lunedì, agosto 01, 2022

Monreale in festa accoglie il nuovo arcivescovo Gualtiero Isacchi


Arriva dalla diocesi di Albano Laziale, da ieri subentra a monsignor Michele Pennisi che ha raggiunto i limiti d’età

Enzo Ganci

Monreale - Un lungo e fragoroso applauso, alle 17 in punto di ieri pomeriggio, in una cattedrale gremita fino all’inverosimile, ha salutato l’ingresso di monsignor Gualtiero Isacchi, che da ieri, è diventato il 58° arcivescovo della diocesi di Monreale.

Subentra a monsignor Michele Pennisi, che lascia per sopraggiunti limiti di età, dopo che il 28 aprile scorso, Papa Francesco, con una bolla pontificia, aveva individuato proprio in Gualtiero Isacchi, 52 anni a settembre, proveniente dalla diocesi di Albano Laziale, il suo successore.

Per dare il benvenuto al nuovo vescovo ieri sono arrivati in tantissimi, molti anche dalla provincia di Roma, dove Isacchi ha operato come vicario episcopale per la pastorale ed economo. Ma c’erano anche decine di autorità civili e militari, a cominciare dai sindaci dei tanti comuni della diocesi e anche molti vescovi arrivati da tutta la Sicilia. C’era pure, pressoché compatto, il clero diocesano, considerato che, proprio per dare il benvenuto al nuovo presule, era state sospese per ieri pomeriggio le celebrazioni religiose in tutte le chiese della diocesi di Monreale.

La cerimonia, lunga ed articolata, durata all’incirca tre ore, è stata presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del dicastero delle «Cause dei Santi», che per tanti anni è stato un punto di riferimento per monsignor Isacchi.

Accanto a lui il vescovo uscente Pennisi, che dal 28 aprile scorso è «amministratore apostolico» della diocesi e monsignor Vincenzo Viva, vescovo di Albano: entrambi hanno avuto il ruolo di vescovi consacranti. La cerimonia ha visto il nuovo vescovo prostrarsi a terra, come vuole il rito tradizionale, poi è avvenuta l’imposizione delle mani, prima del celebrante e poi di tutti quelli presenti.

«Ho il cuore pieno di commozione e stupore – sono state le prime parole del nuovo vescovo, non senza un pizzico di emozione – di fronte a Dio che ha voluto chinarsi sulla mia persona per ricoprirmi della sua grazia con il dono dell’episcopato. Sono, altresì, commosso e sorpreso dalle tante attestazioni di stima e di affetto ricevute».

Monsignor Isacchi ha rivolto «un grazie filiale al cardinale Marcello Semeraro, dal quale ho imparato ad amare e servire la Chiesa così com’è, così come la vuole il Signore. Lo ringrazio per la cura paterna con la quale mi ha accompagnato in questi ultimi 18 anni. So che continuerà ad essermi vicino soprattutto ora che con lei condivido la stessa paternità». Quindi le parole per l’arcivescovo uscente: «Grazie a monsignor Michele Pennisi, sapiente ed esperto pastore che ha guidato fino ad oggi la Chiesa monrealese. Grazie, perché mi ha accolto amorevolmente in questa terra ed ha promesso di accompagnarmi nei miei primi passi».

In precedenza era arrivato anche il messaggio di saluto di Pennisi: «Carissimo confratello Gualtiero – sono state le sue parole – oggi ti accoglie con gioia nella nostra basilica cattedrale questa santa assemblea eucaristica: i vescovi, i presbiteri, i diaconi, i membri degli istituti di vita consacrata, la comunità del seminario, i ministri istituiti, i fedeli laici appartenenti alle varie aggregazioni ecclesiali e alle confraternite e tutti gli altri membri del popolo santo di Dio. Ti affidiamo all’intercessione della Madonna del popolo, del patrono san Castrense e di tutti i nostri santi, perché a imitazione di Cristo bel pastore ti prenda cura con amore del gregge che il Signore ti ha affidato».

A nome delle autorità civili, il compito di porgere il saluto a monsignor Isacchi è toccato al sindaco di Monreale, Alberto Arcidiacono: «È un onore portare il mio saluto, quello dei miei colleghi sindaci e di tutte le Istituzioni qui presenti. Siamo lieti di accoglierla in un periodo particolarmente complesso , pieno di paure e di insidie dove solo la fede ci può aiutare ed in questo siamo certi che le sue capacita umane ci aiuteranno nel nostro cammino. La nostra comunità troverà in lei un pastore che ci darà serenità e gioia”. (*ega*)

GdS, 1/8/2022

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