martedì, maggio 22, 2018

23 maggio, anniversario della strage di Capaci. Malgrado tutto è necessario commemorare

Una drammatica immagine della strage di Capaci del 23 maggio 1992

Massimo Lorello
L’arresto dell’ex presidente di Sicindustria Antonello Montante, seconda mazzata sul mondo dell’antimafia dopo lo scandalo della giudice Silvana Saguto, ha fatto passare a qualcuno (probabilmente a più di qualcuno) la voglia di partecipare alla commemorazione della strage di Capaci. Sull’argomento, il dibattito va avanti da qualche giorno con idee contrapposte (vado/non vado) entrambe in buona parte condivisibili. Tuttavia, è giusto partecipare. Perché il corteo che ogni 23 maggio raduna migliaia di persone non è un tributo ai magistrati, ai politici, ai cantanti che si avvicendano sul palchetto allestito in via Notarbartolo. È un omaggio a Giovanni Falcone e a tutte le vittime della mafia. Gli studenti che arrivano da ogni parte d’Italia per sfilare a Palermo il 23 maggio, lo fanno con la candida intenzione di conoscere la terra di Falcone.
Poco o nulla sanno delle autorità che partecipano alla commemorazione. E probabilmente non gliene può importare di meno.
La Repubblica Palermo, 22 maggio 2018

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