tag:blogger.com,1999:blog-78343918702024338652024-03-19T08:47:33.402+00:00Città Nuove CorleoneIl giornale della zona del Corleonese.
Testata online pubblicata ai sensi dell’art. 3bis, comma 1, Decreto Legge 63/2012
Direttore responsabile:
Dino PaternostroUnknownnoreply@blogger.comBlogger16771125tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-35863951702182661402024-03-17T22:26:00.005+00:002024-03-17T22:27:04.717+00:00San Giuseppe, l'uomo dei sogni. Storia di una lunga devozione<p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b></b></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyoBcm6isLEvqo3idTHHDNeSXdlM67ALNqZkP9-Zdof5Qcsd7uBgw_7847bRKs5TTQ6QpgD12_CpHqdbkjA1FbGG-5olFKJrEsS2AuuhaV6JAauN1SrP93BJb-zwoS8C2K0GBjdG8DgJwGfkJVVDfZwx7ww9rOqI6gKXg_tI6q1wkAVqKeWE-z_lRBaZPc/s1394/0346BE90-5DBE-41B4-89DE-2752E475D310.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1394" data-original-width="1115" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhyoBcm6isLEvqo3idTHHDNeSXdlM67ALNqZkP9-Zdof5Qcsd7uBgw_7847bRKs5TTQ6QpgD12_CpHqdbkjA1FbGG-5olFKJrEsS2AuuhaV6JAauN1SrP93BJb-zwoS8C2K0GBjdG8DgJwGfkJVVDfZwx7ww9rOqI6gKXg_tI6q1wkAVqKeWE-z_lRBaZPc/w512-h640/0346BE90-5DBE-41B4-89DE-2752E475D310.jpeg" width="512" /></a></b></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />GIOVANNI MARIA VIAN</b></span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b>Una delle figure più evanescenti dei vangeli è quella di Giuseppe, che si riteneva fosse il padre di Gesù, come annota Luca nella genealogia di Cristo. Si tratta dunque di un genitore apparente, il cui profilo è appena accennato. Ma proprio per questo è anche un personaggio affascinante, come suggerisce già il titolo del romanzo – L'ombra del padre – dedicatogli quasi mezzo secolo fa dal polacco Jan Dobraczyński.</b></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Marginale, la figura di Giuseppe è però forte nell'immaginario collettivo, al punto da attrarre nella sua data liturgica del 19 marzo – in paesi di tradizione cattolica come l'Italia e la Spagna – la «festa del papà», relativamente recente e di origine profana.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La ricorrenza laica si celebra infatti negli Stati Uniti dal 1910 per bilanciare la «festa della mamma», che era nata due anni prima. Festeggiato la terza domenica di giugno e diffuso poi in molti paesi, il Father's Day con una legge firmata da Nixon nel 1972 diventa una festività ufficiale.<span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Soppressa invece come giorno festivo in Italia dal 1977, la ricorrenza liturgica di san Giuseppe finisce per stemperarsi come «festa del papà» dai risvolti commerciali. Le origini della festività cristiana sono ovviamente molto più antiche. Nei calendari il padre di Gesù è ricordato in giorni diversi, e la data del 19 marzo si trova già alcuni testi del IX secolo.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Storia di una devozione</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ma la piena accettazione di Giuseppe nella cultura popolare dell'occidente medievale è stata difficile, come ha ricostruito Paul Payan. La credenza antica della verginità di Maria suggerisce all'arte di rappresentarlo avanti negli anni, sempre subalterno a Maria e a Gesù. Arrivando a raffigurarlo non solo come falegname, ma impegnato anche in lavori domestici, persino a lavare e stendere i panni: un esempio molto apprezzato nei tempi più recenti.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Padre speciale anche in questi compiti inediti e custode di una famiglia eccezionale, Giuseppe è un modello di umiltà diffuso dai francescani, che chiamano custodi i superiori dei loro conventi. Ma sotto un altro aspetto, morto presumibilmente prima della predicazione di Gesù, è anche l'ultimo degli ebrei, non di rado dipinto nel tardo medioevo con i segni distintivi loro imposti nella realtà. La devozione si diffonde poi in età moderna, con la festa di precetto decretata nel 1621. Poi, nel 1870, san Giuseppe viene dichiarato da Pio IX patrono della chiesa cattolica, quindi patrono dei lavoratori da papa Pacelli nel 1955 – in evidente funzione anticomunista – e nel 1989 è descritto appunto come «custode del redentore» da Giovanni Paolo II .</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Bergoglio nel 2020 lo celebra nel documento Patris corde come «l'uomo che passa inosservato, l'uomo della presenza quotidiana, discreta e nascosta». Spesso il papa ha dichiarato di pregarlo ogni giorno e di essergli devoto, tanto che il simbolo araldico del santo – un fiore di nardo, secondo la tradizione ispanica – figura nel suo stemma, insieme al sole dove campeggia il monogramma del nome di Gesù e alla stella che rappresenta Maria.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nei vangeli</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La presenza di Giuseppe nei vangeli è concentrata nei primi due capitoli secondo Matteo e secondo Luca, cioè nei racconti della nascita e dell'infanzia di Cristo, molto diversi tra loro: i due evangelisti mettono in rilievo rispettivamente la figura di Giuseppe e quella di Maria. Semplificando questioni dibattute fin dall'antichità, si potrebbe dire che esprimano i punti di vista, complementari, dei genitori di Gesù. Per entrambi gli evangelisti, che pure riportano genealogie quasi del tutto differenti, Giuseppe è della stirpe reale di Davide. Ma non parla mai, e affronta avvenimenti inattesi nel silenzio.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nel racconto di Matteo è l'uomo dei sogni, come l'omonimo patriarca figlio di Giacobbe la cui lunga storia chiude il libro della Genesi. In sogno un angelo rassicura Giuseppe, «uomo giusto» sconvolto dall'improvvisa gravidanza di Maria prima delle nozze e che, senza accusarla, vuole ripudiarla in segreto: «Il bambino che è in lei viene dallo Spirito santo».</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">In sogno un angelo gli ordina, nato Gesù a Betlemme, di «prendere il bambino e sua madre» e di fuggire in Egitto, dopo l'adorazione dei magi, per sottrarlo alla strage ordinata da Erode. In sogno un angelo gli dice ancora di tornare nella terra d'Israele, essendo morti ormai «quelli che cercavano di uccidere il bambino». In sogno un angelo lo avverte infine di lasciare la Giudea, dove «regnava Archelao al posto di suo padre Erode», e la «sacra famiglia» si stabilisce a Nazaret, in Galilea.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Diversa la prospettiva di Luca, che si limita a nominare Giuseppe, originario di Nazaret e che per un censimento deve salire a Betlemme, sui monti della Giudea. Qui accoglie con Maria la visita dei pastori venuti ad adorare il salvatore. Circonciso il bimbo, con Maria lo porta al tempio di Gerusalemme, dove avviene l'incontro con Simeone, «uomo giusto e pio che aspettava la consolazione d'Israele», e con una vecchia donna, la profetessa Anna.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Infine, da Nazaret i genitori salgono ogni anno per la Pasqua a Gerusalemme, dove credono disperso il dodicenne Gesù. Dopo tre giorni lo ritrovano nel tempio a parlare con i maestri: «Tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo» lo rimprovera Maria. «Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?» ribatte il figlio. «Ma essi non compresero».</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Al di fuori di questi racconti popolarissimi, Gesù nel vangelo secondo Giovanni è chiamato «figlio di Giuseppe», per due volte (1,45 e 6,42). Ma la seconda volta l'espressione ha un intento polemico nei confronti del maestro di Nazaret appena presentatosi come «il pane disceso dal cielo» mandato da Dio: «Costui non è forse Gesù, il figlio di Giuseppe? Di lui non conosciamo il padre e la madre?» osservano i suoi avversari.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Negli apocrifi</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Poi, dai vangeli Giuseppe scompare. A integrare i racconti di Matteo e di Luca, illuminando la penombra che avvolge la sua figura, sono gli apocrifi, che ispirano molta arte. Con lo scopo di rafforzare appunto la precocissima credenza della nascita miracolosa del salvatore e di spiegare la reazione degli abitanti di Nazaret narrata dal vangelo di Matteo (13,55-56): «Non è costui il figlio del falegname? E sua madre non si chiama Maria? E i suoi fratelli, Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda? E le sue sorelle, non stanno tutte da noi?».</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Secondo diversi apocrifi Giuseppe, ormai vecchio, è presentato come vedovo, che quando sposa Maria ha già figli e figlie: i fratelli e le sorelle di Gesù menzionati dai vangeli. E nella Storia di Giuseppe falegname – probabilmente d'origine egiziana e datata nel VII secolo – largo spazio è riservato al racconto della sua morte, simile a quella degli «uomini che sono nati su questa terra».</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Al capezzale del morente stanno Maria e Gesù, che nel racconto parla in prima persona e tiene le mani di Giuseppe mentre questi gli chiede di non abbandonarlo. Tradotto dal copto e dall'arabo in latino, il testo diffonde in occidente l'invocazione a san Giuseppe per una «buona morte».</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Con un sorprendente paragone papa Montini parla nel 1966 di san Giuseppe come di una «lampada domestica, che diffonde lume modesto e tranquillo, ma provvido ed intimo, e fuga l'oscurità della notte, invitando alla veglia pensosa e laboriosa, conforta il tedio del silenzio e il timore della solitudine, vince il peso della stanchezza e del sonno, e sembra discorrere con voce piana e sicura dell'alba che verrà».</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L'intervista di Ratzinger</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ma l'ultimo a ragionare su san Giuseppe è stato Joseph Ratzinger, che in un'intervista del 2021 con la Tagespost ha citato «uno dei canti natalizi tedeschi più conosciuti e belli» dove Gesù è presentato «come una rosellina ( Röslein ) donataci alla Vergine Maria nella notte santa». All'inizio di questo canto di Natale si parla però di una rosa ( Ros ) e il papa emerito spiega con finezza filologica (e teologica) lo slittamento lessicale: «La mia personale supposizione è che in origine non ci fosse la parola Ros , ma Reis , cioè germoglio», e l'allusione è alla profezia messianica di Isaia (11,1), perché «un germoglio spunterà dal tronco di Iesse», capostipite della dinastia di Davide.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Patrono del papà e del figlio minore, in casa Ratzinger il santo veniva molto festeggiato: «Si beveva caffè da macinare, che mio padre amava molto, ma che normalmente non potevamo permetterci. Infine a tavola c'era sempre una primula come segno della primavera che san Giuseppe porta con sé.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">E per finire la mamma preparava una torta con glassa che esprimeva compiutamente la straordinarietà della festa». Che Benedetto XVI , un anno e mezzo prima della sua «buona morte», ricordava ancora. </span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>Giovanni Maria Vian</b></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">storico</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Domani.it, 17/3/2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-35837854431756385072024-03-17T21:46:00.006+00:002024-03-17T21:46:49.002+00:00 Sicilia, gli studenti del liceo di Partinico contro l’intitolazione della loro scuola a Peppino Impastato: “Divisivo”. Il fratello: “Inquietante”<p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigaRJdZLnn4b7eTmjs85JcyG5H4fAJKofEnVCYzueMuSFxp0kmwx9_-IFJ1fk_lRS7CPUWT6x5-h-a08GpX0yMNMk9TRR6lrpS_BM_pa8PHt74qOUE-RmCUyz7zWMn9He9xnLT0Pxrnm1751PJ9veVAQawymZ6VnyUzl43yDhyNXqdaKEriWjHf7GSqZjM/s690/C61A3221-1E21-4C2B-96D9-F6C973E042C0.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="362" data-original-width="690" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEigaRJdZLnn4b7eTmjs85JcyG5H4fAJKofEnVCYzueMuSFxp0kmwx9_-IFJ1fk_lRS7CPUWT6x5-h-a08GpX0yMNMk9TRR6lrpS_BM_pa8PHt74qOUE-RmCUyz7zWMn9He9xnLT0Pxrnm1751PJ9veVAQawymZ6VnyUzl43yDhyNXqdaKEriWjHf7GSqZjM/w400-h210/C61A3221-1E21-4C2B-96D9-F6C973E042C0.jpeg" width="400" /></a></b></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />di GIUSEPPE PIPITONE</b></span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><span style="color: #cc0000;"><span class="s2">Definiscono </span><span class="s3">Peppino Impastato</span><span class="s2"> un personaggio “</span><span class="s3">divisivo</span><span class="s2">“. Per questo motivo non vogliono intitolargli la loro scuola. E pazienza se si tratta dello stesso istituto frequentato a suo tempo dal giornalista e militante di </span><span class="s3">Democrazia proletaria</span><span class="s2">, ucciso da </span><span class="s3">Cosa nostra</span><span class="s2"> il </span><span class="s3">9 maggio del 1978</span></span></b><span class="s2"><b><span style="color: #cc0000;">. </span></b></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s2">Quarantacinque anni dopo in Sicilia il cognome Impastato fa ancora discutere. Gli studenti del liceo di Partinico, in provincia di </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Palermo</span><span class="s2">, hanno votato a maggioranza contro l’intitolazione dell’istituto </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">all’attivista antimafioso</span><span class="s2"> di Cinisi, un comune a pochi chilometri di distanza.<span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s3" style="font-weight: bold;">Tre studenti su quattro votano contro –</span><span class="s2"> La notizia, battuta dall’agenzia </span><span class="s4" style="font-style: italic;">Ansa</span><span class="s2">, provoca amarezza e delusione al fratello di Peppino, </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Giovanni Impastato</span><span class="s2">, che la definisce “</span><span class="s3" style="font-weight: bold;">inquietante</span><span class="s2">“. In effetti a colpire sono soprattutto le argomentazioni avanzate dagli studenti, che definisco Impastato come “</span><span class="s3" style="font-weight: bold;">divisivo</span><span class="s2">” a causa della sua militanza in </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Democrazia proletaria</span><span class="s2">. La contestazione dunque è che fosse </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">politicamente schierato</span><span class="s2">, come hanno scritto gli studenti in una lettera indirizzata al direttore dell’ufficio scolastico, al prefetto e alla Consulta degli studenti. Anche con queste argomentazioni, ma non solo, la stragrande maggioranza degli iscritti al liceo si è espressa contro l’intitolazione della scuola a Impastato: sono </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">797</span><span class="s2"> su </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">1.300</span><span class="s2">, cioè il 73%, praticamente tre su quattro.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s3" style="font-weight: bold;">Un nome contestato –</span><span class="s2"> Si tratta solo dell’ultimo colpo di scena di una <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/18/peppino-impastato-il-consiglio-distituto-vuole-intitolargli-il-liceo-di-partinico-ma-il-sindaco-e-contrario-mantenere-il-nome-attuale/7134154/"><span class="s5">vicenda lunga quasi due anni</span></a>. Il liceo di Partinico è infatti attualmente intitolato a </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Santi Savarino</span><span class="s2">, ex senatore della </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Democrazia cristiana</span><span class="s2">, giornalista e scrittore nato proprio nel comune in provincia di Palermo. In epoca fascista Savarino aveva sottoscritto il </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">manifesto della razza</span><span class="s2">. Salvo Vitale, storico amico di Peppino Impastato, ha ricordato come Savarino avesse avuto una “corrispondenza amichevole” con </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Frank “Tre dita” Coppola</span><span class="s2">, boss nato a Partinico ma diventato famoso negli </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Stati Uniti</span><span class="s2"> all’epoca del probizionismo e poi con il traffico internazionale di droga.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s3" style="font-weight: bold;">Tra Livatino e Montalcini –</span><span class="s2"> È a causa di questi precedenti se si era deciso di cambiare nome: gli studenti avevano proposto i nomi del magistrato </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Rosario Livatino</span><span class="s2">, ucciso dalla Stidda ad </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Agrigento</span><span class="s2"> nel 1990, e dell’ex sindaca della città Gigia Cannizzo. I docenti, invece, avevano avanzato l’ipotesi di dedicare la scuola alla scienziata </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Rita Levi Montalcini</span><span class="s2">. Il nome di Impastato è arrivato successivamente, anche se in un primo momento il collegio dei docenti aveva scelto quello della neurologa premio Nobel. Poi nel </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">2021</span><span class="s2"> il consiglio d’istituto aveva votato a favore di Impastato, durante una riunione caratterizzata dalle assenze. E che oggi diventa oggetto di polemiche.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s3" style="font-weight: bold;">Un iter complesso –</span><span class="s2"> Due anni fa, infatti, a prevalare era stata la territorialità, visto che negli anni ’60 Impastato aveva frequentato il </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">liceo Garibaldi</span><span class="s2">, oggi annesso all’istituto Savarino. La decisione era stata ratificata dai commissari della prefettura che all’epoca reggevano i comune, sciolto per mafia nel 2020. Nel 2023, però, a schierarsi <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/18/peppino-impastato-il-consiglio-distituto-vuole-intitolargli-il-liceo-di-partinico-ma-il-sindaco-e-contrario-mantenere-il-nome-attuale/7134154/"><span class="s5">contro l’intitolazione del liceo era stato il sindaco di Partinico</span></a>, </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Pietro Rao</span><span class="s2">, alla guida di un’amministrazione sostenuta da </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Forza Italia</span><span class="s2"> e dalla </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Dc</span><span class="s2"> di Totò Cuffaro. Il 12 gennaio scorso <a href="https://www.ilfattoquotidiano.it/2024/01/13/partinico-il-liceo-resta-intitolato-a-savarino-firmatario-delle-leggi-razziali-bocciato-il-nome-di-peppino-impastato/7409155/"><span class="s5">una delibera di giunta</span></a>confermava la volonta di mantenere l’attuale intitolazione a Savarino, considerato “fra le alte personalità cui Partinico ha dato i natali”. Il 7 marzo, però, era arrivata un’altra votazione del consiglio d’Istituto, che aveva confermato la volontà di intitolare la scuola a Impastato. Una decisione definitiva, nonostante un </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">voto non unanime</span><span class="s2">: a schierarsi contro erano stati proprio i quattro rappresentanti degl studenti, forti del mandato ricevuto dai loro compagni. “Non si è tenuto conto delle nostre proposte. </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Non abbiamo nulla contro Impastato</span><span class="s2"> anche se avremmo preferito una </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">persona meno divisiva</span><span class="s2">, ma non ci piace il metodo seguito”, dicono i ragazzi all’agenzia </span><span class="s4" style="font-style: italic;">Ansa</span><span class="s2">. Particolarmente amareggiato è invece </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Giovanni Impastato</span><span class="s2">, fratello del militante ucciso da Cosa nostra. “Questa decisione è </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">inquietante</span><span class="s2"> e </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">ridicola</span><span class="s2">“, dice a </span><span class="s4" style="font-style: italic;">ilfattoquotidiano.it</span><span class="s2">. “Altro che divisivo – continua – Peppino è un </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">personaggio amatissimo</span><span class="s2">dai ragazzi perché combatteva battaglie in nome di tutti: il </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">pacifismo</span><span class="s2">, </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">l’ambientalismo</span><span class="s2">, </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">l’antimafia</span><span class="s2">. Su molte cose era in anticipo di 50 anni: forse occorre che i ragazzi del liceo di Partinico tornino a studiare la sua storia”.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s3" style="font-weight: bold;">Chi era Impastato –</span><span class="s2"> Militante di sinistra, pacifista, tra i primissimi leader delle manifestazioni in difesa dell’ambiente nella </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Sicilia Occidentale</span><span class="s2">, </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Peppino Impastato</span><span class="s2"> aveva cominciato sin da giovanissimo a contestare lo </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">strapotere mafioso</span><span class="s2"> a Cinisi. Fondatore di </span><span class="s4" style="font-style: italic;">Radio Aut</span><span class="s2">, una delle prime emittenti radiofoniche antimafia, attava </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Gaetano Badalementi</span><span class="s2">, boss di prima grandezza all’interno di </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Cosa nostra</span><span class="s2">: lo chiamava </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Tano Seduto</span><span class="s2">, ne denunciava crimini e </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">speculazioni</span><span class="s2">, violenze e affari. Per questo motivo, per seguire da vicino le dinamiche del potere mafioso, aveva deciso di candidarsi alle elezioni comunali con </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Democrazia proletaria</span><span class="s2">.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s3" style="font-weight: bold;">La notte della Repubblica –</span><span class="s2"> Alle elezioni, però, Impastato non sarebbe mai arrivato: la mattina del 9 maggio lo trovano dilaniato sui binari della ferrovia. Quella sarebbe passata alla storia come la </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">notte della Repubblica</span><span class="s2">, con i telegiornali a raccontare del ritrovamento di via Caetani, la Renault 4, le </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Brigate</span><span class="s2"> </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">rosse</span><span class="s2"> e il cadavere di </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Aldo Moro</span><span class="s2">. In coda una notizia locale: la </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">morte accidentale</span><span class="s2"> di un bombarolo pazzo in terra di Sicilia. Non era accidentale e non era neanche quella di un </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">bombarolo pazzo</span><span class="s2">. La verità era un’altra ed era vicina, vicinissima, addirittura a pochi metri da casa del morto. Anzi ad appena </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Cento passi</span><span class="s2">, per citare il film di </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Marco Tullio Giordana</span><span class="s2">, basato su un libro di Claudio Fava. Impastato, infatti, era nato e cresciuto nella stessa strada in cui abitava </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Badalamenti</span><span class="s2">, il boss che sarà condannato all’ergastolo per quell’omicidio ma solo in primo grado: </span><span class="s3" style="font-weight: bold;">Tano Seduto</span><span class="s2"> sarebbe morto nel 2004, prima della sentenza della Cassazione. All’epoca il film di Giordana era già uscito da quattro anni, diffondendo in tutto il Paese la storia dell’attivista di Cinisi. Forse qualcuno a Partinico dovrebbe rivederlo.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il fatto Quotidiano, 5 MARZO 2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-53226546707570084102024-03-17T21:27:00.002+00:002024-03-17T21:27:58.614+00:00 Le polemiche sul liceo da intitolare a Peppino e Felicia Impastato. I Cobas: “La scuola di Partinico ha operato correttamente”<p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJsq6tw55Al5ik0D0REc3kLQiwe9XKy_aiVwXiPa7yC6eskYU62HOMTa2T1ZKHmQF6DqWTMA9fSkEFB4VQ2brnjZ8AwWy2GyPyj0SyxdELlssp4Dpmevp2sBhJ_a8VaA8yHZmk0S4JuEtMh489bZfiX2vdBRqud7wvOhXZwPOaDjjrdGi6CABDHNRrhU_T/s706/71B51BD6-68F1-405E-868E-69B7A3A7EC11.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="437" data-original-width="706" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJsq6tw55Al5ik0D0REc3kLQiwe9XKy_aiVwXiPa7yC6eskYU62HOMTa2T1ZKHmQF6DqWTMA9fSkEFB4VQ2brnjZ8AwWy2GyPyj0SyxdELlssp4Dpmevp2sBhJ_a8VaA8yHZmk0S4JuEtMh489bZfiX2vdBRqud7wvOhXZwPOaDjjrdGi6CABDHNRrhU_T/w400-h248/71B51BD6-68F1-405E-868E-69B7A3A7EC11.jpeg" width="400" /></a></span></b></div><b><span style="color: #cc0000;"><br />Sulla vicenda della controversa intitolazione del liceo Santi Savarino di Partinico a Peppino Impastato e alla madre Felicia Bartolotta interviene la sede provinciale di Palermo dei Cobas, Comitati di base della scuola.</span></b><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">«Ci sembra indiscutibile - si legge in una nota - la correttezza dell'operato della scuola sia nel merito sia nel metodo seguito. Così come è pienamente condivisibile la decisione della comunità scolastica di cambiare il nome della scuola attualmente intitolata al senatore partinicese Santi Savarino, attivo sostenitore delle infami leggi razziste emanate dal regime fascista nel 1938, riciclatosi dopo il 25 luglio 1943 come censore della stampa nel governo Badoglio e - come sostiene Salvo Vitale - amichevole corrispondente del boss mafioso Frank Coppola».<span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I Cobas ricordano che il Consiglio d’istituto, lo scorso 7 marzo, ha deliberato a maggioranza (12 favorevoli, 4 contrari espressi dalla componente studentesca, 3 astenuti) la decisione di intitolare la scuola a Felicia e Peppino Impastato, ribadendo, come è noto, la delibera precedente, del giugno del 2022. «Stupisce quindi - incalzano i Cobas di Palermo - che tanta stampa e tv abbiano ripreso senza fare verifiche, l’accusa rivolta dagli studenti presenti nel CdI di un voto non democratico, basata su un sondaggio condotto tra gli studenti del liceo, secondo il quale il 73 % di coloro che hanno risposto sul totale dei circa 1.300 alunni, si sarebbe espresso conto l’intitolazione a Felicia e Peppino Impastato. Democrazia avrebbe voluto che, a fronte di un 27% di studenti che nel sondaggio si era dichiarato favorevole all'intitolazione a Felicia e Peppino Impastato, almeno uno dei quattro rappresentanti della componente studentesca in CdI votasse a favore per rappresentare la stessa proporzione emersa dal sondaggio».</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La componente studentesca, ricorda la nota dei Cobas, ha motivato la sua contrarietà dell’intitolazione a Felicia e Peppino Impastato al fatto che il nome di Peppino sia divisivo in quanto appartenente ad un partito politico. «Riteniamo - commentano i Comitati di base - che combattere ed essere assassinati in modo atroce per il proprio impegno antimafia debba essere considerato in massimo grado elemento di condivisione oltre le appartenenze politiche, anche così si è fatto ad esempio nei confronti di Paolo Borsellino, la cui appartenenza al Fuan (organizzazione universitaria del Movimento Sociale Italiano, partito dell’estrema destra in attività dal 1946 al 1995) era notoria».</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">«Prendiamo atto - continuano nella nota - che un comunicato pubblicato ieri dalla componente studentesca del CdI del liceo Savarino attenua i toni polemici, sebbene appaia un frettoloso rattoppo, affermando che “abbiamo votato no all’intitolazione Felicia e Peppino Impastato, non abbiamo detto no né a Felicia Bartolotta e neanche a Peppino Impastato” e che il termine divisivo non era rivolto alla persona di Peppino Impastato, ma è stato usato “per sottolineare le divisioni che sono sorte nel territorio e nella stessa comunità scolastica”». Infine, si legge nel documento, «ci pare importante rilevare che l’orientamento espresso dalla maggioranza degli studenti del liceo Savarino, più che da una mentalità tollerante nei confronti della mafia sembra dettato da una concezione – figlia dei tempi che viviamo - per cui l’avversario politico non ha diritto a esistere neppure simbolicamente. Chi inquadra la vicenda nel solito copione duale mafia/antimafia nasconde ipocritamente quanto si agita nella società per giustificarsi e lavarsi la coscienza dalla grande responsabilità che ha nell’emarginazione delle posizioni critiche e scomode».</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">In premessa, la nota dei Cobas contiene altre considerazioni, là dove sottolinea che la vicenda del liceo di Partinico «ha avuto nei giorni passati una vasta visibilità sui media nazionali, visibilità che purtroppo non viene dedicata ai numerosi e gravi problemi vecchi e nuovi che affliggono le scuole in questo periodo». Da questa considerazione parte un elenco di temi sollevati dai Cobas: «Le strutture scolastiche in molti casi inadeguate, carenti e fatiscenti, in palese violazione delle norme di sicurezza; la precarietà sistemica degli organici; la compressione della libertà di insegnamento, vedasi le circolari di vari Usr volte ad impedire che per la Giornata della Memoria si discutesse nelle aule del massacro che sta avvenendo in Palestina; l'impoverimento culturale della scuola in ossequio all'opprimente processo di digitalizzazione, spinto ai massimi livelli dal Pnnr; l'invadente presenza della propaganda militare nelle scuole; le conseguenze dannose sull’istruzione derivante dal progetto di autonomia differenziata».</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">GdS, 17/3/2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-79881031757608759002024-03-16T23:03:00.004+00:002024-03-16T23:05:15.349+00:00ASSOCIAZIONE NAZIONALE ALLEVATORI DELLE RAZZE EQUINE ED ASININE ITALIANE: il Cavallo Siciliano riconosciuto ufficialmente quale razza autoctona <p><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto;"></span></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjnrfL5X5pn4sd4F-kSuRbDn8sqfZZcTjsY0WXr0IoQnzM4SjnoRGaSVpeQuEFKDQExIAkqnMOdyGfMbDgfD3JZxGQk-QHt6K2-TfMAjvtAOCFm9LiIMVd__1jYiY26aDNXS9F8dLS-pMa8eDPz3TOf9Dcnko23QRqaKI4iwCHy3kJtR2JARTweNU5UW3m/s600/5B291BCA-71ED-40A6-82F2-DD5642020E16.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="576" data-original-width="600" height="384" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgjnrfL5X5pn4sd4F-kSuRbDn8sqfZZcTjsY0WXr0IoQnzM4SjnoRGaSVpeQuEFKDQExIAkqnMOdyGfMbDgfD3JZxGQk-QHt6K2-TfMAjvtAOCFm9LiIMVd__1jYiY26aDNXS9F8dLS-pMa8eDPz3TOf9Dcnko23QRqaKI4iwCHy3kJtR2JARTweNU5UW3m/w400-h384/5B291BCA-71ED-40A6-82F2-DD5642020E16.jpeg" width="400" /></a></b></span></div><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />Con grande soddisfazione, comunichiamo che con Decreto del Ministero Agricoltura, Sovranità Alimentare e Foreste del 28.02.2024 è stato ufficialmente riconosciuto il Cavallo Siciliano quale razza inserita nel <span class="s3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-style: italic;">Programma Genetico per la Conservazione delle Razze Equine ed Asinine Italiane a Limitata Diffusione</span><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto;">, il cui svolgimento è demandato allo scrivente Ente Selezionatore ANAREAI – Associazione Nazionale Allevatori delle Razze Equine ed Asinine Italiane.</span></b></span><p></p><p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;"><span style="font-size: medium;"></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9margpiE9SSJ2um3e3G_WpDlK1eDP3-Da4V-TSbZ5Ux0Kf5tRPfhERLQSfowV9TYSqM1IAOi3p59kgNrzRGk5D4Ksd0yAC8UK2GfVGi0rSALsgph84coeum4A9KV7gK4aFYB0fbQ_0WTNF_cNAQ7hm-zNFZBlzvoyD7OSjCPmeYYT5B-kA2c-H8df-Onx/s945/07640F80-C7A3-4B18-9CB6-8FCA90426510.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="694" data-original-width="945" height="294" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj9margpiE9SSJ2um3e3G_WpDlK1eDP3-Da4V-TSbZ5Ux0Kf5tRPfhERLQSfowV9TYSqM1IAOi3p59kgNrzRGk5D4Ksd0yAC8UK2GfVGi0rSALsgph84coeum4A9KV7gK4aFYB0fbQ_0WTNF_cNAQ7hm-zNFZBlzvoyD7OSjCPmeYYT5B-kA2c-H8df-Onx/w400-h294/07640F80-C7A3-4B18-9CB6-8FCA90426510.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; text-align: center;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Francesco e Patrizia Russo</span></p></td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-size: medium;"></span></div><span style="font-size: medium;"><br />Tale Programma Genetico è lo strumento per la conservazione, la tutela e la valorizzazione delle razze autoctone a limitata diffusione, nel quale vengono registrate le informazioni genealogiche dei soggetti iscritti al fine primo della loro conservazione, ma anche per il mantenimento della loro variabilità genetica, promuovendone al contempo la valorizzazione economica.<span><a name='more'></a></span></span><p></p><p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;">Dopo anni di attesa, il riconoscimento della razza Cavallo Siciliano è quindi ufficiale, dando la giusta dignità ad una realtà allevatoriale che fonda le sue radici nella cultura millenaria del cavallo in Sicilia, tra le più rilevanti tra le tradizioni equestri oggi note. È doveroso riconoscere che il risultato oggi ottenuto da Anareai non sarebbe stato raggiunto senza il lavoro di censimento, studio e monitoraggio di questo tipo genetico autoctono svolto negli ultimi decenni a più riprese dalle Istituzioni Regionali Siciliane, Università locali, Istituto di Incremento Ippico per la Sicilia e soprattutto per la costanza ed il presidio dell’associazione ARACSI – Associazione Regionale Allevatori del Cavallo Siciliano, costituitasi nel 2000 su volontà di alcuni allevatori che hanno creduto in questa razza da sempre presente in Sicilia, portando avanti un piano di allevamento che ha consentito di avere oggi sui Cavalli Siciliani una omogeneità di caratteri fenotipici tale da poter esser distinti dalle altre razze presenti in Sicilia e, quindi, esser ufficialmente riconosciuti secondo le normative vigenti.</span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 0px 36px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">A brevissimo un convegno che coinvolgerà tutti i principali attori di questo importantissimo traguardo per la giusta divulgazione di questa importantissima notizia; successivamente, prenderà il via una fase di prima iscrizione ufficiale a Libro Genealogico dei soggetti rispondenti agli standard di razza fissati, procedendo poi nei prossimi anni alla verifica delle progenie nate da questi primi riproduttori iscritti. Date le caratteristiche del Cavallo Siciliano, ben costituito, estremamente affidabile e dotato di rilevanti attitudini atletiche, sarà fondamentale applicare un piano allevatoriale fortemente qualitativo, che su base autoctona, date le specifiche dell’animale per tipo ed indole, potrà rivelarsi particolarmente idoneo al turismo equestre come per una pluralità di altri impieghi anche sportivi, contribuendo al mantenimento ed al ripristino ambientale del territorio stante le sue riconosciute caratteristiche di rusticità e frugalità.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 0px 36px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">A nome mio e di tutti i componenti del Consiglio Direttivo di Anareai, insieme alle Istituzioni e gli Enti tutti della Regione Sicilia, ad ARACSI, mi rivolgo a tutti gli allevatori Siciliani per poter condividere insieme la soddisfazione di esser riusciti, con tanti sforzi, a raggiungere questo importantissimo risultato. Dopo l’ufficialità del riconoscimento, proprio le attività di assistenza tecnica ed i servizi istituzionali che ANAREAI potrà svolgere per gli allevatori del Cavallo Siciliano saranno un’ulteriore spinta per la crescita della razza.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 0px 36px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Cordiali saluti, </span></span></p><p class="p4" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 0px 180px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> </span></span></p><p class="p4" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 0px 180px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il Presidente ANAREAI</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 0px 36px;"><span class="s3" style="font-style: italic;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> Luca Marcora</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> </span></span></p><p class="p5" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 9px 0px 8px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img alt="261A355A-F44F-47F5-8728-262A982C4109.jpg" src="blob:https://www.blogger.com/df6352fd-f70e-44a6-9535-374b2a5aac47" /></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> </span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Sede Legale Via XXIV Maggio n. 44/45 - 00187 – Roma</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">e-mail: <a href="mailto:matteo.vasini@anareai.it"><span class="s4">matteo.vasini@anareai.it</span></a> - PEC: <a href="mailto:anareai@pec.m-box.it"><span class="s4">anareai@pec.m-box.it</span></a> </span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-699129231817977182024-03-16T22:48:00.005+00:002024-03-16T22:51:29.629+00:00Il cavallo siciliano razza auctona: ecco come nasce questa bellissima storia<p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-weight: bold;"></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoq9bI3duV17jSmtwHlRf9ReMPunhf-UPJVjMZDtSC8_RV63QxA_6EmbllKV4elG6TgaeUD1gDyjS2xTxgqCL4wq-jWhxHM_wMJC5y7xLbA8qFVwAz3McMdjohxQJ_cJHvnBtk3f2wLZb6FUgZQ5s7XYnvkbhQ8RruKVS_EkQOjiZpZhmmZJ_era6kd8g1/s1485/C8EBC49F-3720-4A11-8856-9536E8F43EC4.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="1007" data-original-width="1485" height="271" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjoq9bI3duV17jSmtwHlRf9ReMPunhf-UPJVjMZDtSC8_RV63QxA_6EmbllKV4elG6TgaeUD1gDyjS2xTxgqCL4wq-jWhxHM_wMJC5y7xLbA8qFVwAz3McMdjohxQJ_cJHvnBtk3f2wLZb6FUgZQ5s7XYnvkbhQ8RruKVS_EkQOjiZpZhmmZJ_era6kd8g1/w400-h271/C8EBC49F-3720-4A11-8856-9536E8F43EC4.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: UICTFontTextStyleBody; text-align: left;"><span style="font-size: x-small;">Dall’archivio dei ricordi di Pietro Di Miceli: u Zu Damiano insieme a me, al prof. Alagna ed altri durante una cavalcata a Piano delle Giumente (Campofiorito)</span></span></td></tr></tbody></table><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-weight: bold;"></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large; font-weight: bold; text-align: left;">PIETRO DI MICELI</span></td></tr></tbody></table><p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">Cavallo magazine, con un articolo del noto giornalista e foto-reporter Franco Barbagallo, riporta la notizia che il cavallo siciliano è stato riconosciuto come razza autoctona e pertanto ufficialmente inserito nel programma nazionale per la conservazione delle razze. </span></b></span></p><p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;">Un risultato che premia l’impegno, la passione e la dedizione di Francesco e Patrizia Russo che hanno creduto nella scommessa di far riconoscere il cavallo del nostro territorio come razza equina distinta dalle altre, con un proprio disciplinare ed un apposito libro genealogico. Mi permetto, a questo punto, ricordare come nasce questa bellissima storia.<span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTlRndtjIHBp1JjD58FVqitUd0S9oGKLYGoK6kOAo0cfwx7bTt4TFrN4Sd1F1pUNuv9DjYPmPQt0WMFJ-g9p5e25RvVIf-hk2lNob_-dwSNmcz1AHb76mPhGLvbg17fVAV-W8pVG2h8uJT0KznjSsqQpAvsubpfcvFhrZpBkCdstotYMak9-BxmoJWfww7/s471/86ECA0D4-0F2B-43C6-8380-48A3E4F36D63.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="394" data-original-width="471" height="335" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTlRndtjIHBp1JjD58FVqitUd0S9oGKLYGoK6kOAo0cfwx7bTt4TFrN4Sd1F1pUNuv9DjYPmPQt0WMFJ-g9p5e25RvVIf-hk2lNob_-dwSNmcz1AHb76mPhGLvbg17fVAV-W8pVG2h8uJT0KznjSsqQpAvsubpfcvFhrZpBkCdstotYMak9-BxmoJWfww7/w400-h335/86ECA0D4-0F2B-43C6-8380-48A3E4F36D63.jpeg" width="400" /></a></span></span></div><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br /></div><br />Rondello era un bellissimo puledro baio castano con una bella coda e una lunga criniera, di media altezza ma molto compatto che durante una fiera zootecnica che annualmente si svolgeva nel corleonese, stava per essere venduto per la macellazione. Fu salvato da Franco Ferro di Campofiorito, appassionato allevatore e domatore di cavalli che lo comprò subito, pagandolo più di quanto valesse per il macellaio che lo stava contrattando. Fu un amore a prima vista perché il puledro, seppur ancora da svezzare, aveva una docilità ed un portamento tipico dei nostri cavalli “nostrani”.</span></span><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Rondello fu così allevato e domato a Campofiorito da mani esperte e diventò nel giro di pochi anni un cavallo sicuro ed affidabile ed un riproduttore eccezionale.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ad un certo punto Franco Ferro non potè più mantenerlo per mancanza di spazio, perché il terreno dove lo teneva passò ad altri proprietari e fu costretto a venderlo. Fu così che Damiano D’Antoni, conosciuto da tutti i corleonesi come “U Zu Damianu” pure Lui appassionato e grande esperto di cavalli, lo comprò e lo tenne sino a quando uno spaventoso incendio alle porte del paese, bruciò la stalla dove alloggiava il povero Rondello.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ricordo ancora le lacrime e la disperazione di “Zu Damiano” che aveva perso un fedele compagno non solo di lavoro ma anche di piacevoli ed indimenticabili passeggiate a cavallo lungo i sentieri forestali e le trazzere che attraversano il nostro territorio. Eravamo agli inizi degli ‘90 ed io con Zara, la mia giumenta baia che mi fece scoprire le emozioni del nostro paesaggio montano, oggi percorso da tanti camminatori ed appassionati di escursionismo, insieme a zio Damiano, organizzavamo escursioni a cavallo cui partecipavano decine di appassionati. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La triste fine di Rondello, che gettò nello sconforto lo zio Damiano, al punto da farlo desistere dall’acquisto di altri cavalli, non arrestò la diffusione ed il ripopolamento del nostro cavallo “nostrano” grazie ai tanti discendenti di questo bellissimo riproduttore che tramettevano, in maniera costante, le caratteristiche genetiche, caratteriali e morfologiche di Rondello.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Oggi la storia di Rondello e dello Zio Damiano continua con i suoi nipoti Matteo e Giuseppe ed altri appassionati che ancora oggi allevano i suoi discendenti, ma soprattutto da Francesco e Patrizia Russo che hanno caparbiamente ed orgogliosamente inseguito il sogno di far riconoscere il nostro cavallo siciliano quale razza autoctona riconosciuta dallo Stato Italiano. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il lavoro svolto in questi anni dall’associazione degli allevatori ARACSI ha consentito di rassegnare diverse centinaia di cavalli con le caratteristiche idonee per iscriversi al libro genealogico del cavallo siciliano che, per le caratteristiche morfologiche, la docilità e la robustezza, potrebbe dare una spinta considerevole al turismo equestre oggi praticato da appassionati provenienti soprattutto dal nord Europa.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b>Pietro Di Miceli</b></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-29891494633492731412024-03-16T22:22:00.000+00:002024-03-16T22:22:39.051+00:00Il pane e le bombe…<p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s2"><a href="https://ugotramballi.blog.ilsole24ore.com/"></a></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi57yaUJExkZBbuGS0JnF-zXSAu-CrYNJIGzcbqjXWNVy8-Y436otJKEC9QCgXQ1KRaXdjDFqaZmxq7_6FK7VC9BrROgpysp-h9_q3OTRPe2OliuQ-VMASGwNbXQZ2FKWegAf03X8xETsVDHUoqTts71wx5T022urKeDHjOtN0PYAYguEeeE8DiMkgC3u-R/s1024/A9CD7ADB-0FEE-43D4-B2FD-0417F2D56D8B.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="768" data-original-width="1024" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi57yaUJExkZBbuGS0JnF-zXSAu-CrYNJIGzcbqjXWNVy8-Y436otJKEC9QCgXQ1KRaXdjDFqaZmxq7_6FK7VC9BrROgpysp-h9_q3OTRPe2OliuQ-VMASGwNbXQZ2FKWegAf03X8xETsVDHUoqTts71wx5T022urKeDHjOtN0PYAYguEeeE8DiMkgC3u-R/w400-h300/A9CD7ADB-0FEE-43D4-B2FD-0417F2D56D8B.webp" width="400" /></a></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />blog<span class="s3" style="font-weight: bold;"> <a href="https://ugotramballi.blog.ilsole24ore.com/">Slow news</a></span></span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">di <b>Ugo Tramballi</b></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b>Per trovare qualcosa di simile bisogna tornare alle foto in bianco e nero di Arromanches, Normandia. A metà strada fra Omaha e Sword Beach, è dove gli Alleati costruirono un porto galleggiante per alimentare con uomini e mezzi la testa di ponte dello sbarco del 6 giugno 1944. Nel porto che gli americani ora vogliono costruire davanti a Gaza, il verbo sfamare definisce meglio l’obiettivo della missione.</b></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il Genio è salpato dalla base di Norfolk, Virginia. Quando arriverà nel Levante mediterraneo e un migliaio di militari avranno assemblato le piattaforme galleggianti, gli Stati Uniti garantiranno tre milioni di pasti al giorno ai 2,3 milioni di palestinesi di Gaza. Fra i bambini la malnutrizione sta incominciando a fare più vittime dei bombardamenti israeliani.<span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I paracadute dal cielo e i camion via terra hanno dimostrato di essere inefficaci. La via più sicura dovrebbe essere il porto galleggiante. Resta da chiarire chi trasferirà i pasti a terra, come e dove, nel caos di Gaza. Chi li distribuirà una volta arrivati? Gli americani non intendono mettere piede nella striscia e gli israeliani non sono disposti a svolgere ruoli diversi da quelli militari. Forse a garantire l’ordine nella distribuzione saranno i clan familiari palestinesi che sono sempre esistiti nella striscia: prima, durante e certamente anche dopo Hamas.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La missione umanitaria ordinata da Joe Biden è iniziata senza che ne venisse interrotta un’altra, in un certo senso molto più prosaica. In questi cinque mesi di conflitto gli americani hanno garantito a Israele 28mila tonnellate di munizioni, equipaggiamento militare, mezzi blindati e materiale sanitario. Le cifre sono del quotidiano israeliano Ha’aretz. Prima le bombe poi il cibo, i destinatari sono sempre gli stessi: i civili di Gaza.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Bombardare costa più che sfamare: fra 1.500 e 3.500 dollari un proiettile da 155mm; quello da 120 dei carri Merkava, circa 7.500; le bombe intelligenti che sgancia l’aviazione vanno dai 21.000 in su.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ancora Ha’aretz calcola che la guerra stia costando a Israele due miliardi di dollari. Ma solo in munizioni: poi c’è il carburante per far muovere i carri armati e volare i bombardieri; il costo di Iron Dome, i missili anti-missili lanciati da Hamas; gli stipendi ai 350mila riservisti richiamati al fronte. E c’è il costo indiretto della guerra: secondo l’autorità governativa per l’innovazione, metà delle startup d’Israele – la base del suo successo tecnologico – resteranno senza finanziamenti entro sei mesi.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">“Si sbaglia”, aveva protestato Bibi Netanyahu quando era stato accusato da Joe Biden di “danneggiare Israele” continuando la guerra senza prevedere una via d’uscita politica: era lui, Bibi – sosteneva Bibi – il salvatore d’Israele. Aveva ragione il presidente americano: con i suoi comportamenti Netanyahu sta rovinando le relazioni con l’alleato essenziale. E senza gli Usa, Israele non avrebbe potuto fare la guerra né potrebbe continuarla.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il bilancio israeliano per la Difesa è di quasi 18 miliardi di dollari, metà dei quali spesi in stipendi e pensioni. L’aiuto militare americano è di 3,8 miliardi l’anno, più i 14 che si aggiungeranno quando il Congresso di Washington approverà il pacchetto che prevede anche finanziamenti per Ucraina e Taiwan.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Se l’aiuto militare si fermasse, Israele non avrebbe i mezzi economici né militari per combattere per tutto il tempo che Netanyahu ha deciso di prendersi. Ma Biden non lo farà: continuerà a dare bombe agli israeliani e pasti da coccodrillo ai civili di Gaza.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s2"><a href="https://ugotramballi.blog.ilsole24ore.com/">blog</a></span><span class="s3" style="font-weight: bold;"> <a href="https://ugotramballi.blog.ilsole24ore.com/">Slow news</a></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">di Ugo Traballi</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">14 Marzo 2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-69557281061306995752024-03-16T21:58:00.004+00:002024-03-16T21:59:47.990+00:00Appello antimilitarista: “Noi siamo convinti che la Pace non verrà mai dalle armi, che i giovani non vanno addestrati al loro uso, ma educati alla risoluzione nonviolenta dei conflitti…”<p><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto;"></span></span></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfi8KMRBGqdZDF_lCYLeHzYWEA4LWsPwX_Xr1c32YPaDAD8LdaPaQuzDcNR8tVOZnXIwb3jsklykeIGxCfvKQFkczyeF1RGifez4L-h5knAEc7p_ZvzIX7wQ_VWhQFLCTKAKpnPuVDy-m-pkf_ctJ93wyQ7RSr-dbPDXLRPHQC8zM3Ql33JiKmKsw08F6e/s300/5013E643-C6FF-40E7-B879-EF88179078DB.webp" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="168" data-original-width="300" height="224" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfi8KMRBGqdZDF_lCYLeHzYWEA4LWsPwX_Xr1c32YPaDAD8LdaPaQuzDcNR8tVOZnXIwb3jsklykeIGxCfvKQFkczyeF1RGifez4L-h5knAEc7p_ZvzIX7wQ_VWhQFLCTKAKpnPuVDy-m-pkf_ctJ93wyQ7RSr-dbPDXLRPHQC8zM3Ql33JiKmKsw08F6e/w400-h224/5013E643-C6FF-40E7-B879-EF88179078DB.webp" width="400" /></a></span></span></b></div><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />APPELLO AGGIORNATO ALLE 19,30 di sabato 16.3.24:<span style="-webkit-text-size-adjust: auto;"> </span></span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;">Lettera aperta alla città di Palermo</span></span></b><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">A Palermo si terrà, dal 17 al 20 marzo 2024, la quarta edizione del “Forum Internazionale per la Pace, la Sicurezza e la Prosperità”. Destinatari dell’iniziativa sono le giovani generazioni ed in particolare le studentesse/gli studenti delle Scuole superiori, universitari, cadetti di accademie militari. <span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Come persone impegnate in città, per la Pace e nella formazione alla Nonviolenza, esprimiamo le nostre forti riserve sull’iniziativa in oggetto. L’iniziativa ha lo scopo – non celato – di sollecitare i giovani a iscriversi in Accademie e College per intraprendere la carriera militare (sul sito di https://psp-forum.org/about/ si legge, al primo punto, che il Forum “mira a collegare i nostri giovani con i valori e le istituzioni che hanno reso le nostre società pacifiche, sicure e prospere” – dando evidentemente per ovvio che le Forze militari siano istituzioni di tal genere). </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Noi siamo convinti invece che la Pace non verrà mai dalle armi, che i giovani non vanno addestrati al loro uso, ma educati alla risoluzione nonviolenta dei conflitti, secondo una linea di studi ben radicata anche nella ricerca accademica (pensiamo, per esempio, all’ampia produzione teorica diventata diffuso impegno pratico nella mediazione dei conflitti anche internazionali da Johan Galtung, recentemente scomparso). La pace non si costruisce con gli eserciti. Spesso anche le "missioni militari di pace" sono risultate essere guerre camuffate, <span class="Apple-converted-space"> </span>e lo abbiamo visto più volte: Iraq , Afghanistan, Libia, Somalia.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Anche in considerazione dell’attuale contesto di crescenti conflitti in Europa e in Medioriente e delle parole di Papa Francesco sulla necessità della promozione della cultura di pace, noi abbiamo incrementato l’impegno in vari contesti per una formazione alla nonviolenza sulle strade di Gandhi, Lanza del Vasto, Aldo Capitini, Johan Galtung... Alcuni di noi sono impegnati per l’istituzione in Sicilia di un “Centro per la formazione alla nonviolenza”, una sorta di Scuola che cambi radicalmente paradigma e forme della risoluzione dei conflitti. Non è più tempo infatti di parate militari né di issa-bandiera. È <span class="Apple-converted-space"> </span>tempo semmai di issare bandiere della pace da tutte le parti . Se una ‘guerra’ l’umanità tutta è chiamata a fare oggi è la lotta al cambiamento climatico e alle sue funeste conseguenze per il nostro pianeta e i suoi abitanti. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ai nostri concittadini invitati alle quattro giornate del convegno, di chiara impronta militarista, suggeriamo di non partecipare o, qualora decidessero altrimenti, chiediamo di far presente, ai militari e agli esperti di guerra, che la nostra terra e la nostra città, al centro del Mediterraneo, hanno una vocazione e una storia millenaria di incontro, di accoglienza e di convivenza pacifica tra popoli diversi per culture e tradizioni religiose e che è in linea con tale vocazione che desideriamo, dalle istituzioni che ne hanno la competenza, di essere formati. <span class="Apple-converted-space"> </span>Per la gestione dei conflitti sta infatti crescendo nel mondo una nuova consapevolezza: che la difesa armata non è adeguata a garantire la pace; che è necessario costruire modalità di difesa non armata e nonviolenta già sperimentate efficacemente in varie parti del mondo; che l’Europa potrà dotarsi di Corpi Civili di Pace; che l’ordinamento italiano ha istituito il servizio civile come forma di servizio sostitutivo di quello militare; che la nostra Corte Costituzionale ha dichiarato che la difesa armata non è l’unica forma di difesa possibile e che pertanto è legittimo obiettare al sistema militare, addestrandosi <span class="Apple-converted-space"> </span>al contempo a forme nuove di difesa non armata e nonviolenta per le quali <span class="Apple-converted-space"> </span>chiediamo ad alta voce che lo Stato italiano favorisca contesti di formazione.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ogni giorno sta crescendo nell’opinione pubblica l’idea che una terza guerra mondiale, anche con armi atomiche, non sia improbabile e che rientri nella rosa delle opzioni logiche e lecite: a questa tendenza folle e suicida opponiamo, con tutta la mitezza e la forza di cui siamo capaci, il nostro “no” più convinto. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">PRIMI FIRMATARI:</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">1. Enzo Sanfilippo e Maria Albanese (Comunità dell’Arca)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">2. Andrea Cozzo (Università di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">3. Francesco Lo Cascio (presidente Consulta della pace – Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">4. Maria D’Asaro, Adriana Saieva e Jan Mariscalco (Centro palermitano del Movimento Nonviolento)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">5. Augusto Cavadi (Casa dell’equità e della bellezza di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">6. Don Cosimo Scordato (rettore della Chiesa di S. Giovanni Decollato all’Albergheria)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">7. Don Franco Romano (presbitero cattolico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">8. Lucina Lanzara (compositrice e attivista per la Pace)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">9. Maurizio Maria D’Amico (cantautore velista e attivista per la Pace)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">10. Simonetta Genova (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">11. Lisa Caputo (attivista per i diritti umani)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">12. <span class="Apple-converted-space"> </span>Angela Trapani</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s1"></span><br /></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">HANNO SOTTOSCRITTO INOLTRE </span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s1"></span><br /></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">13. Raffaela Brignola (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">14. Alessandra Colonna Romano (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">15. Emilia Americo (docente in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">16. Maria Di Naro (dirigente scolastico in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">17. Maria Garbo (docente in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">18. Maria Greco (docente in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">19. Giuseppina Lo Giudice (dirigente scolastico in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">20. <span class="Apple-converted-space"> </span>Nadia Genova (docente in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">21. Alina Bartolotta (docente in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">22. Giusy Sena (formanda presso Centro palermitano Movimento Nonviolento)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">23. Domenico Conoscenti (insegnante in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">24. Gisella Modica (attivista femminista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">25. Giulio Campo (capo Agesci)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">26. Rosalia Vilardi (funzionaria amministrativa)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">27. Antonino Spitalieri (Associazione Comunità e Famiglie - Sicilia)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">28. Toni Scardamaglia (Comunità “La zattera”, Laici Missionari Colombiani)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">29. Dorotea Passantino (Comunità “La zattera”, Laici Missionari Colombiani)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">30. Vito Migliore (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">31. Mariella Santangelo (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">32. Maria Ragonese (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">33. Elisabetta Drago (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">34. Francesco Di Giovanni (Associazione “Inventare insieme” – Centro “Tau”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">35. Daniela Lupo (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">36. Luciano Carone (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">37. Benedetto Savona (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">38. Caterina Cusenza (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">39. Laura Gennaro (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">40. Mauro Burgio (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">41. Ilaria Martinelli (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">42. Nadia Inzirillo (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">43. Rita Messineo (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">44. Stefania Macaluso (Associazione femminile “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">45. Daniele Cerrito (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">46. Luigi Sanfilippo (insegnante in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">47. Daniela Dioguardi (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">48. Rosa Spalatro (Associazione di cooperanti “Tulime”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">49. Mariella Marrone (dirigente Regione siciliana)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">50. Roberta Brucoli (operatrice sanitaria)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">51. Giancarlo Brucoli (pensionato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">52. Maria Teresa Sanfilippo (pensionata Regione siciliana)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">53. Salvatore Raso (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">54. Giovanni Abbagnato (operatore sociale)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">55. Roberta Pelliccetti (Associaizone “Tulime”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">56. Iosé Consiglio (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">57. Maria Assunta Papa (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">58. Alida Vanella (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">59. Anna Lisa Rizzo (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">60. Suor Antonella Orlando (insegnante in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">61. Gandolfo Sausa (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">62. Giuseppina Salerno (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">63. Gregorio Porcaro (Caritas – Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">64. Giuseppe Laudicella (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">65. Giuseppina Mazzola (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">66. Anna Alonzo (assistente sociale missionaria)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">67. Maria Gabriella Armata (oncologa)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">68. Antonella Celestino (Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">69. Anna Puglisi (Centro siciliano di documentazione “G. Impastato”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">70. Umberto Santino (Centro siciliano di documentazione “G. Impastato”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">71. Valentina Chinnici (deputata Assemblea regionale siciliana)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">72. Maria Antonietta Chibbaro (Scuola di formazione etico-politica “G. Falcone”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">73. Salvatore Menna (responsabile regionale Sicilia “Noi siamo Chiesa”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">74. Emanuela Gallo (animatrice “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">75. Rosa Maria Cigno (chirurgo, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">76. Alberto Mangano (consigliere Comune di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">77. Manfredi Sanfilippo (educatore, laureato in Scienze della pace)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">78. Daniele Castiglia (biologo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">79. Roberto Zampardi</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">80. Cristina Pagnani (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">81. <span class="Apple-converted-space"> </span>Massimo Messina (presidente APS “Parco del sole”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">82. Leonardo Insinna (medico psichiatra)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">83. Claudia Costanzo (funzionaria dell’Università degli Studi di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">84. Giuseppe Paliaga (presidente dell’Associazione “Amici di 3 P”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">85. Rosaria Testa (docente del Liceo “G. Galilei”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">86. Viviana Caronia (assistente sociale)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">87. Eliana Biamonte (psicologa pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">88. Anna Staropoli (sociologa)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">89. Michele Mulia (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">90. Stefania Ganci (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">91. Renata Colomba (docente liceo “Cannizzaro”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">92. Antonella Giubilato (insegnante in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">93. Ferdinando Trapani (architetto, docente universitario)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">94. Marina Turco (giornalista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">95. Pietro Columba (professore universitario)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">96. Marina Leopizzi (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">97. Gemma Infurnari (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">98. Mariella Pasinati (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">99. Vanna Manunti (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">100. Ida La Porta (UdiPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">101. Mimma Grillo (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">102. Giovanni Cincotta (pensionato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">103. Teresa Di Gregorio (psicologa)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">104. Nino Vitelli (ambientalista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">105. Guido Meli (architetto)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">106. Maria Gabriella Filippazzo (medico, consigliera CD di “LifeAndLife”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">107. Adele Sciacca (docente universitaria in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">108. Enzo Sortino (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">109. Antonio Girgenti (assistente sociale, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">110. Valeria Viola (farmacista, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">111. Concetta Arcoleo (impiegata, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">112. Giuseppe Girgenti (assistente sociale, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">113. Lina Ramon (Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">114. Anna Di Vita</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">115. Pippo Natale (Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">116. Alessandro Turco (ingegnere e scrittore)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">117. Domenico Calabrò (architetto)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">118. Alia D’Anna (docente in pensione, vice-presidente de “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">119. Giovanna Minardi (docente Università di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">120. Mario Menna (libero professionista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">121. Angelo Accetta (ingegnere)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">122. Giulia Menna (casalinga)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">123. Rosa Montalbano (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">124. Giovanna Adelfio (pedagogista presso ASP)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">125. Maria Concetta Pizzurro (UdiPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">126. Diana Quiroga (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">127. Anna Marrone (UDIPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">128. Rita Calapso (programmista regista RAI)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">129. Franco Di Maria (psicologo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">130. Rosalia Mantegna (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">131. Carla Mazzola (psicopedagogista, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">132. Gaetano Russo (ingegnere, Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">133. Giselda Russo (Movimento dei Focolari)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">134. Domenica Mongiovì (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">135. Alberto Giampino (esperto Terzo settore, Università di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">136. Rossella Bonomo (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">137. Natalia Rita La Scala (Associazione “Isola Felice”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">138. Giovanna Dolcemascolo (psichiatra)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">139. Isabella Gonzales (docente)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">140. Fabio Macaluso (agronomo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">141. Rosaria Moceo (casalinga)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">142. Suor Fernanda Di Monte (giornalista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">143. Francesca Cosenza (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">144. Avia Giaccone</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">145. Concetta Nigrelli ( assistente sociale)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">146. Angelo Traina (biologo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">147. Maddalena Giardina (UdiPalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">148. Benedetta Miracola (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">149. Mimma Glorioso (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">150. Caterina Sapienza (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">151. Mariagloria Mercati (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">152. Luciana Maimone (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">153. Vita Giammarinaro (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">154. Vita Margiotta (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">155. Rosanna Cucchiara (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">156. Cecilia Villanova (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">157. Alina Petruzzella (cittadina)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">158. Daniela Gueci (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">159. Luigi Menna (insegnante, CIDI Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">160. Emilia Tripoli (assistente sociale)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">161. Renato Grosso (avvocato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">162. Amelia Giordano (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">163. Maricetta Inglima (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">164. Rosalia Tarantino (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">165. Milena Tudisco (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">166. Luciana Razete (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">167. Gaspare Solina (medico chirurgo in pensione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">168. Alessia Maso (cittadina)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">169. Francesca Falconi (cittadina)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">170. Rossella Reyes (impiegata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">171. Davide Reyes (agente di commercio)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">172. Maria Furio (impiegata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">173. Massimiliano Reyes (impiegato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">174. Caterina La Spisa (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">175. Angelo Cantoni (agronomo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">176. Chiara Venturella (impiegata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">177. Agnese Venturella (libera professionista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">178. Marta Venturella (assistente alla comunicazione)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">179. Anna Maria Albanese (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">180. Nicolò Furio (pensionato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">181. Concettina Bongiovanni (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">182. Riccardo Ulivieri (pensionato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">183. Alessio Parrino (educatore EDI)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">184. Giando Maniscalco (pensionato Regione siciliana)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">185. Patrizia Picciotto (pensionata Regione siciliana)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">186. Elia Randazzo (coordinatrice “Area alternativa” CGIL Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">187. Licia Masi (assistente sociale, volontaria Centro “Astalli”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">188. Davide Masi (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">189. Antonio Guerriero (pensionato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">190. Anna Migliore (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">191. Maria Basile (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">192. Donika Maxhuni (Comunità “Sant’Egidio”, Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">193. Adriana Richichi (dirigente “Nido e Scuola dell’infanzia”, Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">194. Antonella Ciaravella (segretaria studio dentistico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">195. Maria La Bianca (insegnante, assemblea “No guerra”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">196. Elvira Rosa (presidio palermitano “Donne per la pace”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">197. Letizia Paola (Associazione Crocerossine d’Italia – Lion’s Club)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">198. <span class="Apple-converted-space"> </span>Concetto Trifilò (segretario regionale “Cittadinanza attiva”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">199. Andrea Supporta (vice segretario “Cittadinanza attiva”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">200. Cristina Pecoraro (volontaria “Cittadinanza attiva”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">201. Francesca Filippone (Comunità dell’Arca)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">202. Rocco Picciotto Maniscalco (cittadino)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">203. Elena Magi (cittadina)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">204. Maria Francaviglia (medico, Comunità dell’Arca)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">205. Annibale Raineri (Comunità dell’Arca)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">206. Pietro Sempreviva (Comunità dell’Arca)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">207. Olga Ferrante (medico)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">208. Cristina Veroni (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">209. Sabrina Puglia (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">210. Giovanna Lo Nigro (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">211. Rosy Campodonico (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">212. Ersilia Bottiglieri (Associazione “Le rose bianche”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">213. Sara Perniola (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">214. Giovanna Bongiorno (Fattoria sociale “Martina e Sara” – Segesta)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">215. Mario Mulé (psichiatra e psicoterapeuta)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">216. Giansalvo Pizzo (docente)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">217. Gabriella D’Angelo (psicoterapeuta)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">218. Roberto Gallo (attivista della Nonviolenza)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">219. Daniela Musumeci (attivista “Pressenza”, “Com e Refugees Welcome”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">220. Lina Leotta (Circolo “Laudato si’ ”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">221. Dario Riccobono (“ Addio Pizzo”)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">222. Pina Mandolfo (Udipalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">223. Agata Schiera (Udipalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">224. Rita Calabrese (Udipalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">225. Francesca Traina(Udipalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">226. Sabina Cannizzaro (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">227. Giovanna Scelsi (Udipalermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">228. Giovanna Somma (insegnante)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">229. Marta Clemente (insegnante filosofia e storia)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">230. Manfredi Picciotto Maniscalco (cittadino)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">231. Caterina Ferro (docente) </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">232. Marcello Ampola <span class="Apple-converted-space"> </span>(pensionato)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">233. Claudio Riolo (politologo, già docente Università di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">234. Vanna Bonomonte (ex-docente e volontaria dell’ASVOPE)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">235. Daniele Palermo (docente universitario di storia)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">236. Giuseppe Savagnone (filosofo e saggista)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">237. Dino Paternostro (direttore “Città Nuove” di Corleone)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">238. Crispino Di Girolamo (editore)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">239. Maria Teresa Bentivegna (“Asvope”- Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">240. Chiesa valdese di via Spezio (Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">241. Anna Elisabetta Greco (pensionata)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">242. Luigi Minafra (ricercatore CNR) </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">243. Isabella Albanese (docente liceale)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">244. Marco Pirrone (ricercatore di sociologia, Università di Palermo)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">***</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><i>Si può continuare ad aderire, scrivendo nome, cognome e titolo professionale o di appartenenza associativa, alla e-mail: a.cavadi@libero.it</i></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-53871373424159161872024-03-16T15:41:00.005+00:002024-03-16T15:43:01.786+00:00Via Giuseppe Maniaci: intitolata ieri a Terrasini, su proposta della Cgil, una strada a Maniaci, segretario della Federterra, ucciso dalla mafia il 22 ottobre 194, a 38 anni <p style="text-align: left;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); word-spacing: 1px;"><b><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"></span></b></span></p><div style="text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-WnMCyF9eKeMvov9rpmQwfCTD_rx3bnaEOBw04fGGv921UzjaWe_kqTKBx6VSN_ypaaQsfEmEdZzwZaE1pFehQIJonlCNI9e2DoYreyQlAzvJn_DHFspX6uzybvSY1lDvLCzwlnP3cAraYZsQu8Wii4w-kppyVxBXr4B5olNvdJprpsYhEZ5NxHIM5O6/s1600/D282F886-C1CB-4F20-9D2D-A1471E3181BE.jpeg"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhm-WnMCyF9eKeMvov9rpmQwfCTD_rx3bnaEOBw04fGGv921UzjaWe_kqTKBx6VSN_ypaaQsfEmEdZzwZaE1pFehQIJonlCNI9e2DoYreyQlAzvJn_DHFspX6uzybvSY1lDvLCzwlnP3cAraYZsQu8Wii4w-kppyVxBXr4B5olNvdJprpsYhEZ5NxHIM5O6/w400-h300/D282F886-C1CB-4F20-9D2D-A1471E3181BE.jpeg" width="400" /></a></span></b></div><b><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><br />Palermo 16 marzo 2024 – Da ieri a Terrasini c’è la via Giuseppe Maniaci. La nuova strada, nella zona di espansione del paese, è stata inaugurata oggi con la scopertura della targa che porta il nome di Maniaci, segretario della Federterra di Terrasini e dirigente del partito comunista, ucciso dalla mafia il 22 ottobre 1947.</span></b><p></p><div style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; word-spacing: 1px;"><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: left;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi61InU5ps294Mi6JS9YYjsp1FIw0Hn-uRluRlf1tol-_ungqObkabzb0Z7nhC3nYe3ecnmoRHnsvS5qoQ4InSH1QORY_fggR4YP5GoFdeOIDzW2nVqmq0sP2FlRa3YYEgUs1WIRMQsp0NGljXGHHy156SNTiPNmbszJ1TCBBeTl-Ar0UHyGTJuZboSCWcF/s1600/A213B47D-72A4-48C3-A2E8-93101EE14F5F.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi61InU5ps294Mi6JS9YYjsp1FIw0Hn-uRluRlf1tol-_ungqObkabzb0Z7nhC3nYe3ecnmoRHnsvS5qoQ4InSH1QORY_fggR4YP5GoFdeOIDzW2nVqmq0sP2FlRa3YYEgUs1WIRMQsp0NGljXGHHy156SNTiPNmbszJ1TCBBeTl-Ar0UHyGTJuZboSCWcF/w400-h300/A213B47D-72A4-48C3-A2E8-93101EE14F5F.jpeg" width="400" /></a></span></span></div><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />L’intitolazione, nata su iniziativa della Cgil Palermo, si è svolta alla presenza del sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci, del segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo e del responsabile dipartimento Legalità della Cgil Dino Paternostro. Erano presenti il figlio Salvatore con la moglie Mina, il nipote Giuseppe Maniaci e il pronipote Giuseppe Maniaci anche lui, in memoria del sindacalista. <span></span></span></span><p></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: left;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"> “Sono dovuti passare 77 anni dal suo assassinio ma finalmente anche a Terrasini il sacrificio di Giuseppe Maniaci sta ricevendo il giusto riconoscimento – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino Paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica - Ricordarlo oggi, intitolargli una strada del suo paese, significa indicare alle giovani generazioni la legalità e la giustizia sociale come la via maestra per costruire una società libera e giusta”. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: left;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh15K3NvbwtMG2UsAW8y_ba4_wceqhHwq3ioFydM6dR60qRzm_hZ_HWVGUGq2rjt6kg0rhIiZSEzrhJDpqDxq4dfJBDmWNseBJSmzympQsLv5jIK2cAb2Kp29D2Vpye7C-CRWFwFH9BbJwA7q0rXMQLYOhUmSLVkO6f_BXbG105S_fYBYZKKGeQamRaBNOF/s1600/0DB7DF98-0CBA-4AF0-B2BF-2306A42CF7B8.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh15K3NvbwtMG2UsAW8y_ba4_wceqhHwq3ioFydM6dR60qRzm_hZ_HWVGUGq2rjt6kg0rhIiZSEzrhJDpqDxq4dfJBDmWNseBJSmzympQsLv5jIK2cAb2Kp29D2Vpye7C-CRWFwFH9BbJwA7q0rXMQLYOhUmSLVkO6f_BXbG105S_fYBYZKKGeQamRaBNOF/w400-h300/0DB7DF98-0CBA-4AF0-B2BF-2306A42CF7B8.jpeg" width="400" /></a></span></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhouNrVxxten_LZH5diyNNivtR2yh9-Xm0WYIbknc5JzerH4-BeFFtwasHCTCoDcZ-xbUh1wYfE9GGtgK5W5RU1IEfo14MvpUsjRtbS0YCCMF8oFl8VUjHZ3D3Kks-w6kYtDfFbmeqTesiwBMU18E4Eb5VI_ezvltpf6Adtk1RVPAt8QI0f82OIssW0sRjW/s1600/D7C7EB85-8139-4D63-8C49-ECDE9118BF08.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1200" data-original-width="1600" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhouNrVxxten_LZH5diyNNivtR2yh9-Xm0WYIbknc5JzerH4-BeFFtwasHCTCoDcZ-xbUh1wYfE9GGtgK5W5RU1IEfo14MvpUsjRtbS0YCCMF8oFl8VUjHZ3D3Kks-w6kYtDfFbmeqTesiwBMU18E4Eb5VI_ezvltpf6Adtk1RVPAt8QI0f82OIssW0sRjW/w400-h300/D7C7EB85-8139-4D63-8C49-ECDE9118BF08.jpeg" width="400" /></a></div><br /><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUeCywk0XflXjKK4VhCBv2Px0JxO_0pwiifVBtp-90TKqfoyEiwfbPWTq317KSDiOy0tWpCo6K9XlSIPHyWwNR5u9WC8po73nsACv1wqnKPh0FRBFyOKLvq5vGwMFotKESSf6BO3xddRUG7O6ADJ9LVLrCsjL5t1wPq2LfriMzbWTwQ6cdqO5eCZJ0PPiZ/s2436/D77CAE4D-3BD9-4B91-B72E-19E7C489F1C3.png" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1125" data-original-width="2436" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiUeCywk0XflXjKK4VhCBv2Px0JxO_0pwiifVBtp-90TKqfoyEiwfbPWTq317KSDiOy0tWpCo6K9XlSIPHyWwNR5u9WC8po73nsACv1wqnKPh0FRBFyOKLvq5vGwMFotKESSf6BO3xddRUG7O6ADJ9LVLrCsjL5t1wPq2LfriMzbWTwQ6cdqO5eCZJ0PPiZ/w400-h185/D77CAE4D-3BD9-4B91-B72E-19E7C489F1C3.png" width="400" /></a></div><br />“La vicenda Maniaci – aggiungono Ridulfo e Paternostro - dimostra come le lotte sindacali e politiche nella Sicilia del secondo dopoguerra riuscirono non solo a costruire giustizia sociale ma anche a strappare dalle grinfie della criminalità organizzata intere generazioni di giovani. Se non avesse incontrato dirigenti comunisti come Scoccimarro e Terracini, Giuseppe Maniaci rischiava di restare incagliato nelle maglie della criminalità organizzata. Invece diventò un sindacalista comunista della Cgil, che combatté a testa alta e con intelligenza a difesa dei braccianti e dei contadini poveri”. </span></span><p></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: left;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt">La Cgil ha chiesto al sindaco di organizzare un incontro con le scuole per parlare della figura e dell’impegno di Maniaci e il sindaco si è impegnato a fare in modo che la memoria del sindacalista di Terrasini possa coinvolgere in un percorso didattico le giovani generazioni. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: left;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt">Maniaci venne ucciso a colpi di mitra a pochi metri dalla sua casa di campagna, in contrada Paternella, a Terrasini, il 25 ottobre del 1947. Aveva 38 anni. Maniaci era contadino, era sposato con Benedetta Pellerito, sarta: lasciò la moglie incinta del secondo figlio, mentre il primo aveva appena un anno. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="line-height: normal; text-align: left;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nel carcere di Portolongone, sull’Isola d’Elba, dove era detenuto per reati comuni, aveva conosciuto i dirigenti comunisti Mauro Scoccimarro e Umberto Terracini. Dopo Scoccimarro. Un incontro che gli cambiò la vita. Cominciò ad avere una visione politica dei conflitti sociali, divenne un cittadino consapevole, abbracciò le idee comuniste. Alla sua morte, il sindacato e le forze di sinistra denunciarono l’ennesimo delitto politico contro un loro esponente. Ma gli investigatori si orientarono subito verso un’altra direzione, la vendetta privata, fu incolpato per il furto di qualche chilo di olive, escludendo il movente politico. I tre mafiosi fermati, sospettati fortemente del delitto, Procopio Di Maggio, Leonardo Vitale e Giuseppe Di Maggio non furono nemmeno denunciati. Il processo non decollò mai e fu chiuso in istruttoria perché gli autori del delitto rimasero per sempre “ignoti”.</span></span></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-1898687503272340002024-03-14T21:49:00.002+00:002024-03-16T14:54:31.452+00:00A Campobello di Licata, Silvio Benedetto, Silvia Lotti & altri presentano “la maschera del potere”<p style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDO8qe-xDoiGIvYZaOO-7VtLZUolpsvnlGzGROOikIGOt1m7NfRFZ6-N2F75QdSiqFVWH0BfS5OIGolVsCuJO2RsrNlnyL9mboZ9m2MRHsDxu41fvfaAaFHLEFzshuQDqTZdzSfjSq4aUtCIKukFKTNVMVgVeUomo-eRX_LBTZL-6SkRGKW6sjQKVPhFMq/s1736/CB298A4A-7B2B-484A-9047-54AA6F636A68.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1736" data-original-width="1227" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDO8qe-xDoiGIvYZaOO-7VtLZUolpsvnlGzGROOikIGOt1m7NfRFZ6-N2F75QdSiqFVWH0BfS5OIGolVsCuJO2RsrNlnyL9mboZ9m2MRHsDxu41fvfaAaFHLEFzshuQDqTZdzSfjSq4aUtCIKukFKTNVMVgVeUomo-eRX_LBTZL-6SkRGKW6sjQKVPhFMq/w452-h640/CB298A4A-7B2B-484A-9047-54AA6F636A68.jpeg" width="452" /></a></b></span></div><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />Ancora un appuntamento d"arte e cultura ma allo stesso tempo provocatorio. Perché? Andate alla mostra e lo saprete!</b></span><p></p><p></p><div style="text-align: left;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">"Secolo superbo e sciocco", ribadiscono Silvio Benedetto e Silvia Lotti ('i Silvi') organizzatori dell'evento.</span><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Saletta Minerva, Campobello di Licata (AG) piazza Marconi 1, tutti i giorni dalle ore 8 alle 22 tranne la domenica sino alle ore 13.</span></div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsA6pllNwD8J-Vvk4sdD5QinxUMrw15jpqDmis4t1KQBcBWh3CNjhAePwKRSDbNhPsnG7dcOrhBCyNoPLTzwCDi1boE19X0y5KSeAF2bgCbMpgSjgYGgc3CADEKBABDbQBhglUh97IFzBdSd1SmcetrloIhwktO4z-h7ru3U43zzmqce-pb3_Taema3YEK/s1736/CACE3757-D4E6-44B8-904D-3B59EC7281AE.jpeg" style="clear: left; display: inline; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em; text-align: center;"><br /></a><p></p><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-79086320737732647312024-03-14T20:53:00.006+00:002024-03-14T20:58:11.860+00:00Il murale di Pio La Torre all’Iti V.E. III, la presentazione dei tre bozzetti di Igor Scalisi Palminteri agli studenti, che sceglieranno l’immagine<p><span style="font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirA1eaJxrcHsgZO-ydls3e30qmyEr1gcfj03P1-RgVve2cedjgaA6S3JVpV0BnNoBS6pXVwkPQDG9J5IqSNc5tBu14pVjTcUN_naI9ImlRahyphenhyphenJHzKdw7nZJnWtp-QekbTJu9oJaP1DplqOrLl8MlSr5FxONCTTLJLV6jT-Ue5ltgBpdlcxLkMFNMBdRV4J/s960/1615D888-1A10-440F-84D9-95553751B33D.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="960" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirA1eaJxrcHsgZO-ydls3e30qmyEr1gcfj03P1-RgVve2cedjgaA6S3JVpV0BnNoBS6pXVwkPQDG9J5IqSNc5tBu14pVjTcUN_naI9ImlRahyphenhyphenJHzKdw7nZJnWtp-QekbTJu9oJaP1DplqOrLl8MlSr5FxONCTTLJLV6jT-Ue5ltgBpdlcxLkMFNMBdRV4J/w400-h300/1615D888-1A10-440F-84D9-95553751B33D.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Un momento dell’incontro </td></tr></tbody></table><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></div><b><span style="color: #cc0000;"><br /><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Palermo 13 marzo 2024 – Oggi il primo passo ufficiale per la realizzazione del murale dedicato a Pio la Torre sulla parete dell’Iti “Vittorio Emanuele III”, in via Duca della Verdura, che sarà realizzato da Igor Scalisi Palminteri.</span></span></b><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: large;">A scegliere il bozzetto, uno dei tre che il pittore ha presentato stamattina nel salone dell’istituto tecnico industriale, saranno i 1.600 studenti e studentesse dell’Iti che Pio la Torre frequentò da ragazzo, dopo la seconda guerra mondiale, diplomandosi nel 1945.</span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoRleqyZ4koHFoBtux5TGXaiaMHj0uXEISxZXA3hYtjCMdr-Q4A6-k2ZxhyphenhyphenkZPDm95dhPHeJwvRgthjmVy6XtmkGi6QZazU_gyGEYLHrVVJK7A0OdKgXpGrqwUA-WKOGpLzifqFLZwcQmjhitGgHGZPAxFTGWxpodbKrUx7t_uHJll5FtY8cpOthSuwhLv/s1286/992EFFD5-9EDE-411F-B6FE-EE694AF88921.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="730" data-original-width="1286" height="228" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhoRleqyZ4koHFoBtux5TGXaiaMHj0uXEISxZXA3hYtjCMdr-Q4A6-k2ZxhyphenhyphenkZPDm95dhPHeJwvRgthjmVy6XtmkGi6QZazU_gyGEYLHrVVJK7A0OdKgXpGrqwUA-WKOGpLzifqFLZwcQmjhitGgHGZPAxFTGWxpodbKrUx7t_uHJll5FtY8cpOthSuwhLv/w400-h228/992EFFD5-9EDE-411F-B6FE-EE694AF88921.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">I tre bozzetti proposti agli studenti </td></tr></tbody></table><br /><span><a name='more'></a></span><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il murale è un modo di rendere omaggio a Pio La Torre, “uomo di grande coraggio che riteneva che lo studio quanto di più importante si potesse offrire al destino di ognuno”. </span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La votazione è la prima tappa di un percorso di condivisione intrapreso dal comitato promotore del murale con i docenti e gli studenti dell’istituto. Per realizzare il murale è stato costituito il comitato “A Pio La Torre”, presieduto da Franco La Torre, che ha in corso la raccolta di fondi indispensabili per le spese. L’obiettivo è raggiungere almeno 10 mila euro.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il murale sarà inaugurato il 29 aprile, in coincidenza con l’assemblea nazionale a Palermo dei movimenti antimafia della Cgil, nell’anniversario dell’assassinio di Pio La Torre. </span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">“L’idea è nata l’anno scorso quando ho appreso, parlando col nipote, che Pio La Torre era stato ex allievo di questo istituto. Questo ci ha riempito di orgoglio e da qui la voglia di intraprendere un percorso per fare conoscere la figura e l’impegno di La Torre agli studenti. Tutta la comunità scolastica ha aderito con entusiasmo al progetto”, ha spiegato la professoressa Antonella Sannasardo, referente educazione alla legalità.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> I bozzetti sono tratti da tre foto che raffigurano Pio La Torre, con inquadrature e sfumature diverse e per tutti la stessa scritta “pace”.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> “Volevo scegliere quest’immagine con voi - ha detto Igor Scalisi rivolgendosi alla platea di ragazze e ragazzi - Mi ha colpito che La Torre, nato nella borgata di Altarello di Baida, faceva 7 chilometri al giorno a piedi solo di sola andata per recarsi a scuola, che si fanno in più di un’ora. Impegnativo farlo ogni giorno, quando piove, quando non se ne ha voglia. L’altra a cosa che mi ha colpito è il suo impegno di pacifista, a Comiso organizzò una delle più grandi manifestazioni per la pace. Non posso fare a meno di collegare quel momento a oggi. Per questo ho scritto pace sopra il dipinto”.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> Il primo dei tre bozzetti raffigura La Torre da giovane, che parla davanti a un microfono, con un foglio di appunti in mano, probabilmente a un evento sindacale. “Con quel ciuffo alla Elvis Presley dei nostri tempi e quel microfono sanremese sembra un cantore dei diritti”, ha detto l’artista.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il secondo bozzetto, su uno sfondo azzurro cielo, raffigura Pio la Torre di profilo, con una postura naturale, disinvolta. La terza immagine è un ritratto classico di Pio La Torre, in abiti istituzionali, la cravatta annodata, con lo sguardo penetrante e diretto. Il bozzetto prescelto, che conquisterà la maggioranza delle preferenze, diventerà il murale che sarà allestito da Igor Scalisi Palminteri sul prospetto della scuola, in via Duca della Verdura, in continuità, risalendo dal mare, con la Porta dei Giganti, il doppio murale che raffigura Falcone e Borsellino.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> “Per la mia carriera di pittore – ha aggiunto Igor Scalisi - è un momento storico poter fare il ritratto di La Torre in questa scuola con questo processo partecipativo”.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> All’incontro ha portato i saluti il dirigente scolastico Carmelo Ciringione e ha coordinato il dibattito il professore Sandro Impastato, del comitato, assieme alla professoressa Antonella Sannasardo.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> Il figlio Franco La Torre, presidente del comitato, ha ricordato le origini umili del padre, figlio di contadini poveri e i chilometri che faceva a piedi dalla borgata di Altarello di Baida per andare a scuola. “Fece la scelta che gli raccomandava nonna Angela: figli miei voi, dovete studiare, non vi meritate questa vita. Sceglie l’indirizzo meccanico. Completa gli studi ma la licenza dell’istituto tecnico non bastava a quei tempi per l’accesso universitario. Da privatista si presenta al Cannizzaro e consegue il secondo diploma. E in autunno si iscrive all’università. Aveva ancora 17 anni: 18 li faceva il 24 dicembre”. Lo consiglia in questo modo, vedendo la sua intelligenza, e lo prepara agli esami, lo storico professore Franco Scaglione dell’Iti Vittorio Emanuele III.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">A seguire, l’intervento del presidente emerito del centro Pio la Torre, Vito Lo che ha lanciato l’idea di cambiare l’intestazione della scuola. “L’Istituto è intitolato a un re che ha aperto le porte al fascismo e che ha sostenuto le leggi razziali – ha detto Lo Monaco – La Torre in questa scuola ha appreso le nozioni di democrazia e di socialismo, che poi ha tradotto nel suo impegno politico e sindacale. Il suo schierarsi in difesa dei più deboli è la lezione di antimafia più alta. Ci lascia in eredità una legge che ha consentito la costruzione del maxiprocesso. La mafia: a voi giovani tocca liberarvi da questo ostacolo alla crescita della libertà e democrazia in questo Paese”.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Un’idea condivisa anche dal segretario della Cgil Palermo Mario Ridulfo: “Se è stato possibile cambiare a Corleone l’intestazione della piazza Vittorio Emanuele III intitolandola a Falcone e Borsellino, penso si possa fare anche qui – ha detto - Dopo l’omicidio di Placido Rizzotto, il 10 marzo 1948, la Cgil manda a Corleone al suo posto un giovane dirigente sindacale di punta per continuare le lotte di Rizzotto. La Torre fu protagonista delle lotte contadine e dell’occupazione dei feudi e per questo fu anche incarcerato da uno Stato che invece di proteggere i contadini proteggeva gli agrari. La scelta di dedicare un murale a scuola a Pio La Torre, giovane studente e poi dirigente sindacale e politico, protagonista della lotta alla mafia e al sottosviluppo, ci fa onore”. </span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> Al voto hanno partecipato stamattina per alzata di mano anche alcune rappresentanze del liceo Garibaldi, presenti con la dirigente scolastica Lucia Assunta Ievolella e la vice preside Domenica Città. Tra gli interventi anche quelli di Marcello Longo, presidente della ottava circoscrizione e di Vincenzo Muscarella dell’Anpi. Erano presenti, inoltre, altri rappresentanti del comitato, Emilio Miceli, per la Cgil nazionale, la segretaria Cgil Palermo Laura Di Martino e Rosario Rappa, responsabile dipartimento legalità Cgil Palermo. Tra i presenti anche il nipote Filippo La Torre e Roberta Scaglione. </span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il comitato “A Pio La Torre” è online con la pagina https://www.comitatopiolatorre.it/.</span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">E’ possibile dare il proprio contibuto con un bonifico bancario intestato a "A PIO LA TORRE DALL'I.T.I. VITTORIO EMANUELE III" IBAN: IT 56 Q 02008 05209 00107035833 causale: donazione realizzazione murale. È anche disponibile una pagina GoFundMe per chi voglia contribuire con carta di credito o Paypal.</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-70861027483235749742024-03-14T19:10:00.006+00:002024-03-14T19:28:48.525+00:00Il nuovo libro di don Leoluca Pasqua, “Il perdono che guarisce”<p><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto;"></span></span></span></b></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDXu7khDABcQ8IV56k7tQ8ksRwtU4AjhurAk7yQ8g6qwSMazvupwjByLCs7mHitJNS5eIiqsQA0Yt9EyfdMu3TUFfewr3JAqS50exGT5K24na6c6utpYoiTAwnuDQv9jnBET2eyp1TwsdPohVvMX9Rb7hQx-1eXS36vXFIOfpJ6G5lbYtvqmue7kavXmLm/s1296/A60ABF2E-CA71-4793-B21D-E19D2261AFD4.jpeg" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1296" data-original-width="919" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiDXu7khDABcQ8IV56k7tQ8ksRwtU4AjhurAk7yQ8g6qwSMazvupwjByLCs7mHitJNS5eIiqsQA0Yt9EyfdMu3TUFfewr3JAqS50exGT5K24na6c6utpYoiTAwnuDQv9jnBET2eyp1TwsdPohVvMX9Rb7hQx-1eXS36vXFIOfpJ6G5lbYtvqmue7kavXmLm/w454-h640/A60ABF2E-CA71-4793-B21D-E19D2261AFD4.jpeg" width="454" /></a></span></span></b></div><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />IL LIBRO SARA DISPONIBILE A PARTIRE DAL 20 MARZO IN TUTTE LE LIBRERIE. </span></span></b><div><b><span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; color: #3d85c6; font-family: arial; font-size: medium;">E VERRA' PRESENTATO A CORLEONE, SABATO 13 APRILE 2024, ALLE ORE 17.00, NELLA CHIESA DI SANTA ROSALIA</span></span></b><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwr_Bcr6k6reyoXPdvZymHnrBKDiO9yoKu0TUvuFjGwLBI2F8GyiZNqsx9NZCXfaMXpqPlu8ixA3nd1aZX0Wp11S45k3fjkVYr1wCilrAnxQBXxJsdTlyFJBiG__BR8G-lRyvrY1lEUqdPxhbmMAg75UG6NDa8g3B6LC_Q66TqMqWZeaLYsW3MPOiFYn1_/s2000/EAF77CCD-127C-4F85-8878-39EE984947B8.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="900" data-original-width="2000" height="180" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwr_Bcr6k6reyoXPdvZymHnrBKDiO9yoKu0TUvuFjGwLBI2F8GyiZNqsx9NZCXfaMXpqPlu8ixA3nd1aZX0Wp11S45k3fjkVYr1wCilrAnxQBXxJsdTlyFJBiG__BR8G-lRyvrY1lEUqdPxhbmMAg75UG6NDa8g3B6LC_Q66TqMqWZeaLYsW3MPOiFYn1_/w400-h180/EAF77CCD-127C-4F85-8878-39EE984947B8.jpeg" width="400" /></a></div><br /><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><span style="color: #cc0000;">“L’amore di Dio ha il sapore della irragionevolezza”. L’irragionevolezza del Dio di Gesù Cristo, che continua a graziare, a perdere, a “misericordiare”, come afferma Papa Francesco, per guadagnare la vita di ogni uomo.</span></b> </span></div><div><span style="font-family: arial; font-size: medium;">È in questi termini che Don Leoluca Pasqua, autore del libro «Il perdono che guarisce. Ricominciare ogni giorno con la riconciliazione», parla del Sacramento della Riconciliazione, che ad oggi sembra porsi come binario alternativo a quello su cui sfreccia il treno della contemporaneità.</span><span><a name='more'></a></span><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nel volume, l’autore traccia un percorso che aiuta a prendere coscienza di ciò che ancora oggi questo sacramento significa per la vita della Chiesa e per la vita di ogni battezzato. Pertanto, il libro si configura come vademecum, tanto per il penitente, quanto per il confessore, entrambi protagonisti della confessione ed entrambi soggetti alla tentazione sottile di scadere in una pratica formale che nulla ha a che vedere con il cuore. Perché la confessione è un fatto del cuore.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Lo scrittore introduce il lettore dapprima alla definizione e alle varie tipologie di peccato, denunciando così l’incapacità odierna di riconoscere ciò che è bene da ciò che non lo è, immersi come siamo nel gran mare del relativismo, che, come despota, spadroneggia. È il punto iniziale, questo, da cui iniziare un cammino di rinnovamento, altrimenti impossibile.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">E da qui si procede, come in una lenta navigazione, alla riscoperta del nome di Dio, che è Misericordia, manifestato definitivamente in Cristo Gesù, definito da Agostino “Medico umile” dei cuori afflitti dal peccato. Percorso, questo, che nell’intenzione dell’autore è una rieducazione e una correzione delle false immagini che si hanno di Dio.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nella sapienza pastorale del libro, dettata certamente dalla esperienza più che ventennale di ministero dell’autore, come egli stesso afferma nell’introduzione al volume, è riscontrabile una sana e santa preoccupazione per il Sacramento della Riconciliazione, oggi più che mai insidiato da un certo lassismo e mediocrità, che appiattiscono i cammini spirituali di ciascuno e non permettono alla grazia divina di risplendere nella sua piena luce. In particolare, l’autore passa in rassegna casi concreti in cui il penitente è poco o mal disposto a ricevere il perdono di Dio, avvertendolo quasi come un’imposizione o frutto di uno scrupolo di coscienza, senza, cioè, disporsi al cambiamento e alla conversione. Si segnalano, addirittura, casi di perversione magico-scaramantica del sacramento, riducendolo ad amuleto per scongiurare le ire divine di un tremendo Zeus dell’Olimpo. E se la mediocrità è riscontrabile in molti penitenti, di certo non ne sono esenti anche, purtroppo, i ministri della grazia, ossia i confessori, i quali spesso tutto mostrano tranne che il volto del Padre misericordioso, pronto a correre incontro al figlio per baciarlo e donargli il suo Amore. Scrive Don Leoluca a questo proposito: “Lì dove un sacerdote è disposto ad ascoltare e a levare le mani per assolvere, si offre un’opportunità di salvezza a una vita ferita, un tempo di grazia dove si permette all’uomo di incontrarsi e lasciarsi riconciliare con Dio”.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La riflessione dell’autore, dunque, si pone all’interno di questa dicotomia tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere il Sacramento della Riconciliazione, come condizione essenziale perché ogni uomo abbia sempre, ogni giorno, un orizzonte, un futuro ricolmo di speranza verso cui camminare, anzi correre, nella sicura certezza che quand’anche dovesse inciampare e cadere, vi è sempre il braccio santo del Signore, quello che compie meraviglie, pronto a risollevarlo.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><b><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Mattia Mazza</span></b></span></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-311049627150962292024-03-14T19:02:00.000+00:002024-03-14T19:02:01.642+00:00Corleone, presentazione del programma 2024 dei riti del Venerdì Santo<p><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhHJ3ZWT9vC5_yejzudLp9F_He7vFptViLqpJbEvoDioZQz0eG3QAIQW5H6XlbBqXcsGpxha-QFUebVKAjh6E-10PZjqxBQ13iSMXjy-KN9ReMXy6yAFYHzUPc_BmDVqB6PRJ9ondP6RJjScMuKLIEjImKMFFgL5GJGuBEkCcV0WHA7TVA9IGaBfRryJ09/s1062/043FD21A-B2DE-4288-9713-044A4B72007A.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="816" data-original-width="1062" height="308" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhhHJ3ZWT9vC5_yejzudLp9F_He7vFptViLqpJbEvoDioZQz0eG3QAIQW5H6XlbBqXcsGpxha-QFUebVKAjh6E-10PZjqxBQ13iSMXjy-KN9ReMXy6yAFYHzUPc_BmDVqB6PRJ9ondP6RJjScMuKLIEjImKMFFgL5GJGuBEkCcV0WHA7TVA9IGaBfRryJ09/w400-h308/043FD21A-B2DE-4288-9713-044A4B72007A.jpeg" width="400" /></a></b></span></div><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />Corleone - Sabato 16 marzo alle ore 16.30, nella Chiesa di San Domenico, il presidente del Comitato “Venerdì Santo”, don Domenico Mancuso, presenterà il programma 2024, alla presenza del sindaco dott. Nicolò Nicolosi, della dirigente scolastica prof.ssa Elisa Inglima e delle autorità cittadine. </b></span><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ad aprire le attività di quest’anno saranno i ragazzi dell'Istituto Comprensivo “G. Vasi”, che si esibiranno in un concerto di canti della tradizione della settimana Santa. </span></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L’evento di sabato si concluderà con l’intervento della poetessa Angela Riina che leggerà alcune delle sue poesie legate ai “Riti del Venerdì Santo a Corleone”.</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-23459557414351959272024-03-14T17:11:00.003+00:002024-03-14T17:11:18.364+00:00Domani in piazza Sant’Antonino a Palermo, alle ore 16.30, Iftar di solidarietà dei dottorandi e dottorande del Mi.Di.Gi.“Rompiamo il silenzio, rompiamo il digiuno”<p style="text-align: left;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px; text-align: justify; word-spacing: 1px;"><b></b></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih9j4HwJ3O-CBBncvEfjI7M2n26kD-bvFzX1gdFt_YPKrac_XMt9ycznwsqnWjfMCt6Bh_QcuTid481yhPF0P9hzzOxgQhioPAYZ-wFYe6WqBON70wBToxk9MIf71jptER5mlN9ZFtGigZjSUcoeOsSaTtfgmLKo5Rs8WGcAbsXv6b3ynkvPBTISCYDYBe/s1600/AAC686F2-DAB5-484C-94E4-8067E803B469.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1143" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih9j4HwJ3O-CBBncvEfjI7M2n26kD-bvFzX1gdFt_YPKrac_XMt9ycznwsqnWjfMCt6Bh_QcuTid481yhPF0P9hzzOxgQhioPAYZ-wFYe6WqBON70wBToxk9MIf71jptER5mlN9ZFtGigZjSUcoeOsSaTtfgmLKo5Rs8WGcAbsXv6b3ynkvPBTISCYDYBe/w458-h640/AAC686F2-DAB5-484C-94E4-8067E803B469.jpeg" width="458" /></a></b></span></div><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />Adesione della Cgil Palermo: “Condivideremo simbolicamente l’iftar per chiedere che cessi il genocidio a Gaza e torni la pace”. </b></span><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span style="font-family: arial; font-size: large;">Palermo 14 marzo 2024 – “Rompiamo il silenzio. Rompiamo il digiuno”. Venerdì a Palermo verrà condiviso simbolicamente l’ifftar, il pasto serale che interrompe il digiuno durante il mese del Ramadan, che comincia oggi.</span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L’evento di solidarietà, al quale partecipa la Cgil Palermo, è stato organizzato dalle dottorande e dai dottorandi del dottorato di ricerca dell’Università di Palermo in “Migrazioni, Differenze, Giustizia sociale” (<a data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-removefontsize="true" data-saferedirecturl="https://www.google.com/url?q=http://Mi.Di.Gi&source=gmail&ust=1710521246805000&usg=AOvVaw1jRyAZsVpeDitNSAPGpkkP" href="http://mi.di.gi/" style="color: #4285f4;" target="_blank">Mi.Di.Gi</a>) e si terrà a partire dalle ore 16.30 presso il complesso monumentale di Sant’Antonino. <span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> “Nella speranza che gli aiuti possano presto raggiungere chi ne ha bisogno, condividiamo simbolicamente l’Iftar, l’interruzione del digiuno durante il mese di Ramadan. Sarà un’occasione di vicinanza e confronto tra tutte le comunità presenti a Palermo“, è l’invito degli organizzatori dell’iniziativa, aperto a tutti. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Dottorandi e dottorande condivideranno cibo e riflessioni in risposta a cosa sta accadendo a Gaza “dopo l’orrore del 7 ottobre, con più di 30 mila persone uccise dalle bombe, dai proiettili, dalle mancate cure, dalla fama e dall’indifferenza”. </span></span></p><p class="MsoNormal" data-originalcomputedfontsize="16" data-removefontsize="true" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;">“Condivideremo simbolicamente l’iftar e, nell’augurare buon inizio di Ramadan alle comunità di religione islamica, chiediamo anche con fermezza che cessi il genocidio a Gaza e che la pace ritorni in tutti i territori in guerra - dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e la segretaria Bijou Nzirirane – Un messaggio che estendiamo con empatia e solidarietà a chi vive situazioni di estremo disagio, dai territori dell’Afghanistan al Sahel, passando per il Corno d’Africa fino alla Siria. Pace e dialogo subito, pace e diritti umani. No alle tantissime guerre dimenticate</span> “. </span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il programma prevede alle ore 16.30 poesie e letture di giovani delle scuole “Luigi Capuana”, “Silvio Boccone”, “Nelson Mandela” e Scuola di lingua italiana per stranieri (ItaStra). Al tramonto rottura del digiuno, riflessioni, preghiere. Dalle 18,30 canzoni per la pace e intervento musicale di “PalermoCoroPop”. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I dottorandi e le dottorande, nel loro manifesto, citano i versi “Non siamo numeri” di Refaat Alareer, poeta e intellettuale palestinese, che insegnava Letteratura inglese all’Università islamica, rimasto vittima di un bombardamento israeliano nella Striscia di Gaza, il 6 dicembre, assieme alla sua famiglia: “Con questo spirito, riconoscendo il valore incommensurabile di ogni singola vita umana, vogliamo costruire un ponte simbolico con chi, oppresso, sta vivendo questa tragedia”.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Per aderire all’iniziativa: <a data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-removefontsize="true" href="mailto:rompiamoildigiunoinsieme@gmail.com" style="color: #4285f4;" target="_blank">rompiamoildigiunoinsieme@<wbr></wbr>gmail.com</a></span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-66356498026383091172024-03-14T17:02:00.003+00:002024-03-14T17:02:34.159+00:00Domani mattina a Terrasini, su proposta della Cgil, l’intitolazione di una strada a Giuseppe Maniaci, segretario della Federterra, ucciso dalla mafia il 22 ottobre 194, a 38 anni <p style="text-align: left;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3LCLTAYwZdzDQWveAzEN0ZYBT5_Y1xBvQiO5IKW7rv5ZvNncbh05oNFgsIg172LeJ-B4lcCAk7zus8ij830yuoTAmxfF-Dzd0Dlt0Q_t0M3zOZZxVYAHzIcotkz5QSP_3P7xJ5ottIJY2duSKlrbCunjOMKn0S-rZUtTI74fYbfsNjRFegHpFUhFcCgAT/s642/475E72C5-931A-414F-8FE3-C8EBC509EB16.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="642" data-original-width="445" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3LCLTAYwZdzDQWveAzEN0ZYBT5_Y1xBvQiO5IKW7rv5ZvNncbh05oNFgsIg172LeJ-B4lcCAk7zus8ij830yuoTAmxfF-Dzd0Dlt0Q_t0M3zOZZxVYAHzIcotkz5QSP_3P7xJ5ottIJY2duSKlrbCunjOMKn0S-rZUtTI74fYbfsNjRFegHpFUhFcCgAT/w444-h640/475E72C5-931A-414F-8FE3-C8EBC509EB16.jpeg" width="444" /></a></span></b></div><b><span style="color: #cc0000;"><br />Palermo 14 marzo 2024 – Domani a Terrasini sarà intitolata una strada a Giuseppe Maniaci, segretario della Federterra di Terrasini e dirigente del partito comunista, ucciso dalla mafia il 22 ottobre 1947.</span></b><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="border-color: rgb(49, 49, 49);"> </span>L’appuntamento è alle ore 10,30 a Terrasini nella traversa accanto alla via Carlo Alberto Dalla Chiesa. Interverranno il sindaco di Terrasini Giosuè Maniaci e il segretario generale della Cgil Palermo Mario Ridulfo. Sarà presente anche Dino Paternostro, responsabile Dipartimento Archivio e Memoria storica Cgil Palermo e i familiari di Giuseppe Maniaci. <span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Maniaci venne ucciso a colpi di mitra a pochi metri dalla sua casa di campagna, in contrada Paternella, a Terrasini, il 22 ottobre del 1947. Aveva 38 anni. Maniaci, contadino, era sposato con Benedetta Pellerito, sarta: lasciò la moglie incinta del secondo figlio, mentre il primo aveva appena un anno. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Nel carcere di Portolongone, sull’Isola d’Elba, dove era detenuto per reati comuni, aveva conosciuto i dirigenti comunisti Mauro Scoccimarro e Umberto Terracini. Un incontro che gli cambiò la vita. Cominciò ad avere una visione politica dei conflitti sociali, divenne un cittadino consapevole, abbracciò le idee comuniste. Alla sua morte, il sindacato e le forze di sinistra denunciarono l’ennesimo delitto politico contro un loro esponente. Ma gli investigatori si orientarono subito verso un’altra direzione, la vendetta privata, fu incolpato per il furto di qualche chilo di olive, escludendo il movente politico. I tre mafiosi fermati, sospettati fortemente del delitto, Procopio Di Maggio, Leonardo Vitale e Giuseppe Di Maggio non furono nemmeno denunciati. Il processo non decollò mai e fu chiuso in istruttoria perché gli autori del delitto rimasero per sempre “ignoti”. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Un altro delitto impunito. “Sono dovuti passare 77 anni dal suo assassinio ma finalmente anche a Terrasini il sacrificio di Giuseppe Maniaci sta ricevendo il giusto riconoscimento – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e Dino paternostro, responsabile dipartimento Archivio e memoria storica - <span style="border-color: rgb(49, 49, 49);"> </span>Ricordarlo oggi, intitolargli una strada del suo paese, significa indicare alle giovani generazioni la legalità e la giustizia sociale come la via maestra per costruire una società libera e giusta”. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">“La vicenda Maniaci – aggiungono Ridulfo e Paternostro - dimostra come le lotte sindacali e politiche nella Sicilia del secondo dopoguerra riuscirono non solo a costruire giustizia sociale ma anche a strappare dalle grinfie della criminalità organizzata intere generazioni di giovani. Se non avesse incontrato dirigenti comunisti come Scoccimarro e Terracini, Giuseppe Maniaci rischiava di restare incagliato nelle maglie della criminalità organizzata. Invece diventò un sindacalista comunista della Cgil, che combatté a testa alta e con intelligenza a difesa dei braccianti e dei contadini poveri”.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L’assassinio del segretario della Federterra di Terrasini rientra nell’ambito della lunga serie di delitti mafiosi, che avevano l’obiettivo di fermare le lotte per i diritti dei lavoratori della terra e per l’abolizione del feudo in Sicilia. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Per tanti anni nessuno si è più ricordato di Giuseppe Maniaci. Il 22 ottobre 2019, nel 72esimo anniversario del suo assassinio, la Cgil e il Comune di Palermo gli hanno dedicato una strada nel capoluogo, nell’ambito del “progetto memoria”. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Adesso anche il comune di Terrasini, su proposta della Cgil Palermo, ha deciso di dedicare una via a Maniaci e di organizzare per domani mattina un’iniziativa pubblica per scoprire la targa e ricordare il suo sacrificio.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; border-color: rgb(49, 49, 49); caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;">A ricordare Maniaci è anche</span> <span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="border-color: rgb(49, 49, 49); line-height: 21.221664px;">Pino Di Stefano, 98 anni, storico dirigente della Cgil e del Pci, amico e compagno di Maniaci, di cui fu pure testimone di nozze. Di Stefano racconta che Maniaci era riuscito a organizzare i tanti braccianti agricoli disoccupati, battendosi per la loro iscrizione negli elenchi anagrafici dai quali erano stati cancellati da un impiegato comunale fascista. La Camera del lavoro arrivò a contare circa settecento iscritti. «Peppino Maniaci– dice Di Stefano – organizzò anche i piccoli contadini, che spinse a coltivare il pomodoro, che allora si commercializzava bene a Partinico, dove c’erano le industrie di trasformazione Ferrari, Pensabene e Contorno». Con coraggio ed ingegno, Maniaci riuscì anche a scongiurare che i contadini venissero rapinati dei soldi guadagnati con la vendita del pomodoro, al ritorno da Partinico con i loro carretti. «Si accordò con i contadini che gli affidarono i loro soldi, che lui portava a Terrasini viaggiando col treno – spiega Pino Di Stefano – mentre loro ritornavano in paese con i carretti».</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-18419267393729153032024-03-14T07:38:00.004+00:002024-03-14T07:40:01.337+00:00 L’assessore Volo incontra la Cgil sui ritardi per il riconoscimento delle invalidità civili denunciati dal sindacato. Annullato il sit-in di questa mattina: “Restiamo in attesa degli impegni presi per snellire tutti i passaggi e dare risposte ai cittadini”<p style="text-align: left;"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"></span></span></b></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimKu6xdnNRdneG1160bRgatbuBcZvbbcgb_Xv454RsHWmG3tVdBJ9Z1HsLYRSK6nIMx3J52SMWjPjsJc3olfwGPkNxosII4UALIeBD3e32S7jNSiOgWVqEtuaYzYP9Ax_BTxRLYpoATuyGVmmNDtp0N8UunTdI2Ilags7xBLcWbJBV8MhvX5LlNjd0F3Zr/s648/6ED26B69-7B10-4B3E-A670-4DCBEA1477DA.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="340" data-original-width="648" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimKu6xdnNRdneG1160bRgatbuBcZvbbcgb_Xv454RsHWmG3tVdBJ9Z1HsLYRSK6nIMx3J52SMWjPjsJc3olfwGPkNxosII4UALIeBD3e32S7jNSiOgWVqEtuaYzYP9Ax_BTxRLYpoATuyGVmmNDtp0N8UunTdI2Ilags7xBLcWbJBV8MhvX5LlNjd0F3Zr/w400-h210/6ED26B69-7B10-4B3E-A670-4DCBEA1477DA.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">L’assessorato per la sanità </td></tr></tbody></table><b><span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"><br /><span style="color: #cc0000;">Palermo 13 marzo 2024 – Ritardi per le pratiche delle invalidità civili: l’assessore Giovanna Volo ha convocato oggi la Cgil dopo che era stato annunciato per domani un sit-in sotto la sede dell’assessorato regionale della Salute di piazza Ziino.</span></span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #cc0000; font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"> </span></span></b><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La Cgil aveva deciso di autoconvocarsi in segno di protesta contro i ritardi accumulati dall’Asp di Palermo nelle procedure di riconoscimento dell’invalidità civile e della condizione di handicap. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L’incontro chiesto è arrivato, sotto la pressione dell’autoconvocazione, e il sit-in è stato annullato. All’incontro ha partecipato una delegazione della Cgil composta da Laura Di Martino della segreteria Cgil Palermo, Calogero Audino, responsabile del dipartimento per i diritti delle persone disabili , Giuseppe Guarcello della segreteria provinciale dello Spi, Valerio Lombardo, direttore del patronato Inca Cgil Palermo e l’avvocato Paolo Palma, consulente del Patronato in materia.<span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> <span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;">La Cgil ha chiesto all’assessore Giovanna Volo di farsi garante di un incontro con tutte le parti interessate, Asp, Inps e Assessorato al fine di risolvere la gravità di un’emergenza che vede migliaia di persone e famiglie sospese, in attesa del riconoscimento di un diritto, in spregio ai principi sanciti dall’articolo 38 della Costituzione.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L’assessore della Salute ha preso l’impegno a fare i passaggi con l’Asp e con l’Inps “per trovare una soluzione veloce, che dia risposte alle cittadine e ai cittadini”.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">“Registriamo l’apertura al confronto e al dialogo, restiamo in attesa di una nuova convocazione confidando negli impegni presi dall’assessore e, se dovessero essere disattesi, siamo pronti a scendere in piazza insieme agli utenti”, dicono i rappresentanti sindacali di Cgil Palermo, Inca e Spi Cgil Palermo. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I sindacalisti hanno denunciato “ritardi allarmanti” nell’evasione delle domande di invalidità civile, handicap, sordità, cecità e collocamento mirato i tempi di attesa per l’esame delle richieste sono aumentati ormai da alcuni anni e i ritardi nello smaltimento delle pratiche continuano ad aggravarsi di mese in mese. “A Palermo, in particolare, i tempi di attesa per essere sottoposti alla prescritta visita medica, da parte delle competenti commissioni mediche del servizio sanitario pubblico, attualmente si aggirano intorno ai 2 anni dalla data della domanda, contro i 120 giorni previsti dalla legge quale termine massimo, dai dati disponibili risulta che le pratiche in giacenza per le prime visite, fino al 31 maggio 2022, erano 66.263 con un indice di risposta pari al 42 per cento di richieste esitate, E la situazione non è cambiata, in quanto i tempi medi che noi riscontriamo non si sono ridotti”.</span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il sindacato ha avanzato proposte utili finalizzate a promuovere la stipula di protocolli, convenzioni e buone pratiche tra le aziende sanitarie provinciali e l’Inps per semplificare le procedure, avere un andamento omogeneo in tutte le provincie e ridurre a una sola visita medica, contro le due attuali, quelle occorrenti per il riconoscimento (o il diniego) del diritto.</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-40548637924726419722024-03-14T07:27:00.001+00:002024-03-14T07:27:39.558+00:00 Il Sunia incontra il nuovo assessore all’Emergenza abitativa Ferrandelli. “Residenza anagrafica, digitalizzazione, aggiornamento delle graduatorie per la casa” <p style="text-align: left;"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"></span></span></b></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjllTPt-PB2Z-Nr6FEdj032kzE6zo5WfuoYcyzjRBF6GNsYPfKVhqvwuNW4VtBKgoMy407RPiFToR0ekXihHF3a2TRxu4q0noXs92-aqly1ErVbJz2kL1_-PdEBxEbfrH5QesZSDfGMwD-coTAkcecs2iMPoaZuV1uJOozvtCDtAog6fTWkw5DmB8RWbx_X/s2048/A77D6AAB-1583-4C03-8E0A-3A66D457E4FA.jpeg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1365" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjllTPt-PB2Z-Nr6FEdj032kzE6zo5WfuoYcyzjRBF6GNsYPfKVhqvwuNW4VtBKgoMy407RPiFToR0ekXihHF3a2TRxu4q0noXs92-aqly1ErVbJz2kL1_-PdEBxEbfrH5QesZSDfGMwD-coTAkcecs2iMPoaZuV1uJOozvtCDtAog6fTWkw5DmB8RWbx_X/w426-h640/A77D6AAB-1583-4C03-8E0A-3A66D457E4FA.jpeg" width="426" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: #313131; font-size: large; text-align: left;">Il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish<br /><br /></span></td></tr></tbody></table><b><span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"><br /><span style="color: #cc0000;">Palermo 13 marzo 2024 – Incontro tra il Sunia e il nuovo assessore all’Emergenza abitativa Fabrizio Ferrandelli. Il sindacato degli inquilini e assegnatari ha chiesto di proseguire sul solco del lavoro avviato soprattutto su alcuni temi come il rilascio della residenza anagrafica, l’aggiornamento della graduatoria per l’emergenza abitativa e di quella per le case popolari.</span></span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #cc0000; font-family: arial; font-size: large; word-spacing: 1px;"> </span></span></b><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">“L’incontro con Ferrandelli, al quale abbiamo augurato buon lavoro per l’incarico in giunta, si è svolto in un clima di disponibilità e apertura – dice il segretario del Sunia Palermo Zaher Darwish - Abbiamo spiegato l’importanza di portare a termine i processi già avviati, come il rilascio in deroga della residenza, l’attivazione dei servizi digitali per aggiornare la graduatoria per l’emergenza abitativa e l’esigenza che anche le graduatorie per le case popolari, ferme al 2003, vengano aggiornate. La nostra richiesta è di una visione complessiva, che metta insieme possibile risorse immobiliari e finanziarie, per dare risposte alle esigenze abitative sempre più pressanti”. <span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il Sunia ancora una volta ha sottolineato il lavoro svolto con le famiglie per l’auto recupero di alcuni insediamenti abitativi, come i complessi ex Onpi e ex Francesco, “progetti pilota” che possono essere esportarti dall’amministrazione comunale. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Per quanto riguarda la residenza anagrafica, giovedì scorso il Sunia ha organizzato un presidio nella sede dell’anagrafe, in viale Lazio, per chiedere di attivare le procedure per il rilascio dell’iscrizione alle famiglie, “negata da anni”, in applicazione della normativa e della determina del sindaco del 29 gennaio scorso. </span></span></p><p class="MsoNormal" style="-webkit-text-size-adjust: auto; caret-color: rgb(49, 49, 49); color: #313131; text-align: left; word-spacing: 1px;"><span data-originalcomputedfontsize="18.666666" data-originalfontsize="14pt" style="line-height: 21.221664px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">“Abbiamo incontrato la dirigente dell’ufficio, che ha garantito che il processo si avvierà entro il mese – aggiunge Zaher Darwish - Il Sunia ritiene che debbano essere previste modalità per facilitare le procedure per le famiglie e allo stesso tempo per snellire il carico di lavoro degli uffici”. </span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-20133970867295985042024-03-13T20:57:00.001+00:002024-03-13T20:57:01.904+00:00 I vescovi siciliani sull’autonomia differenziata<p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;"><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT0P2-aQbq7PvvVNw3MccLkj6780SJwRJYVpc4KPXtZQtQIcMGJsl8E7A1tWgrsp4sZNafT5WiG35RlRU-j5kLHJsI0BH98xpCpoaiBMWm37g4DAsBA1i_Vx6HDAslvfKpeSE1ElAmsl9B-4JLzMXJac_Fz-xYr7Ddw_buWXcqd5RhVOc6UOWMZS0cQxg1/s720/1B097520-A5BB-4D95-B0F1-A4F746DBCF3D.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="480" data-original-width="720" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjT0P2-aQbq7PvvVNw3MccLkj6780SJwRJYVpc4KPXtZQtQIcMGJsl8E7A1tWgrsp4sZNafT5WiG35RlRU-j5kLHJsI0BH98xpCpoaiBMWm37g4DAsBA1i_Vx6HDAslvfKpeSE1ElAmsl9B-4JLzMXJac_Fz-xYr7Ddw_buWXcqd5RhVOc6UOWMZS0cQxg1/w400-h266/1B097520-A5BB-4D95-B0F1-A4F746DBCF3D.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">La riunione dei vescovi siciliani </td></tr></tbody></table><br />di <b>Giuseppe Savagnone</b></span></p><p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large; font-weight: bold;"><span style="color: #cc0000;">Pubblichiamo in anteprima, per gentile concessione dell’Ufficio per la Pastorale della cultura della diocesi di Palermo, il testo di Giuseppe Savagnone sulla reazione dei vescovi delle diocesi siciliane al ddl Calderoli (sulla «autonomia differenziata» delle regioni), già approvato in Senato (23 gennaio) e ora in discussione alla Camera. Questo articolo sarà in seguito pubblicato nella rubrica «I chiaroscuri» che l’autore firma per il sito della Pastorale della cultura.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ha destato una notevole eco sulla stampa (con l’eccezione dei giornali governativi) il <a href="https://www.chiesedisicilia.org/2024/03/05/comunicato-stampa-dei-vescovi-di-sicilia-sul-disegno-di-legge-sulla-autonomia-differenziata/">comunicato stampa</a> dello scorso 5 marzo, con il quale i vescovi di Sicilia hanno preso posizione nei confronti del disegno di legge sulla autonomia differenziata, attualmente in discussione alla Camera dopo l’approvazione in Senato, il 23 gennaio scorso.<span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Sarebbe riduttivo vedere in questo documento una semplice preoccupazione per gli interessi della Sicilia. Esso va letto alla luce della grande attenzione che la Chiesa italiana ha manifestato, alla fine del secolo scorso e nei primi anni di questo, ai rapporti fra le diverse aree del nostro paese, e in particolare tra Settentrione e Meridione.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Non si può infatti dimenticare che il tema dell’autonomia delle regioni si intreccia strettamente con quella che una volta veniva chiamata «questione meridionale». Lo evidenzia, se non altro, il fatto che a chiedere con insistenza la riforma sono le prospere regioni del Nord, anche se quelle del Sud, almeno quelle governate da maggioranze di destra, Sicilia compresa, si sono dette anch’esse favorevoli.</span></span></p><p class="p5" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 4px;"><span class="s4" style="font-weight: bold;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Lo sfondo dottrinale</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Forse non tutti ricordano che su questa complessa problematica la Conferenza Episcopale Italiana ha sentito l’esigenza di pronunziarsi con due ampi documenti, Chiesa italiana e Mezzogiorno: sviluppo nella solidarietà, del 1989, e Per un Paese solidale. Chiesa italiana e Mezzogiorno, del 2010, che autorevolmente leggono la questione alla luce della dottrina sociale cattolica e meritano perciò, soprattutto in questo momento, l’attenzione di tutti, e in particolare dei credenti.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">In entrambi questi documenti il punto fondamentale su cui i vescovi poggiavano la loro riflessione era che «il paese non crescerà se non insieme» e che «il bene comune è molto di più della somma del bene delle singole parti» (Per un Paese solidale, n.1).</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Siamo lontanissimi, però, da un cieco statalismo, che i cattolici italiani hanno sempre strenuamente combattuto fin dal tempo del Risorgimento. Nella Costituente sono stati loro a volere introdurre nella Costituzione repubblicana il regionalismo. E il principio di sussidiarietà, oggi spesso invocato in sede sia nazionale che europea, ha la sua prima matrice proprio nell’insegnamento sociale della Chiesa. A questo proposito si ricordava, nel secondo documento della CEI, «la sempre valida visione regionalistica di don Luigi Sturzo e di Aldo Moro» (n. 8). Alla luce della loro storia, nessuno è meno sospetto dei cattolici di voler misconoscere i valori e le esigenze differenziate delle diverse regioni italiane.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ciò che i vescovi hanno voluto combattere, già dalla fine del secolo scorso, è piuttosto una deriva culturale che «ha fatto crescere l’egoismo, individuale e corporativo, un po’ in tutta l’Italia, con il rischio di tagliare fuori il Mezzogiorno dai canali della ridistribuzione delle risorse, trasformandolo in un collettore di voti per disegni politico-economici estranei al suo sviluppo» (n. 5). Il silenzio calato sulla questione meridionale era ai loro occhi un indizio inquietante dell’eclisse del senso del bene comune che si è registrata in questi ultimi anni in Italia.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">È dunque in nome di questo bene comune e della solidarietà da esso richiesto che la Chiesa fissava, già nel 2010, dei limiti precisi alle autonomie reginali. Perché, se la solidarietà richiede sempre la sussidiarietà, è vero anche il reciproco: «La prospettiva di riarticolare l’assetto del Paese in senso federale costituirebbe una sconfitta per tutti, se il federalismo accentuasse la distanza tra le diverse parti d’Italia». Ciò che serve, sottolineavano i vescovi, è un «federalismo solidale», che «rafforzerebbe l’unità del Paese, rinnovando il modo di concorrervi da parte delle diverse realtà regionali».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Secondo la Conferenza Episcopale Italiana «un sano federalismo rappresenterebbe una sfida per il Mezzogiorno e potrebbe risolversi a suo vantaggio», costringendo in qualche modo gli amministratori meridionali a «rendersi direttamente responsabili della qualità dei servizi erogati ai cittadini». Ma «l’impegno dello Stato deve rimanere intatto (…) per evitare che si creino di fatto diritti di cittadinanza differenziati a seconda dell’appartenenza regionale» (n. 8).</span></span></p><p class="p5" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 4px;"><span class="s4" style="font-weight: bold;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La solidarietà nazionale compromessa</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">È su questo sfondo che va letto il comunicato dei vescovi siciliani. In esso la critica fondamentale al DDL sull’autonomia differenziata è di non tener conto degli «squilibri strutturali ed economici fortemente presenti nel meridione e che potrebbero portare a colpire in modo grave l’unità nazionale in favore di preoccupanti spinte secessioniste istituzionalizzate». Invece di favorire una sussidiarietà al servizio della solidarietà, la riforma rischia, secondo loro, di dissolvere l’unità nazionale in nome degli interessi particolaristici di alcune regioni.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">In questa logica, nel documento della Conferenza Episcopale sicula si sottolinea che «la differenziazione è da considerarsi come un corollario del principio di sussidiarietà» all’interno di un quadro nazionale unitario, e che perciò «la dislocazione differenziata di funzioni legislative in singole Regioni non è affatto (…) un “diritto” di alcune Regioni (o dei loro “popoli”)».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">E in questa luce si comprendono le «criticità» del ddl in esame alla Camera segnalate nel comunicato dei vescovi. Ne sono un esempio, secondo loro, «le modalità di finanziamento delle funzioni attribuite» alle regioni autonome, previste agli art. 5 e 6.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il ddl prevede che questo finanziamento avvenga «attraverso compartecipazioni al gettito di uno o più tributi erariali maturato nel territorio regionale». Ma «la compartecipazione si collega alla produttività dei territori regionali, con la conseguenza che territori maggiormente produttivi avrebbero introiti maggiori di altre realtà territoriali con una produttività storicamente ridotta e ciò trasformerebbe la differenziazione in diseguaglianza con l’evidente rischio di colpire concretamente la coesione dei territori mettendo in grave pericolo l’unità nazionale».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Questo pericolo, si osserva nel comunicato, è ancora più evidente se si considera che «nell’art 10, dedicato alle misure perequative, non v’è traccia di fondo perequativo di solidarietà nazionale che permetta di riequilibrare le forti disomogeneità territoriali». Su questo punto i vescovi siciliani sono molto chiari: «Fino a che le regioni del meridione non raggiungono, con un fondo dedicato, almeno la media della capacità fiscale nazionale per abitante non si può affrontare per nessuna regione il tema dell’autonomia differenziata a meno che non si preveda un fondo di solidarietà nazionale vincolato a sanare le disparità delle capacità fiscali territoriali».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">E aggiungono: «Anche la riduzione del cosiddetto “Fondo complementare” da 4 miliardi e 400 milioni di euro, a poco più di 700 milioni di euro rappresenta un ulteriore rischio per le regioni più povere».</span></span></p><p class="p5" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 4px;"><span class="s4" style="font-weight: bold;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Le «criticità» relative ai LEP</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Da parte della maggioranza si insiste sempre sulla garanzia rappresentata dai LEP (livelli essenziali delle prestazioni), che dovrebbero essere determinati prima di procedere alla realizzazione della riforma. Ma nel comunicato dei vescovi proprio il tema dei LEP è considerato motivo di ulteriore «criticità». Innanzi tutto, perché nel ddl «manca un esplicito e necessario richiamo all’art. 2 Cost. fonte del dovere di solidarietà sociale in favore dei soggetti meno abbienti, che costituirebbe un ulteriore e migliore ancoraggio costituzionale anche a garanzia e vincolo nella determinazione dei LEP».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Inoltre, in riferimento all’art. 3 del ddl, si fa notare che «appare poco prudente la scelta di consentire al Governo di adottare dei decreti legislativi per la determinazione dei LEP posto che con tale scelta il Parlamento, attraverso delle Commissioni, potrà soltanto esprimere un parere su quanto deciso dal Governo ed in caso di silenzio il Decreto legislativo potrà essere comunque adottato».</span></span></p><p class="p5" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px 0px 4px;"><span class="s4" style="font-weight: bold;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Le conseguenze per la Sicilia</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">È in questo contesto più ampio, e che riguarda tutto il nostro paese, che i vescovi siciliani guardano alle conseguenze per l’Isola del passaggio a «uno Stato “Arlecchino”», facendo notare «che secondo degli studi fatti dalla Ragioneria Generale dello Stato, la Sicilia perderà 1 miliardo e 300 milioni di euro circa l’anno: un impatto disastroso per una economia già in grande sofferenza».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Infine, sempre per quanto riguarda la Sicilia, regione a Statuto speciale, il comunicato fa presente che, prima di perseguire ulteriori forme di autonomia differenziata, bisognerebbe che venisse effettivamente realizzato il dettato dello Statuto della Regione siciliana che, all’art. 38, prevede:</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">«1. Lo Stato verserà annualmente alla Regione, a titolo di solidarietà nazionale, una somma da impiegarsi, in base ad un piano economico, nella esecuzione di lavori pubblici. 2. Questa somma tenderà a bilanciare il minore ammontare dei redditi di lavoro nella Regione in confronto della media nazionale. 3. Si procederà ad una revisione quinquennale della detta assegnazione con riferimento alle variazioni dei dati assunti per il precedente computo».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">«Quindi», osservano i vescovi, «oltre che rilevare ciò che di critico esiste nell’attuale riforma, la classe dirigente politica siciliana dovrebbe chiedere al governo nazionale l’attuazione completa dello statuto e non sprecare le risorse in dotazione».</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">L’ultima frase accenna – per la verità forse troppo di passaggio e timidamente − al grande problema che fa da contraltare alle sperequazioni della riforma e che da sempre viene segnalato, sia a livello di CEI che di CESi, e che è quello delle responsabilità della classe politica del Meridione e di quella siciliana in particolare.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Già nel documento della Conferenza Episcopale Italiana del 1989 si diceva chiaramente: «Sono necessari, e doverosi, l’aiuto e la solidarietà dell’intera Nazione, ma in primo luogo sono i meridionali i responsabili di ciò che il Sud sarà nel futuro» (n. 15).</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">La soluzione non può essere l’assistenzialismo. L’aiuto che il Paese può e deve dare al Sud è di stimolarlo a trovare in se stesso le energie e le risorse per uscire dal degrado. E ciò richiede un impegno dei cattolici per rinnovare una classe politica meridionale che, al di là delle contrapposizioni partitiche, risente ancora spesso di un invasivo stile clientelare, in cui affonda le sue radici la presenza della mafia.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Ma il rimedio a questo non è certo una dissoluzione dell’unità nazionale, che rischia di consegnare il Sud alle sue peggiori derive.</span></span></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">settimananews.it, 13 marzo 2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-40824726543046633922024-03-12T22:06:00.002+00:002024-03-12T22:06:23.091+00:00Il 76mo di P. Rizzotto. A Corleone quell’esercito di insegnanti per costruire democrazia, libertà, sviluppo…<p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5VOVGB5J6xkCs7CugPEOSrVlu2ag83Y5-DcA6tbxN1zdE66S3fb8DVsmeWZBjAtUyr-PpABNdLQnNYnvVhCW-qZc38etCyJ9yh-Geh5FJisERsEywE5aQVx_7td-U8Kfo7emivloZv_hgcsEwnqNF1XkBzWTDVfUg0hxnQIia0SMQH5p0Yk4XvwCgE6qS/s1559/415F01D2-D219-4C4F-9788-CA56AD5CF266.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="720" data-original-width="1559" height="185" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5VOVGB5J6xkCs7CugPEOSrVlu2ag83Y5-DcA6tbxN1zdE66S3fb8DVsmeWZBjAtUyr-PpABNdLQnNYnvVhCW-qZc38etCyJ9yh-Geh5FJisERsEywE5aQVx_7td-U8Kfo7emivloZv_hgcsEwnqNF1XkBzWTDVfUg0hxnQIia0SMQH5p0Yk4XvwCgE6qS/w400-h185/415F01D2-D219-4C4F-9788-CA56AD5CF266.jpeg" width="400" /></a></b></span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />DINO PATERNOSTRO</b></span><p></p><p><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto;"><b><span style="color: #cc0000;">Ormai è certo, Corleone ha quell’esercito di insegnanti necessario (come scriveva Gesualdo Bufalino) per sconfiggere la mafia. </span></b></span></span><span style="font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">L’abbiamo constatato lunedì mattina, durante le manifestazioni per ricordare Placido Rizzotto. L’abbiamo letto negli occhi delle maestre e dei loro alunni che - davanti al busto di Rizzotto - cantavano, esponevano cartelloni, lèggevano poesie. L’abbiamo letto negli occhi e ascoltato nelle parole della sindaca dei ragazzi e negli sguardi di consenso dei baby assessori e dei baby consiglieri. E infine nelle parole della dirigente scolastica del don Colletto, negli sguardi attenti degli studenti che l’ascoltavano e nelle domande rivolte a don Luigi Ciotti.</span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;"> </span></span></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;"><b><a href="https://www.facebook.com/785924821/posts/pfbid0DrTmdVKG2qXW5FzztBFyfdZNf3dDeiuDStk21AvsVXWBg4QsfzYy4nbF4KWrbcSCl/">GUARDA L’ALBUM FOTOGRAFICO<span></span></a></b></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Proprio il caro don Luigi, che non ringrazieremo mai abbastanza per l’affetto con cui ci segue e l’attenzione che presta ai nostri giovani, ha dato atto del lungo e positivo percorso del nostro territorio. Insieme, stiamo facendo il possibile (e qualcosa in più) per fare memoria del passato glorioso (le lotte contadine, Verro, Rizzotto…) e provare a costruire le condizioni per avere lavoro e sviluppo nella legalità. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Adesso, nel nome di Verro e Rizzotto, dobbiamo continuare l’impegno per difendere il nostro ospedale, per ammodernare la viabilità, per dare servizi sociali alle popolazioni (a partire dalle categorie più fragili), per costruire opportunità di sviluppo e occupazione. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Non sarà facile, ma se saremo uniti, se marceremo insieme al “nostro esercito”, potremo provarci. </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Dino Paternostro</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s1"><a href="https://www.facebook.com/785924821/posts/pfbid0DrTmdVKG2qXW5FzztBFyfdZNf3dDeiuDStk21AvsVXWBg4QsfzYy4nbF4KWrbcSCl/"></a></span><br /></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><a href="https://www.facebook.com/785924821/posts/pfbid0DrTmdVKG2qXW5FzztBFyfdZNf3dDeiuDStk21AvsVXWBg4QsfzYy4nbF4KWrbcSCl/"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">https://www.facebook.com/785924821/posts/pfbid0DrTmdVKG2qXW5FzztBFyfdZNf3dDeiuDStk21AvsVXWBg4QsfzYy4nbF4KWrbcSCl/</span></a></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-75362702601698850442024-03-11T21:39:00.005+00:002024-03-12T21:48:24.453+00:00"VENTO DEL NORD".... A PLACIDO RIZZOTTO<p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5adU2dw7O34RQMCUpTgqWhQ9eHCGCLdBj334gQHDIFxr4TDgs0IbpiIk-Y3loHldpD8Ps0EdoIvKiuLOOyPZIQ7fCKNm-jwL-QiVfl5Fl0RMFAJIGEO3XQGtJ_useoEOEqfgVBiQaEvFeMdplVJM0WwclWWtZN5flFe9p6K8glj2Ua2NrQ3eJETHaf6Nm/s795/5FAE3242-019B-426C-B370-D4E65B044DFB.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="795" data-original-width="720" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5adU2dw7O34RQMCUpTgqWhQ9eHCGCLdBj334gQHDIFxr4TDgs0IbpiIk-Y3loHldpD8Ps0EdoIvKiuLOOyPZIQ7fCKNm-jwL-QiVfl5Fl0RMFAJIGEO3XQGtJ_useoEOEqfgVBiQaEvFeMdplVJM0WwclWWtZN5flFe9p6K8glj2Ua2NrQ3eJETHaf6Nm/w363-h400/5FAE3242-019B-426C-B370-D4E65B044DFB.jpeg" width="363" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Placido Rizzotto (olio su tela) - Gaetano Porcasi</td></tr></tbody></table><span style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"><b><span><br /><span style="color: #cc0000; font-size: medium;">A Placido Rizzotto, Sindacalista, Eroe Corleonese da non dimenticare!</span></span></b></span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span style="font-family: UICTFontTextStyleEmphasizedBody; font-size: 19px; font-weight: bold;">MARINA ODDO</span><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Luminosa torna ancor alla mente,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">anche se son passati tant'anni,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">la storia d'un uomo intelligente</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">vissuto tra insidie, orgoglio, malanni...</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Bimbetto, ferito nel cuore,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">senza mamma restò, solo e perso...</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">poi partigiano, morte ed orrore,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">vide in faccia, tra le rocce del Carso!<span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Ed ancor, lesse negli occhi</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">dell'umil sua gente, china</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">sulla terra con braccia e ginocchi,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">la gravosa fatica d'ogni mattina.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Dava essa, alla fin, con duro stento,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">di grano, d'olive qualche manciata,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">per le bocche magro sostentamento,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">ma d'ogni cristiano rispetto privata.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Si ribellò all'iniquo reato sommerso</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">il giovine Placido intrepido e onesto,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">nel cuor innamorato dei sogni, dell'universo, </span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">della giustizia con la libertà stretto innesto!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">La voce del "Vento del Nord" fece udir alle genti,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">che inermi subivan la brutale arroganza</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">dei padroni sfruttatori e prepotenti,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">disse che "insieme" c'era ancora speranza!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Si potrà mutar quell'andazzo avvilente</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">di torti subiti in silenzio, di vessazioni,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">di paura, imposti da "legge" opprimente,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">che incatenava la mente, da generazioni!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Il sibilo alzò qual "Vento", con crude parole</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">urlò di petto suo forte richiamo</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">alla folla di uomini, donne e di prole,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">ch'alzarono il capo, uniti, pian piano.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">" Sì ", potean riscattare la dignità</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">negata, da sempre schiacciata,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">senza scrupolo, senza umanità...</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">così a lungo, anelata e sognata!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Crudele mano, malvagia, assassina</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">fermò con mossa rabbiosa, violenta,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">la " guida" della massa contadina,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">ch'ebbe una morte feroce....lenta...</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Fu pestata, lanciata da un'altissima rocca,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">punita per la lotta pei diritti divulgata...</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">si spense la sua voce, in fondo alla ciacca</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">ma, la forza dell'eco alla Storia è tornata!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Ora, Corleone l'addita orgogliosa,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">come esempio d'eroe lo racconta</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">nei libri, nelle piazze, a scuola e una rosa </span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">sul monumento, pone e l'onor ne canta!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">Canta le gesta del "Rizzotto" audace, altero</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">che pagò con la vita la sua "ribellione",</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">perché disse "No" con cipiglio fiero</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">alla cultura mafiosa della sopraffazione!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">S'è dissolto il suo corpo mortale,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">non l'anima ,ch'è <span class="Apple-converted-space"> </span>senza <span class="Apple-converted-space"> </span>età</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">e vive ancora, si muove con l'ale,</span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">in terra, tra i Giusti, per l' Eternità!</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"></span><br /></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;"><b>Marina Oddo</b> <span class="Apple-converted-space"> </span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-size: 19px; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1" style="font-family: UICTFontTextStyleBody;">10 Marzo</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-65776377700155253062024-03-11T20:31:00.000+00:002024-03-11T20:31:01.132+00:00Election day per le Comunali in Sicilia, si vota l'8 e il 9 giugno insieme alle Europee<p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b></b></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEpRLz6V7Si5KCsFy6HmMMnxLV-tB9TraGCITpfY5X7DHGHC2T_rCbww6GdjRE4KMphYOiJtFosoaqqiBToMHFP5WbffE_zXb7cEEqb45sGdnYZSYGLKcjw8kQj3Vagrs96b4YuT-C4gKLuegKPuoUU-zqx-z0C_zFCCR3a1iGqp_PAkQKKS321UsTVr7S/s800/DF128555-F977-464E-B4B6-98C471664C65.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="800" data-original-width="800" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEpRLz6V7Si5KCsFy6HmMMnxLV-tB9TraGCITpfY5X7DHGHC2T_rCbww6GdjRE4KMphYOiJtFosoaqqiBToMHFP5WbffE_zXb7cEEqb45sGdnYZSYGLKcjw8kQj3Vagrs96b4YuT-C4gKLuegKPuoUU-zqx-z0C_zFCCR3a1iGqp_PAkQKKS321UsTVr7S/w400-h400/DF128555-F977-464E-B4B6-98C471664C65.jpeg" width="400" /></a></b></span></div><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><b><br />La giunta Schifani ha fissato la data delle Amministrative. Parte la campagna elettorale in 37 Comuni dell'isola: l’unico capoluogo chiamato alle urne è Caltanissetta ma ci sono anche Gela e nel Palermitano Bagheria, Monreale e Corleone</b></span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">di <b><span style="color: black;">Giacinto Pipitone</span></b></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Parte la campagna elettorale in 37 Comuni siciliani. La giunta Schifani ha fissato la data delle Amministrative facendola coincidere con quella delle Europee: al voto quindi l’8 e 9 giugno. Non sarà una tornata amministrativa come quelle degli scorsi anni ma si voterà ugualmente in città dal peso politico significativo. L’unico capoluogo chiamato alle urne è Caltanissetta ma ci sono anche Gela e nel Palermitano Bagheria, Monreale e Corleone. <span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />In totale i grandi centri in cui si vota col sistema proporzionale (gli unici in cui è misurabile la forza dei partiti) sono 8.<br />In tutti gli altri (con popolazione inferiore ai 15 mila abitanti) si vota col maggioritario che favorisce la formazione di liste civiche e alleanze anomale.<br />In provincia di Agrigento si voterà in sei Comuni, tutti al di sotto dei 15 mila abitanti: Alessandria della Rocca, Caltabellotta, Campobello di Licata (commissariato), Naro, Racalmuto e Santa Elisabetta.In provincia di Palermo si voterà oltre che a Bagheria e Monreale, con il maggioritario a Bompietro, Borgetto, Corleone, Palazzo Adriano, Roccamena, Cinisi e San Mauro Castelverde. Gli ultimi due attualmente attualmente amministrati da commissari straordinari.<br />I dieci Comuni del Messinese coinvolti dalla tornata elettorale sono tutti al di sotto dei 15 mila abitanti e si voterà quindi col maggioritario a Brolo, Condrò, Falcone (commissariato), Forza D’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta e Spadafora.<br />Nel Siracusano si voterà solo a Pachino (attualmente commissariato) con il sistema proporzionale. In provincia di Trapani i Comuni al di sopra dei 15 mila abitanti in cui si vota col proporzionale sono Castelvetrano e Mazara. Si voterà col maggioritario a Salaparuta e Salemi.<br />Le operazioni di voto si svolgeranno nelle giornate di sabato 8, dalle ore 14 alle 22, e di domenica 9, dalle 7 alle 23. Eventuali ballottaggi il 23 e 24 giugno.</span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">GdS, 11/3/2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-67830144172836459092024-03-11T19:40:00.004+00:002024-03-11T19:40:45.348+00:00Anche a Corleone, nei locali dell’IISS don Colletto, la mostra “Memorial de La Shoah in Sicilia”<p><span style="color: #cc0000; font-size: medium;"><b><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;"></span></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000; font-size: medium;"><b><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8rMwbPTblecT7TyMnfChPhAIyZu3ZEEvQEuZjx7fK_EfG8V5gRX9BnZipKoFqsgTbGJHhjEoXZBqqlvhBiJ8NedCjf6UYOaajUYOAJJPeQoePgmSIdWs-e1Ijc4nhBe7_EC7lp3VUhAQNfwrD58zSKCaHl3R5HG-iOnXQa9C0TJSuUavT36kUQOt_Tod5/s1600/31502E20-678E-4AEF-8E99-1FB120C3DC38.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="1600" data-original-width="1131" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi8rMwbPTblecT7TyMnfChPhAIyZu3ZEEvQEuZjx7fK_EfG8V5gRX9BnZipKoFqsgTbGJHhjEoXZBqqlvhBiJ8NedCjf6UYOaajUYOAJJPeQoePgmSIdWs-e1Ijc4nhBe7_EC7lp3VUhAQNfwrD58zSKCaHl3R5HG-iOnXQa9C0TJSuUavT36kUQOt_Tod5/w453-h640/31502E20-678E-4AEF-8E99-1FB120C3DC38.jpeg" width="453" /></a></b></span></div><span style="color: #cc0000; font-size: medium;"><b><br />Dal 13 marzo al 30 aprile 2024 sarà visitabile, per la prima volta in Sicilia, la Mostra storico-documentaria “<span class="s2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">Sport, sportivi e giochi olimpici nell’Europa in guerra (1936-1948)</span><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">” ideata e curata dal Mémorial de la Shoah di Parigi in collaborazione con il Conseil Régional Ile de France. </span></b></span><p></p><p><span style="font-size: medium;"><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">La Mostra approfondisce il rapporto tra Sport e dittatura negli anni Trenta e Quaranta, con particolare riferimento alla Germania nazista e al resto dell’Europa occupata. Nell’anno della XXXIII edizione delle Olimpiadi estive che si terranno a Parigi, a cento anni dall’ultima volta che la città ha ospitato l’evento, i Licei “Don Colletto” di Corleone (PA), “A.Volta” di Caltanissetta e “Archimede” di Acireale (CT), diretti rispettivamente dalla prof.ssa Elisa Inglima, dal prof.re Vito Parisi e dal prof.re Riccardo Biasco, hanno ideato un progetto didattico <span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-size: medium;">denominato “<span class="s3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-style: italic; font-weight: bold;">We need to understand, to remember, to act”</span><span class="s2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-weight: bold;"> - </span><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">Conoscere, ricordare, agire</span><span class="s2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-weight: bold;"> - </span><span class="s1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">che ha ricevuto il gradimento e il contributo economico del TOLI (The Olga Lengyel Institute) di New York e del CDEC (Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea) di Milano. Scopo del progetto didattico è quello di far conoscere le vicende dell’antisemitismo del Novecento inserite in una visione storicamente più ampia che, pur tenendo presenti le distinzioni temporali e i contesti specifici, aiuti a leggere il contemporaneo con maggiore consapevolezza e a ri-conoscervi l’eco di antiche ostilità verso l’altro e di linguaggi violenti. Il periodo che va dai Giochi Olimpici di Berlino (1936) e quelli di Londra (1948) coincide con una inedita politicizzazione dello sport: esaltando il corpo degli atleti, le discipline sportive diventano sinonimo di inquadramento delle popolazioni, di propaganda ideologica e di arma diplomatica. Ma lo sport è anche un ambito di resistenza al nazismo.</span></span><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Il percorso tematico verrà guidato dagli studenti delle tre scuole coordinati dalle docenti Anna Buscemi, Assunta Gallo Afflitto, Marinella Venera Sciuto.</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Per informazioni sugli orari di visita al pubblico della mostra, si prega di contattare i seguenti indirizzi email:</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">anna.buscemi<a href="mailto:1@scuola.istruzione.it"><span class="s4">1@scuola.istruzione.it</span></a>, I.I.S.S. “Don Colletto” Corleone ( PA)</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s4" style="text-decoration: underline;"><a href="mailto:assuntagalloafflitto66@gmail.com">assuntagalloafflitto66@gmail.com</a></span><span class="s1">, IIS “Volta” Caltanissetta</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s4" style="text-decoration: underline;"><a href="mailto:sciutomarinellavenera@gmail.com">sciutomarinellavenera@gmail.com</a></span><span class="s1">, Liceo “Archimede” Acireale (CT)</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-21685609562455828332024-03-10T22:34:00.007+00:002024-03-10T23:23:22.758+00:00Placido Rizzotto ricordato a San Giuseppe Jato<p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;"></span></b></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><b><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPFWYohjF-AzkiqJJN_nLJqHQ8Wx2RgQxjcOhg9HKUf_8-i4OH-GQqHLTkocqqA7rXKsgk7aelPprgtiHKxgDNqw4X0-gjR1mAXwjXlccogbedfjkQ5PZ3zC5sGMELia47C0KSA-idsbJYCCsmT-CqhuFEsJ2utD_jyL994TvttaXK8j21SYrVF9s3yEMl/s960/44BAFBB6-B2AB-45F3-9805-6DF904296B51.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiPFWYohjF-AzkiqJJN_nLJqHQ8Wx2RgQxjcOhg9HKUf_8-i4OH-GQqHLTkocqqA7rXKsgk7aelPprgtiHKxgDNqw4X0-gjR1mAXwjXlccogbedfjkQ5PZ3zC5sGMELia47C0KSA-idsbJYCCsmT-CqhuFEsJ2utD_jyL994TvttaXK8j21SYrVF9s3yEMl/w400-h266/44BAFBB6-B2AB-45F3-9805-6DF904296B51.jpeg" width="400" /></a></span></b></div><b><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />DINO PATERNOSTRO<br /></span></b><div><b><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;">Stamattina, su invito di Alberto Magro, presidente del circolo Acli “Pio La Torre”, a San Giuseppe Jato abbiamo ricordato Placido Rizzotto nel 76mo lo anniversario della sua uccisione per mano mafiosa. </span></b><p></p><p><span style="font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;">Insieme a me, che sono intervenuto a nome della Cgil Palermo, e ad Alberto (Acli), sono intervenuti Matteo Bellegoni (Osservatorio naz.le P. Rizzotto), Totó Alamia (circolo Anpi Portella della ginestra), e Francesco Citarda (Coop P. Rizzotto - Libera Terra). Hanno portato il loro saluto Giuseppe Siviglia, sindaco di S. Giuseppe Jato, e Matteo Cannella, sindaco di S. Cipirello. A conclusione della manifestazione ha portato il suo saluto e il suo omaggio a Rizzotto Giovanni Turdo del circolo Acli, con un passato di dirigente Cgil negli anni ‘70 a Corleone.</span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial;"> <span></span></span></span></p><a name='more'></a><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Una mattinata importante, che è servita ad onorare la memoria di Rizzotto, ma anche a ribadire la necessità di unire gli sforzi di tutti i lavoratori e le persone oneste per costruire lavoro e sviluppo nella legalità. </span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2" style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span class="s2" style="font-family: arial; font-size: medium;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbb3JA_9FqotGDIkF0uHsv9P-u-foTFMp8KrdzoIF1ZbztcnNhBfvkM5pDotbYJWJKmvxC0VuiRyuOmP3KJ_SIuqZ2Vhx6dcLvXbX4BK56LUlNZogPjsBPj4uvZ_x17xbn2wOQmeaWgQeDFFqZdAXBpGnux3NxHsO603k1e8S6TWHuTdi7r4oGGCoSsTMG/s2048/1A0215BB-F395-42FA-BDBC-EA9FB29E67BF.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="2048" data-original-width="1454" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjbb3JA_9FqotGDIkF0uHsv9P-u-foTFMp8KrdzoIF1ZbztcnNhBfvkM5pDotbYJWJKmvxC0VuiRyuOmP3KJ_SIuqZ2Vhx6dcLvXbX4BK56LUlNZogPjsBPj4uvZ_x17xbn2wOQmeaWgQeDFFqZdAXBpGnux3NxHsO603k1e8S6TWHuTdi7r4oGGCoSsTMG/w284-h400/1A0215BB-F395-42FA-BDBC-EA9FB29E67BF.jpeg" width="284" /></a></span></div><span class="s2" style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /><span><br /></span></span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2" style="font-family: arial; font-size: medium;"></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieh4XuMFP88GzjnFyKZyil25FRCG79R1ugd0NW8_7VgoQJy9BCxrsyxx6NhGdLllvIK8grPnMcs493f5GebvPA2nHMecKNMcJokcfY3IQAyBCbxIsA_a0iEMJlvtRxGvxoz7xtVDCBb-am-6j_ugEuVlHSXgIU8VcJfKQ7HaY8migFqRC0qEtrZtzMy68Y/s960/06DF603C-A6E9-4CEF-A253-3E7C8F3E8742.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEieh4XuMFP88GzjnFyKZyil25FRCG79R1ugd0NW8_7VgoQJy9BCxrsyxx6NhGdLllvIK8grPnMcs493f5GebvPA2nHMecKNMcJokcfY3IQAyBCbxIsA_a0iEMJlvtRxGvxoz7xtVDCBb-am-6j_ugEuVlHSXgIU8VcJfKQ7HaY8migFqRC0qEtrZtzMy68Y/w400-h266/06DF603C-A6E9-4CEF-A253-3E7C8F3E8742.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVVyxjC_iKnPgezWvhpLrIjcCQSxD76aB7uhOcdEmXdOzQ7TRD83BctDe2bd-YMNZFXzV0N0zLY4jhi_YTLqrWBZ1UgkKSwrR-dJnzHqH1UgHYh7s-vaiAJPOFfuVJUGz0Ir96-Q9UuH096Eh4I9M2-s3EVCl9lK-AlW_ZOUALEVEksQB6poQSGgiaRh3/s960/6CD0ED12-0C1A-4865-BBD9-256B7D1E02EA.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEghVVyxjC_iKnPgezWvhpLrIjcCQSxD76aB7uhOcdEmXdOzQ7TRD83BctDe2bd-YMNZFXzV0N0zLY4jhi_YTLqrWBZ1UgkKSwrR-dJnzHqH1UgHYh7s-vaiAJPOFfuVJUGz0Ir96-Q9UuH096Eh4I9M2-s3EVCl9lK-AlW_ZOUALEVEksQB6poQSGgiaRh3/w400-h266/6CD0ED12-0C1A-4865-BBD9-256B7D1E02EA.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuOQoIjga72gyfDzfX71eMyC02w0zvN8rrZotzuyDGEsWKylfThvGFzmZsiWI-hAlFULZhZ58p1T1hTX_dbpqpnA2O776eWvF1DhGnM-euYQbO7RXvT1aY2lsf4VdEGyAsfmpASR_o2p9jsDWOwm_PPWx9Y__ZUc_CMuQLIVvIcyo3ykwkazg7ajL4J8v2/s960/7C3D846C-EB38-4A15-8E45-F547143AF537.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjuOQoIjga72gyfDzfX71eMyC02w0zvN8rrZotzuyDGEsWKylfThvGFzmZsiWI-hAlFULZhZ58p1T1hTX_dbpqpnA2O776eWvF1DhGnM-euYQbO7RXvT1aY2lsf4VdEGyAsfmpASR_o2p9jsDWOwm_PPWx9Y__ZUc_CMuQLIVvIcyo3ykwkazg7ajL4J8v2/w400-h266/7C3D846C-EB38-4A15-8E45-F547143AF537.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I</span></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUL1zfTw0Uh2r-s7tEQ_kaAvk9eV_cWgRRPC3gLyQ6TmEHPEFGOLwYXWbeKA4qHBJ_8uhKCgCyEeuCZVAKioHv4eggBAft3odpTbC6mCLx9GrAbb3374RlhWOPbTq7joYXUjEAkFLuwM-mk8gcpDx-uEdbAy21_O95vQRASb6LQWSlmHtEZNFE-h-NBHPE/s960/42A37E66-DB20-4285-96F3-0FEAD1C58145.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjUL1zfTw0Uh2r-s7tEQ_kaAvk9eV_cWgRRPC3gLyQ6TmEHPEFGOLwYXWbeKA4qHBJ_8uhKCgCyEeuCZVAKioHv4eggBAft3odpTbC6mCLx9GrAbb3374RlhWOPbTq7joYXUjEAkFLuwM-mk8gcpDx-uEdbAy21_O95vQRASb6LQWSlmHtEZNFE-h-NBHPE/w400-h266/42A37E66-DB20-4285-96F3-0FEAD1C58145.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5al4rxCp_tCPuXEJdzOao5qzuMgTkwiMjACD0P054HY4oXcQoO8a_W15tAqnuRQPjAOq5OfGJmDnq9Yi41uU7TUTZqgIRd1GTd9LNxko98E5GixQK3e3swSq7QttpYqj0klL3NlvTxsdVpNnW9tfZtrtF6t_njBp_YhEJEJfDwpBe0DQsVRV5YriNVxEM/s960/74BC1FEA-3472-4D51-842B-3878A9C223CB.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi5al4rxCp_tCPuXEJdzOao5qzuMgTkwiMjACD0P054HY4oXcQoO8a_W15tAqnuRQPjAOq5OfGJmDnq9Yi41uU7TUTZqgIRd1GTd9LNxko98E5GixQK3e3swSq7QttpYqj0klL3NlvTxsdVpNnW9tfZtrtF6t_njBp_YhEJEJfDwpBe0DQsVRV5YriNVxEM/w400-h266/74BC1FEA-3472-4D51-842B-3878A9C223CB.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAaAtL8YTr8zH5vYIz6rAOAoZkmV9uQRacAipxZVLeZwbYgJQ7F5gWPmZnAFYDQTj5TrFXjboNXPQeZrI2bOXQbBv5eA9ZwGf35Qz_TdhWAD8OBF-T-9ylI3Nfi_7D9wNJAja2ExD13ZhsR0GMTQyIYDq_J09rT1r7ZJNyu7NfAc2TEmEhz3XyHfsYFUIZ/s960/89C0BBFD-AF0A-448C-A549-1453D59514B1.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAaAtL8YTr8zH5vYIz6rAOAoZkmV9uQRacAipxZVLeZwbYgJQ7F5gWPmZnAFYDQTj5TrFXjboNXPQeZrI2bOXQbBv5eA9ZwGf35Qz_TdhWAD8OBF-T-9ylI3Nfi_7D9wNJAja2ExD13ZhsR0GMTQyIYDq_J09rT1r7ZJNyu7NfAc2TEmEhz3XyHfsYFUIZ/w400-h266/89C0BBFD-AF0A-448C-A549-1453D59514B1.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcdi8qXrPmGAkb1xSD4l4I7gdQxbdFq0bNiZda08f347SKxzDmGc37OIv0NbLa3jmwbheqP-F14U97xzn1osQcQI2wGOZ_SbUcuzd40EriI7lN8szVQ2TYNxDFCRDiAEfxYSAfuQf5uWs1JdtCcHg-MPaDtgcv6RD2Qq_hRykfgk-UtW-evwUOB55sDq0D/s960/134CF8C2-B45F-4627-9125-793316B5888E.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="960" data-original-width="640" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjcdi8qXrPmGAkb1xSD4l4I7gdQxbdFq0bNiZda08f347SKxzDmGc37OIv0NbLa3jmwbheqP-F14U97xzn1osQcQI2wGOZ_SbUcuzd40EriI7lN8szVQ2TYNxDFCRDiAEfxYSAfuQf5uWs1JdtCcHg-MPaDtgcv6RD2Qq_hRykfgk-UtW-evwUOB55sDq0D/w266-h400/134CF8C2-B45F-4627-9125-793316B5888E.jpeg" width="266" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM4-yTKW-FwQ4U47_NJkBSotqNq2qpY0YnUo-QOW09ondHx5BaNIBHJuZEltm1Z1gjDxoOoolZMInVYwUDu5Fe25gX8OvuZq-255UdJIBQ4BgKd1XCanAqZiQDGFrxgq7fA99SIYPbIxvhLKULVt-S3H4cJM_FnY3cGXhq_hyWOzjs47jnKPBEReOUz5tW/s960/434EBA01-DB1C-4489-B647-916630DBDF0A.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiM4-yTKW-FwQ4U47_NJkBSotqNq2qpY0YnUo-QOW09ondHx5BaNIBHJuZEltm1Z1gjDxoOoolZMInVYwUDu5Fe25gX8OvuZq-255UdJIBQ4BgKd1XCanAqZiQDGFrxgq7fA99SIYPbIxvhLKULVt-S3H4cJM_FnY3cGXhq_hyWOzjs47jnKPBEReOUz5tW/w400-h266/434EBA01-DB1C-4489-B647-916630DBDF0A.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtB0aUPBcGPW8BZoyGbcSgBEgnvbefEyqrV2dqMxYCzvuBNwyAf-y8nfKmNEP42-25JDU6gODz9l7MAPyAI1zJK91ieeFexDhSgu-uzs140qOJDbBxg1-07Q2ODd52xn-x75M1f4cAJ3EKqLJtzGJweiTipe4kGsoZbnQsfDTt5437CJ_BEORPCIFLUuN8/s960/4771A800-1C2A-4678-AA91-1F78DC8744A2.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgtB0aUPBcGPW8BZoyGbcSgBEgnvbefEyqrV2dqMxYCzvuBNwyAf-y8nfKmNEP42-25JDU6gODz9l7MAPyAI1zJK91ieeFexDhSgu-uzs140qOJDbBxg1-07Q2ODd52xn-x75M1f4cAJ3EKqLJtzGJweiTipe4kGsoZbnQsfDTt5437CJ_BEORPCIFLUuN8/w400-h266/4771A800-1C2A-4678-AA91-1F78DC8744A2.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_M2K7NdgrJRePSDMtJpEvPAfTurlhB4lwpZZ1j6z7xdDFCZl_n15mNLQQU4t90AYi1olLDQjb7f1ucMa2KH3qBv2t0A4Z7GxtT_2hX746ySIN_FGMaT2XokywMxnAueBvQGZBl2AQYm5NCneTDkItivIxyzl5fNy0bCbH74kRA13l27-MNjrlYVKxVEa_/s960/89943C66-CF2B-4408-8600-850D2B8B19A6.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_M2K7NdgrJRePSDMtJpEvPAfTurlhB4lwpZZ1j6z7xdDFCZl_n15mNLQQU4t90AYi1olLDQjb7f1ucMa2KH3qBv2t0A4Z7GxtT_2hX746ySIN_FGMaT2XokywMxnAueBvQGZBl2AQYm5NCneTDkItivIxyzl5fNy0bCbH74kRA13l27-MNjrlYVKxVEa_/w400-h266/89943C66-CF2B-4408-8600-850D2B8B19A6.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQgcJW6QBW_gsMYBd_u1gi5nbd9AVGVtShCSd8eobzWHUrgB4umMlUEK85NSDM1g36MJVJ6A2uWFmxQXFmCKfLzmQxsnULI6Co3dfMcjS7kLJriSuQyP2YXVMnbZCDld6VoC7udga6c6T8FRy84nZE5hcjwNe9vxpoVtWwAKHO4D_H76nB-Mpn2b6m-pDz/s960/C2FD1FE0-17CA-488A-A44D-05B101989BD4.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQgcJW6QBW_gsMYBd_u1gi5nbd9AVGVtShCSd8eobzWHUrgB4umMlUEK85NSDM1g36MJVJ6A2uWFmxQXFmCKfLzmQxsnULI6Co3dfMcjS7kLJriSuQyP2YXVMnbZCDld6VoC7udga6c6T8FRy84nZE5hcjwNe9vxpoVtWwAKHO4D_H76nB-Mpn2b6m-pDz/w400-h266/C2FD1FE0-17CA-488A-A44D-05B101989BD4.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfrWIJtjBnCN0UvOfgJDQc3uSUjkRsi2YrNh2XfDlAYHIbEVn5jhKt2IdNXO0aHbVCkHWruUxNwB5M1OioT-At0q1Ct_JuWTRpi8IKpa7aSz5o5ze9AG0bJq1wSIVoe27eWyNtW2l4dQpQZhRL3Km5PDfKfVagn1ugio2Da9FcuROmWS3s1FVRJCdXUJau/s960/E9A45F45-1519-4159-ABAE-C0B3B9932889.jpeg" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><img border="0" data-original-height="640" data-original-width="960" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfrWIJtjBnCN0UvOfgJDQc3uSUjkRsi2YrNh2XfDlAYHIbEVn5jhKt2IdNXO0aHbVCkHWruUxNwB5M1OioT-At0q1Ct_JuWTRpi8IKpa7aSz5o5ze9AG0bJq1wSIVoe27eWyNtW2l4dQpQZhRL3Km5PDfKfVagn1ugio2Da9FcuROmWS3s1FVRJCdXUJau/w400-h266/E9A45F45-1519-4159-ABAE-C0B3B9932889.jpeg" width="400" /></span></a></div><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span><p></p></div>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-83446873747541920902024-03-09T22:16:00.004+00:002024-03-09T22:27:03.218+00:0021 marzo 2024, giornata della memoria e dell’impegno per le vittime innocenti delle mafie. Nomi e storie da non dimenticare: da quest’anno c’è anche LIBORIO ANSALONE<p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large; font-weight: bold;"><span style="color: #cc0000;"></span></span></p><table cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="float: left;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5oNo-9aE97mHNt0L7MxEziG3NFEJCIZDUgZXNWOtkv1Xc5KR8DumBQLfARBPTlVlcr7w4084YJc3xtIYABMNAyTs2AyG_TRcVp4M-vouizIAGd9Lv2zH1hOlZqs_dcc5_veeW8rtkNQ2PpmHP2tiiTvbvaAQU6pLN30jya3Q_BtC2RPOkzFH8ZDbM2G99/s300/C55C178E-2670-4BCC-82EC-B8560B56D3FC.jpeg" style="clear: left; margin-bottom: 1em; margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="300" data-original-width="211" height="640" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5oNo-9aE97mHNt0L7MxEziG3NFEJCIZDUgZXNWOtkv1Xc5KR8DumBQLfARBPTlVlcr7w4084YJc3xtIYABMNAyTs2AyG_TRcVp4M-vouizIAGd9Lv2zH1hOlZqs_dcc5_veeW8rtkNQ2PpmHP2tiiTvbvaAQU6pLN30jya3Q_BtC2RPOkzFH8ZDbM2G99/w450-h640/C55C178E-2670-4BCC-82EC-B8560B56D3FC.jpeg" width="450" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="font-family: georgia;"><i>Liborio Ansalone, comandante dei VV.UU. di Corleone</i></span><br /><br /></td></tr></tbody></table><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-weight: bold;"><span><br /><span style="color: #cc0000; font-size: medium;">Tra i 12 nomi inseriti quest’anno da Libera c’è quello di LIBORIO ANSALONE, comandante dei Vigili Urbani di Corleone. Siamo contenti di avere contribuito con la ricerca e la scheda inviata a Libera ad onorare la memoria di questo degno figlio di Corleone (dp)</span></span></span><p></p><p class="p3" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px; min-height: 26.8px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span>Dal 1861 a oggi sono 1081 i nomi dell'elenco delle vittime innocenti delle mafie, che</span><a href="https://www.libera.it/"><span class="s4"> Libera</span></a><span>cura da 29 anni. 1081 storie che ripercorrono tutta la storia d'Italia, dall'Unità fino all'anno scorso, dimostrando così che, almeno in alcuni territori, le mafie continuano a sparare.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">I nomi inseriti quest’anno in elenco sono dodici. Dodici storie di cui siamo venuti a conoscenza grazie alle segnalazioni di tanti cittadini e cittadine, che scavando nella memoria dei propri territori, hanno contribuito a farle riemergere dall’oblio. <span></span></span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial;"><b><span style="color: #cc0000;"><span style="font-size: medium;">(In coda </span>LA SCHEDA BIOGRAFICA </span></b></span><b style="font-family: arial;"><span style="color: #cc0000;">di Liborio Ansalone </span></b><b style="font-family: arial;"><span style="color: #cc0000;">redatta da DINO PATERNOSTRO)</span></b></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Dodici storie che vogliamo raccontare brevemente, perché non si tratta solo di vicende familiari, ma di storie che ci parlano dei nostri territori, di violenze mafiose che hanno colpito non solo le vittime e le loro famiglie, ma l'intera comunità. </span><p></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Salvatore Di Stefano. Le tracce di questa storia si trovano nel Rapporto Sangiorgi, scritto dal Questore di Palermo tra il 1898 e il 1900. Di Stefano era un vaccaro di 18 anni. Fu ucciso il 21 luglio 1898, a Torretta (PA), perché testimone oculare di un omicidio di mafia.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s2" style="font-weight: bold;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Liborio Ansalone. Comandante dei vigili urbani di Corleone, nel 1926 partecipò alla retata del prefetto Mori, indicando al delegato le abitazioni dei mafiosi di Corleone. Una volta finita la guerra, nel 1945, Liborio Ansalone fu freddato al rientro nella propria abitazione da un sicario di Michele Navarra, celebre capomafia corleonese, memore dell’episodio del 1926.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Mario Scuderi. È una delle 108 persone che persero la vita nella strage di Punta Raisi del 23 dicembre 1978. Era sul volo di linea Alitalia 4128, partito da Roma Fiumicino e precipitato nel Mar Tirreno, qualche km a nord dell'aeroporto di Punta Raisi. Mario tornava dalla sua famiglia per il Natale, dalla sua compagna di vita, che in grembo portava la loro figlia, Cristina.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Gioacchino Rubino. Faceva il tassista. Fu ucciso il 9 aprile del 1979 a San Giuseppe Jato (PA), perché ritenuto in possesso di informazioni, proprio a causa del suo lavoro.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Giuseppe Napolitano. Aveva 52 anni quando venne trucidato, il 22 febbraio del 1991, a Messina, davanti al suo negozio di giocattoli che in precedenza era stato incendiato dal racket ben cinque volte. Ma lui aveva sempre detto no al pagamento della “protezione” e aveva rimesso in piedi la sua bottega di giocattoli.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Giuseppe Leone. Agricoltore e orchestrale di 63 anni. Fu ucciso nel 1991 a Surbo (LE) perché testimone di un delitto di mafia.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Giuseppe Torre. Appena 18enne, è stata torturato e bruciato nel febbraio del 1992, a Misterbianco (CT). I sicari del gruppo del Malpassotu (alias Giuseppe Pulvirenti, ormai scomparso) attirano il giovane fingendosi esponenti delle forze dell’ordine e poi lo sequestrano. Vogliono informazioni sul covo di Gaetano Nicotra, all’epoca latitante. Il rivale mafioso aveva una relazione con la madre di Torre, che però da tempo viveva con i nonni. Infatti, nemmeno le torture più strazianti portarono delle risposte. Giuseppe fu ammazzato nel modo più terribile. Bruciato in mezzo ai copertoni nella sciara etnea. Alcuni raccontano di aver visto i piedi muoversi. Forse quando è stato appiccato il fuoco era ancora vivo.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Rosario Adamo. Conosciuto da tutti come “Saro”, era il proprietario dell’omonima gioielleria sita in Rosolini (SR). Padre di tre figli, fu ucciso il 7 novembre 1994 da quattro giovani appartenenti ad un clan mafioso, durante un tentativo di rapina. La sua unica colpa fu quella di cercare di difendere ciò che di più prezioso aveva costruito in quegli anni: il suo lavoro e la sua famiglia. In particolare, cercò di proteggere la moglie che era stata aggredita, nel tentativo di rapina.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Giulio Giaccio. Due affiliati al clan Polverino sono stati arrestati 22 anni dopo per l’omicidio di Giulio Giaccio, ragazzo di Pianura (NA) di 26 anni, rapito ed ucciso barbaramente da camorristi per un mero errore di persona.Il giovane era stato scambiato per un altro uomo, che aveva una relazione con la sorella dei due killer.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Giuseppe Femia. Fu ucciso il 9 febbraio 2004 a Cittanova (RC), perché suocero di Girolamo Bruzzese, collaboratore di giustizia.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Berta Caceres. Attivista per i diritti umani ed ambientali della sua terra, è stata uccisa a Tegucigalpa, in Honduras, il 3 marzo 2016. Berta Cáceres faceva parte di una lista di obiettivi da eliminare nelle mani dell’esercito honduregno. La stessa Berta Cáceres, in passato, aveva segnalato più volte di essere stata oggetto di minacce di morte e di far parte di una lista nera nelle mani dello Stato a causa della sua opposizione alla costruzione della diga di Agua Zarca, ma questo non ha impedito alla Fuerza Nacional de Seguridad Interinstitucional Fusina di ucciderla. </span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s3"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Francesco Pio Maimone. 18 anni, è stato ucciso da un colpo di pistola vagante il 20 marzo 2023 agli chalet di Mergellina, sul Lungomare di Napoli. Il gip del Tribunale di Napoli, su richiesta della Dda partenopea, ha disposto il carcere per quattro ragazzi, mentre per tre ragazze sono stati disposti gli arresti domiciliari. Sono accusati, a vario titolo, di detenzione di armi comuni da sparo e favoreggiamento, reati aggravati anche dalle modalità mafiose.</span></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">————</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">LA SCHEDA BIOGRAFICA </span></b></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">di Liborio Ansalone </span></b></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: large;"><b><span style="color: #cc0000;">redatta da DINO PATERNOSTRO</span></b></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Sembrava una sera come tante altre, quella del 13 settembre 1945 a Corleone. Non c’era più la calura estiva e la gente indugiava volentieri per strada a respirare un po’ d’aria fresca. Fece così pure Liborio Ansalone, il comandante dei vigili urbani del paese. Si era soffermato in piazza, davanti al municipio, chiacchierando con qualche conoscente, poi era entrato in un negozio a comprare del bicarbonato e, lentamente, col pacco sottobraccio, si stava avviando verso casa, in Piazza Nascè. All’improvviso si udì il crepitare di alcuni colpi di fucile, proprio in direzione del comandante. Ansalone cadde supino al centro della piazza, accanto alla fontanella in ghisa, dalla quale continuava a zampillare l’acqua. Era stato colpito all’addome da tre proiettili, che l’avevano ucciso. Doveva ancora compiere 61 anni. Infatti, era nato a Corleone l'11 novembre 1884.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Chi aveva sparato al comandante dei vigili urbani di Corleone? E perché proprio a lui? Se lo chiedevano i passanti, che guardavano il suo corpo senza vita per terra. Ma, più ancora, se lo chiesero la polizia e i carabinieri, accorsi sul luogo del delitto per le prime indagini. Non fu facile trovare la risposta, perché Ansalone pare che non avesse avuto contrasti con nessuno. Era figlio dello storico segretario comunale, Nicolò Ansalone, autore anche di una storia della città di Corleone, rimasto per circa 50 anni al vertice della burocrazia municipale. Da tempo era sposato, aveva avuto ben sei figli - Maria, Clara, Nicola, Fausta, Giovanni e Umberto - che però da qualche anno abitavano a Palermo, insieme alla madre, per motivi di studio. In paese era rimasto solo lui con la figlia più grande, Maria, che stava svezzando il secondo nipotino del comandante. E non abitava più nella vecchia casa di famiglia di Via Santa Caterina, ma in un appartamento preso in affitto presso l’Istituto Canzoneri.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Allora, perché era stato assassinato Liborio Ansalone? In assenza di risposte certe, che nemmeno la magistratura riuscì a dare (dopo mesi di indagini a vuoto, il delitto fu archiviato come “a carico di ignoti”), bisogna accontentarsi delle “voci” che allora circolarono in paese. A quanto pare, Ansalone pagò un conto molto lontano nel tempo. Un conto antico, datato 20 dicembre 1926, il giorno della famosa “retata” del prefetto Mori a Corleone. Fu alle prime luci dell’alba di quel giorno che l’allora giovane comandante dei vigili urbani aveva guidato i militari di Cesare Mori per le vie del paese, indicando una per una le abitazioni dei mafiosi d’arrestare, che erano segnate su dei fogli di carta. Non era facile spiegare che allora il comandante non avrebbe potuto sottrarsi all’ordine del prefetto di ferro senza finire in galera o al confino. Anche perché in certi ambienti qualcuno diceva «che il comandante ci avesse goduto». Sarà stato questo “qualcuno”, in quei convulsi mesi del secondo dopoguerra, a rivolgersi a don Michele Navarra, fresco capomafia del paese, per avere l’autorizzare a saldare al comandante quel vecchio conto in sospeso. Don Michele, evidentemente, non si fece pregare e diede il “via libera” per togliere di mezzo “uno sbirro”, che si era permesso di “aiutare” Cesare Mori, mettendosi contro i “fratuzzi” di Corleone. Contro i “paesani”. La stessa amministrazione comunale del tempo, alla cui guida gli Alleati avevano messo l’anziano contadino socialista Vincenzo Schillaci, affiancato però da Leonardo La Torre e Salvatore Cutrera, due mafiosi doc, di fronte ad un delitto così clamoroso, si limitò a pagare le 7.600 lire di spese per il funerale. E basta.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">D’altra parte, nella Corleone degli anni ’40, simili regolamenti di conti erano la norma. Appena pochi mesi prima, il 28 marzo 1945, non erano stati Luciano Liggio con suo “compare” Giovanni Pasqua ad assassinare sotto porta di casa la guardia campestre Calogero Comaianni? E qual era la colpa di Comaianni, se non quella di avere fatto il proprio dovere, arrestando Liggio e un suo complice, sorpresi a rubare dei covoni di grano in campagna? In fondo, ad Ansalone fu imputata una colpa simile. Quella, cioè, di essersi messo a disposizione dell’autorità statale del tempo, facendo semplicemente il suo dovere. Allora fu considerato uno “sbirro”. Oggi, possiamo dire correttamente che si era messo dalla parte della legge.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">A dare “l’autorizzazione” per l’assassinio del comandante dei vigili urbani, Liborio Ansalone, dovette sicuramente essere don Michele Navarra, da poco tempo capomafia di Corleone. Ma, fino all’ultimo, l’ascesa di don Michele al vertice della Cosa Nostra di Corleone fu in bilico. Il “predestinato”, il personaggio scelto direttamente dal “grande” Luchy Luciano, era un boss siculo-americano, originario di Corleone, Vincenzo Collura, conosciuto come “mister Vincent”. Gli amici di Lucky lo fecero tornare apposta dagli Stati Uniti per l’investitura ufficiale, ma Collura venne a trovarsi di fronte al fatto compiuto. Don Michele, che per parte di madre era nipote di Angelo Gagliano, un mafioso della vecchia guardia, assassinato nel 1930, riuscì a farsi eleggere capomafia di Corleone, grazie ai “buoni uffici” di un capitato dei marines americani, Angelo Di Carlo. Questi era emigrato negli States nel lontano 1926, per sfuggire alla repressione di Mori. E lì s’inserì perfettamente nella Cosa Nostra americana. Poi si arruolò nei marines e partecipò allo sbarco alleato di Sicilia, “garantendo” che la “sua” Corleone si sarebbe consegnata agli anglo-americani senza nessuna resistenza.</span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br /></span></p><p class="p2" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">Una volta a Palermo, pensò di giocarsi le sue carte per concorrere a determinare il nuovo capomafia di Corleone, che avrebbe dovuto sostituire don Calogero Lo Bue, considerato ormai “vecchio” e “non adeguato ai nuovi tempi”. Sfruttando i buoni rapporti col comandante dell’AMGOT Charles Poletti, tirò la volata a suo cugino Michele Navarra. Infatti, don Michele ed Angelo Di Carlo avevano questo stretto legame di parentela. Su consiglio del capitano dei marines, il medico-boss riuscì a precedere Collura, che dovette poi rassegnarsi ad un ruolo di secondo piano, anche se altrettanto importante. Fu nominato, infatti, vice di Navarra, che gli affidò il controllo della parte bassa del paese. La parte alta, invece, don Michele la riservò ad un suo fedelissimo, Antonino Governali, inteso “Fungidda”. Ovviamente, Navarra e Collura non andarono mai d’accordo. E, nel 1957, don Michele saldò definitivamente il conto al rivale, facendolo assassinare in piazza S. Agostino.</span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-12624709867349100262024-03-09T20:35:00.005+00:002024-03-09T20:35:57.676+00:00L’INTERVISTA. Calogero Guzzetta (Cgil): “Rischio autonomia differenziata anche per l’energia elettrica”<p><span style="color: #cc0000; font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-weight: bold;"></span></span></p><table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><tbody><tr><td style="text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUJoeqFhfBePTkHoL3a8LPtvj6s0INj8OsLSb5vxUBXLVouEfk_rCll-4WdqJ2D9uamfg7fTaVgmNY_YHiz1bB051lRacuWuTw43qaP7IBk8F4UcCAVyZbfj9RW-SzoZuihlKBa5Q_H0fAefQEskpQBwayqK8bMUKeE2LcvQChzawA0I3ps1fXSr4Ei4uu/s647/280F6EF0-0D7F-453D-AF41-BA06BC6C4B74.jpeg" style="margin-left: auto; margin-right: auto;"><img border="0" data-original-height="627" data-original-width="647" height="388" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhUJoeqFhfBePTkHoL3a8LPtvj6s0INj8OsLSb5vxUBXLVouEfk_rCll-4WdqJ2D9uamfg7fTaVgmNY_YHiz1bB051lRacuWuTw43qaP7IBk8F4UcCAVyZbfj9RW-SzoZuihlKBa5Q_H0fAefQEskpQBwayqK8bMUKeE2LcvQChzawA0I3ps1fXSr4Ei4uu/w400-h388/280F6EF0-0D7F-453D-AF41-BA06BC6C4B74.jpeg" width="400" /></a></td></tr><tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;">Calogero Guzzetta</td></tr></tbody></table><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-weight: bold;"><br /><span style="color: #cc0000;">Assegnare interventi delicati a ditte esterne è pericoloso sul fronte della sicurezza sul lavoro</span></span><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; color: #cc0000; font-weight: bold;"> </span></span><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s1">«Nel 2030 scade la concessione per la gestione della rete di distribuzione elettrica, nel 2025 si devono già presentare le disponibilità a partecipare alle gare. Questo piano di Enel lascia intendere che l’azienda non vuole più gestire la distribuzione di energia in Italia». Calogero Guzzetta, segretario generale della Filctem Cgil di Palermo ha appena finito di incontrare il capo del personale Enel con gli altri sindacalisti e non nasconde la preoccupazione per il futuro. <br /></span><span class="s2" style="font-weight: bold;">Avete parlato di autonomia differenziata dell’energia, in che senso? <span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s1"><br />«Le nuove norme stabiliscono che ogni società non può gestire più del 25% della rete elettrica. Se si lega questo al fatto che l’energia è fra le materie inserite nel ddl dell’autonomia differenziata è chiaro che si va a una regionalizzazione del servizio. Da far tremare i polsi se pensiamo a quello che è successo in Sicilia l’anno scorso. I tecnici Enel hanno lavorato giorno e notte per settimane. Immagini cosa accadrà con le ditte esterne». <br /></span><span class="s2" style="font-weight: bold;">Cosa vuole esternalizzare l’azienda? <br /></span><span class="s1">«Intanto hanno bloccato gli investimenti sulle rinnovabili, nella produzione hanno tagliato da 5 a 2,5 miliardi di euro gli investimenti in Italia, le assunzioni previste sono state bloccate come straordinari e trasferte e questo significa un peggioramento del servizio ai cittadini. Poi c’è l’esternalizzazione delle cosiddette “manovre”, cioè gli interventi di manutenzione e riparazione delle cabine. Un lavoro delicato: darlo alle ditte esterne non significa soltanto il rischio di esuberi fra i dipendenti Enel ma soprattutto un enorme pericolo sul fronte della sicurezza sul lavoro. I lavoratori Enel hanno una formazione di anni, non si può trovare la stessa preparazione in altre piccole aziende». <br /></span><span class="s2" style="font-weight: bold;">Enel parla di necessità di risanare <br />i conti. </span><span class="s1"><br />«Prima di Cattaneo c’erano debiti per 63 miliardi dovuti ad operazioni fatte all’estero. Adesso si vuole ridurre quel debito incidendo su straordinari e voci salariali dei dipendenti che valgono appena l’8% del fatturato». <br /></span><span class="s2" style="font-weight: bold;">In Sicilia Enel aveva promesso a Schifani grandi investimenti, si faranno? </span><span class="s1"><br />«Si è fermato tutto. Solo nel settore idroelettrico era previsto un progetto di un bacino idrico a valle della centrale di Guadalami a Piano di Campo, fra Piana degli Albanesi e San Giuseppe Jato che avrebbe prodotto 500 Megawatt di energia all’anno, da soli avrebbero alimentato mezza Sicilia ma tutto si è fermato. Stanno anche vendendo i gruppi di produzione delle centrali termoelettriche. A Termini Imerese sono stati da poco realizzati due nuovi gruppi di produzione, realizzati dalla General Electric. Hanno già venduto il 49% di questi impianti a una società lussemburghese. Una follia perché questi gruppi assicurano guadagno continuo anche quando non sono in attività perché sono pronti a intervenire su richiesta di Terna. Enel rinuncia a un guadagno continuo nel tempo per fare cassa». <br /></span><span class="s2" style="font-weight: bold;">Venderanno pure 3Sun di Catania? </span><span class="s1"><br />«I miei colleghi etnei hanno notizie che fanno pensare proprio di sì, stanno vendendo tutto». <br /></span><span class="s2" style="font-weight: bold;">Tutto questo peserà anche sul servizio ai cittadini? </span><span class="s1"><br />«Non c’è dubbio, vogliono tagliare straordinari e trasferte basta vedere cosa sta accadendo in questi giorni. I lavoratori sono in stato di agitazione, quindi non fanno straordinari e trasferte. Qualche giorno fa è stato difficoltoso riallacciare l’energia elettrica a un ospedale, la riparazione guasti avviene con ritardo. Questo diventerebbe la normalità». – g.a.</span></span><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"> La Repubblica Palermo, 9 marzo 2024</span></span></p>Unknownnoreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-7834391870202433865.post-60373771028328330272024-03-09T20:15:00.002+00:002024-03-09T20:15:15.032+00:00 Lavoratori Enel in piazza contro i piani dell’azienda: “Un danno per i cittadini”<p><span style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-family: arial; font-size: large; font-weight: bold;"><span style="color: #cc0000;"></span></span></p><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><span style="color: #cc0000;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmsrgqr04JwwsE7nlcHewZ5f9fzM5VdOa_82Yj8mHeUN8KiPtNAXcLfAU1fhwY6vHs7-UnT03oxk_qsrs-b0dP7QNgJmVUYeeZkVyox9OJcHPr8mvIxpas5JFShkYUl1y0t-DPb-4UdiGefmdUlsCPrxbux3Vk2qFk1-MQc_3Bg11jhN4ElIQ0IWoQkh6o/s1099/86A88642-6AC2-4E0B-AF9F-CD467B53759B.jpeg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" data-original-height="680" data-original-width="1099" height="248" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjmsrgqr04JwwsE7nlcHewZ5f9fzM5VdOa_82Yj8mHeUN8KiPtNAXcLfAU1fhwY6vHs7-UnT03oxk_qsrs-b0dP7QNgJmVUYeeZkVyox9OJcHPr8mvIxpas5JFShkYUl1y0t-DPb-4UdiGefmdUlsCPrxbux3Vk2qFk1-MQc_3Bg11jhN4ElIQ0IWoQkh6o/w400-h248/86A88642-6AC2-4E0B-AF9F-CD467B53759B.jpeg" width="400" /></a></span></div><span style="color: #cc0000;"><br />Nel mirino della protesta l’ad Cattaneo e l’esternalizzazione di numerose attività. Massiccia adesione allo sciopero nazionale dei 4mila dipendenti siciliani. Tagli agli investimenti: servizi a rischio nell’Isola già colpita dai blackout</span><p></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><span class="s1">di </span><span class="s2" style="font-weight: bold;">Gioacchino Amato</span></span></p><p class="p1" style="-webkit-text-size-adjust: auto; font-stretch: normal; line-height: normal; margin: 0px;"><span class="s1"><span style="font-family: arial; font-size: medium;">È stata un’adesione massiccia, quella dei 4mila dipendenti siciliani dell’Enel allo sciopero nazionale proclamato da Filctem, Flaei e Uiltec. Al centro della protesta non ci sono rivendicazioni salariali ma il futuro stesso di Enel e della qualità del servizio elettrico. Sotto accusa la nuova politica aziendale dell’amministratore delegato Flavio Cattaneo che a maggio dello scorso anno, grande sponsor la Lega di Matteo Salvini, ha preso il posto di Francesco Starace. Per i sindacati il nuovo piano di Cattaneo prevede lo smembramento della rete di distribuzione elettrica nazionale «per fare posto a una rete spezzatino, ben che vada tarata su base regionale. Inoltre, l’azienda, col pretesto di rientrare dalla situazione debitoria ha ridotto drasticamente e, in alcuni casi, del tutto azzerato gli investimenti, soprattutto quelli da fonti rinnovabili» . <span></span></span></span></p><a name='more'></a><span style="font-family: arial; font-size: medium;"><br />Uno scenario che per la Sicilia che l’estate scorsa è rimasta al buio per settimane a causa delle ondate di calore appare ancora più drammatico. «Cattaneo è l’autore dello spezzatino di Telecom – ricordano Calogero Guzzetta (Filctem Cgil), Carlo Santodonato (Flaei Cisl) e Carlo Caruso (Uiltec) – rappresenta la longa manus aziendale delle politiche del governo sull’autonomia differenziata. Ciò che sta accadendo in Enel non è un caso, se si tiene conto del fatto che l’autonomia differenziata prevede, fra le 23 materie che passeranno in mano alle regioni, anche quella relativa alle politiche dell’energia. A rischio non ci sono soltanto migliaia di posti di lavoro ma la qualità del servizio per i cittadini. Ciò che è accaduto la scorsa estate in Sicilia rischia seriamente di diventare una condizione perenne con cui fare i conti, se la gestione della rete passerà a non meglio precisate piccole aziende». <br />A Palermo i lavoratori, dopo un corteo dal Politeama alla prefettura, si sono riuniti in sit in davanti alla sede Enel di via Marchese di Villabianca dove si sono incontrati con il responsabile del personale. A Trapani manifestazione di fronte alla prefettura, a Messina in via Santa Cecilia, sede di e- distribuzione. I sindacati accusano l’azienda di avere bloccato tutti gli investimenti, tranne quelli finanziati con i fondi europei del Pnrr «per realizzare i quali sarebbero indispensabili circa 500 assunzioni, anch’esse inspiegabilmente bloccate dai vertici aziendali». Per la Sicilia il rischio va letto alla luce delle condizioni precarie della rete elettrica che i blackout della scorsa estate hanno mostrato con chiarezza. Per ridare l’energia ai comuni etnei fu necessario l’arrivo nell’Isola di una task force di 600 tecnici di e-distribuzione provenienti dal resto d’Italia, cosa sarebbe accaduto con le reti in mano a ditte esterne non è difficile immaginarlo. I dati dell’Arera, l’autorità di regolazione dell’energia raccontano che in Sicilia ogni abitante ha avuto un blackout di 65,20 minuti in un anno con una media di 5.95 interruzioni. Un record fra le regioni italiane con la Sardegna penultima a 61,30 e 5,09 e l’Emilia-Romagna lontanissima con 22,98 minuti di blackout l’anno e 1,98 interruzioni medie per cliente. Mentre i cavi elettrici prendevano fuoco sotto la calura estiva il piano di investimenti da 1,3 miliardi di euro proseguiva con lentezza. Adesso, dopo le promesse dei vertici Enel al presidente della regione, Renato Schifani, potrebbe bloccarsi tutto. Il rischio maggiore riguarda, però, questa inedita autonomia differenziata dell’energia elettrica che potrebbe portare in poco tempo a una vera e propria regionalizzazione del servizio. Un controsenso rispetto agli sforzi di Terna che con i due cavi sottomarini del Thirrenian Link e un investimento di quasi 4 miliardi euro ha l’obbiettivo di interconnettere Sicilia e Sardegna con le reti europee. Proprio in questi giorni la società specializzata NextGeo ha completato i rilievi geofisici e geotecnici per la posa dell’elettrodotto sottomarino. Inoltre il disimpegno dagli investimenti sulle rinnovabili per la Sicilia suona particolarmente sinistro. Enel è proprietaria di quella che si sta trasformando nella più grande gigafactory d’Europa, la 3Sun di Catania. Starace aveva già dato il via alla cessione del 50% della società per fare cassa ma adesso, mentre nel sito etneo sfilano da mesi politici di centrodestra, Giorgia Meloni compresa, Enel potrebbe rinunciare all’altra metà. <br />La Repubblica Palermo, 9 marzo 2024</span><br /><p></p>Unknownnoreply@blogger.com0