mercoledì, giugno 27, 2007

Assolta l'insegnante che fece scrivere cento volte ad un bulletto "sono un deficiente"

PALERMO - Il gup di Palermo, Piergiorgio Morosini, ha assolto perchè il fatto non sussiste l'insegnante palermitana imputata di abuso di mezzi di correzione e lesioni per avere costretto un alunno a scrivere su un quaderno 100 volte "sono un deficiente". La maestra aveva in questo modo voluto punire l'alunno che, assieme ad altri compagni, aveva dato del gay a un ragazzino della scuola e gli aveva impedito di andare in bagno. Il pm Ambrogio Cartosio aveva chiesto la condanna dell'imputata a due mesi di carcere.
Il processo è nato dalla denuncia del padre del ragazzino che ha sostenuto che il figlio, a seguito della punizione, ha avuto problemi psichici. L'uomo ha chiesto un risarcimento del danno di 25 mila euro. Alla lettura del dispositivo hanno assistito alcuni esponenti dell'associazione "Gay" cha hanno manifestato così la loro solidarietà alla docente. Il giudice sta leggendo in aula la motivazione della sentenza che ha redatto contestualmente al dispositivo, contrariamente a quanto accade di norma.

"Sono felice perchè questo giudice ha capito realmente quello che ho fatto. La mia preoccupazione era che tutto questo clamore mediatico potesse condizionarlo e invece non è stato così. Mi sono sempre sentita un'educatrice, forse per le mie radici cristiane, e anche nel caso che tanta risonanza ha suscitato, era solo quello il mio intento".

Così la docente palermitana ha commentato il verdetto. "Gli avevo ben spiegato, discutendo in classe, con lui e i suoi compagni, - ha aggiunto - che 'deficiente' vuol dire 'privo di'. Lui era stato privo di sensibilità nei confronti di un compagno. Volevo che l'episodio - ha affermato - fosse spunto di discussione e niente più. Non ho mai avuto intenzione di umiliare il ragazzo. Ho sempre insegnato agli allievi a dire quello che pensano ma con educazione, altrimenti che uomini saranno?".

"In vita mia - ha concluso - non sono mai stata contro qualcuno. Anche con il ragazzo punito ho cercato di dialogare, non gli ho mai messo una nota. Se sbaglio sono abituata a chiedere scusa, come sono abituata a mettermi, da madre, nei panni dei genitori. Sono convinta che, se i familiari dell'alunno avessero avuto una reazione diversa alla mia punizione, il ragazzo sarebbe stato assolutamente tranquillo".

La Sicilia, 27/06/2007

1 commento:

Anonimo ha detto...

i miei complimenti all'insegnante, complimenti veramente !!!