sabato, novembre 10, 2018

Interessante convegno sulla legalità all'Università L.U.de:S. di Lugano

Un momento del convegno di Lugano sulla Legalità. Da sx: Alfredo
De Filippo, Michele Prestipino, Dino Paternostro

DINO PATERNOSTRO
Lugano, circondata dal suo splendido lago, ha sicuramente il suo fascino. Per chi – come me - viene dal sud Italia, dalla Sicilia, ha il suo fascino anche la pulizia e l’ordine di questa città svizzera, che un tempo accoglieva tanti nostri anarchici perseguitati in patria. Ma lo scorso 9 novembre, insieme a questa fascinazione, c’è stata anche la soddisfazione di avere vissuto una mattinata significativa, dedicata al tema della “Legalità”, con gli studenti dell’Università L.U.de.S. Lugano Campus, con il dott. Michele Prestipino, Procuratore aggiunto della Dda di Roma, con l’avv. Alfredo De Filippo, col direttore dott. Fausto Gennuso e con la presidente della Ludes Manuela Di Martino. GUARDA L'ALBUM FOTOGRAFICO

L’avv. De Filippo, introducendo i lavori, ha voluto sottolineare la necessità di approfondire il tema della legalità nel contesto del difficile momento che attraversano l’Italia e l’Europa. Da parte mia ho tenuto a sottolineare che senza giustizia sociale non c’è vera legalità. Ho aggiunto che un primo e fondamentale contributo al contrasto della criminalità organizzata di stampo mafioso l’ha dato il movimento sindacale e contadino. Grazie all’antimafia sociale sviluppata negli anni da questo movimento organizzato, un personaggio importante per la storia d’Italia e d’Europa come Pio La Torre ha potuto elaborare la legge che porta il suo nome, che ha introdotto nel codice penale l’art. 416 bis che definisce il reato di associazione mafiosa, prevedendo il sequestro e la confisca dei patrimoni acquisiti illecitamente. Il dott. Prestipino ha voluto sottolineare il consenso sociale di cui ancora godono le mafie, che le rendono diverse della criminalità comune. “Un consenso che viene fuori in maniera evidente dalle indagini che conduciamo, ha sottolineato il magistrato. La ricetta per contribuire seriamente alla lotta alle mafie – ha detto Prestipino – è quella di fare ciascuno il proprio dovere, con determinazione e coerenza. Non ci vogliono eroi, ma cittadini consapevoli dei propri diritti e dei propri doveri.
L’attenzione degli studenti presenti, che si apprestano ad affrontare un anno di studi impegnativi, ha dimostrato l’utilità dell’iniziativa voluta dai vertici dell’università. 
Tra i programmi da portare avanti resta quello di una convenzione col Cidma di Corleone, per sviluppare una sinergia capace di utilizzare al meglio le risorse dell'università e le risorse di una realtà come Corleone, esempio della voglia di rinascita della Sicilia. (dp)

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