giovedì, dicembre 03, 2020

Dedicato a Pippo, alla sua voglia di fare, alla sua voglia di pensare al domani, al futuro

 

Il tenerissimo disegno di due bambini, Francesco e Ignazio Gaudiano,
dedicato allo "zio" Pippo, cui volevano tanto bene

PIETRO RAGUSA
“ …..Il virus non si accontenta di uccidere, cambia anche la liturgia della morte. Infatti si muore clandestinamente. Nessun parente è accanto al letto d’ospedale, nessun saluto è possibile…. E’ vero che si muore sempre da soli, ma qui è diverso: per la prima volta la morte è talmente singolare da diventare pura notizia senza liturgia, statistica, nuda comunicazione da un altrove, semplice scomparsa.  Cancellando l’imponenza tragica del trapasso, restringendo il lutto a evento individuale, spogliando la morte dei suoi effetti sociali, del suo significato collettivo, delle simbologie culturali. Riducendola, infine, a semplice fatto biologico. Denudata dai riti, dalla condivisione, dalla preghiera e dal commiato, la morte si prosciuga di ogni sua valenza sociale, riassunta in quel momento di riflessione comune davanti alla bara sull’esperienza umana che si è appena conclusa, e riunisce un’ultima volta nel rito il suo riverbero negli affetti, nell’amore, nell’amicizia. Qualcosa che resta, perché è qualcosa che vale ….”.

Questo brano è tratto dal libro di Ezio Mauro “Liberi dal Male – il virus e l’infezione della Democrazia” che ho letto qualche mese fa. E da domenica scorsa, il giorno della scomparsa di Pippo, mi torna prepotentemente in mente, perchè questa volta la narrazione non riguarda un fenomeno sociale, un fatto storico, un evento che riguarda altri  (di cui il lettore prende atto), ma riguarda noi,  siamo stati coinvolti. E’  stata  colpita  la sfera dei nostri affetti, delle nostre amicizie, della nostra storia.

Ho conosciuto Pippo all’I.T.C. di Bisacquino durante il mio corso di studi. Lui è arrivato nella nostra classe al  3^ anno. Il biennio lo aveva fatto a Castelvetrano dove viveva con la sua famiglia. Abbiamo fatto subito amicizia ed è nata un’empatia che è durata per sempre. Oltre agli studi ci hanno unito fin da subito la passione per la musica, la grande musica degli anni 70/80, i Pink  Floyd, la PFM, i cantautori. In più mi affascinava il fatto che Pippo sapesse suonare  la chitarra ed era anche bravo! Aveva imparato a Castelvetrano negli studi dei “Dioscuri” (gruppo musicale all’epoca molto affermato).  Spesso i pomeriggi ci si incontrava per studiare .. ma si finiva per ascoltare musica.  La sua passione per la musica e la sua bravura nel suonare la chitarra l’avevano spinto infatti a formare con altri tre amici il suo primo  gruppo musicale a Bisacquino: “Le aquile nere”.

In quegli anni con Pippo abbiamo condiviso un po’ tutto, il movimento degli studenti, gli scioperi per i riscaldamenti a scuola, le battaglie per rivendicare  l’autonomia gestionale dell’Istituto (all’epoca I.T.C. di Bisacquino era una sezione staccata del F. Ferrara di Palermo) e  anche la tradizionale festa di Natale che ogni anni le quinte classi organizzavano  coinvolgendo tutto l’Istituto. L’anno che  è toccato alle nostre V^ classi,  con Pippo abbiamo messo su una recita natalizia satirica che faceva un po’ il verso ai nostri docenti …con qualche rischio. I nostri compagni erano convinti infatti che i professori si sarebbero vendicati .. invece è andata bene: all’esame di maturità prendemmo il massimo dei voti.   

Dopo il diploma le nostre strade si sono divise, all’Università abbiamo scelto discipline diverse ma per il resto  non ci siamo mai persi di vista. La comune passione per la politica e per il nostro territorio ci ha tenuto sempre in contatto, prima come giovani redattori del “Giornale del Corleonese”  fondato dal pioniere Giuseppe Cerasa (diventato poi grande giornalista de La Repubblica) , poi con un impegno diretto nella politica e nel sindacato. Pensavamo, infatti, assieme a tantissimi altri giovani, che bisognava impegnarsi per cambiare il nostro territorio, la zona del Corleonese, sentivamo il bisogno di  combattere per fare uscire dal sottosviluppo i nostri Comuni. Sentivamo che anche noi avevamo il diritto di vivere in territori dove ci fossero  servizi efficienti per i cittadini, il lavoro per i giovani, infrastrutture efficienti, sviluppo economico.

Queste passioni hanno portato poi Pippo ad impegnarsi direttamente nella gestione della cosa pubblica. Infatti per diversi anni è stato vice-sindaco a Bisacquino durante la sindacatura di Salvatore Selvaggio e successivamente ha collaborato con il  sindaco Filippo Contorno. Fu un periodo di rinnovamento in cui si sono insediate nella zona del Corleonese, anche se in periodi diversi, amministrazioni civiche con orientamento politico di centro sinistra: Salvatore Pollichino a Chiusa Sclafani,  Pippo Cipriani a Corleone.

Ricordo che fu un periodo molto intenso, ci si sforzava di  elaborare piattaforme di sviluppo del nostro territorio, ci impegnavamo a stimolare ed a concretizzare quello in cui credevamo, le aree artigianali, i percorsi turistici,  la viabilità, il miglioramento dei servizi, il superamento dei campanilismi tra i vari Comuni del Corleonese al fine di creare un’entità zonale riconoscibile.

Penso che questa esperienza sia stata fondamentale per la formazione politica e personale  di ciascuno di noi, e anche di Pippo. In quegli anni infatti sono nate delle iniziative economiche molto importanti anche per il nostro territorio, come i “I Patti Territoriali” che hanno consentito alla nostra zona di beneficiare di finanziamenti CEE per la creazione di iniziative di sviluppo imprenditoriale. Sono nati poi i progetti “Leader” che hanno visto Pippo tra gli animatori più impegnati nella progettazione ed attuazione degli obiettivi, ma non solo, Pippo Vetrano è diventato un profondo conoscitore della normativa del settore, un punto di riferimento per chiunque volesse accedere ai fondi comunitari per lo Sviluppo Locale e delle aree rurali.

Questa sua professionalità è stata riconosciuta ed apprezzata da Sindaci, Amministratori Locali, operatori economici ed associazioni professionali di tutto il territorio siciliano e lo ha proiettato a lavorare ed animare il GAL Sicani – Distretto Rurale. Un’associazione di 94 comuni che comprende un vastissimo territorio tra le province di Palermo ed Agrigento con l’obiettivo di promuovere lo sviluppo Locale secondo le linee guida dei PSR.      

Ci siamo incontrati con Pippo lo scorso mese di luglio a Corleone, grazie a Dino Paternostro che aveva promosso un incontro con alcuni amici. Si voleva discutere della necessità di riprendere le fila di un ragionamento nel territorio, per dare una scossa, per sondare la nostra voglia di fare qualcosa. Pippo come al solito ha dato la sua disponibilità, ha messo a disposizione  la sua voglia di fare, la sua voglia di pensare al domani.. al futuro. 

L’incontro lo abbiamo concluso in pizzeria davanti ad un bicchiere di birra. Non sapevo che sarebbe stata l’ultima birra   che avrei bevuto in compagnia di mio compare Pippo (cosi ci chiamavamo).   

Caro Pippo, questo virus maledetto si è portato via il tuo corpo ma non  può portare via la tua storia, la nostra storia, il nostro vissuto. Quello appartiene a tutti noi, alla tua famiglia, ai tuoi amici, a chi ha avuto la fortuna di conoscerti e che sempre ti ricorderà.  

Pietro Ragusa

  

 

 

 

2 commenti:

Unknown ha detto...

Complimenti a Pietro e un caro ricordo a per Beppe (r.i.p.)

Unknown ha detto...

Complimenti a Pietro e un caro ricordo per Pippo (r.i.p.)