domenica, agosto 21, 2016

CI SCRIVONO. Che fare dopo lo scioglimento per mafia del comune di Corleone?

di BIAGIO CUTROPIA
Credo sarebbe un errore guardare allo scioglimento degli organi politici del Comune di Corleone come fatto isolato e non già all’interno di una situazione territoriale drammaticamente in crisi, in tutte le crisi possibili. Credo sarebbe un ulteriore errore considerare il fatto come un salto cronologico all’indietro. Credo invece che il fatto, seppur disdicevole per la stragrande maggioranza dei corleonesi (rispetto ai fatti che hanno portato allo scioglimento) possa , e debba, essere un’occasione per una riflessione e per le successive azioni. Lo scioglimento non è un salto all’indietro perché già indietro eravamo.
Lungo ed interminabile sarebbe l’elenco delle cose non fatte o di quelle che si sarebbero dovute fare. Ma giusto per dovere di cronaca verso chi non conosce Corleone è necessario ricordare il mercato ortofrutticolo chiuso, il caseificio chiuso,l’area artigianale abbandonata, immobili monumentali (S. Agostino, Museo Civico, Vecchio Ospedale dei Bianchi, ex caserma di Via Roma) abbandonati o sottoutilizzati soltanto come uffici, l’assenza di qualunque politica in qualunque settore, isolamento geografico (provinciale mare chiusa da anni, statale con miglioramenti bloccati), verde pubblico inesistente, problema spazzatura, problema acqua etc. E si potrebbe continuare. Questo solo per dire che Corleone era “fallita” già prima dello scioglimento il quale ha soltanto aggiunto al fallimento generale anche il marchio di “comune mafioso”. Naturalmente la crisi strutturale che soffoca Corleone ed il corleonese non dipende solo da fatti locali ma anche. Non dipende solo dalla politica locale ma anche, un anche che vuol dire che non siamo (i Corleonesi) vittime di infausti destini ma complici e forse anche consapevoli. Che fare? A fronte di una delegittimazione generale della classe dirigente, si hanno secondo me due strade da percorrere da parte della classe politica non coinvolta nelle note vicende; una potrebbe essere quella di arrendersi agli eventi, attendere il tempo (18 mesi o forse più) poi si vedrà; l’altra, prendere atto del fallimento e utilizzarlo come momento di rinnovamento e di impegno concreto attivandosi presso le Istituzioni regionali e nazionali affinchè la fase di commissariamento sia sostenuta da interventi virtuosi sul territorio. Il Commissariamento a seguito di uno scioglimento per infiltrazioni mafiosi nella logica normativa “punisce”, opportunamente, una comunità. Oggi è probabilmente necessario che tale attività governativa metta contemporaneamente in campo azioni, anche straordinarie, di sviluppo e cambiamento per la stessa comunità colpita da tale provvedimento affinchè questa, già asfittica, non rimanga in agonia per poi morire completamente insieme alle proprie risorse. Un invito allora alla classe politica locale di indicare, subito e senza perdere altro tempo, soluzioni politiche sostenibili e concrete per un reale cambiamento e sviluppo del territorio da sottoporre ai rappresentanti delle Istituzioni politiche regionali e nazionali che si auspica abbiano a cuore le vicende di Corleone e del Corleonese e non soltanto i loro destini elettorali. Sono certo come cittadino che i commissari faranno benissimo il loro lavoro ma il destino di Corleone passa attraverso l’impegno dei Corleonesi e della classe politica corleonese.

Biagio Cutropia

2 commenti:

Unknown ha detto...

Ma come si può accostare il Museo Civico all'ex Ospedale o alla Caserma di Via Roma ????
Comprendo il caldo di ieri ed oggi che soffoca le menti ma affermare certe cose è assolutamente ingiustificabile e grave nello stesso tempo.
Grave perchè toglie entusiasmo ai dipendenti che vi prestano servizio.
Eppure l'autore della lettera ha pure visitato il Museo il mese scorso !
Il Museo ritengo che sia il fiore all'occhiello di Corleone e non perchè lo dico io che lo dirigo e sono di parte ma perchè lo dicono gli addetti ai lavori.
Se poi ciò avviene a costi ridicoli ritengo che sia quasi un miracolo.
Inoltre il Museo rappresenta il centro culturale di riferimento per le scuole di ogni ordine e grado financo di universitari che redigono ricerche e tesi di laurea.
Il Museo ha organizzato anche Congressi di rilievo internazionale e redatto anche una serie di pubblicazioni distribuite gratuitamente.
Per finire il Museo di Corleone è l'unico in Sicilia ad essere aperto tutti i giorni della settimana, mattina e pomeriggio,tranne la domenica pomeriggio.
Chi scrive fandonie dovrebbe prima informarsi meglio nel rispetto di chi lavora sodo per dare lustro a Corleone ed il Museo rappresenta il lato buono di Corleone che si affranca dal lato negativo di questa città.
Tutta questa gente che parla non l'ho mai vista al Museo per qualsivoglia iniziativa o a sostegno delle progettualità avviate..
Ora escono fuori per polemizzare. Mah !
L'ho sempre detto....Corleone è un paese a dir poco strano...e con queste polemiche gratuite non si va lontano.
Scrivo anche per rispetto dei miei colleghi che si sa rificano a fare ogni tipo di lavoro pur di tenere il Museo ad un ottimo livello di accogluenza e per tutti quelli che in questi 25 anni si sono spesi per dotare Corleone di un Museo Civico quali Ninì La Torre, Dino Paternostro, Rosa Labruzzo, Pippo Cipriani.
Angelo Vintaloro
Responsabile del Museo Civico

Unknown ha detto...

Una cittadina come Corleone ha a disposizione poche cose ma queste poche cose, proprio perché poche,vanno considerate preziose. Le risorse culturali, materiali ed immateriali,sono certamente tra queste.
La accorata nota di Angelo Vintaloro proprio perché proveniente dall’interno della cosa pubblica offre uno spaccato, qualora necessario, sull’attenzione che nel tempo è stata riservata in generale alle risorse culturali di questa città.
Lo spaccato rappresentato è utile, in prima battuta alla attuale gestione commissariale affinchè disponga che le pulizie all’interno del museo civico vengano fatte dal personale addetto e in seconda battuta a chi nei prossimi mesi si proporrà per guidare amministrativamente la città.
Perché se è vero, ed è vero, che le risorse culturali, materiali ed immateriali, possono diventare una risorsa per lo sviluppo di Corleone non è concepibile che il responsabile del museo civico faccia contemporaneamente le pulizie,così come non è concepibile che spazi come il complesso monumentale di Sant’Agostino siano sede di uffici, così come che l’ex Ospedale dei Bianchi sia chiuso, che la Chiesa di S.Andrea sia chiusa,che lo stesso museo civico Pippo Rizzo non abbia spazi polivalenti dotati di sale multimediali dove possano incontrarsi i giovani e dove si possa conoscere la storia di Giuseppe Vasi, Pippo
Rizzo o dove, per esempio, possano esporre i tanti artisti corleonesi o dove possano essere ospitate mostre temporanee e magari integrando lo stesso museo civico con il monumentale Sant’Agostino immaginandolo, insieme al CIDMA , facente parte di un Polo museale aperto e flessibile dove convergano tutte le arti, musica compresa anche eseguita dai tanti e bravi musicisti corleonesi oltre a diventare sede culturale polivalente per grandi manifestazioni ma anche per un più semplice cinema all’aperto durante l’estate.
Un Polo Museale diffuso ed aperto, con risorse finanziarie precise ed assegnate e da ricercare anche nel privato, con autonomia operativa, che sappia interagire con la città, con i cittadini e con il mondo.
Tutto ciò naturalmente ha bisogno di scelte politiche che incoraggino anche l’entusiasmo e la buona volontà di Angelo Vintaloro e dei ragazzi che lavorano al museo che fanno salti mortali, pulizie comprese,pur di tenerlo aperto e visitabile (e di cui nessuno disconosce il merito), ma che guardino ad una idea diversa e moderna di museo quale volano culturale per questa città. Questa idea per diventare realtà deve far parte di una visione politica complessiva sul futuro di questa città e non solo al suo presente e deve essere oggetto di una programmazione sostenibile ed eticamente virtuosa costruita in sinergia con i cittadini corleonesi aprendo un confronto, chiedendo anche aiuto e collaborazione, con altri soggetti
territoriali (di un territorio ampio) sia pubblici che privati che lavorano per il cambiamento e l’innovazione.
Questo era lo spirito della mia nota. Un invito a guardare a ciò che non funziona, a ciò che funziona male e a ciò che può funzionare meglio.
Penso che questo debba essere lo spirito di chi si proporrà per amministrare Corleone offrendo ,contemporaneamente, soluzioni credibili sostenibili e condivise.
Biagio Cutropia