venerdì, agosto 27, 2010

Istat, boom del lavoro "intermittente": aumentato del 75% tra il 2007 e il 2009

Lavoro intermittente... nei ristoranti
di ROSARIA AMATO
Chi è assunto con questo tipo di contratto lavora circa un terzo dei colleghi a tempo indeterminato, e ricopre per la stragrande maggioranza posizioni con bassa qualifica. Sono utilizzati soprattutto nel settore alberghi e ristoranti

ROMA - Tra il 2009 e il 2007 il lavoro a chiamata è aumentato del 75 per cento: a rilevarlo è l'Istat, che precisa che le imprese che hanno utilizzato almeno un 'lavoratore intermittente' nel 2007 erano 48.000, due anni dopo erano quasi raddoppiate, con una forte concentrazione (54,5 per cento) nel settore degli alberghi e ristoranti. Infatti ognuna di queste imprese occupa in media 2,8 lavoratori a chiamata, che costituiscono il 37 per cento dei dipendenti dell'impresa. Il lavoro a chiamata è stato introdotto dalla legislazione italiana nel 2004, ricorda l'Istituto di Statistica, ma solo dal 2006 è diventato possibile raccogliere ed esaminare i dati, perché nel frattempo l'Inps aveva definito la relativa disciplina previdenziale. La crescita dei contratti di questo tipo viene rilevata nell'arco di due anni, e non di anno in anno perché a un certo punto, nella prima metà del 2008, era intervenuta una modifica della legislazione che ne limitava l'applicazione ai settori del turismo e dello spettacolo. Ma nel luglio dello stesso anno è stata ripristinata la disciplina precedente, e così i contratti a chiamata hanno ricominciato a crescere fino a raggiungere le 111.000 unità.
Gli 'intermittenti' sono soprattutto operai. Le imprese ricorrono al contratto di lavoro intermittente quasi esclusivamente per coprire posizioni lavorative con qualifica operaia, che rappresentano il 90 per cento circa del totale, rileva l'Istat, con un massimo di oltre il 98 per cento nel settore degli alberghi e ristoranti. I dipendenti a chiamata inquadrati come impiegati costituiscono una quota significativa solo nel settore del commercio (36 per cento circa nel 2007 e 30 per cento nel 2009).
Lavorano un settimo degli altri dipendenti. I lavoratori a chiamata lavorano molto meno dei colleghi che hanno un contratto a tempo indeterminato: infatti l'Istat ha rilevato come nel settore degli alberghi e ristoranti "la quantità di ore lavorate per posizione lavorativa rappresenta meno di un settimo dell'orario full time previsto dai contratti collettivi applicati in questo comparto". Il mese in cui si lavora di più è ovviamente agosto. Nel 2009 il numero medio delle ore pro capite mensili era pari a 30,8, e il valore più elevato si registrava nel settore delle costruzioni.

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