giovedì, giugno 17, 2010

Gay pride a Palermo tra feste e polemiche

PALERMO - Trent'anni dopo l'apertura a Palermo del primo circolo dell'Arcigay in Italia, il movimento che rivendica i diritti degli omosessuali e dei transessuali ha scelto proprio il capoluogo siciliano per rilanciare i temi del rispetto delle diversità con un corteo che ha sfilato per le strade della città: 10 mila persone secondo l'Arcigay e il coordinamento Stop omofobia (erano poco più di un migliaio secondo la Digos) si sono radunate per il gay pride in piazza Magione, luogo simbolo del riscatto della città, legato al ricordo di Giovanni Falcone, il magistrato ucciso da Cosa nostra, che nacque e visse per un periodo proprio tra i vicoli di questo quartiere. Dieci carri molto colorati e a ritmo di musica dance hanno attraversato alcune vie fino in piazza Verdi, davanti al teatro Massimo, dove un dibattito ha concluso le tante manifestazioni organizzate negli ultimi giorni per l'evento. In strada gay, lesbiche, transessuali ma anche tanti eterosessuali con i propri bambini. Come vuole la tradizione, la piazza era molto colorata e sul carro che ha aperto il corteo due uomini, uno in abito da sposa, hanno simulato la celebrazione di un matrimonio. Madrina del gay pride palermitano è stata l'ex parlamentare di Rifondazione comunista, Vladimir Luxuria. "Alcuni amici quando hanno saputo che ero stata invitata a Palermo mi hanno raccomandata di stare attenta. Ma a cosa? Io sono felice si essere oggi qui e non a Pontida, dove la gente in testa invece delle piume ha le corna". In abito lungo color fucsia e con un ombrellino arcobaleno per ripararsi dal sole, Luxuria è stata accolta dalla folla festante. "Questo gay pride è l'occasione per rilanciare il dibattito sui diritti di gay, lesbiche e trans. Ma è anche una data storica, perchè per la prima volta si tiene in una città importante come Palermo". Non sono mancate le polemiche. Ieri sera in città sono stati appesi striscioni e manifesti con la scritta 'Coppie gay: no matrimoni ed adozioni'. Li ha fatti affiggere Giovane Italia, ex Azione Giovani, movimento giovanile del Pdl. "La miglior risposta ai cartelli - ha detto Daniela Tomasino, presidente Arcigay Palermo - è stata data dal comune di Palermo guidato da una giunta di centrodestra, che ha consegnato al presidente nazionale di Arcigay Paolo Patanè una targa intestata a Giorgio e Toni, due ragazzi uccisi dall'omofobia a Giarre trenta anni fa".

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