lunedì, maggio 06, 2024

LO SCIOPERO ALLA RAI. La politica dei nuovi padroni


L’invocazione “fuori i partiti politici dalla Rai” è diventata una giaculatoria stantia, alla quale nessuno crede ormai veramente. Anche perché, dopo un’azione di spoils system (che letteralmente significa “sistema del bottino”) portata da questo governo ben al di là di ogni precedente, bisognerebbe semmai passare dal plurale al singolare, vista l’assoluta prevalenza di un partito nelle posizioni apicali del servizio pubblico, specie in quelle dell’informazione. 

DI PAOLO GARIMBERTI

È questo, infatti, il motivo del contendere della giornata di sciopero proclamata per oggi e contestata dal neonato sindacato Unirai. Un tempo chi invitava a sabotare uno sciopero veniva definito un crumiro, parola che sembrava ormai desueta. Ma l’unicità della situazione che si è creata in Rai è che il crumiraggio viene proposto da un sindacato, che addirittura invita chi è di riposo ad andare a lavorare per far fallire lo sciopero. Anche l’esistenza di un sindacato alternativo all’Usigrai, il sindacato dei giornalisti del servizio pubblico, è un unicum nella storia della Rai. 
Unirai resta, per il momento, un sindacato largamente minoritario tra i duemila giornalisti del servizio pubblico radiotelevisivo. Ma è anche fortemente elitario, visto che conta tra i suoi aderenti quattro direttori su cinque testate

Casteldaccia, cinque operai morti per le esalazioni nella rete fognaria. Due di loro erano accorsi per salvare i colleghi


di Alessia Candito e Francesco Patanè

Sono rimasti intrappolati mentre stavano eseguendo dei lavori nei cunicoli della località in provincia di Palermo

Casteldaccia (Palermo). Cinque operai sono morti a Casteldaccia in provincia di Palermo. Sono rimasti intrappolati in una vasca interrata dell’impianto di sollevamento delle acque reflue dell’Azienda municipale acquedotti (Amap) mentre stavano eseguendo dei lavori di manutenzione nella struttura. Un altro operaio è in gravissime condizioni ed è stato intubato sul posto e trasferito in elisoccorso al Policlinico di Palermo. Due suoi compagni di lavoro, rimasti feriti lievemente, sono ora ricoverati all’ospedale di Termini Imerese. Le vittime sono Epifanio Assazia, Giuseppe La Barbera, Giuseppe Miraglia, Roberto Raneri, Ignazio Giordano.

Casteldaccia: Landini (Cgil), a uccidere è sistema di appalti, subappalti, precarietà. Chiediamo una vera trattativa alla Presidenza del Consiglio


“Giusto scioperare: domani 4 ore di astensione dal lavoro proclamata da Cgil, Cisl, Uil di Palermo”

Roma, 6 maggio - “Un modello di impresa fondato su appalti, subappalti e precarietà è un modello che uccide. Un sistema basato sui tagli dei costi e dei tempi di lavoro non rispetta i diritti e le tutele delle lavoratrici e dei lavoratori, e va immediatamente cambiato”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, in merito alla strage di oggi a Casteldaccia dove hanno perso la vita cinque operai durante i lavori di manutenzione nella rete fognaria e uno è grave in ospedale. 

Dal 7 al 9 maggio a Cinisi le tre giornate dedicate a Peppino Impastato, organizzate da “Le Radici del Sindacato” della Cgil. La Palestina al centro, confronto con leader di associazioni e movimenti, attivisti, operatori, giornalisti, documentaristi


Palermo 3 maggio 2024 – Da martedì 7 a giovedì 9 maggio, a Cinisi, città simbolo della lotta contro la mafia e la corruzione, si terranno le tre giornate organizzate dalla minoranza della Cgil “Le radici del sindacato” dedicate a Peppino Impastato, a 46 anni dal suo brutale assassinio. 

Il titolo dell’iniziativa, che si svolgerà all’Hotel Magaggiari, via Peppino Impastato, 7, a Cinisi, è “Pace, lavoro, lotte”, una serie di confronti e dibattiti per promuovere la legalità, la giustizia sociale, la pace tra i popoli, l’accoglienza dei migranti. 

Il tema principale di quest’anno è la Palestina, ma anche le ramificazioni della mafia  in tanti settori, i Cpr e i fallimento delle politiche di accoglienza.  

sabato, maggio 04, 2024

Domani il 53° Anniversario dell’omicidio del Procuratore della Repubblica di Palermo, Pietro Scaglione, e dell’Agente Antonio Lorusso


Il 5 maggio del 1971, in via dei Cipressi, a Palermo, furono uccisi il Procuratore della Repubblica, Pietro Scaglione, e l’Agente Antonio Lorusso, entrambi riconosciuti con Decreto ministeriale “vittime del dovere e della mafia”, nonché insigniti dal Presidente della Repubblica Italiana della “Medaglia d’oro al merito civile”. 

Nella motivazione del provvedimento presidenziale alla memoria del Procuratore si legge: “Fu vittima di un attacco della mafia. Magistrato assurto ai più alti incarichi, sempre impegnato nella lotta alla criminalità organizzata, perse la vita in un agguato, unitamente all’Appuntato del Corpo degli Agenti di Custodia Antonio Lorusso, mentre era in auto, a seguito di colpi d’arma da fuoco. Straordinario esempio di senso del dovere e di spirito di sacrificio. 5 maggio 1971.Palermo”. 

venerdì, maggio 03, 2024

L'ADDIO A PIO LA TORRE TRA RABBIA, DOLORE E LACRIME IN QUELLA TRAGICA ALBA DEL DUE MAGGIO CON PERTINI, BERLINGUER E DALLA CHIESA


Il 2 maggio 1982, quarantuno anni fa, a Palermo i funerali di Pio La Torre: riproponiamo un bellissimo e struggente ricordo

di VINCENZO VASILE 

È l’alba di una di quelle domeniche di primavera che in Sicilia preludono all’estate. Ma si lavora con le lacrime agli occhi a piazza Politeama per un funerale, l’ultimo omaggio a Pio La Torre e Rosario Di Salvo, assassinati. Si fatica ad allestire i due grandi palchi, quello delle autorità e dei familiari, e quello del partito. Tra i volontari un signore alto ed elegante chiede con discrezione notizie sul programma. Lo riconoscono solo in ritardo. È Carlo Alberto Dalla Chiesa, il generale dei carabinieri per la cui nomina a prefetto e coordinatore della lotta alla mafia, è stata richiesta tanti mesi fa proprio da La Torre al primo presidente del Consiglio non democristiano, Giovanni Spadolini. 

La strage dimenticata dei sindacalisti antimafia

Pio La Torre a Portella della Ginestra 

di MARCO PATUCCHI

In Sicilia la Festa dei lavoratori si celebra ogni anno a Portella della Ginestra, una delle tante stragi e omicidi di mafia che hanno segnato la lotta di lavoratori e braccianti contro Cosa nostra. Centinaia di vittime sconosciute. “E’ la storia di un percorso di Liberazione – scrive ancora Umberto Santino nella prefazione di ‘La strage più lunga’, prezioso calendario della memoria realizzato da Dino Paternostro, per anni segretario della Camera del lavoro ‘Placido Rizzotto’ di Corleone – che può considerarsi la Resistenza della Sicilia in lotta, a mani nude, contro un nemico che fa uso delle armi e considera la violenza come risorsa e strategia. Troppo spesso vincente”.


Ha ragione lo storico Umberto Santino quando, per spiegare l’oblio che ha sommerso i sindacalisti uccisi dalla mafia, prende in prestito le parole di Primo Levi. “Derive della memoria”, scriveva Levi raccontando i silenzi, durati decenni, dei sopravvissuti all’Olocausto: una rimozione di quell’ “offesa insanabile”, necessaria a costruirsi una seconda vita. Rimozione della memoria c’è stata, fatte le dovute

giovedì, maggio 02, 2024

Al via le iniziative nel ricordo di Impastato. Appello alla mobilitazione di Cgil Palermo e Casa Memoria: “Fare sentire collettivamente che c’è un movimento antimafia che parte dal basso e da un impegno quotidiano nel nome dei diritti”


Palermo 2 maggio 2024 – Dal 2 al 9 maggio le iniziative per il 46° anniversario dell’omicidio mafioso di Peppino Impastato.
 

Nelle diverse giornate saranno sviluppati il tema dell’informazione libera, l’antimafia sociale, le guerre, in particolare la situazione palestinese, il rapporto tra mafia, narcotraffico e dipendenze, insieme alle associazioni che si battono nei territori contro il crack e che vedrà la presenza storica a Cinisi, direttamente dal Messico, di una delegazione del congresso nazionale composta da rappresentanti di lotte di resistenza dei popoli indigeni e dei contadini della regione meridionale del Pacifico messicano, come Michoacán, Guerrero, Oaxaca e Chiapas, che combattono contro criminalità organizzata e narcostato. 

A Partinico, dibattito su “La strage di Portella della Ginestra tra storia e memoria


Domani ore 17,30 sede CGIL Partinico* Il 1° maggio 1947 Salvatore Giuliano e la sua banda sparavano sugli inermi contadini di Piana degli Albanesi, come ogni anno dopo la fine del fascismo riuniti a Portella della Ginestra per celebrare la festa dei lavoratori insieme ai compagni dei paesi vicini, e uccidevano 11 persone.

Da decenni il dibattito pubblico si concentra sulla controversa questione della “ricerca della verità” sulla strage, spesso presentata come nascosta nei segreti delle carte e degli archivi dello Stato. Sono questi temi quasi più noti dei fatti stessi. Ma la strage di Portella è davvero la prima manifestazione della “strategia della tensione”? 

Perché io non scriverò “Giorgia” sulla scheda elettorale


di Giuseppe SAVAGNONE

«Scrivete “Giorgia”»

«Se volete dirmi che ancora credete in me scrivete sulla scheda “Giorgia”, perché io sono e sarò sempre una di voi. Il potere non mi cambierà, il Palazzo non mi isolerà».

Lo ha detto la premier e leader di FdI Giorgia Meloni, dal palco della conferenza programmatica del suo partito, a Pescara, annunciando alla platea in delirio dei suoi militanti la decisione «di scendere in campo per guidare le liste di Fratelli d’Italia in tutte le circoscrizioni elettorali» nelle prossime elezioni europee. Ma già nel simbolo elettorale di Fratelli d’Italia c’è scritto “Giorgia Meloni”, così come, del resto, in quello della Lega si legge “Salvini Premier” e in quello di Azione “con Calenda”.

Convegno: Buoni Maestri, Danilo Dolci e Don Milani a 100 anni dalla loro nascita, 3 maggio a Partinico

Palermo, 30 aprile 2024 – In occasione del centenario dalla nascita di Danilo Dolci e di Don Milani, l’associa-zione professio-nale Proteo Fare Sapere Sicilia e la Flc Cgil Sicilia organizzano l’evento formativo “Buoni Maestri”, che si terrà venerdì 3 maggio, alle ore 10, a Partinico (Palermo), presso la scuola dell’infanzia e primaria “Danilo Dolci”, in Contrada S. Caterina. L’evento, aperto alla cittadinanza, è rivolto anche ai dirigenti scolastici e al personale docente e Ata delle istituzioni scolastiche siciliane. 
“A livello nazionale, e non solo – dichiarano gli organizzatori – sono state promosse parecchie iniziative per ricordare l’opera di Don Milani che anche noi ricorderemo. Tuttavia, intendiamo proporre una più attenta riflessione su Danilo Dolci, un uomo del Nord che tanto si è speso per la Sicilia, per l’educazione ed il riscatto sociale di bambine e bambini e per la rinascita culturale del loro territorio”.

Portella della ginestra, primo maggio 2024. L’intervento del segretario generale della Camera del lavoro di Palermo, Mario Ridulfo, sul “sasso di Barbato”

Mario Ridulfo interviene a Portella della ginestra 

MARIO RIDULFO

Care compagne e cari compagni, solo pochi giorni fa abbiamo festeggiato il 25 aprile, la Festa della Liberazione dal regime fascista e dalla occupazione nazista, ma in questo paese ancora oggi per milioni di persone la lotta di liberazione dal bisogno, dallo sfruttamento, dalla povertà, dalle mafie, dalla corruzione, non è finita. 

Questa è una lotta di liberazione che continua tutti i giorni e ha bisogno della partecipazione di tutte e di tutti. Ma Liberazione e libertà non sono la stessa cosa: La Liberazione può essere una condizione della Libertà.

mercoledì, maggio 01, 2024

Primo Maggio a Portella della Ginestra. “Pace. Costituzione. Diritti” è il titolo della manifestazione che quest’anno la Cgil Palermo ha organizzato assieme alla Fp Cgil

Ridulfo e Sorrentino: “Da qui riparte la mobilitazione per ridare dignità al lavoro”.  

Palermo  1 maggio 2024 – La Cgil e la FP Cgil a Portella della Ginestra con i lavoratori dei servizi pubblici per rimettere al centro il lavoro. Prosegue dal memoriale, nel ricordo della strage di 77 anni  fa, la mobilitazione del sindacato per la pace, per il lavoro, per respingere gli attacchi alla carta costituzionale del ’48 e difendere i diritti della persona, a partire dalla salute, dalla dignità sociale, dal diritto di sciopero e di esprimere le proprie opinioni. 

lunedì, aprile 29, 2024

PIO LA TORRE, UN MURALE SUL VITTORIO EMANUELE III LANDINI: "INTITOLATE LA SCUOLA A LUI E A DI SALVO"


Un Pio La Torre giovane davanti a un microfono, giganteggia da questo pomeriggio in via duca della Verdura a Palermo. Il ritratto ricorda il periodo in cui il segretario regionale del Pci ucciso dalla mafia il 30 aprile 1982 assieme a Rosario Di Salvo, faceva il sindacalista negli anni 50.
 

Il muro che ospita il dipinto di Igor Palmintieri è quello dell'istituto tecnico industriale Vittorio Emanuele III dove, come ha ricordato il figlio Franco prima della scopertura, conseguì il diploma di perito industriale nel 1945.

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domenica, aprile 28, 2024

Anniversario uccisione di Pio La Torre. «Berlinguer mi disse: non avevo capito»


Adriana Laudani racconta Pio La Torre: «Lavorai con lui nel Pci, Enrico distrutto ai funerali»

Giorgio Mannino - Il 30 aprile 1982 ha cambiato la sua vita. «Hanno ucciso Pio La Torre», le dice Paolo Berretta, dirigente del Pci. Lei è sotto choc. «Mi fermai, portai le mani ai capelli e chiesi subito di Rosario Di Salvo». Anche lui ucciso. «Mi sono sentita lacerata dentro, da allora niente è stato più normale». Quel dolore è ancora vivo nelle parole e negli occhi di Adriana Laudani, avvocato catanese, ex componente della segreteria del Pci in Sicilia con un passato da deputato regionale e ora presidente dell’associazione Memoria e Futuro. Domani sarà in città per inaugurare il murale dedicato al politico comunista realizzato nella scuola Vittorio Emanuele III. Con La Torre ha condiviso anni di battaglie, di impegno politico con l’obiettivo di «cambiare la Sicilia, era fermamente convinto – ricorda Laudani - che una politica vera, sincera e onesta potesse rendere concreto il cambiamento».

Piana degli Albanesi. Petrotta: “Nè servizi segreti stranieri né X Mas dietro la strage di Portella, ma la mafia, Giuliano e gli agrari


“Dietro la strage di Portella della ginestra non ci sono né i servizi segreti americani e nemmeno i neo-fascisti della X Mas, ma gli agrari reazionari, Salvatore Giuliano (che era anche un mafioso), la sua banda e i mafiosi di Piana, di S. Giuseppe e di S. Cipirello”, ha detto ieri pomeriggio lo storico Francesco Petrotta, presentando nella Casa del popolo di Piana degli Albanesi il suo ultimo saggio "Portella della Ginestra 1° maggio 1947. 
Le lotte contadine e la strage politico-mafiosa". Ed ha aggiunto: “Si, Giuliano ha scritto al presidente USA Truman, ma il 12 maggio, dopo la strage. E l’entourage del predidente ha cestinato la lettera, annotando che l’autore era un delinquente senza credibilità”. Petrotta non è uno storico accademico, ma uno studioso appassionato molto convinto delle sue tesi. La strage, secondo Petrotta, fu decisa per fermare il movimento contadino di Piana e del territorio circostante, che era forte, combattivo e con una chiara strategia politica. 

sabato, aprile 27, 2024

Sarà inaugurato il 29 aprile, alle ore 16, presso l’Itst Vittorio Emanuele III, il murale dedicato a Pio La Torre


L’evento a conclusione dell’assemblea nazionale contro mafia e corruzione della Cgil nazionale con Maurizio Landini

Palermo 27 aprile 2024 - Sarà inaugurato lunedì 29 aprile alle ore 16 presso l’Itst Vittorio Emanuele III, in via Duca della Verdura, il murale dedicato a Pio La Torre, realizzato da Igor Scalisi Palminteri in una parete esterna dell’edificio. La scopertura del murale sarà preceduta da un momento musicale a cura di Enzo Rao, violino e Giuseppe Viola, sax soprano. Partecipano Franco La Torre, figlio di Pio La Torre, Vito Lo Monaco, presidente emerito del centro Pio La Torre e il segretario confederale Cgil nazionale Maurizio Landini.

L’evento avverrà a conclusione dell’assemblea nazionale contro mafia e corruzione che la Cgil nazionale ha organizzato in quella giornata per lunedì nell’istituto scolastico, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di La Torre.

A Portella è tutto pronto: «Primo maggio festa di pace»


Le donne imprenditrici, una tavola rotonda e sfilate. Sarà possibile firmare anche per i quattro
quesiti referendari promossi dalla Cgil

Leandro Salvia

Sarà un primo maggio dedicato a «pace, Costituzione e diritti» quello organizzato quest’anno a Portella della Ginestra dalla Cgil insieme al comparto della Funzione pubblica. Il cerimoniale prenderà il via alle 8.30 con una commemorazione al cimitero di Piana degli Albanesi, dove è prevista la deposizione di una corona di fiori nella cappella. Alle 10, dalla Casa del Popolo, partirà il corteo diretto al pianoro del Memoriale della strage. I manifestanti saranno accompagnati dalla banda musicale di Mezzojuso Giuseppe Petta.

LA SICILIA PER LA PACE CON SILVIO BENEDETTO E SILVIA LOTTI…


Un'iniziativa del maestro italo-argentino Silvio Benedetto e dell'artista ligure-romagnola Silvia Lotti.

Un monolito di circa 2 metri di altezza per 1,20 di larghezza e 1 metro di profondità, con inserita una lastra lavica dipinta a smalti speciali dal maestro Benedetto ed ultimata con trattamento ad alta temperatura per garantire la sua durabilità nel tempo. Il tema: una Pietà contemporanea. In proposito l'autore commenta: "La nostra voce, indignata e doverosa davanti allo scempio della guerra e dell'ingiustizia, parte da Campobello di Licata

venerdì, aprile 26, 2024

Sabato 27 aprile a Piana degli Albanesi presentazione del saggio di Francesco Petrotta "Portella della Ginestra 1° maggio 1947. Le lotte contadine e la strage politico-mafiosa"


Domani, sabato 27 aprile, alle 17:30, presso la Casa del Popolo di Piana degli Albanesi, si terrà la presentazione del saggio di Francesco Petrotta "Portella della Ginestra 1° maggio 1947. Le lotte contadine e la strage politico-mafiosa". La ricerca è la scrittura sono strumenti indispensabili per la costruzione della Memoria di un paese.

Interverranno: Dino Paternostro, responsabile del Dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo; Leandro Salvia, giornalista; Francesco Citarda, presidente della Coop “Placido Rizzotto Libera Terra”; Francesco Petrotta, autore del saggio e membro dell’Ass. “Portella della Ginestra”; Matteo Mandalà, Università di Palermo. Saverio Guzzetta curerà l’intermezzo musicale. 

La legge 194 oltre l’ideologia


di Giuseppe Savagnone 

Un attacco alla legge 194?

Con l’approvazione del Senato, dopo il sì della Camera, è diventata legge la norma secondo cui le Regioni, nell’organizzare i servizi dei Consultori familiari, possono «avvalersi, senza nuovi o maggiori oneri a carico dello Stato, anche del coinvolgimento di soggetti del terzo settore che abbiano una qualificata esperienza nel sostegno alla maternità». 

Una innovazione nella quale, già da quando è stata proposta, in Commissione, si è visto un attacco alla legge 194 e alla libertà di scelta delle donne che si rivolgono ai Consultori per chiedere l’interruzione della gravidanza.  

giovedì, aprile 25, 2024

25 Aprile 1945: Il Partigiano Marinese Carmelo Clemente, presidente del Comitato di Liberazione Nazionale della città di Milano

Il partigiano Carmelo Clemente

CIRO SPATARO

Quest’anno ricorre il 79° anniversario della liberazione dal nazifascismo e in queste giornate di tensione internazionale a causa del conflitto Israele Iran e della guerra in Ucraina, è ancora più importante ricordare il sacrificio e l’impegno di coloro che hanno fatto la Resistenza.

Fra i protagonisti siciliani di cui fare memoria spicca la figura di Carmelo Clemente, partigiano marinese, la cui odissea merita di essere raccontata per rappresentare il dramma di un uomo che ebbe il coraggio di rinunciare agli affetti familiari spostandosi nel nord Italia, in Francia, cambiando spesso identità con il nome di battaglia “Valentino”, vivendo di stenti, ma sempre in prima linea nel Comitato di Liberazione Nazionale.

mercoledì, aprile 24, 2024

💊 Pillole di Storia: lo scienziato corleonese Francesco Paolo Crescimanni e l'Expo di Torino del 1884

Francesco Paolo Crescimanni

di TOMMASO BEDINI CRESCIMANNI

Francesco Paolo Crescimanni nacque a Corleone il 13 giugno 1844 da don Giovanni Crescimanni dei marchesi di Madonìa e da donna Angela Ansalone. Fu istruito in casa da un istitutore gesuita e, successivamente, fu mandato a Palermo al Collegio Massimo per completare i suoi studi. Qui conobbe Giacomo Cusmano, fondatore del Boccone del Povero, beatificato nel 1983. I due strinsero una profonda amicizia che durò per tutta la vita.

Fin da giovanissimo mostrò un intelletto eclettico e una particolare propensione per le materie scientifiche e l'innovazione tecnologica. Negli anni '70 del 1800, fondò l'ufficio telegrafico e postale di Corleone che diresse fin quasi alla sua morte.

Corleone ha ricordato i suoi Partigiani: grazie a loro abbiamo un’Italia democratica e repubblicana e la Costituzione più bella del mondo


Stamattina la Cgil, l’Anpi, il Comune di Corleone e una delegazione delle scuole corleonesi, insieme ai rappresentanti delle forze dell’ordine hanno celebrato la festa della liberazione, ricordando in particolare i sette Partigiani corleonesi i cui nomi sono incisi in un cippo in pietra posto nella villa comunale. 

Sono intervenuti Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo, Caterina Pollichino, segretaria della Camera del lavoro “P. Rizzotto” e dirigente Anpi, il presidente del consiglio comunale Pio Siragusa, l’assessora Anna Turco, la dirigente scolastica dell’IISS “Don G. Colletto” e dell’IC “G. Vasi Elisa Inglima, la presidente del consiglio comunale dei ragazzi Lorena Leto. Ha portato il suo saluto anche Giuseppina Accordino, figlia di uno dei Partigiani corleonesi. 

Dino Paternostro: “Ricordiamo i Partigiani corleonesi, difendiamo la nostra Costituzione fondata sul lavoro, sulla libertà, sulla democrazia”

L’intervento di Dino Paternostro

DINO PATERNOSTRO*

Questi sono i partigiani corleonesi, che oggi ricordiamo insieme a tutti gli altri:  Tindaro Accordino Giovanni Colletto Giovanni Raimondi Placido Rizzotto Giuseppe Siragusa Antonino Verro Michelangelo Zabbia. 

Ma a questi dobbiamo aggiungere UN ALTRO PARTIGIANO CORLEONESE, GIUSEPPE VERRO, nato a Corleone nel 1914, catturato dai tedeschi l’8 settembre 1943, evaso il 18 settembre, arruolato nella formazione partigiana autonoma “BAGNOLO” nel cuneense. 

Sulla Resistenza, sui Partigiani e sull’antifascismo ci sono oggi molte, troppe polemiche. 

La liberazione a Corleone. Lorena Leto: “È necessario ricordare e rendere omaggio a questi partigiani affinchè non vengano mai meno i valori per cui hanno combattutto”

L’intervento di Lorena Leto

LORENA LETO*

L'Anniversario della liberazione d'Italia ( chiamato Festa della Liberazione o semplicemente 25 aprile) viene festeggiato in Italia il 25 aprile di ogni anno. Esso rappresenta un giorno importante per la storia italiana: la fine dell'occupazione da parte della Germania nazista ed il termine del regime fascista, avvenuti il 25 aprile 1945, alla fine della seconda guerra mondiale. 

Fu scelta questa data, perché il 25 aprile 1945 fu il giorno della liberazione di Milano e Torino. In particolare il 25 aprile l'esecutivo del Comitato di Liberazione Nazionale dell'Alta Italia, alle 8 del mattino proclamò ufficialmente la rivolta e la condanna a morte per tutti i gerarchi fascisti

* sindaca dei ragazzi di Corleone

Landini (Cgil): “Un 25 aprile di lotta d libertà!”

Maurizio Landini

Mobilitazione Cgil in tutte le piazze d’Italia. Nella stessa giornata inizierà la raccolta firme per i quattro referendum sulle maggiori tutele del lavoro

MARCO TOGNA

“I valori della Liberazione devono essere al centro della mobilitazione di tutto il Paese. La Cgil sarà presente in tutte le piazze, a partire da Milano”. A dirlo è il segretario generale Cgil Maurizio Landini, nell’intervista pubblicata oggi (martedì 23 aprile) dal quotidiano Il Manifesto, di cui condivide l’appello alla partecipazione: “Occorre ribadire che le fondamenta del nostro Stato sono in quella giornata e che per la riconquista della democrazia e la sconfitta del nazifascismo lavoratrici e lavoratori hanno avuto un ruolo fondamentale”.

martedì, aprile 23, 2024

INTERVISTA ALL’EX MAGISTRATO. Roberto Scarpinato: “Vincenzo Agostino chiedeva la verità sulle stragi che lo Stato non vuol cercare”


di Alessia Candito

«La barba di Vincenzo Agostino dovrebbe essere la barba di questo Paese, ma l’Italia non si rende neanche conto di averla». 

Roberto Scarpinato, ex procuratore della Corte d’appello di Palermo, oggi senatore dei 5s, è l’unico che abbia dato a Vincenzo Agostino una ragione per tagliare la sua lunga barba bianca, che davanti alla tomba del figlio ha giurato di lasciar crescere. Un segno di protesta diventato un simbolo delle verità che per decenni sono mancate sulla morte del figlio, il poliziotto Nino Agostino, ucciso insieme alla moglie Ida Castelluccio il 5 agosto 1989. Solo grazie all’inchiesta testardamente voluta da Scarpinato, che l’ha riesumata e personalmente seguita, si è arrivati non solo all’individuazione dei responsabili e di chi su quell’omicidio ha taciuto, ma soprattutto al contesto in cui è maturato. Per l’assassinio del poliziotto alla sbarra sono finiti il boss Nino Madonia, già condannato all’ergastolo anche in appello, Gaetano Scotto, accusato come Madonia di essere il killer di Agostino e Francesco Paolo Rizzuto, all’epoca giovane amico della vittima, imputato di favoreggiamento.

Corleone. Impariamo a conoscere i nostri partigiani

La copertina del volumetto sui Partigiani corleonesi 


DINO PATERNOSTRO 

Non è vero che i siciliani non parteciparono alla Resistenza. Certo, la guerra partigiana fu combattuta fondamentalmente nel centro-nord, non in Sicilia, ma solamente perché l’8 settembre del ‘43 la nostra Isola era già stata liberata dal nazi-fascismo. 

Tanti giovani siciliani, però, diedero lo stesso un grande contributo di passione, di intelligenza e di sangue alla liberazione del Paese dal giogo della dittatura e alla costruzione della nuova Italia, fondata sulla Costituzione democratica e antifascista, capace di porre il lavoro a fondamento della Repubblica. 

Corleone, mercoledì 24 aprile l’Anpi, la Cgil, le scuole e il Comune ricorderanno i Partigiani corleonesi e il loro impegno per dare libertà, democrazia e giustizia all’Italia


Domani mattina alle 10.00 in Villa comunale, l’Anpi, la Cgil e il Comune di Corleone, con le delegazioni degli studenti delle scuole cittadine, festeggeranno la liberazione dell’Italia dal nazi-fascismo con una cerimonia davanti al cippo in pietra dove sono incisi i nomi di sette Partigiani corleonesi. 

Nell’occasione sarà presentato e distribuito ai presenti il volumetto di Dino Paternostro con le schede biografiche dei nostri Partigiani: Tindaro Accordino, Giovanni Colletto, Giovanni Raimondi, Placido Rizzotto, Giuseppe Siragusa, Antonino Verro, Michelangelo Zabbia. 

IL COMMENTO. La differenza che passa tra dirsi antifascisti ed esserlo veramente

DI FRANCESCO PICCOLO 

La questione è molto semplice. Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisognache io dica che sono nato a Caserta, direi con molta facilità: io sono nato a Caserta (perché sono effettivamente nato a Caserta). 

Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisogna che io dica che sono residente a Roma, direi con molta facilità: io sono residente a Roma (perché sono effettivamente residente a Roma). Se mi dicessero che per ricoprire una carica dello Stato bisogna che io dica che sono nato a Milano, non saprei come fare, perché non sono nato a Milano. Potrei dire molte cose su Milano, potrei dichiarare perfino la mia passione per Milano, potrei usare molti giri di parole per dichiarare la mia simpatiaper Milano, e potrei perfino dire che mi sarebbe piaciuto molto essere nato a Milano.

Lunedì 29 ore 9.30 a Palermo l’Assemblea nazionale contro mafia e corruzione promossa dalla Cgil nazionale all’Iti Vittorio Emanuele III. Tra gli altri interventi, quelli di Don Luigi Ciotti e Rosy Bindi. Le conclusioni di Maurizio Landini


Alle 16 la scopertura del murale dedicato a La Torre realizzato da Igor Scalisi Palminteri

Palermo 19 aprile 2024 - Lunedì 29 aprile si terrà a Palermo l''Assemblea nazionale contro mafia e corruzione.  Un’assemblea che la Cgil, in occasione dell’anniversario dell’assassinio di Pio La Torre, promuove per unire i movimenti Antimafia con l’obiettivo di contrastare la criminalità organizzata e le mafie. L’Assemblea si svolgerà presso l’Istituto Tecnico Industriale Vittorio Emanuele III in Via Duca della Verdura n.48, dalle ore 9.30 alle 16.00, anche con la presenza e il coinvolgimento di studentesse e studenti.

Le iniziative a Palermo per il 79° anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Anpi, Cgil, Arci e Rete palermitana per la Costituzione: “Un 25 aprile di lotta per la Pace e per la difesa e l’attuazione della Costituzione”

Palermo 22 aprile 2024 – Un giorno di lotta per la Pace, di sostegno alla Costituzione e per combattere i nuovi fascismi. Sarà questo il senso della giornata del 79° anniversario della Liberazione di Anpi, Cgil, Arci e delle associazioni riunite nella Rete palermitana per la difesa e l’attuazione della Costituzione – La via Maestra. 

Alle ore 9 al parco Piersanti Mattarella si terrà la consueta cerimonia con le autorità civili e militari. Alle ore  9.30 la deposizione delle corone di alloro e dei fiori alla lapide dei caduti di Cefalonia e al cippo di Pompeo Colajanni, il comandante Barbato, che contribuì alla Liberazione della città di Torino dai nazifascisti. Il tradizionale corteo partirà alle ore 10.15 dal Giardino Inglese e percorrerà via Libertà e via Ruggero Settimo. Arrivo previsto alle ore 11.15 a piazza Verdi, davanti alla scalinata del Teatro Massimo, dove sarà presente la corale San Sebastiano della polizia municipale di Palermo diretta dalla maestra Serafina Sandovalli. Concluderanno la manifestazione alcuni interventi. Alle ore 19 ai Cantieri Culturali alla Zisa concerto musicale e interventi.

domenica, aprile 21, 2024

Si chiude la vicenda del nome del Liceo di Partinico: dal 22 aprile 2024 si chiamerà Liceo Scientifico Felicia e Peppino Impastato


SALVO VITALE

Una storia durata due anni

Ieri sera, nel  corso della Notte nazionale dei Licei Classici, la Dirigente Scolastica dell’attuale Liceo Scientifico “Santi Savarino” Lucia La Fata ha annunciato ufficialmente che da Lunedì 22 aprile 2024 il Liceo Scientifico cambierà nome e sarà intestato a Felicia e a Peppino Impastato. Si chiude così una vicenda, iniziata nel 2022 con una richiesta di cambio denominazione avanzata dagli alunni del Liceo, all’allora Preside Vincenza Vallone, girata, con una serie di proposte al Collegio dei docenti e conclusasi con l’approvazione all’unanimità di una delibera d’intitolazione del Liceo a Felicia e a Peppino Impastato. Alla delibera fece il

Partinico, sì al liceo intitolato a Peppino Impastato e Felicia Bartolotta


Si chiude la querelle che ha coinvolto pure il Comune. Cracolici: «Una polemica dannosa»

Michele Giuliano

PARTINICO - Il liceo di Partinico è ufficialmente intitolato a Peppino Impastato e Felicia Bartolotta. L’ufficio scolastico regionale, ambito 1 di Palermo, ha emanato il decreto che autorizza al cambio di denominazione: sarà quindi rimosso l’attuale nome di Santi Savarino che sarà sostituito da quello della vittima di mafia di Cinisi e della madre. Ad annunciare la notizia della trasmissione del decreto è stata la dirigente scolastico del liceo, Lucia La Fata, durante la manifestazione della «Notte nazionale del liceo classico» di venerdì. Rivolgendosi a genitori e studenti ha dato la notizia della comunicazione dell’ufficio scolastico. «Oggi voglio dire - sono state le parole della dirigente La Fata - che il percorso si è concluso, questa mattina (venerdì scorso,

sabato, aprile 20, 2024

IL TESTO DI ANTONIO SCURATI PER IL 25 APRILE CENSURATO DALLA RAI

Antonio Scurati


“Lo attesero sottocasa in cinque, tutti squadristi venuti da Milano, professionisti della violenza assoldati dai più stretti collaboratori di Benito Mussolini. L’onorevole Matteotti, il segretario del Partito Socialista Unitario, l’ultimo che in Parlamento ancora si opponeva a viso aperto alla dittatura fascista, fu sequestrato in pieno centro di Roma, in pieno giorno, alla luce del sole. Si batté fino all’ultimo, come lottato aveva per tutta la vita. Lo pugnalarono a morte, poi ne scempiarono il cadavere. Lo piegarono su se stesso per poterlo ficcare dentro una fossa scavata malamente con una lima da fabbro.

Mussolini fu immediatamente informato. Oltre che del delitto, si macchiò dell’infamia di giurare alla vedova che avrebbe fatto tutto il possibile per riportarle il marito. Mentre giurava, il Duce del fascismo teneva i documenti insanguinati della vittima nel cassetto della sua scrivania.

Monologo di Scurati censurato, la proposta di Gori ai sindaci: “Leggiamolo tutti dai palchi del 25 Aprile nelle nostre città”

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori

Il sindaco di Bergamo si rivolge ai colleghi per far ascoltare “nelle piazze” il testo censurato da Rai 3

Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori ha proposto a tutti i suoi colleghi di leggere dal palco delle celebrazioni per il 25 Aprile il monologo che lo scrittore Antonio Scurati avrebbe dovuto recitare su Rai 3 e che è stato cancellato.

"Ho una proposta per i miei colleghi sindaci: il 25 aprile - ha scritto Gori sui social - dai palchi delle nostre città, leggiamo tutti il discorso che Antonio Scurati ha dedicato a questa ricorrenza. La Rai ha deciso di censurarlo? I cittadini lo ascolteranno nelle nostre piazze".

Con Gori anche il consigliere regionale dem Pierfrancesco Majorino: "Non riuscendo (ancora) a censurare il 25 Aprile censurano Scurati. In piazza a Milano, il giorno della Liberazione, anche per questo".

La Repubblica, 20/4/2024

venerdì, aprile 19, 2024

L’INTERVISTA. In piazza per la salute di tutti e tutte


Sabato 20 aprile la manifestazione di Cgil e Uil per difendere e rilanciare il Ssn. Barbaresi, Cgil: “Servono risorse per una sanità pubblica e universale”

ROBERTA LISI

È da oltre un anno che la Cgil lancia l’allarme sullo stato del Ssn. In occasione dell’ultima legge di Bilancio avanzò richieste precise per implementare davvero il Fondo sanitario, per rilanciare la rete ospedaliera e la medicina territoriale, per una reale integrazione tra sanità e sociale. 

Daniela Barbaresi

Sembra che il governo non abbia nemmeno letto quelle richieste. Oggi all’appello del sindacato si uniscono la Corte dei Conti, le

Beni confiscati: 600 comuni “rimandati”. Report di Libera sulla trasparenza nella gestione delle ricchezze sottratte alle mafie


Passi avanti, ma ancora tanta strada da fare

FABRIZIO RICCI

Scoprire che nel proprio quartiere, magari proprio sotto casa, c’è un bene confiscato alla mafia può causare stupore e disorientamento nelle persone. Di solito la reazione è: ma quindi sono arrivati anche qui? E la risposta non può essere altra che: certo che sono arrivati e da molto tempo. In Italia sono 1.127 gli enti locali, per lo più comuni, sparsi su tutto il territorio nazionale, che sono destinatari di beni confiscati alla criminalità organizzata. Dove “destinatari” significa che a loro è stata affidata la gestione, con l’obiettivo del riutilizzo, di questi patrimoni immobiliari (terreni, appartamenti, capannoni, etc.) sottratti al malaffare grazie alla legge sulla confisca dei beni, che porta il nome di Pio La Torre (legge 646/1982, Rognoni-La Torre), e a quella sul riutilizzo sociale dei beni confiscati, la legge 109 del 1996, l’atto di battesimo di Libera, l’associazione antimafia che per prima in Italia ha colto l’importanza della restituzione del “maltolto” alla comunità.