giovedì, aprile 16, 2020

Luis Sepúlveda è morto per coronavirus. Chi era lo scrittore cileno?

Luis Sepulveda

Lo scrittore aveva 70 anni. Era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo, in Spagna

Luis Sepúlveda è morto per coronavirus. Lo scrittore era ricoverato da fine febbraio in ospedale a Oviedo dopo aver contratto l’infezione. Avrebbe compiuto 71 anni il 4 ottobre prossimo. A riferire la notizia del decesso è l’agenzia di stampa spagnola Efe, che cita fonti vicine all’autore. Sepúlveda, che viveva da diversi anni nella città di Gijon, aveva partecipato a fine febbraio a un festival letterario in Portogallo, dove stato accompagnato dalla moglie. Dopo l’evento, entrambi avevano soggiornato a casa di alcuni amici e poi erano tornati in Spagna, iniziando ad avvertire sintomi. Anche la moglie era stata tenuta sotto controllo, mentre lo scrittore era stato posto in isolamento presso l’Ospedale universitario centrale di Oviedo. Luis Sepúlveda era nato a Ovalle, in Cile, il 4 ottobre del 1949. Autore di oltre 20 romanzi, libri di viaggio, saggi e sceneggiature, Sepulveda vinse il Premio Tigre Juan del 1989 con il suo romanzo ‘Il vecchio che leggeva romanzi d’amore’ ed il Premio Primavera de Novela nel 2009 con ‘L’ombra di quel che eravamo’. (www.huffingtonpost.it)


Chi era Luis Sepulveda?

Luis Sepulveda è nato a Ovalle, in una cittadina del Cile, il 4 ottobre del 1949. Durante la sua vita ha avuto vari impieghi, tra i quali vale la pena ricordare la sua carriera da giornalista, da regista, da sceneggiatore, da scrittore e persino da attivista per la difesa dell’ambiente e dei diritti umani. Durante la sua infanzia trascorsa in Cile, Luis si è interessato molto alla politica locale e ha seguito con grande interesse le varie vicende cilene. Tuttavia, egli ha dovuto lasciare il Cile dopo il colpo di Stato perpetrato dal generale Augusto Pinochet. Scappando da possibili persecuzioni ai suoi danni, Luis Sepulveda si è prima visto costretto a viaggiare lungo l’America Latina e quindi spostarsi in Europa, stabilendosi in Francia. Successivamente, ha avuto di nuovo modo di viaggiare nel mondo grazie alla intensa attività con l’associazione non governativa Greenpeace. In molti dei viaggi Luis è stato un membro fondante degli equipaggi di Greenpeace. Prima ancora di essere arrivato in Francia, ha vissuto per un certo periodo ad Amburgo, in Germania. E dopo aver lasciato la sua abitazione parigina, Luis Sepulveda si è spostato in Spagna, nelle Asturie, dove abita tutt’ora. Grazie alle sue esperienze di viaggio, Luis parla fluentemente almeno 4 lingue, tra cui l’inglese, il francese, lo spagnolo e l’italiano. È un celebre autore di svariati libri di poesia; ha anche prodotto diversi radioromanzi e racconti che sono riusciti a conquistare le simpatie di una grande parte del pubblico mondiale. Il suo primo romanzo è Il vecchio che leggeva i romanzi d’amore.
Quest’ultimo è apparso per la prima volta nel 1989 in Spagna, mentre in Italia il suo arrivo è datato 1993. Come mostrano molte statistiche, è tutt’ora uno degli autori più amati dagli italiani di una certa generazione. Tuttavia, la sua fama di scrittore leggero e acuto arriva molto lontano dai confini del Bel Paese e i suoi libri possono essere trovati anche in Russia o in Finlandia. Dal 1993 in Italia sono stati editi altri suoi romanzi, tra cui spiccano le storie di viaggio. Certamente, uno dei suoi racconti più famosi è La storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare. Si tratta di uno dei libri più famosi e più letti dell’ultimo periodo. Molte volte si richiama al suo periodo giovanile, vissuto a Valparaìso, con dei famigliari di stampo anarchico. I primi racconti furono scritti nel periodo della scuola, quando cercò, senza successo, di pubblicare i suoi lavori.
Tuttavia, in seguito la passione per la politica arrivò a predominare e a 15 anni Luis Sepulveda s’iscrisse alla Gioventù comunista cilena. Il suo primo libro di racconti venne edito nel 1969 e subito riuscì a ottenere il Premio Casa de las America e a vincere una borsa di studio presso l’Università Statale di Lomonosov, nella città di Mosca. Tuttavia, fu espulso dall’URSS poco dopo per aver mostrato atteggiamenti contrari alla “morale proletaria”. Al ritorno dall’Unione Sovietica, dovette subire un’altra espulsione: quella dalla Gioventù comunista. Lasciato tutto alle spalle, Luis decise di andare in Bolivia, dove combatté nei ranghi dell’Esercito di Liberazione Nazionale. Successivamente s’iscrisse anche al Partito Socialista e divenne una guardia di Salvador Allende. In seguito al colpo di Stato di Pinochet, Luis venne arrestato e torturato.
Allora fu rinchiuso in una cella minuscola in cui era impossibile stare sdraiati oppure rimanere in piedi e solo dopo 7 mesi fu rilasciato grazie ad Amnesty International. Tuttavia, fu incarcerato di nuovo poco dopo. Nel 1977 riuscì a uscire dalla prigione per andare in Svezia, tuttavia, durante lo scalo a Buenos Aires fuggì dall’Argentina e dopo aver viaggiato per l’America latina si stabilì in via definitiva a Quito, in Ecuador. Qui insegnò teatro per due anni e nel 1979 raggiunse la Bolivia dove combatté a fianco di Simon Bolivar. Successivamente lavorò come giornalista e come direttore di un piccolo teatro locale in Bolivia. Quindi, complice anche la sua grande ammirazione per la letteratura tedesca, Luis Sepulveda si spostò ad Amburgo, in Germania, dove cercò di studiare meglio la lingua tedesca e leggere la letteratura del posto.
Negli anni ’80 del XX secolo viaggiò molto, anche grazie a un invito fornitogli dall’associazione Greenpeace. Per 7 anni Luis fu un membro dell’equipaggio di una delle sue navi. Al termine dell’avventura a bordo della nave Greenpeace, Luis compì molti viaggi in Africa e in America Latina, salvo poi stabilirsi a Parigi in maniera definitiva e arrivare persino a raggiungere la cittadinanza francese. Tuttavia, non smise quasi mai di essere un membro fondante della Greenpeace, lavorando come un coordinatore tra i diversi settori dell’organizzazione non governativa. Dal 1989 poté fare ritorno in Patria, cosa che fece per un paio di mesi. Dal 1996, però, preferì stabilirsi in Spagna, nelle Asturie, ricordandosi del fatto che suo nonno materno era proprio un anarchico spagnolo fuggito in seguito alla guerra civile, vinta da Franco.
11 settembre 2016

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