sabato, ottobre 10, 2020

DOPO L'ABBANDONO DEL SINDACO. Terremoto al comune di San Giuseppe Jato. Dimissioni della maggioranza, consiglio decaduto


Di MAURIZIO ZOPPI

Il consiglio comunale di San Giuseppe Jato è decaduto. La maggioranza dopo le dimissioni del sindaco Rosario Agostaro proprio qualche ora fa ha seguito le orme del primo cittadino deponendo il loro incarico.

A rimettere il mandato il presidente del consiglio comunale Giovanni Marino e i consiglieri Salvatore La MiliaEnza NarbonetoMarianna Pecorella, Giovanni Romeo, Rossella Reda, Mimmo Spica, Elina Rumore e Salvatore Agostaro. Rumore e Agostaro nella doppia veste anche di assessori.

La fuga in massa dal palazzo del potere del piccolo paese in provincia di Palermo arriva a seguito dell’ispezione antimafia ordinata dagli uffici del ministero dell’Interno. Il viceprefetto aggiunto Fulvio Alagna, il vicequestore Carlo Nicotri, il capitano dei carabinieri Marco Busetto e il capitano della guardia di finanza Andrea Masciagiorni fa hanno iniziato ad acquisire tutta la documentazione del settore tecnico, dell’area finanziaria, sociale e della polizia municipale. L’attenzione è puntata su una serie di ordinanze del sindaco che sono state segnalate al prefetto che riguardano gare d’appalto, affidamenti, incarichi, concessioni edilizie e tributi.

Mi scuso per questa “assurda” vicenda  per questi avvenimenti che mi portano a concludere anticipatamente il mio mandato giacchè, la situazione che stiamo vivendo, non mi consente di continuare a svolgere con serenità un compito con tutto l’impegno di sempre e la determinazione necessaria“. Ha scritto proprio ieri  (8 ottobre) l’ex sindaco Agostaro su Facebook per informare la cittadinanza delle sue dimissioni.

Oggi arriva anche la nota da parte della maggioranza. “Con la stessa libertà e senso di responsabilità che hanno contraddistinto il nostro agire in questi tre anni di Amministrazione ci dimettiamo dai nostri incarichi, fiduciosi nel lavoro degli Organi dello Stato, nei quali riponiamo massima fiducia, con la speranza che sia fatta luce sul nostro operato e che il nostro paese non sia chiamato a pagare, per l’ennesima volta, per la sua triste storia passata“. Scrivono i politici attraverso una nota.

ilsicilia.it, 9/10/2020

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