L’invocazione “fuori i partiti politici dalla Rai” è diventata una giaculatoria stantia, alla quale nessuno crede ormai veramente. Anche perché, dopo un’azione di spoils system (che letteralmente significa “sistema del bottino”) portata da questo governo ben al di là di ogni precedente, bisognerebbe semmai passare dal plurale al singolare, vista l’assoluta prevalenza di un partito nelle posizioni apicali del servizio pubblico, specie in quelle dell’informazione.
DI PAOLO GARIMBERTI
È questo, infatti, il motivo del contendere della giornata di sciopero proclamata per oggi e contestata dal neonato sindacato Unirai. Un tempo chi invitava a sabotare uno sciopero veniva definito un crumiro, parola che sembrava ormai desueta. Ma l’unicità della situazione che si è creata in Rai è che il crumiraggio viene proposto da un sindacato, che addirittura invita chi è di riposo ad andare a lavorare per far fallire lo sciopero. Anche l’esistenza di un sindacato alternativo all’Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, è un unicum nella storia della Rai.
Unirai resta, per il momento, un sindacato largamente minoritario tra i duemila giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo. Ma è anche fortemente elitario, visto che conta tra i suoi aderenti quattro direttori su cinque testate