La seduta del consiglio comunale di ieri |
CORLEONE – E’ finita a coda di topo la seduta del consiglio
comunale di Corleone di martedì sera, per discutere e deliberare con urgenza
sull’affidamento del servizio idrico ad Amap Spa. In prima convocazione si era già
riunito lunedì sera, ma non era riuscito nemmeno a votare la sussistenza degli
estremi della necessità e dell’urgenza della convocazione. Secondo i
consiglieri di opposizione del Pd e di “Mi ci vedono”, questi motivi di urgenza
proprio non c’erano. Per i consiglieri del sindaco Savona invece si. Però al
momento di votare mancava il numero legale e la seduta slittava automaticamente
di 24 ore. Martedì sera non cambiavano le posizioni politiche, con la sola
differenza che si è votato. E qui il primo colpo di scena: i consiglieri vicini
al sindaco Savona in aula erano sei, i consiglieri di opposizione sette. Ma Pippo
Cardella (Sicilia Futura), pur vicino al Pd, decideva di votare a favore e gli
estremi della necessità e dell’urgenza venivano approvati con sette voti contro
sei.
Prima della discussione sul servizio idrico, il consiglio
ha preso atto che nemmeno Giuseppe Pinzolo ha manifestato l’intenzione di accettare
la carica di consigliere comunale, dopo che già non era stata accettata da Giuseppe
Taverna. Pinzolo anzi ha avuto parole di fuoco contro un sindaco, una giunta e
un consiglio comunale inconcludenti ed incapaci di affrontare e risolvere un
seppur minimo problema cittadino.
Iniziata la discussione sul servizio idrico, è venuto fuori
che la proposta di delibera dell’amministrazione comunale era la richiesta al
consiglio di una semplice manifestazione di indirizzo, che non poteva avere nessun
effetto pratico nemmeno per i cinque operai che fino al 31 marzo lavoravano per
Amap e che adesso rischiano il licenziamento. In sostanza, dopo il fallimento
di Aps, il comune aveva provvisoriamente affidato il servizio all’Amap. Un affidamento
che è scaduto lo scorso 31 marzo, senza che l’amministrazione Savona ha deciso
cosa fare. Non ha deciso di affidare definitivamente e per 30 anni il servizio
ad Amap, come hanno fatto 33 comuni della provincia di Palermo, ma non ha nemmeno
deciso una gestione diretta in house. «Stasera volete solo prendere in giro i
lavoratori, senza assumervi la responsabilità di una scelta», hanno sostenuto i
consiglieri di opposizione. Tra l’altro, nella proposta di delibera stava pure
scritto che gli operai avevano inviato una lettera al sindaco, con cui
chiedevano di proporre al consiglio che si trovasse una soluzione per il loro
posto di lavoro e per la gestione del servizio idrico. Una lettera che tutti e
cinque gli operai avevano firmato, ma che ha fatto “scappare” dall’aula i
consiglieri Vincenzo Macaluso, Pippo Cardella e Calogero Di Miceli,
incompatibili perché legati da rapporti di parentela con gli autori della missiva.
Piano piano ad andare via sono stati anche tutti gli altri consiglieri comunali
di maggioranza, facendo così mancare nuovamente il numero legale. Stavolta però
la seduta si è chisa definitivamente senza delibera nulla. «Un inutile passaggio
a vuoto del sindaco e dei consiglieri che la sostengono – dice Dino
Paternostro, capogruppo del Pd – che lascia nel caos il servizio idrico e
preoccupati per il loro futuro gli operai. Noi continueremo a batterci per l’acqua
pubblica, nell’interesse di tutti i cittadini corleonesi»
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