Le opere di Andrea Camilleri (scrittore, regista teatrale, sceneggiatore televisivo, autore Rai e protagonista di mezzo secolo di storia) sono fondamentali per la letteratura, per la società e per la Sicilia. Propongo una mia personale classifica non in base al gradimento (sono da sempre un estimatore di Camilleri ed un accanito lettore di tutti i suoi libri), ma in base ad alcune curiosità sulle immortali opere che sopravvivono al loro amato Autore scomparso stamattina.
IL CORSO DELLE COSE è il primo romanzo di Camilleri letto nella mia vita. Pubblicato da Lalli nel 1978, narra la storia di Vito, onesto lavoratore schivo e riservato, mai coinvolto in nessuna questione, ma vittima in pochi giorni di avvertimenti, minacce, attentati. In realtà, Vito è vittima inconsapevole di un gioco più grande e di dinamiche esterne alla sua esistenza.
LA MOSSA DEL
CAVALLO è il primo romanzo di Camilleri edito da Rizzoli da me letto.
Pubblicato nel 1999, è ambientato nella Sicilia della seconda metà
dell'Ottocento, ai tempi della relazione di Franchetti e Sonnino, in un
contesto di politica collusa con la mafia e corruzione dei colletti bianchi.
Nel gioco degli scacchi, la “mossa del cavallo” consiste nella controffensiva a
sorpresa per sfondare la zona dell’avversario, spiazzandolo. Il protagonista,
dunque, smette di parlare in dialetto genovese e utilizza il siciliano per
spiazzare gli avversari.
LA BOLLA DI
COMPONENDA è il primo saggio di Camilleri da me letto. Pubblicato nel 1993 da
Sellerio, si ispira alla Componenda, un documento che rappresenta un accordo,
un compromesso, una transazione intesa a sanare un contenzioso tra parti. Fa
pensare all'accordo tra due privati o, quando non privati, a pattuizioni di poteri
occulti, torbidi, segreti. Tutto il contrario della posizione di uno stato di
diritto che non compone, ma garantisce imparzialmente contro i torti.
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