L'impianto di atletica di Palermo avrà il nome di uno degli agenti morti a Capaci. La moglie commosse l'Italia ai funerali. L'iter per l'intitolazione è stato lungo e complesso. Poliziotto, ma anche atleta: era uno dei più forti in Italia sui 400 metridi PASQUALE NOTARGIACOMO
PALERMO - Il 23 maggio del 1992 Vito Schifani avrebbe dovuto correre i campionati regionali di atletica leggera. Smessi i panni di agente della scorta di Giovanni Falcone, avrebbe indossato gli scarpini chiodati e la canottiera della sua società per correre i 400 metri piani, la specialità che tanto amava. Quel giorno, andò diversamente: allo svincolo di Capaci, Vito Schifani saltò in aria per mano della mafia insieme al giudice che proteggeva, a sua moglie Francesca Morvillo, e ad altri due agenti della scorta, Rocco di Cillo e Antonio Montinaro. (Leggi tutto)
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