giovedì, marzo 28, 2013

Commissariamento per mafia del comune di Polizzi. Calà (Cgil): "Erano concrete le nostre denunce sull'inquinamento di quel territorio"

Il feudo Verbumcaudo
Palermo  28 marzo 2013 - «I nostri dubbi su un forte inquinamento mafioso di quell’area delle Madonie e del  comune di Polizzi si sono  purtroppo verificati. Il  commissariamento getta ombre inquietanti non solo sull’attività ordinaria del comune ma anche su tutta la vicenda  alla fonte dell’intervento della Cgil,  che ha riguardato il feudo di Verbumcaudo e le ripetute minacce al nostro dirigente sindacale Vincenzo Liarda, che a lungo per la riconquista sociale del bene si è battuto  - dichiara il segretario della Cgil di Palermo, Maurizio Calà dopo il commissariamento del Comune di Polizzi Generosa - E’ necessario a questo punto non solo che si riportino le istituzioni  a una condizione di legalità, in cui sia esplicito da che parte stanno. Ma anche che si rafforzi in quella parte del territorio l’intervento  delle forze dell’ordine e degli inquirenti. Chiediamo inoltre  un’attenzione per il rilancio della zona in termini di sviluppo e di lavoro: deve essere questa una delle azioni di contrasto della mafia più determinanti,  a partire dalla riattivazione del feudo di Verbumcaudo, già iniziata,  e dal suo pieno utilizzo a fini sociali e produttivi».

    La Cgil di Palermo chiede un’azione di  pulizia sul territorio di Polizzi non solo piano giudiziario ma anche sul piano morale e tecnico,  di cui  devono assumersi la  responsabilità i partiti e le associazioni. «Partiti e società civile spesso in questi anni ha vissuto di silenzi assordanti. Ci vuole un intervento e una reazione anche da parte delle  forze migliori di quel territorio:  sulla vicenda Verbumcaudo abbiamo finora sentito una aria di solitudine e di omertà. Bisogna spezzare tutti i fili che hanno tenuto ben salde non solo le infiltrazioni vere e proprie ma anche le contiguità e le coperture. C’è stato anche un consiglio comunale, al quale abbiamo partecipato come Cgil,  in cui qualcuno ha sostenuto che a Polizzi la mafia non esisteva».  

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