dal Nucleo Investigativo del Reparto Operativo di Palermo per giungere alla cattura dell'allora latitante Gianni Nicchi. La complessa manovra investigativa ha consentito di ricostruirne la fitta rete logistica e funzionale che al tempo stesso ne garantiva la latitanza "preservandone il ruolo apicale negli assetti operativi del mandamento", spiegano gli inquirenti. Le indagini hanno permesso di monitorare integralmente l'attuale organigramma del mandamento di Pagliarelli e le contestuali ramificazioni relazionali e di cointeressenza con tutti gli altri mandamenti palermitani. "In questo scenario, infatti, l'attivita' investigativa e' certamente la piu' organica condotta nell'ultimo decennio in contrasto agli assetti operativi del mandamento di Pagliarelli - spiegano ancora in ambienti investigativi - che, tuttora, rappresenta indubbiamente una delle consorterie nevralgiche negli equilibri complessivi di Cosa nostra".
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