venerdì, maggio 24, 2013

Il ministro Carrozza visita la mostra ANSA a Corleone


Il ministro Carrozza a Sant'Agostino
di Francesco Nuccio

Il paese che nell'immaginario collettivo era l'icona stessa di Cosa Nostra, l'emblema dello strapotere mafioso e dell'arroganza criminale, diventa la capitale della Legalità. Non più luogo conosciuto per avere dato i natali a boss del calibro di Riina, Provenzano e Bagarella ma simbolo di riscossa e riscatto. Nel giorno dell'anniversario della strage di Capaci in cui furono uccisi Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta, Corleone viene "invasa" pacificamente da migliaia di studenti provenienti da tutta Italia, sbarcati a Palermo dalle navi della Legalità e giunti con i pullman delle forze dell'ordine, che abbracciano i loro coetanei che vivono qui.
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E sono proprio i giovani a lanciare da Corleone un messaggio di speranza. Tutti insieme a ribadire che questo è anche il paese dei grandi avversari di Cosa Nostra, come Placido Rizzotto e Bernardino Verro, e oggi, degli studenti pronti a scandire con slogan e striscioni il loro "no alla mafia". Ragazzi in corteo sotto la pioggia, che sfidano il maltempo e un passato ormai lontano fatto di omertà e silenzi. Sul palco montato nella piazza intitolata a Falcone e Borsellino si alternano gli interventi coordinati dal giornalista Giulio Francese, figlio di Mario, il cronista di giudiziaria ucciso nel '79 proprio dai boss corleonesi: il presidente di Libera, don Luigi Ciotti, il coordinatore della Caritas di Pompei don Giovanni Russo, impegnato nella lotta contro la camorra, i volontari dell'associazione intitolata a Rita Atria. "Non dobbiamo essere cittadini a intermittenza, ma occorre trasformare il no in noi", sottolinea don Ciotti. Altri incontri si svolgono nella villa comunale, dove viene allestita un'area seminari, con l'associazione "Banda degli onesti" composta da magistrati calabresi e personalità impegnate nelle scuole.

A conclusione, nel complesso di Sant'Agostino, l'incontro del ministro dell'Istruzione Maria Chiara Carrozza con gli studenti, che prima intonano il canto "Io sono corleonese" e poi si fanno fotografare con il rappresentante del governo. "Volete contestarmi?", chiede in tono scherzoso il ministro. "No", rispondono in coro i ragazzi. Subito dopo il ministro, accompagnata dal sindaco di Corleone Lea Savona, visita la mostra fotografica dell'ANSA "Falcone e Borsellino venti anni dopo" che ripercorre la storia umana e professionale dei due magistrati attraverso gli scatti privati delle famiglie e le immagini d'archivio dell'agenzia. Il ministro Carrozza esprime "grande apprezzamento" per l'iniziativa. In particolare si sofferma sulle immagini della ribellione della città, dal comitato dei lenzuoli fino agli arresti di Riina e Provenzano, i boss che hanno sporcato il nome di Corleone. "Il nostro - sottolinea il sindaco - ormai è diventato un presidio di legalità. Queste iniziative fanno si che non ci senta isolati, ma abbiamo bisogno del sostegno di tutti". Un appello subito raccolto dagli studenti della Val d'Aosta che hanno lanciato la proposta di candidare Corleone a "capitale mondiale della Legalita".


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