venerdì, luglio 27, 2012

Laboratori analisi. Giuseppe Laccoto, “incomprensibile l'assessore Russo”


“La posizione dell’assessore alla Salute Massimo Russo rispetto agli accorpamenti dei laboratori di analisi è incomprensibile, oltre che infondata: Russo insiste nel voler renderne obbligatorio l’accorpamento dei centri che non raggiungono i 200 mila esami l’anno, quando in realtà la norma – così come si evince dalle decisioni della Conferenza Stato Regioni, e dagli atti di programmazione sanitaria vigente - prevede che l’accorpamento sia ‘possibile’ e non obbligatorio”. Lo dice Giuseppe Laccoto, presidente della commissione sanità all’Ars.
 “La questione degli accorpamenti è assai delicata – aggiunge – perché rischia di creare difficoltà per l’utenza, per la qualità dei servizi e per il futuro lavorativo di oltre 5.000 operatori in tutta l’isola. La commissione Sanità – aggiunge - ha più volte espresso, anche formalmente, unanime contrarietà a qualsiasi atto programmatico dell’assessore Russo che imponga le aggregazioni ai laboratori privati entro il 2012, estromettendo dal sistema della convenzionata esterna le strutture non oggi in grado di erogare 200.000 esami/anno, ignorando le peculiari esigenze del territorio regionale e senza alcuna apprezzabile e dimostrata ricaduta a vantaggio della qualità delle prestazioni e del risparmio della spesa sanitaria regionale”.

Con l’accordo del 23 marzo 2011 la Conferenza Stato-Regioni prevede che i criteri dell’accorpamento non siano cogenti erga omnes in tutta Italia ma “vanno applicati nel rispetto dell’autonomia delle Regioni e nella traduzione operativa ritenuta più consona alle specifiche realtà territoriali” per cui il processo di aggregazione deve attenersi a razionali presupposti di effettivo beneficio a vantaggio del servizio sanitario regionale e dell’utenza, nonché a vincoli che salvaguardino dal rischio di concentrazione di posizioni dominanti evitando l’ingresso di soggetti diversi dalle strutture di laboratorio oltre a precisi limiti agli ambiti territoriali delle aggregazioni.

“L’assessore Russo – prosegue Laccoto, che in questa vicenda è impegnato insieme con tutti i componenti della commissione Sanità all’Ars - sostiene di aver raggiunto un intesa con la maggioranza delle Organizzazioni sindacali di categoria finalizzata alla progettata chiusura dei laboratori sotto la soglia minima delle 200.000 prestazioni l’anno entro il 2012, ma questa intesa risulta smentita dagli oltre 250 fax inviati dai titolari delle strutture (oltre il 50% del settore interessato) che non si riconoscono nelle sigle sindacali che avrebbero raggiunto l’accordo, del quale si contestano i contenuti ed i presupposti;

“Oltretutto – conclude Laccoto - non essendo stati dimostrati i benefici che deriverebbero dal processo aggregativo ipotizzato dall’assessorato Russo, ogni atto amministrativo volto ad imporre gli accorpamenti nel 2012 senza neppure tener conto del termine triennale stabilito dalla Conferenza Stato-Regioni, si tramuterebbe inevitabilmente in una inaccettabile penalizzazione, priva di effetti positivi per l’utenza e per la stessa Regione, che produrrebbe soltanto una cieca e forzata chiusura obbligatoria dei laboratori con conseguenze negative anche per l’economia siciliana e per i livelli occupazionali". 

venerdì 27 luglio 2012

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