mercoledì, maggio 15, 2019

Il Tar salva Paul, l’idraulico ghanese a rischio espulsione

Paul Yaw Aning con Biagio Conte

di PIETRO SCAGLIONE 
Paul Yaw Aning - l'idraulico ghanese cinquantenne a rischio di espulsione dopo la scadenza del permesso di soggiorno, nonostante viva da 10 anni in Italia - non sarà al momento espulso, grazie alla saggia decisione del Tribunale Amministrativo Regionale della Sicilia di sospendere il provvedimento di espulsione. Una vittoria (sia pure temporanea) del diritto, del buon senso, dell'umanità e della solidarietà. Da 16 giorni, il missionario laico palermitano Biagio Conte - fondatore della "Missione Speranza Carità" e della "Cittadella del Povero" - digiuna in segno di protesta contro l'espulsione di Paul, suo decennale collaboratore. Uno sciopero della fame iniziato anche dai mille ospiti (sia italiani sia stranieri) delle strutture gestite da Biagio Conte. 

Ecco le ragioni dello sciopero della fame iniziato a fine Aprile nella piazza Anita Garibaldi, a Brancaccio, luogo dell'uccisione di Padre Pino Puglisi: “Fratel Biagio ferito nel più profondo del cuore si rivolge alle autorità italiane affinché liberino Paul. Non lo ammanettate! Non lo arrestate! Non lo rimpatriate! Attenzione! Non è un delinquente. È un disperato. In 10 anni di permanenza nell’Italia non ha mai commesso un reato. È una persona giusta. Non potete condannare un giusto. Questa ingiustizia sarà un male per tutta la nostra società”. 
Paul ha 50 anni, è originario del Ghana, da oltre dieci anni vive a Palermo nei locali della Missione Speranza e Carità di Via Archirafi,  in maniera volontaria svolge l'attività di idraulico e aiuta italiani e immigrati che necessitano di assistenza.
L'appello di Biagio Conte è un anatema contro le politiche repressive e autoritarie in tema di immigrazione: "Come è possibile accettare che questi nostri fratelli immigrati, come Paul Aning da oltre 15 anni in Italia, possano essere colpiti da un decreto di espulsione che non lascia scampo? Sono persone fuggite dalla guerra, dalla fame, dalla povertà, da vessazioni di ogni tipo! Attraversare il mare per giungere nel nostro Paese è l’ultimo tratto di un lungo e penoso viaggio che dura mesi, attraversando il deserto e tanti luoghi in guerra fra loro. Un viaggio della speranza, dove, però, molti di loro trovano la morte già prima di potersi imbarcare. Coloro che riescono a giungere in Italia sperano di trovare rifugio e accoglienza, ma le recenti disposizioni legislative penalizzano questi nostri fratelli, oltre ogni logica umana. È certamente giusto normare in favore della regolazione dei flussi migratori, tuttavia desideriamo e chiediamo che sia mantenuto saldo il principio dell’accoglienza che il nostro Paese ha “quasi” sempre perseguito. È forse il caso di ricordare quali provvedimenti legislativi furono adottati negli anni ’30 del secolo scorso, in conseguenza dei quali si aprirono le porte al secondo conflitto mondiale?". 
A Paul non era stato rinnovato il permesso di soggiorno per motivi di lavoro ed era stato notificato un decreto di espulsione da parte della Questura di Palermo. L'avvocato Giorgio Bisagna, rappresentante dell'associazione Adduma, aveva depositato subito il ricorso al Tar contro il rigetto della domanda di rinnovo del permesso di soggiorno. Tenuto conto del "danno grave e irreparabile" per Paul, la presidentessa della sezione del Tar Sicilia, Maria Cristina Quiligotti, ha annullato di fatto il decreto di espulsione, nonchè l'obbligo di firma e di dimora, sospendendo il rigetto della richiesta di rinnovo del permesso di soggiorno dell'idraulico ghanese, in attesa della Camera collegiale dell'11 giugno. 
Esultanza da parte dell'avvocato Bisagna: "Sono molto soddisfatto per la decisione del Tar e aspettiamo che la questione possa condurre a una veloce conclusione della vicenda".


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