sabato, gennaio 30, 2016

Corleone, la mozione di sfiducia non è passata, ma il sindaco è sempre più debole

Il mio intervento al consiglio comunale di venerdì sera
di DINO PATERNOSTRO
Ieri sera in consiglio comunale la mozione di sfiducia al sindaco non è passata, ma il sindaco Savona è sempre più debole. Tre consiglieri della sua ex maggioranza (Maurizio Bruno, Renato Di Miceli e Salvatore Sorisi) non sono venuti in aula a sostenerla perché avevano un po' di "mal di pancia"". Il consigliere Nicosia addirittura aveva firmato la mozione di sfiducia delle opposizioni, anche se poi non si è presentato in aula. Hanno votato contro la mozione di sfiducia i "pretoriani" del sindaco, i consiglieri Scianni, C. Di Miceli, Provenzano, Labruzzo, Lupo, Vintaloro e Macaluso. Com'era prevedibile l'opposizione ha votato compatta la mozione, che ha ottenuto nove voti (Paternostro, Giarratana, Schillaci, Gambino B., Siragusa, Cardella, Piazza, Cancemi, Gambino S.). E com'era altrettanto prevedibile nessun consigliere dell'ex maggioranza si è aggiunto alle opposizioni, perché stanno tutti a guardia del "contenitore della spazzatura ormai VUOTO". Nove voti, due in più dei consiglieri sostenitori del sindaco.
Ma non sono bastati. Ce ne volevano almeno 13. Allora presentare la mozione di sfiducia è stato inutile? Assolutamente no. Avevamo il dovere di farlo per sottolineare le inadeguatezze del sindaco e della sua giunta. Ce lo chiedevano i cittadini, i tanti cittadini che incontriamo per strada. E che oggi per strada ci hanno chiesto com'era finita la votazione della mozione di sfiducia. Quelli che non riescono a vedere le tante realizzazioni che il sindaco dice di avere fatto, per il semplice fatto che non le ha fatte! L'unica cosa certa è che Savona & C. sono riusciti a far venire in municipio gli ispettori ministeriali per verificare se esistono reali pericoli di infiltrazione mafiosa in municipio. Non c'era riusciti nemmeno ai tempi di don Vito Ciancimino. Una triste sorte per la nostra città, che da alcuni anni stava tentando di cancellare il binomio Corleone-mafia. Quando sembrava esserci riuscita, arriva il passo indietro. Sembrano le fatiche di Sisifo.
Ma ormai è iniziato il conto alla rovescia. Il nostro invito al sindaco Savona perché si dimetta immediatamente e provi così  risparmiare alla nostra città l'onta dello scioglimento per infiltrazioni mafiose, temiamo che possa cadere nel vuoto. Non lo meriterebbero i nostri giovani, che hanno diritto a costruire il loro futuro in una città normale. Ma purtroppo Corleone rischia di non essere più una città normale. Cerchiamo di scongiurarlo, prepariamo iniziative dal basso, parliamo con i cittadini. Solo le concrete pratiche democratiche ci potranno salvare. Crediamoci.
Il sindaco Savona venerdì notte, a fine seduta, quando tanti consiglieri erano già andati via, ha giocato con le dimissioni. Prima dimettetevi voi consiglieri di opposizione, ha detto, poi mi dimetteró io. Giustamente nessuno l'ha presa sul serio. Se davvero vuole liberare la città, dev'essere lei a dimettersi, così per legge va a casa lei e in automatico anche il consiglio comunale. Se invece si dimettono i consiglieri vengono surrogati dai primi dei non eletti e il sindaco resta in carica. Basta giochi, quindi. SI DIMETTA E SCRIVIAMO LA PAROLA "FINE" A QUESTA FALLIMENTARE ESPERIENZA AMMINISTRATIVA!
Dino Paternostro

1 commento:

a.saporito56@gmail.com ha detto...

Mi unisco al suo "crediamoci". Una bella esortazione "al plurale", alla quale, però, i cittadini corleonesi non sono stati messi nella condizione di aderire, oltre che con il pensiero, anche con un fattivo contributo.
Credo fermamente nell'apporto dei cittadini senza tessera e sono sicuro che la mozione di sfiducia avrebbe avuto una maggiore forza politica se condivisa e supportata da una manifestazione pubblica.
Per ridare Corleone ai corleonesi, bisogna dare voce ai corleonesi (altrimenti, come accaduto, sembra soltanto un affare ristretto nelle stanze del Palazzo).
Antonio Saporito