mercoledì, febbraio 03, 2010

Bisacquino. denunciata la ditta che ha in gestione il depuratore comunale

Cosmo Di Carlo
BISACQUINO - Denunciati dai carabinieri il titolare di una ditta specializzata nello smaltimento di rifiuti speciali che ha sede a Mazara del Vallo, che ha in gestione il depuratore comunale ed un socio dell’impresa mazarese.
I Carabinieri della Stazione di Bisacquino, dipendenti dalla compagnia di Corleone, hanno eseguito nei giorni scorsi un controllo al depuratore comunale , al fine di accertare il corretto rispetto delle norme in materia di smaltimento dei rifiuti. L’impianto di depurazione che è terminale alla rete fognaria del comune palermitano e sorge in località Catrini-Pignato, in territorio di Bisacquino a valle del centro abitato. La gestione dell’impianto è stata concessa in appalto ad una società privata specialista del settore con sede in Mazara del Vallo. Durante l’ispezione i militari dell’Arma hanno accertato che sul posto vi era stoccata una consistente quantità di fanghi afferenti dalla depurazione delle acque reflue e non smaltiti entro un anno solare come prescritto dalla normativa in materia. Il ritardo nello smaltimento e stato evidenziato dal controllo dell’apposito registro dal quale è emerso che l’ultimo smaltimento era stato effettuato nel luglio del 2008. Pertanto, hanno accertato i carabinieri, i fanghi presenti non potevano più essere considerati “deposito temporaneo”, bensì frutto di attività di raccolta rifiuti non autorizzata. Da qui le denunce a piede libero alla Procura della Repubblica di Termini Imerese del il responsabile legale della società che si occupa della gestione dell’impianto e del socio e preposto alla gestione tecnica della stessa società. I controlli effettuati si inseriscono in un’attività più ampia che ormai da più di un anno viene effettuata con regolarità in tutto il territorio di competenza della Compagnia di Corleone al fine di prevenire e reprimere i reati in materia ambientale che tanto danno hanno provocato soprattutto nelle aree rurali e che hanno portato alla proroga dello stato di emergenza ambientale in tutta la provincia di Palermo. (*co.di*)

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