mercoledì, aprile 14, 2010

Mafia, il pentito Pasta rivela: "I Lo Piccolo avevano una talpa"

Il clan contava su un informatore tra gli investigatori o negli uffici giudiziari. I boss avevano progettato anche un'intimidazione al procuratore aggiunto Ingroia. Un "segnale" per lo Stato e i magistrati. C'era una talpa al servizio della cosca dei boss Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Una talpa tra gli investigatori o negli uffici giudiziari che ha consentito di venire a conoscenza anticipatamente di almeno due operazioni antimafia tra il 2006 e il 2008. Lo rivela il neo collaboratore di giustizia Manuel Pasta che recentemente ha favorito l'arresto di tre boss, impedendo la riorganizzazione del clan di Resuttana. Il pentito avrebbe anche riferito dell'intenzione di Cosa nostra di rialzare la testa con un'intimidazione eclatante che aveva come obiettivo un personaggio simbolo dell'impegno antimafia, il procuratore aggiunto Antonio Ingroia. Secondo Pasta si voleva danneggiare l'auto privata della famiglia di Ingroia e dare un segnale preciso allo Stato e alla procura che aveva messo sotto scacco i mandamenti un tempo in mano ai Lo Piccolo. Poi il progetto non fu realizzato per l'opposizione dello stesso Pasta, circostanza che testimonierebbe il peso specifico del collaborante all'interno dell'organizzazione criminale e l'importanza delle sue ammissioni.

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