sabato, luglio 06, 2024

L’assessore Volo ha già costituito un tavolo tecnico. La manovra che cambia la sanità siciliana


La rimodulazione va fatta entro l’anno e sopprimerà i reparti doppioni negli ospedali vicini, aumenterà le aree d’emergenza e prevede pronto soccorso nelle cliniche private

Giacinto Pipitone

La manovra è iniziata senza tanto clamore con la stesura delle linee guida. Che prevedono in estrema sintesi di cancellare reparti doppioni fra ospedali vicini, trasformare alcuni piccoli presidi, aumentare le aree di emergenza e creare i pronto soccorso anche nella cliniche private.

Questo si legge nel primo atto della rimodulazione della rete ospedaliera. Cioè la riscrittura della mappa di reparti e posti letto in tutte le strutture pubbliche dell’Isola. È un obbligo di legge, che il ministero della Salute impone di completare entro fine anno. L’assessorato guidato da Giovanna Volo ha costituito un tavolo tecnico per «calare» nella realtà siciliana i parametri fissati a livello nazionale. E il documento finale, appena completato, verrà inviato la prossima settimana ai manager. La nuova mappa verrà poi discussa con i sindacati, l’Anci e approvata prima in giunta e poi in commissione all’Ars.

Ci vorrà qualche mese. Ma il precorso è stato appena tracciato. E prevede non tanto la cancellazione di posti letto quanto una radicale trasformazione di alcuni reparti e ospedali in base a un nuovo modello organizzativo. Il punto di partenza è un dato che eviterà tagli traumatici: dall’ultima rimodulazione, datata 2019, risultano non ancora attivati 2.175 posti letto. E di questi 1.009 sono per acuti e 1.166 per lungodegenza e riabilitazione.

Diversa è la situazione dei singoli reparti negli ospedali, dove già si individuano doppioni o carenze di medici che ne rendono alcuni superflui perché inutilizzati: «Si propone di programmare la distribuzione del numero dei posti letto e il conseguente numero di unità operative nelle aziende per ciascuna specialità al fine di rendere efficiente l’utilizzo delle risorse di personale» è la direttiva principale messa nera su bianco dal tavolo tecnico. E significa che non potranno restare aperti due reparti simili in ospedali vicini, tanto più se ci sono vuoti d’organico nell’area medica. La prospettiva indicata dalla Regione è quella di trasformare il reparto destinato a chiudere in una specialità di cui c’è più esigenza.

«Sarebbe auspicabile rimodulare le attività dei presidi ospedalieri di base» è il secondo passaggio di questa manovra. Significa che negli ospedali minori, di livello provinciale, «con vocazione chirurgica o medica» rimane fondamentale «la presenza di servizi quali radiologia, laboratorio, anestesia e rianimazione». Parallelamente altre strutture potranno essere trasformate in «ospedali di giorno in cui fare confluire la piccola chirurgia ambulatoriale. È il caso di quella urologica, per la cataratta, la chirurgia generale minore». Questo è il futuro di alcuni presidi minori.

La terza direttiva sulla quale va impostata la nuova mappa di posti letto e reparti prevede «l’attivazione negli ospedali di base di grandi aree di emergenza con minimo 20 posti di medicina e chirurgia dotati di radiologia, diagnostica di laboratorio di emergenza e mezzo di soccorso avanzato (cioè con autista, infermiere e medico)».

Sul fronte dell’emergenza ruoterà molto della nuova rete ospedaliera. E nelle linee guida appena ultimate si parla esplicitamente di «attivare aree di pronto soccorso polispecialistico o monospecialistico all’interno delle strutture private per supportare il servizio pubblico ed evitare sovraffollamenti nei pronto soccorso esistenti».

E c’è un altro passaggio delle linee guida che punta sulla «collaborazione fra pubblico e privato». È quello in cui si propone «di rimodulare la gestione delle cronicità attraverso il concreto potenziamento delle cure domiciliari, delle Residenze sanitarie assistite (i privati, appunto), con la piena fruizione di tutti i posti letto di riabilitazione già presenti nell’attuale rete». In sintesi, vanno sfruttati quei 1.166 posti letto rimasti sulla carta e affidati per lo più alle Rsa private.

Gli ultimi passaggi delle linee guide sono destinati a potenziare la rete Stroke (per l’ictus) «con l’attivazione di ulteriori posti letto» e quella oncologica. In quest’ultimo caso è prevista «una riorganizzazione totale dei reparti prevedendo la modifica dei posti letto in regime di day hospital».

Infine, oltre a una riorganizzazione anche del servizio 118 attraverso una nuova centrale operativa in grado di meglio orientare la destinazione dei pazienti soccorsi, la Regione prevede di istituire nuovi reparti di ortogeriatria, che affiancheranno quelli di ortopedia e traumatologia «combinando competenze ortopediche e geriatriche sull’anziano fratturato per con un approccio multidisciplinare».

GdS, 6 luglio 2024

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