martedì, febbraio 12, 2019

A Palermo, le vie dei diritti. Domani la quinta intitolazione: via della Lontra diventerà via Vincenzo Sansone

Vincenzo Sansone
Fu il “sindacalista dei poveri”, dei "senza diritti", Vincenzo Sansone, segretario della Camera del Lavoro di Villabate, ucciso il 13 febbraio del 1947.
Palermo 12 febbraio 2019 – Domani alle ore 9 sarà intitolata l'ex via della Lontra, nel quartiere Bonagia, a Vincenzo “Nunzio” Sansone, segretario della Camera del Lavoro di Villabate, ucciso il 13 febbraio del 1947. Alla cerimonia prenderanno la parola il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, il segretario generale della Cgil Palermo Enzo Campo, il sindaco di Villabate Vincenzo Oliveri, già presidente della Corte d'Appello di Palermo, e uno dei familiari. Saranno presenti la nipote Giuseppina Sansone e i pronipoti Enzo Sansone e Nino Castello.


Quella intestata a Sansone è la quinta delle vie dei diritti dedicate a sindacalisti e protagonisti delle battaglie del movimento contadino uccisi dalla mafia.


“Sarà l'occasione per fare conoscere a tutti un pezzo della nostra storia sindacale e dare pieno riconoscimento alla memoria di un uomo coraggioso, caduto nella lotta per l'affermazione dei diritti dei braccianti poveri del suo paese. Un'attività che dava grande fastidio alla mafia e alla deteriore classe politica del paese - dice il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo - Nel periodo che va dal 1945 ai primi anni ’50, furono tanti i comuni della Sicilia dove si piansero le morti ingiuste di sindacalisti uccisi dalla mafia. A Villabate venne assassinato il nostro responsabile della Camera del Lavoro Sansone, a colpi di lupara. Un storia che va assolutamente raccontata. Il nostro intento è condividere con la collettività l’eredità lasciata da quel movimento di braccianti e operaio che subì gravi perdite lottando a mani nude contro il blocco sociale agrario e mafioso di quegli anni, che avanzava contro i contadini alla conquista delle terre”.
“Vincenzo Sansone – dichiara Dino Paternostro, responsabile Legalità e memoria Cgil Palermo - é stata una straordinaria figura di sindacalista dei poveri, dei senza-diritto, che nel secondo dopoguerra si è battuto per dare dignità ai tanti lavoratori a cui i padroni degli agrumeti della fascia costiera e i mafiosi loro complici la negavano. Oggi Sansone torna ad essere, insieme agli altri dirigenti sindacali assassinati dalla mafia, un punto di riferimento ideale per la lotta per i diritti e per la giustizia sociale”.

LA SCHEDA BIOGRAFICA
Vincenzo “Nunzio” Sansone, segretario della Camera del Lavoro di Villabate fu freddato a colpi di lupara dalla mafia mentre percorreva il tratto tra Villabate e il borgo di Portella di Mare. Era il 13 febbraio del 1947. Insegnante di lettere, sempre vicino agli ultimi per aver conosciuto in gioventù la fatica e gli stenti, voleva riscattare le masse operaie e contadine dalla loro miseria. Militante comunista impegnato nella lotta per la riforma agraria, fondatore e segretario della locale Camera del lavoro, organizzava i lavoratori della campagna per la raccolta dei mandarini. Aveva provato a fondare una delle prime cooperative agricole. Alla mafia, abituata ai modi ossequiosi della gente di campagna dava un grande fastidio il successo che Sansone riscuoteva tra la gente.
Una delle ipotesi fu che avesse pestato i piedi a qualche proprietario terriero. La Camera del Lavoro di Villabate presto diventò il luogo di riferimento dove la gente poteva trovare una risposta ai propri bisogni. In quegli anni di guerre, coi bambini che camminavano scalzi per strada, Sansone chiese con una lettera gli aiuti del Piano Marshall, viveri, vestiario e soldi per i familiari dei morti in guerra. Quando arrivarono i vagoni carichi di beni, quelli che comandavano in paese pretesero di impossessarsi della roba. Sansone, che lottava solo e sempre per il bene degli altri, fu minacciato e allontanato. Vincenzo Sansone aveva un solo completo, che indossava in estate e in inverno. Quando si consumò, coprì lo strappo con uno scialle. E andava coperto con lo scialle della nonna. Ha dedicato la sua vita ai poveri e agli orfani.

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