domenica, dicembre 15, 2013

Cisl Fp Palermo Trapani: indagine sulla qualità dei servizi del Civico e del Di Cristina

PALERMO – Quali sono le carenze degli ospedali Di Cristina e Civico di Palermo? Cosa non funziona? Come migliorare i servizi assistenziali e le condizioni di lavoro degli operatori? Come dovrebbe essere la sanità pubblica? Questi i principali quesiti dei questionari che la Cisl Fp Palermo Trapani distribuirà agli utenti dei due nosocomi, il 16 ed il 17 dicembre, in due gazebo allestiti davanti gli uffici amministrativi dei due ospedali. Il 16 dicembre la Cisl Fp Palermo Trapani predisporrà un gazebo nei locali antistanti alla portineria del presidio Di Cristina; il 17 dicembre ci sarà un gazebo del sindacato davanti agli uffici dell’amministrazione dell’ospedale Civico. “Con questa iniziativa – dichiara Pippo Piastra segretario aziendale per l’Arnas di Palermo della Cisl Fp Palermo Trapani – vogliamo raccogliere la voce dei cittadini, le loro lamentele, le loro proposte per migliorare la qualità dei servizi dei due ospedali.
E vogliamo dare ancora una volta voce agli operatori di queste strutture, che lavorano affrontando ogni giorno carenze strutturali, logistiche e nonostante evidenti inadempienze contrattuali”.  “E’ assolutamente necessaria una riorganizzazione complessiva, dalla soluzione dei problemi del Cup del Civico alla erogazione dei servizi assistenziali nei due presidi. L’obiettivo – continua Piastra -  che intendiamo raggiungere è quello di avere una fotografia dello stato dei due ospedali per costruire insieme, cittadini e operatori, una piattaforma comune di proposte sulla sanità che vogliamo”. I risultati dei questionari saranno la base del documento finale che la Cisl Fp Palermo Trapani illustrerà al commissario straordinario dell’Arnas, Carmelo Pullara. “E’ un’opportunità irripetibile – conclude Piastra – per i cittadini e per gli operatori, esasperati dai livelli assistenziali non adeguati,  di dire ciò che pensano dei due ospedali ed esprimere le loro idee su come migliorare la sanità pubblica”.

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