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In politica, fra il dire e il fare c’è sempre un compromesso al ribasso da saltare.
Regola confermata anche nella formazione delle liste siciliane per Camera e Senato. Vi ricordate quante buone intenzioni? C’era chi propugnava la “rivoluzione” e si è ritirato in buon ordine. Chi prometteva il rinnovamento radicale ed ha proposto testate di lista zeppe d’uscenti o di candidati inquisiti trasferiti da un’Assemblea all’altra. Non sono serviti a nulla i decaloghi e le minacciose circolari. Non c’è stato verso: tutti dentro, affastellati, con un posto sicuro in parlamento. LEGGI TUTTO
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