sabato, novembre 10, 2007

Pippo Russo: Ancora sui risultati del sondaggio su Cuffaro

Mi è capitato di visionare i risultati del sondaggio, lanciato da "Repubblica Palermo online", ancora in corso, basato sulla domanda se Cuffaro, sotto processo perché accusato di avere favorito la mafia con la rivelazione di notizie riservate, deve dimettersi subito senza attendere l'esito della vicenda giudiziaria, oppure solo in caso di condanna in primo grado, oppure ancora in nessun caso. Ebbene, leggo che circa il 9,30 per cento di coloro che hanno espresso un voto, quasi trecento, scelgono la terza indicazione, cioè secondo questi siciliani Cuffaro non deve dimettersi in nessun caso, nemmeno di fronte a una condanna per avere favorito la mafia.
Ora è chiaro che ognuno può esprimere la propria opinione in tutta libertà. Però nessuno mi può impedire di avere una forte curiosità, quella di conoscere uno per uno tutti coloro cui è totalmente indifferente se a rappresentarli in Sicilia, in Italia e nel mondo sia una persona per bene, come mi auguro possa riuscire a dimostrare Cuffaro, o un favoreggiatore della mafia. Voglio capire che tipo di persone sono, che valori di riferimento hanno per sé e per i propri figli, che Sicilia hanno nel cuore e nella mente.
Escludendo che siano dei mafiosi appassionati di sondaggi, chi sono? Se sono degli amici di Cuffaro gli stanno facendo un pessimo servizio e, peraltro, vanno contro la stessa volontà del governatore che, responsabilmente, ha dichiarato che si dimetterà in caso di condanna anche in primo grado (io mi sarei dimesso da un pezzo, ma è un altro discorso). Se sono dei comuni cittadini c'è di che preoccuparsi seriamente. Perché vuol dire che rappresentano una schiera ben più numerosa di elettori che hanno una concezione della politica e del governo della cosa pubblica incentrata sulla clientela e sull'appartenenza, sganciata da qualunque parametro etico di visione complessiva del bene comune e di legalità.
È vero che, qui in Sicilia, può succedere di tutto senza che accada nulla. Ma questa volta invito società civile, associazioni, partiti, mezzi d'informazione, lo stesso Cuffaro a domandarsi com'è possibile, al di là della vicenda specifica ormai affidata ai giudici, che ci siano dei cittadini che non avrebbero difficoltà a eleggere nelle istituzioni chiunque, purché ciò sia utile e conveniente per loro e per i loro amici. Forse c'è una responsabilità diffusa, forse in modo trasversale pezzi del mondo politico, dell'economia, dell'amministrazione pubblica, delle professioni, del sindacato, della cultura hanno lanciato in questi anni o da sempre messaggi ambigui o addirittura negativi lasciando intendere che, alla fine, ogni mezzo per raggiungere lo scopo può essere lecito e non importa, per semplificare, chi saluto, chi bacio, chi incontro. Invece occorre dire con forza, e dimostrare con le scelte concrete, che non è così, che non è la stessa cosa e che non tutti siamo la stessa cosa.

Pippo Russo - Palermo
SABATO, 10 NOVEMBRE 2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

Russo ha perfettamente ragione. Tra coloro che hanno votato a favore delle dimissioni di Cuffaro ( in questo sito) sono presente anch'io,a netto favore della mia scelta personale. Penso ceh non sia un sondaggio fatto come dovrebbe essere,300,non sia assolutamente indicativo. Ma come possono aver scelto ( perchè ritengo che qui sia successa una scelta ) che delle persone per bene abbiano dei pensieri così incredibilmente sorprendenti?Davanti a ciò sono e rimango incredulo. Io non sono siciliano,ma anceh se sto qui in Sardegna mi rendo conto di quali siano i veri valori da seguire. E la mafia non è uno di questi. Se davvero verrà condannato,SPERO (e lo sottolineo)che molte persone riflettano,e comprendano.
Mirko