martedì, gennaio 12, 2021

Quest’anno niente influenza, la mascherina ha sconfitto il virus stagionale


di MICHELE BOCCI

Il bollettino realizzato dall’Istituto superiore di sanità evidenzia che l’incidenza è stabilmente sotto la soglia di 1,4 casi per mille assistiti. L’anno scorso era 4,9

Non sembra neanche una curva, è una linea quasi orizzontale che corre in basso nel grafico che misura l’incidenza. Quest’anno l’influenza in Italia non si è vista, almeno fino ad ora. E per come stanno andando le cose potrebbe non vedersi nemmeno nelle prossime settimane. Sarebbe il primo anno dal 2005-2006 senza la malattia influenzale.


Influnet, il bollettino realizzato dall’Istituto superiore di sanità con dati aggiornati ogni settimana, rivela che in questa prima parte della stagione, che inizia a novembre, “la curva epidemica delle sindromi simil-influenzali è stabile e sotto soglia epidemica. Nella scorsa stagione in questa stessa settimana l’attività dei virus influenzali era in lieve calo dovuto alla chiusura delle scuole e il livello di incidenza era pari a 4,9 casi per mille assistiti contro 1,4 di questa stagione”. Quello che si sta osservando non è un fenomeno inatteso. In altri Paesi, ad esempio in Australia, è successa la stessa cosa. Con la pandemia in corso è scomparsa l’influenza. PIEMONTE, I DATI DEI PRONTO SOCCORSO “Parliamo di una malattia che ha lo stesso meccanismo di trasmissione del Covid, quindi le misure di prevenzione che abbiamo portato all’estremo per rallentare la circolazione del coronavirus stanno avendo un effetto molto spiccato sulla circolazione dell’influenza”. A parlare è Paolo D’Ancona, epidemiologo dell’Istituto superiore di sanità. Mascherine e distanziamento stanno tenendo bassa la curva dei contagi della malattia che arriva ogni inverno. “In generale anche la vita sociale ridotta ci sta portando a questi risultati”.


L’influenza sembra circolare molto meno del Covid, anche se sul coronavirus c’è un tipo di sorveglianza più stringente proprio perché in questo momento il virus pandemico è molto più temuto e pericoloso. La sorveglianza dell’influenza avviene attraverso i medici di famiglia, che mandano i dati dei loro pazienti. Quest’anno a causa della pandemia questa attività si è un po’ ridotta. C’è comunque la stima di quante persone sono state colpite fino ad oggi. “Nell’ultima settimana i casi stimati di sindrome simil-influenzale, rapportati all’intera popolazione italiana, sono circa 85.000, per un totale di circa 1.313.000 casi a partire dall’inizio della sorveglianza”. L’anno scorso a questo punto eravamo poco sotto ai 2 milioni.


Ma per combattere l’influenza non ci sono solo dispositivi di prevenzione e distanziamento. E’ disponibile un altro strumento, la vaccinazione. L’Italia ha acquistato circa 17 milioni di dosi, la gran parte delle quali sono state fatte. “La campagna è stata molto importante – commenta D’Ancona – Sono state somministrate molte più dosi dell’anno scorso”. Nella stagione 2019-2020 si era arrivati a circa 10 milioni di persone. Tra l’altro ad essere protetti sono le persone più a rischio, cioè gli over 60 e chi soffre di patologie croniche. Quest’anno c’è stata una grande spinta a vaccinarsi e la domanda è stata altissima. Malgrado alcuni problemi con la consegna delle dosi alla fine tutte le Regioni hanno somministrato più vaccini. “Secondo me, comunque, a far calare la circolazione dell’influenza in quel modo sono state soprattutto le misure per il distanziamento”. Il picco della malattia stagionale negli anni scorsi è comunque arrivato un po’ più avanti, tra gennaio e febbraio. “Ora con la diminuzione delle temperature potremmo vedere una crescita dei casi, ma sarebbe comunque molto ridotto”, conclude D’Ancona.

La Repubblica, 12 gennaio 2021

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