domenica, giugno 05, 2016

Denuncierò il genero del boss mafioso Totò Riina

S. Giovanni Evangelista
di DINO PATERNOSTRO
Ieri è stata una giornata campale a Corleone. La vicenda della processione di S. Giovanni Evangelista che si è fermata davanti la casa di Antonietta Bagarella, la moglie del boss mafioso Totò Riina, ha creato proteste e indignazione. Molte proteste ed indignazione verso il collega Salvo Palazzolo di Repubblica, che ha scritto l’articolo “incriminato”, e moltissime a me, “colpevole” di avere linkato l’articolo di Salvo sul mio profilo facebook. La critica più forte (e inquietante) è arrivata dal genero di Antonietta Bagarella e Totò Riina, Tony Ciavarello, che ha definito Palazzolo un buffone, come me, ma io di più perché sono “un paesano” e dovrei conoscere gli usi e i costumi del mio paese. Ciavarello mi sfida a denunciarlo. Lo accontenterò. Lunedì mattina andrò dalla polizia e martedì dai Carabinieri per sporgere denuncia contro di lui. Gli appuntamenti già sono presi. Ringrazio comunque il signor Ciavarello che mi ha sfidato ad usare uno strumento legale (la denuncia) e non altri mezzi… Ma ringrazio ancora di più l’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, la redazione di Antimafia Duemila, la Cgil, il Pd, il sen. Lumia (Pd), il sen. Giarrusso (M5S) e tantissimi altri amici, conoscenti, ma anche sconosciuti, che mi hanno espresso vicinanza, sostegno e condivisione. Grazie!

Tanti i commenti dei corleonesi, moltissimi critici verso il giornalista e i giornali che avevano dato la notizia della processione che fa l’inchino. Ma quasi a nessuno è sorto il sospetto che il giornalista "incriminato" abbia solamente raccontato UN FATTO rilevato dalle forze dell'ordine (polizia e carabinieri), che sull'accaduto hanno inviato una nota alla procura distrettuale antimafia. Possibile che nessuno abbia fatto un'osservazione critica sulla "leggerezza" con cui la processione ha sostato davanti la casa della signora Bagarella? Ultimamente in Sicilia e nel Mezzogiorno si sono verificati tanti inchini inquietanti durante le processioni. Si poteva essere un poco più attenti, no? Purtroppo, piuttosto che ragionare è più facile inveire contro i "nemici" di Corleone, sottovalutando che spesso i veri nemici della nostra città siamo noi con le nostre superficialità e le nostre disattenzioni... Ragioniamo, riflettiamo invece... Penso che per tutti noi sia il tempo di riflettere non di aggredire...

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