giovedì, giugno 04, 2009

Dibattito sulla crisi alla Regione Siciliana. All'Ars manca il numero legale, rinviata alle 14 la seduta straordinaria

di Salvatore D'Anna
Nulla di fatto all’Ars. Il presidente dell’Assemblea regionale siciliana Francesco Cascio ha rinviato alle 14 la seduta straordinaria, convocata per questa mattina alle 11, per mancanza del numero legale. In aula c'erano i deputati del Pd e solo quattro della maggioranza, più l'assessore Titti Bufardeci in rappresentanza del governo. Bufardeci è stato "costretto" dal pressing dell'opposizione a chiedere il numero legale, con il Pd che in aula ha fatto ostruzionismo al centrodestra, che aveva chiesto di rinviare la discussione degli ordini del giorno alla settimana prossima. Alle 14 se dovesse mancare di nuovo il numero legale, secondo il regolamento dell'Assemblea, si rinvierebbe di ventiquattro ore, a meno che i capigruppo in questi minuti non troveranno un accordo su una data in cui fissare la prossima seduta. Cascio stamattina, dopo avere interpellato la conferenza dei capigruppo, aveva informato il Parlamento della sua decisione di rinviare la seduta a dopo le elezioni europee, a seguito della richiesta del presidente della Regione Raffaele Lombardo. Il governatore, con una lettera a Cascio, aveva infatti chiesto di procastinare la seduta straordinaria fino a che la giunta regionale non sarà completa. Il governatore ha finora nominato solo nove dei dodici assessori della sua squadra di governo, e non ha ancora assegnato le deleghe. Il presidente Lombardo, come preannunciato nella lettera a Cascio, non si è presentato a Sala d’Ercole, e il governo era rappresentato solo dall’assessore Giambattista Bufardeci. Pdl e Udc, che pure avevano richiesto a Cascio di convocare con urgenza questa seduta, in aula hanno fatto dietro front e, insieme all'Mpa, hanno appoggiato la richiesta del presidente della Regione. "Un dibattito sulla crisi del governo regionale senza la presenza del presidente della Regione non ha senso", dicono gli esponenti del centrodestra, che si sono presentati in pochissimi in aula. E' stato questo il punto di forza del Partito Democratico che, intervenuto quasi al gran completo, ha prima presentato un ordine del giorno, in cui si condanna la decisione di Lombardo di rinviare il completamento della giunta dopo i colloqui con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, legato alla "contrattazione politica post-elettorale". Poi in aula il fuoco di fila dell'intero gruppo, con il capogruppo del Pd Antonello Cracolici che in aula ha accusato il presidente Cascio di essersi fatto “complice” dei giochi del centrodestra e ha parlato di giunta dimezzata, ricordando come la seduta era stata convocata quando ancora nessun assessore era stato nominato. “Questo è il governo della resa dei conti del centrodestra. Oggi dovevamo discutere della crisi politica in Sicilia - ha detto Cracolici -. Non vedo in Aula molti dei deputati che hanno firmato la lettera in cui si chiedeva a Cascio di riunire in seduta straordinaria il Parlamento. Si vede che sono stati costretti a firmarla o che lo hanno fatto in contumacia. In dodici mesi non c’è stata una decisione presa dal centrodestra dove tutti fossero d’accordo. È chiaro che questa coalizione non è capace di offrire soluzioni ai problemi della Sicilia. Mi pare che tutta questa situazione che si è venuta a creare è una sceneggiata per fare fuori gli assessori dell'Udc”.
Da SiciliaInformazioni

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