domenica, marzo 07, 2010

Poesia. L'umano come luogo del Divino

Lungo la strada che l'ha portato a laurearsi alla Cattolica di Milano, il giovane leonfortese Nicolò Mazza, vincitore dell'edizione 2008 del premio internazionale letterario "Sognando Hemingway", ha trovato il modo di esprimere sé stesso attraverso la pubblicazione di un libro di poesie di notevole spessore lirico e umano. Il poeta dice che la raccolta è percorsa da un'unica trama: l'amicizia, l'eros, l'ascolto, la memoria, la fede, l'attesa, "vivido anelito alla presenza dell'umano, come luogo teologico del Divino". Pubblicato dalla Mjm editore, il libretto contiene poesie che vanno lette e rilette, per avere esatta la sensazione dei "Silenzi Versati" che l'autore ha voluto calare nelle sue poesie. Dopo l'introduzione di Roberto Paternostro dell'Università Cattolica di Milano, ecco che l'autore pone all'attenzione del lettore "Attesa notturna" ("Mi fingo il tuo ritorno, eco di un'aurora notturna e perduto tra i versi di una vecchia poesia…."); "Viaggio di un amico" ("Rapito da nostalgie sepolte, immagino i tuoi viaggi lontani… e mi è più lieve così l'assenza della vita. La tua"). Sono soltanto i titoli di alcune liriche del giovane Mazza che vive a Milano, dove collabora con la cattedra di introduzione alla Teologia dell'Università Cattolica.
Carmelo Pontorno

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