Con una nota del 29 agosto, la Funzione Pubblica Cgil di Palermo «manifesta preoccupazione per la decisione della Direzione Generale dell’Azienda Usl 6 di chiudere il laboratorio di analisi del Distretto di Corleone e di trasferire il personale dai servizi territoriali all’ospedale». «Il provvedimento – scrivono il segretario aziendale Mario Scialabba e il segretario generale Filippo Romeo – motivato in nome del contenimento dei costi, rischia di alimentare l’attività dei laboratori convenzionati, che risultano presenti nel territorio con ben quattro strutture e quindi di non realizzare risparmi, ma un semplice trasferimento di risorse dal pubblico al privato».La verità è, attacca la Cgil, che «i servizi sanitari territoriali al posto di venire riorganizzati e rilanciati, perdono la loro centralità e spariscono uno dietro l’altro. Tempo fa è toccato all’ambulatorio di Fisioterapia, chiuso per inadeguatezza dei locali e mai riaperto». Il sindacato, infine, contesta la disposizione di chiusura del laboratorio di analisi, ravvisandovi «gli estremi di comportamento antisindacale», perché «sposta senza confronto e in contrasto con le norme contrattuali il personale, tra cui due infermiere, dal territorio all’ospedale, mentre solo qualche mese fa, con un percorso inverso, un’infermiera è stata trasferita dall’ospedale al distretto».
Per queste considerazioni, la Cgil «chiede l’immediata sospensione del provvedimento, un incontro urgente e comunica che, in assenza di risposte positive, terrà un sit-in di protesta per lunedì 1° settembre 2008, alle ore 10.30, presso il distretto di Corleone».
31 agosto 2008
Nessun commento:
Posta un commento