lunedì, agosto 02, 2010

Alessandria della Rocca. Una due-giorni per la "Legalità"

Un momento del dibattito ad Alessandria
Una bella serata quella di sabato ad Alessandria della Rocca. Ci sono andato per partecipare al dibattito “Che facciamo contro le mafie?”, a cui mi aveva invitato il vicesindaco, Alfonso Frisco, conosciuto due anni fa a Scandicci, in Toscana. È un bel paesino di circa 3.000 abitanti Alessandria della Rocca. E da tre giorni ha anche una biblioteca comunale intitolata a “Giovanni Falcone e Paolo Borsellino”. Sorge nei locali ristrutturati di un convento, che ha un bellissimo chiostro. Le stanze che ospitano la “giovane” biblioteca non sono stati ancora ristrutturati. «Abbiamo preferito – ci dice Frisco – spendere i pochi soldi che avevamo per comprare libri». Una scelta saggia! Dal balcone della biblioteca sventolano la bandiera italiana, la bandiera europea e la bandiera della pace. «L’abbiamo inserito nello statuto – dice Frisco – che il comune di Alessandria espone queste tre bandiere, compresa quella della pace». E racconta un simpatico aneddoto: «quando l’ha vista, un consigliere comunale si è mostrato contrariato, perché quella è la bandiera dei comunisti…».
Alessandria, questo piccolo paese a due passi da Bivona e da Santo Stefano di Quisquina, per volontà della sua amministrazione comunale, da quest’anno ha istituito la “Festa per la legalità”. Una scelta coraggiosa e contro-corrente questa due-giorni, svoltasi il 30-31 luglio. E in ciascuna delle due serate ai dibattiti c’erano numerose persone. Per la verità, quando sabato, intorno alle 19.30, siamo arrivati sul palco del dibattito, le sedie del pubblico erano semivuote. Tanto che la conduttrice Daniela Montana si era quasi convinta di un clamoroso flop. Invece sbagliava. E la prima ad essere contenta è stata lei. Infatti, i cittadini (e molti giovani) sono arrivati, fino ad occupare tutte le sedie sistemate in due file davanti al palco. Ed hanno seguito con grande attenzione il dibattito, stimolato da Montana. Insieme a me sono intervenuti il comandante della Guardia di Finanza di Sciacca, Renzo Caponetti, presidente dell’associazione anti-racket e anti-usura di Gela, e Salvo Vitale, amico di Peppino Impastato. Ho raccontato della Corleone di ieri e della Corleone di oggi, tra mafia, antimafia e voglia di costruire futuro. Ed ho sottolineato la necessità di fare “rete” tra società civile e istituzioni nei comuni del territorio, invitando a Corleone l’amministrazione comunale e i giovani dell’associazione culturale “Pgreco Events” per uno scambio di esperienze. Proprio i giovani di questa associazione dal nome insolito sabato sera hanno presentato il primo numero del loro giornalino (consultabile anche on-line sul sito http://www.lisciannira.tk/), dove affrontano con uno speciale il problema mafia. Davvero un bell’inizio.
Dino Paternostro

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