giovedì, gennaio 17, 2019

La città di Corleone unita contro i mafiosi. Solidarietà a Pascucci e Paternostro

L'intervento del sindaco Nicolosi durante la seduta di ieri pomeriggio

Ieri pomeriggio la città di Corleone ha vissuto un significativo momento di unità democratica per far fronte alle prevaricazioni dei mafiosi e delle loro famiglie. Nella seduta del consiglio comunale, dopo la discussione sulle due interrogazioni del gruppo di opposizione sulla intitolazione di una via a Giuseppe Ruggirello (il sindaco solleciterà il rilascio dell’autorizzazione al Prefetto) e sulla situazione della mensa scolastica di c.da Punzonotto (si sta accelerando per attivare la gestione diretta), il sindaco Nicolò Nicolosi ha informato il consiglio comunale della sua determinazione di bloccare la richiesta della carta REI da parte della moglie del capomafia di Corleone Rosario Lo Bue. «E’ chiaro che faremo tutti i necessari approfondimenti in stretto contatto con la Prefettura di Palermo». 

Ha informato anche delle iniziative per fare in modo che il nome della città di Corleone non sia abbinato a quello dei Riina, a proposito della nota vicenda del ristorante aperto a Parigi. Ha manifestato anche solidarietà al capogruppo dell’opposizione, Maurizio Pascucci, aggredito verbalmente su Facebook per aver sostenuto la linea del rigore contro i mafiosi e i loro amici. Nicolosi ha espresso anche solidarietà a Dino Paternostro, direttore di questa testata, ancora una volta aggredito, diffamato e minacciato su Facebook da Toni Ciavarello, genero di Totò Riina, per aver sostenuto che dal ristorante di Parigi bisogna fare in modo che si tolga anche il nome “Corleone”. Era stato il consiglio il presidente del consiglio comunale Pio Siragusa, ad inizio di seduta, a dare lettura del commento diffamatorio del Ciavarello, comunicando che Paternostro aveva ancora una volta denunciato tutto alla Polizia e comunicato la vicenda a Giulio Francese, presidente dell’ordine dei giornalisti. Siragusa ha espresso solidarietà e sostegno sia a Pascucci che a Paternostro, sottolineando la necessità che le istituzioni unite tutelino la libertà e la democrazia. Anche il capogruppo di “Diventerà Bellissima”, Chiara Filippello, ha manifestato la sua condanna alle aggressioni e il suo sostegno a Pascucci e Paternostro. Un bel momento di unità, che fa ben sperare per il futuro della città di Corleone.
L'intervento in aula del consigliere Pascucci
Proprio Pascucci ha pubblicato sul suo profilo facebook questo post:
«...la famiglia Riina periodicamente ci ricorda la sua attenzione alla comunità corleonese. Spesso lo fa da località lontane in quanto le forze dell'ordine, la Giustizia hanno deciso così. La rivista on-line Città Nuove e il suo direttore Dino Paternostro sono una delle calamite scelte per annunciare la loro antipatia verso tutti coloro che pensano che sia giusto rimarcare quanto di male hanno procurato all'immagine di Corleone e quante famiglie italiane hanno fatto piangere. La mia stima per Dino Paternostro vien da molto lontano e oggi mi trovo in Consiglio Comunale allo stesso posto da lui presieduto per molto tempo. Certo senza le sue capacità e lungimiranze ma provo a costruire un'opposizione che sia utile allo Sviluppo della Comunità Corleonese. Tra le tante cose che ci dividono con la gestione del Sindaco Nicolosi una ci unisce. L'impegno quotidiano contro i mafiosi. Corleone non è Cosa Loro. Forza Dino avanti così!».

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