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| Il municipio di Solarino |
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| “Piazza grande” di Palazzo |
Solarino, 15 dicembre 1944. Fumo e fiamme avvolgono il municipio della città, segnando un episodio che avrebbe cancellato anni di documenti fondamentali per l’identità politica e amministrativa della comunità.
Quanto l’incendio abbia interessato l’archivio comunale non è mai stato del tutto chiarito. Sono andati perduti molti documenti? Alcuni sono stati messi in salvo? Fatto sta che alcuni di questi documenti riemergono in seguito come donazioni private all’ente pubblico. Ma non si è mai capito come questi documenti siano finite in mano a privati, che adesso (dopo 70-80 anni) in parte le donano al munipicio. Ma non li avrebbero dovuto semplicemente restituire al municipio, magari spiegando come ne sono venuti in possesso? Ma non si sono mai conosciute l’origine o le motivazioni, alimentando così sospetti e misteri attorno all’evento.
Il mese di dicembre ha per Solarino un significato storico duplice.
Nel 1827, con un decreto di Re Francesco I, il “Comunello di San Paolo Solarino” ottiene l’autonomia amministrativa, separandosi da Siracusa e diventando un comune autonomo nel Regno delle Due Sicilie.
Quel mese segna dunque la nascita civica della comunità e l’affermazione della propria identità.
Più di un secolo dopo, nello stesso periodo, dicembre diventa simbolo di perdita e distruzione: l’incendio del municipio e dell’archivio comunale cancella parte della memoria storica di Solarino, generando un vuoto documentale che ancora oggi solleva interrogativi.
All’epoca furono arrestati alcuni giovani residenti a Solarino, in un contesto di sospetti e repressione locale. Si fece capire che potessero far parte del movimento del “Non si parte”, che alla vigilia del Natale 1944 contestava violentemente la chiamata alle armi dei giovani siciliani di 18-19 anni per combattere contro il nazi-fascismo al centro-nord. In Sicilia la guerra era finita nel 1943, dopo lo sbarco degli alleati e tanti siciliani non capivano perché andare a morire al Nord. La protesta - tra la fine del ‘44 e gli inizi del ‘45 - veniva alimentata anche dal Movimento per l’indipendenza della Sicilia di Andrea Finocchiaro Aprile. Furono assaltati alcuni municipi e proclamate le repubbliche indipendenti a Comiso, San Cono, Piana degli Albanesi, Palazzo Adriano.
Ma, a distanza di tempo è emerso che le proteste di Solarino non avevano alcun legame con movimenti di protesta o rivolta giovanile del “Non si parte”: l’episodio appare più come un fatto di cronaca paesana, forse sfruttato da interessi politici locali per cancellare tracce documentali che avrebbero potuto rivelare ambiguità o responsabilità amministrative pregresse.
Così, dicembre diventa per Solarino un mese dalle due facce: simbolo di nascita e autonomia con la creazione del Comunello, ma anche mese di oblio e perdita, con la scomparsa di documenti chiave per la memoria della comunità.
La vicenda dell’archivio comunale sottolinea l’importanza di chiarire i fatti storici: conoscere la verità non è solo un esercizio accademico, ma un diritto della comunità.
Solo attraverso uno studio rigoroso dei documenti e un approccio trasparente è possibile restituire alla città la propria memoria, evitando che la storia venga manipolata o strumentalizzata.
L’archivio comunale non è soltanto un deposito di carte, ma un patrimonio essenziale per comprendere l’identità e la storia di Solarino.
Laura Liistro


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