lunedì, agosto 30, 2010

Palermo. Uno sportello antiracket nel locale confiscato al boss mafioso Bernardo Provenzano

Enrico Colajanni
Un ampio locale di quasi 400 metri quadri su due piani in via Principe di Belmonte, nel cuore di Palermo, sequestrato ad un prestanome di Bernardo Provenzano, è stato acquisito dalla Provincia che lo utilizzerà come sportello anti racket e anti usura. Una tavola rotonda sul tema “Impresa legale, Patrimonio sociale” si è svolta questa mattina per presentare l’iniziativa in ricordo di Libero Grassi, di cui ieri si è commemorato l’anniversario dell’uccisione. Alla manifestazione era presente anche la vedova, Pina Maisano. “E’ un giorno importante per l’Ente e per tutti coloro che ogni giorno lottano per l’affermazione dei principi di legalità – ha sottolineato il presidente della Provincia Giovanni Avanti – ed è significativo che la presa in consegna di questo bene avvenga in ricordo di Libero Grassi, l’imprenditore che per primo prese una posizione netta contro la mafia del racket, pagando questa decisione con la vita. Questo locale, nel cuore della città, diventerà in pochi mesi il cuore della lotta al pizzo e all’usura ma anche un importante luogo di confronto e di cooperazione fra tutti coloro che ogni giorno lavorano per la legalità: associazioni di categoria, volontariato, forze dell’ordine, istituzioni, liberi professionisti”. Il progetto, che ha ottenuto un finanziamento di 700 mila euro dal Dipartimento Pubblica Sicurezza del Ministero dell’Interno, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale (Pon) Sicurezza per lo sviluppo. 2007-2013, prevede oltre 580 ore di formazione di alto livello per 600 operatori per forze dell’ordine, amministratori pubblici, portatori di interessi, associazioni del settore.
lunedì 30 agosto 2010

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