venerdì, febbraio 13, 2009

Casapesenna, tredici consiglieri comunali si dimettono con atto notarile

di Pietro Nardiello
Quando la magistratura bussa alle porte della politica l’imbarazzo, prima, e lo scompiglio, poi, iniziano a farla da padrona. Interrogativi, però, bisognerebbe porseli anche quando nessun uomo della procura si presenta all’anticamera della stessa. Siamo in terra di camorra, non dimentichiamolo e la zona grigia, dove si preferisce concludere gli affari, si allarga, senza controllo, proprio come se fosse una macchia d’olio.
In queste ore nel comune di Casapesenna, uno dei tre che il fascismo raggruppò in quel di Albanova, gli altri erano Casal di Principe e San Cipriano D’Aversa, il consiglio comunale è stato sciolto perché tredici consiglieri su sedici hanno rassegnato le proprie dimissioni dalla carica dopo aver stipulato un atto pubblico sottoscritto presso uno studio notarile di Casal di Principe senza indicare, a quanto pare, una motivazione causando così la caduta della giunta guidata da Giovanni Zara. LEGGI TUTTO

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