lunedì, maggio 23, 2016

Palermo, denunciò il direttore sanitario senza titoli e fu querelato: assolto Grippi

La sede dell'Asp di Palermo in via Giacomo Cusmano
di GIUSI SPICA
L'alto dirigente dell'Asp, che in passato aveva subito intimidazioni, ha scritto all'assessorato alla Salute di "comportamenti mafiosi in azienda"
Fu il primo - e in tempi non sospetti - a denunciare il caso Noto, il direttore sanitario dell'Aspsollevato dall'incarico per mancanza dei titoli necessari a rivestire quel ruolo. Eppure, quando nel 2012, per ben quattro volte, chiese con note e raccomandate che qualcuno controllasse il curriculum del suo capo, fu messo in un cantuccio, lasciato alla guida di un centro fantasma, privato di 13 unità di personale in un giorno, addirittura querelato per diffamazione dal manager Antonio Candela e dallo stesso Giuseppe Noto
che non gli hanno "perdonato" di aver scritto all'assessorato regionale alla Salute per denunciare "comportamenti e atteggiamenti culturali riconducibili per stile e modus operandi al fenomeno mafioso". Un'iniziativa che gli valse la sospensione per quindici giorni da parte dell'ufficio Provvedimenti disciplinari. Solo ora per Filippo Grippi, alto dirigente che in passato ha subito minacce e intimidazioni legate ai suoi controlli nella clinica Villa Santa Teresa, è arrivata la rivincita: prima la revoca della nomina di Noto ordinata dal direttore generale Candela, adesso la certezza che non solo non diffamò nessuno, ma che aveva ragione a chiedere le verifiche.
Lo scrive il giudice per le indagini preliminari Walter Turturici che ha archiviato l'inchiesta a carico di Grippi. Un'indagine partita dal doppio esposto di Candela e Noto. Sulla querela presentata dal manager il giudice si era già espresso accogliendo la richiesta di archiviazione del pm. Noto invece si era opposto e ora il gip ha messo la parola fine. "In primo luogo - scrive il giudice nel decreto - si osserva che il riferimento della nota in data 3 dicembre 2012, indirizzata dall'indagato Grippi Filippo all'Assessorato regionale alla Salute, a comportamenti e/o atteggiamenti culturali riconducibili per stile e modus operandi al fenomeno mafioso è diretto a stigmatizzare condotte ascrivibìli all'apparato amministrativo regionale (che non avrebbe dato corso a quattro richieste avanzate dal Grippi medesimo ai fini di ottenere l'espletamento di accertamenti sull'effettivo possesso dei titoli necessari per la nomina a direttore sanitario dell'Asp di Palermo) e non già a Noto Giuseppe".
Il giudice non si ferma: "La predetta nota è diretta a sollecitare - attraverso la citazione di varie normative di rango primario e secondario - l'esercizio del potere amministrativo di autotutela. Sotto tale profilo, la redazione della predetta nota, che in ogni caso non oltrepassa i limiti della continenza espressiva, appare riconducibile all'esercizio di una legittima facoltà". Il colpo di grazia alla fine: "In effetti, con provvedimento in data 13 gennaio 2016, il direttore generale dell'Asp di Palermo - nell'esercizio del predetto potere di autotutela - ha disposto la
 revoca dell'incarico di direttore sanitario a Noto Giuseppe per ragioni afferenti al possesso dei relativi requisiti".

Dalla difesa Grippi adesso passa all'attacco. Recentemente ha presentato una denucnia per mobbing al giudice del lavoro. Nell'esposto viene contestato il progressivo demansionamento che ha subito negli ultimi tre anni in cui ha diretto una struttura, il Pta Casa del Sole, sostanzialmente priva di servizi, svuotata di personale e con poche risorse.


La Repubblica, 21 maggio 2016

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