martedì, agosto 02, 2011

Campi di lavoro antimafia. Il saluto di un giovane Corleonese

Forse sta diventando un’abitudine. Non so a quanti piacerà leggere il mio pensiero su ogni campo, ma confido nel fatto che ogni cosa scritta da qualunque persona con un po’ di testa e un briciolo di pazzia valga la pena di essere ascoltato o, in questo caso, letto. E io presuntuosamente credo di avere un po’ di intelligenza, e di pazzia certo non me ne manca. Insomma della serie “Non sono d'accordo con te, ma darei la vita per consentirti di esprimere le tue idee”. È strano come siano passati in fretta quindici giorni, ed è altrettanto strano pensare come alla fine di ogni campo senta in qualche modo di essere cresciuto. In fin dei conti IO con i campi di lavoro sono cresciuto, e anche tanto. Il primo ringraziamento in questo strano pseudo-diario va ai soci della cooperativa tutti, che permettono a me e a tutti i ragazzi che passano da Casa Caponnetto di conoscerli, di lavorare la terra con loro, di mischiare il loro eroico sudore a quello di ragazzi che della vita sanno ancora poco, ma che provano a destreggiarsi tra le difficoltà.
Un grazie va anche ai cuochi e alle cuoche dello SPI CGIL, prima di tutto perché rendono il “nostro” soggiorno gustoso da morire. E poi perché sono anche loro una testimonianza di quanto ancora dobbiamo imparare, dimostrandoci al contempo che non si è mai vecchi se si ha volontà, forza e spirito di partecipazione. Non finirò mai abbastanza per dimostrargli l’affetto e i ringraziamenti che gli spettano.
Un grazie, consentitemelo, va in particolare a Maurizio, da (quasi) tutti chiamato “il Pascucci” che permette a qualsiasi persona interessata all’argomento di seguire le vicende e le emozioni dei campi di lavoro.
L’ultimo grazie lo voglio dedicare in particolare ai ragazzi di questo campo. Eh lo so che è scontatissimo…ma le mie prime parole per voi sono quelle che ogni giorno, per quindici giorni, avete visto passando davanti la porta di “cAsa nostra”: “Ragazzi godetevi la vita, innamoratevi, siate felici ma diventate partigiani di questa nuova resistenza, la resistenza dei valori, la resistenza degli ideali. Non abbiate mai paura di pensare, di denunciare e di agire da uomini liberi e consapevoli". Voglio solo dirvi che tutto ciò che si prova in un campo è difficile da spiegare e condividere, almeno all’inizio, ma invito tutti a non dimenticare ciò che avete vissuto…dagli incontri piacevoli e importanti a quelli noiosi… tutto ci arricchisce e se lo dice uno che di campi ne ha fatti a bizzeffe ci potete credere. Mi piacerebbe credere che tutti voi tornerete qui, sarebbe davvero meraviglioso. Ma non credo sia possibile. Questo non cambia il bene che vi voglio e non deve assolutamente cambiare il vostro modo di essere così perdutamente pieni di voglia di fare. Se a volte a Corleone non si respira voi siete la mia bombola d’ossigeno.
A presto…
Andrea

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