martedì, settembre 16, 2008

Cinque anni senza tasse per chi denuncia il pizzo

E' l'agevolazione prevista nella bozza di legge della Commissione regionale antimafia siciliana. La norma fa riferimento anche a zone franche per gli imprenditori coraggiosi
CATANIA - Esenzione per cinque anni dalle imposte, dall'Irap, dall'Ici e dal versamento dei contributi previdenziali: sono le 'agevolazioni' per gli imprenditori che denunciano richieste estorsive o richieste provenienti dalla criminalità organizzata tendenti a modificare il normale svolgimento dell'attività economica, cui sia seguita una richiesta di rinvio a giudizio, prevista dalla bozza di legge antiracket della Commissione regionale antimafia siciliana.La norma prevede infatti la creazione di zone franche per la legalità per agevolare le vittime del 'pizzo' a collaborare. La bozza, inoltre, prevede l'istituzione di un fondo da parte dell'assessorato regionale ai Beni culturali alle scuole siciliane per l'istituzione di laboratori della legalità, l'introduzione di un "conto unico per gli appalti" e cioè dell'obbligo per le stazioni appaltanti di aprire un numero di conto corrente unico sul quale gli enti appaltanti facciano confluire tutti gli oneri relativi all'appalto; del conto deve avvalersi l'aggiudicatario per tutte le operazioni relative all'appalto. Il mancato rispetto dell'obbligo provocherebbe la rescissione unilaterale per inadempimento contrattuale. La legge fa riferimento anche alla gestione dei beni confiscati alla mafia e assegnati ai Comuni per la cui riutilizzazione viene istituito un fondo di rotazione con dotazione per il triennio 2008-2010 di 15 milioni di euro per la redazione di piani di utilizzo e di studi di fattibilità, nonchè per la progettazione tecnica delle opere necessarie ad adeguare i beni agli obiettivi sociali e produttivi.Alle cooperative sociali, alle associazioni onlus, alle comunità di recupero e ai Comuni sono accordati anticipazioni, fideiussioni e punteggi finalizzati alle realizzazione di progetti ed iniziative connesse al riuso e alla fruizione sociali di tali beni, mentre sarà istituita una sorta di "corsia preferenziale" per l'istruttoria e l'espletamento delle pratiche amministrative legate al riutilizzo dei beni ex mafiosi.
15/09/2008

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