sabato, gennaio 09, 2016

Il sindaco di Corleone Savona in Lombardia denuncia le continue minacce contro di lei: "Sono martoriata"



CORLEONE - Due incontri in Lombardia per il sindaco di Corleone Lea Savona nei primi giorni del nuovo anno. A Somasca di Vercurago, in provincia di Lecco, ha incontrato i responsabili di una delle case famiglia per minori gestite dalla fondazione dei Padri Somaschi. Al centro dell’incontro il rispetto delle regole e l’educazione alla legalità. “Ringrazio padre Giuseppe per avermi fatto conoscere questa eccellenza del nostro sistema educativo -dice la Savona - ma anch’io ho una missione da compiere a Corleone: combattere il pensare mafioso stando coi corleonesi onesti.” A Milano, nel quartiere di Quarto Oggiaro, l’altro l’incontro – conferenza  presso la sede della Fondazione Carlo Perini in collaborazione con il Laboratorio Sant’Anselmo di Aosta.
(Non sapevamo nulla a Corleone di queste continue minacce contro il sindaco. Le esprimiamo la nostra solidarietà, ma le chiederemo nella seduta del consiglio comunale di mercoledi sera di spiegare meglio quello che sta accadendo. Le minacce ad un sindaco non sono un fatto privato da raccontare solo in Lombardia, ma fatti pubblici e inquietanti di cui vanno informati le istituzioni, le forze di polizia, la magistratura e i cittadini. dp)
Lea Savona ha raccontato delle sue continue minacce che riceve e ha detto: “A me fisicamente non mi hanno ucciso, ma politicamente con la cattiveria che hanno e che ha avuto anche qualche politico, io sono stata martoriata, credo che mancano soltanto i chiodi da conficcarmi nelle mani. Io ho subito veramente le pene dell’inferno, io da tre anni non ho una vita normale come tutti i sindaci del mondo”.
Ha anche riferito che “i cittadini di Corleone iniziarono a prendere coscienza della lotta alla mafia perché in occasione della strage di Capaci, allora solo per pura casualità, per pochi minuti, a poca distanza dal tragico luogo, non rimase coinvolto un pullman pieno di ragazzi di Corleone che tornavano a casa dopo una gita. Allora le mamme di quei ragazzi scappati casualmente a quella strage e forse alla morte, le mamme di Corleone furono colpite da quella tragedia e iniziarono così a partecipare dopo alle manifestazioni di proteste contro la mafia”.
Mario Midulla

Giornale di Sicilia, 9 gennaio 2016
(Non sapevamo nulla nemmeno della circostanza che un pulman pieno di studenti di Corleone per poco non rimase coinvolto nella strage di Capaci del 23 maggio 1992. Una circostanza inedita e drammatica di cui chiederemo al sindaco di dare indicazioni più precise per sviluppare ulteriori iniziative mirate alla crescita della coscienza antimafiosa a Corleone. dp)

1 commento:

Anonimo ha detto...

booo!!!!!!!!!!