domenica, giugno 15, 2008

Trapani. Legalità in Europa, c'è una parte della città

C'è anche un «pezzo» importante della storia di Trapani e dell'impegno sociale antimafia nella neo costituita associazione europea «Flare» (Freedom, Legality and Rights in Europe - libertà, legalità e leggi in Europa), nata a Bruxelles nei giorni scorsi, dove si è svolta la prima edizione di «Contromafie Europea», gli Stati Generali dell'Antimafia Sociale, organizzati dall'associazione «Libera».

La presenza e l'intervento di Margherita Asta, a Trapani neo coordinatrice dell'associazione di don Ciotti, non sono passate inosservate dagli oltre mille partecipanti che hanno discusso per tre giorni di diritti umani, della confisca dei beni e della integrazione sociale, delle «vittime» delle mafie, delle tratte degli essere umani, del ruolo dell'informazione nella lotta al crimine organizzato, e ancora hanno parlato di cittadinanza, diritti, droghe, corruzione e ambiente.
«Abbiamo sancito la sovrazionalità nella lotta a ogni forma di mafia – spiega Margherita Asta – abbiamo chiesto autentiche politiche globali a servizio e a tutela dei cittadini, l'obiettivo di tutti è promuovere politiche capaci di indebolire e quindi distruggere le diverse forme di criminalità. Don Ciotti – continua Margherita Asta – ha chiesto a nome di noi tutti che la lotta alla mafia sia un impegno trasnazionale che richiede azioni trasnazionali, attraverso la cooperazione tra gli Stati, le forze di polizia e le associazioni civili. Un impegno più grande di quello attuale, alla globalizzazione delle mafie rispondiamo con la globalizzazione della cittadinanza». Il 21 marzo, in Italia dedicato a ricordare le vittime della mafia, diventerà giornata allo stesso modo celebrata in tutta Europa, il circuito della confisca dei beni si tenterà di trasferirlo nei paesi dell'Ue.
Trapani dentro «Flare» c'è con l'esperienza maturata dai giovani di Libera che utilizzano i beni confiscati, che hanno avute assegnate e utilizzano case e terreni sottratti ai mafiosi. Che hanno ripreso il maltolto. Una parte, non tutto ancora.
La Sicilia, 15.6.2008

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