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di IVAN ZAZZARONI
ALTAVILLA VICENTINA (Vicenza) - Passi vent'anni sperando che torni il più presto possibile e gli altri venti augurandoti che non torni più. Perché hai invocato ostinatamente il miracolo: il rientro sempre più rapido dall'infortunio sempre più grave, per la voglia di rivedere in campo le sue giocate e la sua fantasia. E perché, soltanto dopo il ritiro, hai scoperto che l'uomo con i suoi desideri più semplici aveva preso il posto del campione e delle emozioni uniche che sapeva regalare. Dalla normalità della straordinarietà alla straordinarietà della normalità: un percorso che Roberto Baggio ha saputo compiere senza ostentazioni, con umiltà e tenacia. LEGGI TUTTO
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