sabato, maggio 25, 2019

Caro Belpietro, la tua firma su L’Unità è una macchia di fango sulla nostra storia


ANDREA MALPASSI
Caro Belpietro, pensi di essere furbo, facendo per un giorno il direttore de l’Unità? Pensi di gettare fango sulla storia di un intero popolo, contro il quale ti batti slealmente da tutta la vita? Sai che, accostando il tuo nome a quello di Antonio Gramsci, compi un insopportabile sberleffo ai danni di milioni di persone che ne l’Unità hanno avuto la propria voce. Spesso, per anni, la propria unica voce. E magari vorrebbero tornare ad averla.

Usi la tua firma come una “macchia di fango”, come uno “sberleffo”: vorresti umiliare, deprimere, far sentire impotente quella parte di popolo che proprio in questi giorni –davanti all’arroganza sfacciata di chi è al potere- comincia a riconoscersi, a risvegliarsi, a reagire. Nei porti e nelle piazze, nelle scuole e nelle fabbriche, anche sui propri balconi.
Non ti racconterò la storia de l’Unità, del suo fondatore, delle meravigliose firme che hanno dato vita a quel giornale straordinario. Non ti racconterò dell’orgoglio di un operaio che si sentiva più forte, davanti al padrone, se aveva in tasca l’Unità; né di un ragazzino che ha imparato a guardare il mondo grazie alle parole di Gianni Rodari; né dei festival, dove lavoratori e politici e intellettuali si incontravano per dare vita a quella meravigliosa intelligenza collettiva che è stata l’Unità.
Ti dirò solo una semplice banalità: la tua firma, su quel giornale, passerà. Resterà come uno sgradevole ricordo, un altro brutto scherzo di questi brutti tempi, l’ennesimo tentativo di umiliare il popolo da parte di chi il popolo lo detesta.
Passerai, questa è la verità. E noi, per quanto feriti e offesi, ci sentiremo tutt’altro che impotenti. Vedrai: il tuo tentativo ci farà riconoscere e reagire con ancora più forza.
Reagiremo, insieme, per cancellare la macchia che vuoi buttare su l’Unità. E alla fine andrà così: tu sarai più incattivito e noi più uniti. Rassegnati, questa è la verità. E la verità è sempre rivoluzionaria: ce l’ha insegnato Antonio Gramsci, il fondatore del nostro giornale.
Andrea Malpassi

fortebraccionews, 25 maggio 2019

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